Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

venerdì 8 settembre 2017

Amazing Spider-Man: Affari di Famiglia - la recensione (Baloon Central #120)

Oggi parliamo AMAZING SPIDER-MAN: AFFARI DI FAMIGLIA. Perché? Perché ne abbiamo voglia.


Dati Generali:
Testi: Mark Waid & James Robinson
Disegni: Werther Dell'Edera & Gabriele Dell'Otto
Volume Contenente: Amazing Spider-Man: Family Business (OGN)
Anno di Pubblicazione: 2014
Etichetta: Marvel Comics
Prezzo: €14.00

Trama:
Peter Parker viene rapito da un misterioso gruppo di agenti segreti. A salvarlo, arriva una misteriosa donna che si presenta come Teresa... Parker. Teresa, anch'essa agente segreto, dice di essere sua sorella e di essere alla ricerca di un mistero che i loro genitori, Richard e Mary Parker, hanno sepolto nel loro passato da spie. 

Il Mio Parere:
Il problema dei personaggi di Serie A, è che si vuole apportare al personaggio una rivoluzione di qualche tipo, bisogna pensarla bene. I personaggi di Serie A di major come Marvel e DC sono mostri sacri della narrazione a fumetti e, per definizione, possiedono dei capisaldi nella loro storia editoriale e nella loro caratterizzazione a dir poco intoccabili. Ogni cambiamento, specie quelli che vanno a scuotere queste fondamenta, vanno pensati con cognizione di causa. E' questo che ha probabilmente spaventato due fuori classe come Mark Waid e James Robinson, che hanno pensato ad una storia che rivoluziona il Ragno, ma messa in atto col freno a mano.


L'idea dei talentuosi Waid e Robinson era quella di inserire una grossa novità nel suo mythos e che l'avrebbe veramente cambiato per sempre, ovvero inserire una sorella; questo avrebbe veramente scosso e il personaggio, oltre che ribaltato dalla testa ai piedi, dato che il suo essere figlio unico è sempre stata una caratteristica utile per valorizzare il concetto di solitudine. Il punto è che il piglio da eroe solitario è uno di quei capi saldi dell'Uomo Ragno di cui si parlava prima e inserire una sorella avrebbe potuto portare più esiti dannosi che altro. Quindi Waid/Robinson decidono di mettere una rete di sicurezza e giocarsela in un modo che lascia abbastanza amareggiati o comunque perplessi: il dubbio. Inizialmente presentata come la sorella ufficiale di Peter, alcuni indizi disseminati nella storia lasciano intendere che ci sia il 50% di possibilità che Teresa Parker sia quella che dice di essere, e un altro corposo 50% che non lo sia. Scelta veramente da codardi perché, o hai le palle di andare fino in fondo, oppure non ci vai del tutto.

Quindi ci ritroviamo con un tentativo fallito di avere la proverbiale botte piena e la moglie ubriaca . Un tentativo di rivoluzione circoscritto alle cento e passa pagine di Graphic Novel, che nasce e muore in un brevissimo arco di tempo, inserito probabilmente come elemento per attirare lettori: un clickbait per fumetti, insomma. Poiché, ciò che veramente cambia nella vita dell'Uomo Ragno dopo Amazing Spider-Man: Family Business è... nulla. Non si raggiunge ad una vera conclusione con la storyline della sorella, lasciando Teresa "Parker" a gravitare nel limbo e, per tanto, la "rivelazione" di una sorella di Peter serve solo per mettere più pepe ad una spy-story (tra James Bond e Jason Bourne) insozzata di supereroi. Che per carità, la storia spionistica funziona anche bene e Kingpin si dimostra un mastermind villain eccezionale per l'occasione (con anche Cyclone e Mentallo a fare da corollario). Però, tra il genere spy e l'Uomo Ragno, non è mai scattata una convincente scintilla, pur dimostrandosi affini in più occasioni.


Per evitare probabilmente il fiasco più totale, sicuri che la storia avrebbe potuto lasciar perplessi i più, Robinson/Waid si affidano alle matite di Werther Dell'Edera su rifiniture, inchiostri e colori del Gabriele Dell'Otto nazionale; la mia teoria è che hanno pensato: "se la storia farà così pena, almeno la gente lo comprerà per i disegni". E infatti c'azzeccano. Dell'Edera e Dell'Otto uniscono le forze per dare vita ad un lavoro che riassume tutte le loro migliori caratteristiche: uno stile sintetico e prettamente da fumetto Americano di base (Werther) e uno stile pittorico, sontuoso e che si avvicina di più alla pittura rinascimentale, che al disegno standard (Gabriele). Il secondo, con i suoi colori ed inchiostri, lavora sulle matite del primo, conferendo alle tavole delle inquadrature ricercate e più dinamiche, donando alla storia un piglio incredibilmente cinematografico. Dal punto di vista grafico, la storia risulta frizzante e piacevole anche solo "da guardare" e senza leggere i testi, poiché le tavole sono impreziosite da una scelta di colori vivaci e solari, cosa che conferisce ai disegni ancor più grinta nelle scene d'azione. Questo processo creativo ha donato alle tavole di Dell'Otto uno stile inusuale rispetto alle sue illustrazioni in solitaria, spesso troppo statiche per potersi ben sposare con il medium del fumetto. Qui invece il tigrotto nostrano fa jackpot, rendendo ogni pagina una gioia per gli occhi da sfogliare e ri-sfogliare, facendo trasudare sense of wonder dalle pagine e che riporta alla mente il capolavoro pittorico di Alex Ross, Marvels.


Conclusioni:
Amazing Spider-Man: Affari di Famiglia è una storia si fa leggere con piacere, senza emozionare più di tanto. Sicuramente, visti i nomi dietro la sceneggiatura, si poteva fare molto di più, visto che James Robinson e Mark Waid si limitano a fare il compitino, creando una storia molto fine a sé stessa, in cui gli autori si sono limitati a realizzare una vicenda autoconclusiva e (forse) fuori continuity. Fortuna che i disegni superlativi risollevano davvero il morale.

- Symo

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...