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lunedì 30 gennaio 2017

Hank Johnson: Agente del Hydra (la recensione)

Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin IIII Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con HANK JOHNSON: AGENTE DEL HYDRA.


Dati Generali:
Testi: David Mandel
Disegni: Michael Walsh
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Hank Johnson: Agent Of Hydra #1
Prezzo: 2,90 € 

Trama:
Vi siete mai chiesti com'è la vita dall'altra parte? No, non quella "altra parte", ma la parte dei cattivi e dei loro sottoposti. Vi siete mai chiesti come se la passa un tirapiedi delle organizzazioni criminali della Marvel Comics? Com'è la sua vita? Cosa fa dopo l'orario di lavoro e il consueto pestaggio dell'eroe di turno? Ebbene, questo one-shot risponderà a tutte le vostre curiosità. Benvenuti nella vita di Hank Johnson, agente Hydra col mutuo da pagare.

Il mio Parere:
Nella intervista che mi è stata fatta tempo fa dagli amici di Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D. Italia, mi venne fatta la fatidica domanda: "Preferisci la Marvel o la DC?". Risposi Marvel e argomentai dicendo che mi sono sempre sentito più a mio agio leggendo storie ambientate nel Marvel Universe, come se mi sentissi "a casa mia". Se qualcuno non ha compreso fino in fondo questo commento, allora gli si consiglia il recupero di questa storia, perché in questo piccolo colpo di genio firmato David Mandel e Michael Walsh è racchiusa la genialità di una casa editrice e del perché l'abbia sempre trovata più accogliente della DC. Diciamo subito che il one-shot Hank Johnson: Agent Of Hydra, pur essendo stato pubblicato nel periodo Secret Wars, non centra proprio niente con l'evento; certo, si avvale delle caratteristiche e le potenzialità di Battleworld per poter raccontare questa storia, ma non le usa per creare una trama decisiva per lo svolgimento generale dell'evento, quanto più un divertissiment cazzaro ma di qualità. Hank Johnson: Agente del Hydra riprende una geniale idea dell'attore Mike Myers mostrata nel primo film della trilogia su Austin Powers, dove nella morte di un tirapiedi del Dr. Male, si mostrava gli effetti della dipartita sulla famiglia di quest'ultimo


Ecco, ora prendete quello stesso tirapiedi, trascinatelo come l'omino giallo di Google Maps all'interno dell'Universo Marvel e avrete Hank Johnson, soldato semplice del Hydra le cui grandi minacce non sono gli attacchi di Nick Fury o dei Vendicatori, quanto più: il mutuo, la rivalità col vicino, i bimbi da portare a scuola, i colleghi stronzi, il fondo pensione, la preoccupazione per rimborsi spese ed infortuni, l'invidia per i colleghi che sono passati alle organizzazioni rivali e hanno uno stipendio più alto e così via. Insomma, quelle di Hank Johnson sono le tipiche e normali preoccupazioni di un lavoratore qualsiasi, calate però in un contesto estremamente fantasioso come l'Universo Marvel ed enfatizzate da un azzeccato umorismo tragicomico. Il risultato è quello di provare pena e pietà per l'enorme sfortuna e miseria di questo Ugo Fantozzi della Marvel, alle prese con eventi sociali organizzati dal Hydra che ricordano le feste di compleanno del Signor Burns dei Simpson o le perverse molestie di uno dei capi, ma anche di umanizzare la figura del protagonista e dell'organizzazione di cui fa parte. Ad impreziosire l'ispiratissima sceneggiatura di David Mandel abbiamo i superlativi disegni minimal di Michael Walsh, il quale illustra con fluidità ed espressività le brevi (ma memorabili) disavventure di questo tirapiedi che tanto ricorda l'aspetto più deprimente del mondo del lavoro, rendendo il comparto grafico dinamico tanto quanto i testi. Ed ecco spiegato perché alla Marvel mi sono sempre sentito a casa: perché solo lei avrebbe avuto il coraggio di trasformare in realtà una semplice curiosità. Di certo qualcuno si è sempre chiesto come sono le vite dei criminali quando non combatto gente come gli X-Men o l'Uomo Ragno, o addirittura, che fine fanno i semplici scagnozzi menati tanto per ad inizio storia o tra un avanzamento di trama più importante e l'altro: e ancora, se preoccupazioni del mondo reale attanagliano anche i personaggi fittizi. Beh, ora sapete com'è una possibile settimana tipo di un henchman.


Conclusioni:
Semplice, geniale, divertente, per nulla banale e si legge d'un fiato. Cosa volete di più?

- Symo

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