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venerdì 13 gennaio 2017

Avengers: Guerra Senza Fine - la recensione (Baloon Central #94)

Oggi, recensione dei Vendicatori di Warren Ellis. Perché c'abbiamo voglia e perché si, se come perché non vi basta "perché è Warren Ellis".


Dati Generali:
Testi: Warren Ellis
Disegni: Mike McKone
Volume Contenente: Avengers: Endless Wartime #1
Anno di Pubblicazione: 2013
Etichetta: Marvel Comics
Prezzo: 16,00 €

Trama:
Un nemico comune ritorna dal passato di Capitan America e Thor, un nemico che entrambi credevano di aver eliminato per sempre...ma che ora è tornato inaspettatamente a gettare oscure ombre sul loro presente; questo loro avversario dimenticato nel tempo si rende protagonista di una rivoluzione interna della Slorenia, nazione perennemente in guerra con se stessa e i suoi stati vicini. Quello che, però, rende necessario l'intervento dei Vendicatori, è che questo avversario avvolto nelle ombre del passato è stato potenziato e prodotto in serie da quello che sembra essere il governo degli Stati Uniti d'America. Il grido d'adunata riecheggia ancora e i Vendicatori dovranno unirsi di nuovo per impedire che questa minaccia si dilaghi nel resto del mondo, scatenando una guerra su scala mondiale. 

Il Mio Parere:
Leggendo un pò di pareri sull' Internet ho visto che molti che hanno letto questa storia hanno espresso un parere negativo e abbastanza deluso dopo la lettura di Endless Wartime, dicendo che si aspettavano di più. Eresia? Comprensibile? La seconda che ho detto, ma non perchè il sottoscritto si sente superiore agli altri, ma perchè questa nuova opera di Warren Ellis (a sto giro in coppia con un informissima Mike McKone) si presenta come una lettura decisamente particolare e dal gradimento non immediato. Per capirla completamente, è necessaria una seconda lettura e una mente piuttosto aperta e pronta a trascendere alcune cose; dopo la nuova rilettura, si potrà finalmente apprezzare l'opera di Ellis/McKone e realizzare che ciò che si ha fra le mani è un fumetto sopraffino, brillante e unico nella sua natura di storia dei Vendicatori...proprio perchè non è una storia dei Vendicatori.  

Ed ecco la prima cosa da fare, il primo elemento da trascendere per poter apprezzare Guerra Senza Fine: non farsi ingannare dai protagonisti. I personaggi principali, qui, sono i Vendicatori, formati da: Capitan America, Thor, Iron Man, Wolverine, Occhio Di Falco, Capitan Marvel/Carol Danvers e la Vedova Nera...ma in realtà è come se non lo fossero. Forse a molti questa storia non è piaciuta proprio perchè si aspettavano un classicone dei Vendicatori alla Sotto Assedio o alle più recenti trame di Brian Michael Bendis; il punto è che qui a scrivere è Warren Ellis, uno scrittore noto per non andarci troppo sul leggero e il carino coi personaggi e l'orchestrare trame dai risvolti inaspettati e pregna di contenuti forti. Tutto questo c'è in Endless Wartime, e questo la fa più una storia di Ellis stesso, che dei Vendicatori...ed è così che deve essere recepita. Come dicevo, molti si aspettavano una lettura tipica degli Eroi Più Potenti Della Terra, ma quando al timone ci trovi Ellis, nella storia che sta narrando (di conseguenza) trovi trattati tutti temi che non ti aspettavi da quel determinato personaggio...ma che, inaspettatamente, funzionano e permettono una narrazione liscia e scorrevole; lo scrittore britannico con questa prima di chissà quante altre Original Grapich Novels non presenta i personaggi che il pubblico vorrebbe vedere, ma i personaggi così come sono, interagendo tra loro così come farebbero nella vita reale: di fatti, non c'è una vignetta o un dialogo dove Warren si dimentica che Cap venga presentato come un uomo che vive in quello che Steve Rogers stesso percepisce come "il futuro", o dove Wolverine sia un'animale senza freni morali e linguistici, o dove Occhio Di Falco non si comporta come uno sbruffoncello cazzutissimo, o dove l'ex-Mrs. Marvel si presenti come una donna forte e sicura di sè. 

Questa gestione dei personaggi ricorda un pò la sua gestione di John Constantine dove, nella sua breve ma storica run, presenta il mago Inglese non come il personaggio che il pubblico/lui vuole, ma per quello che è: un grandissimo bastardone scaltro, furbo e cinico. La sua caratterizzazione del cast di protagonisti si basa su un'abile strategemma che solo uno scrittore del suo calibro sarebbe riuscito a presentare: Warren ovvia la problematica che affligge ogni fumetto sui supergruppi (cioè, gli stereotipi e luoghi comuni a nastro dei singoli protagonisti) con una soluzione tanto semplice quanto geniale; egli non si preoccupa di eliminare questa problematica, ma la presenta e fa in modo che lo stereotipo alla Thor si scontri con lo stereotipo alla Wolverine. Così facendo, lo scrittore da vita ad un brillante scambio di battute che (a seconda del momento) possono essere divertenti, taglienti, ironiche, auto-ironiche, offensive, rivelatrici o addirittura pesanti frecciate che sollevano questioni abbastanza scomode. Facciamo un esempio? Facciamo un esempio:


E in sole quattro vignette abbiamo a confronto il Wolverine di Chris Claremont, il Thor di Walter Simonson e il Capitan America di Mark Waid. Cosa si può chiedere di più?

Ovviamente, essendo i Vendicatori il mezzo con cui Ellis decide di raccontare la sua storia di guerra (aiutato dal bellissimo tratto pulito, fresco e dinamico di McKone) lo scrittore britannico ci infila dentro tutti gli elementi tipici di una grande storia di un grande gruppo, come: un cast vasto e ricco di personaggi fantastici, nemici insormontabili e potentissimi, mix di azione/umorismo/dramma, colpi di scena a manetta, dialoghi ben costruiti e una trama piena e densa di avvenimenti e per nulla noiosa. Quello che Warren Ellis da al pubblico è un taglio molto maturo, molto crudo (e molto cinematografico, sia dal punto di vista della narrazione, che dei disegni) dei Vendicatori, che in realtà sono solo strumenti per raccontare dei temi con cui lo scrittore ha molta dimestichezza, ma anche temi poco trattati o addirittura passati totalmente inosservati del genere supereroistico. In Endless Wartime, come il nome ci suggerisce, il tema principale è la guerra vista come prodotto destinato alla vendita e dal quale è possibile ricavare un utile monetario, peggio che vedere un prodotto qualsiasi all'ingrosso...e qui viene fuori in maniera oltremodo lampante la vena critica di Warren Ellis che (concentrandosi sopratutto con il legame tra Capitan America e la guerra) analizza come la natura di questo bellicosa creatura si sia evoluta nel tempo, diventando nient'altro che teatro di scambi commerciali a spesa dei civili. E quell' "Endless" lì? Cosa sta a significare quel "Senza Fine"? Ai supereroi e alla loro eterna lotta contro il male e contro chi vuole fare della guerra un business e di tutto ciò che è universalmente concepito come "male" una fonte di guadagno; addirittura, Ellis suggerisce che il loro operato da supereroi sia un infinito arrancare contro un male che possono solo faticosamente arginare e mai debellare definitivamente/arrestare per un luuuungo periodo di tempo. Una visione di sicuro molto cinica, forse fin troppo, ma assolutamente veritiera e che poco ci sia aspettava da un franchise come quello dei Vendicatori. Ma come detto prima: Ellis ha visto in loro il mezzo più opportuno per rendere noti al lettori questi temi, accompagnati dai disegni di McKone che non penso abbiamo bisogno di ulteriori complimenti; aggiungo solo: trovo questo disegnatore decisamente maturato, e noto inoltre una maggiore confidenza e consapevolezza con il suo stile. 

Nonostante tutto questo ben di Odino, ci sono purtroppamente dei contro che (anche se non rovinano tutto quanto sopra) arrestano un pò d'entusiasmo. L'unico contro dei disegni di Mike McKone sono, a mio parere, i volti: a volte un pò troppo standardizzati, fatti tipo a stampino e il più delle volte realizzati senza emozioni...ma fortunatamente, da disegnatore migliorato qual'è, McKone aggira il problema utilizzando un buon gioco di ombre e svariate prospettive, inquadrando le facce da altre angolazioni (un esempio è la faccia di Logan coperta dalle ombre qui sopra) riuscendo a creare delle espressioni facciali varie. L'unico contro di Warren Ellis, invece, è il finale...e non per quanto riguarda il tono in sè (un pò agrodolce, forse addirittura amaro), ma nel modo in cui viene presentato; molte scene sono omesse e raccontate solo dai personaggi, oppure vengono iniziate e poi viene mostrato solo quello che è successo dopo, eliminando praticamente tutto il climax finale. Le ultime tavole sono comunque di una potenza concettuale altissima, ma è come se Ellis ci privasse di un pò di nutrimento per i nostri occhi, privandoci di certi gustosi risvolti: forse mostrandoci l'azione attraverso un flashback raccontato dal personaggio stesso, sarebbe stato meglio. 

Per farvi un esempio: è come se ci avesse puntato contro una pistola e, invece che falciarci con un proiettile ben assestato alla tempia, fosse uscito il foglietto con scritto "Bang! Scherzone"; contentissimi di non aver dipinto i muri con le nostre cervella eh, ma un pò di merda ci rimani, se succede. Forse un finale del genere sarebbe stato più adatto ad una serie mensile, piuttosto che ad una grapich novel...ma tutto questo è per tirare acqua al mulino dello scrittore e sottolineare il fatto della lotta senza fine...ma questo non toglie che ci si rimane un poco male. L'ultimo contro di tutta questa carrellata di aspetti negativi di Vendicatori: Guerra Senza Fine, è il costo: 16,00 € sono un pò tanti e va beh che valgono tutti per la storia, i disegni e il formato elegante, pregiato e curato che Panini sfoggia per l'occasione...ma sono comunque tanti; 14,00 € sarebbe stato l'ideale.


Conclusioni:
Vendicatori: Guerra Senza Fine è una storia impegnativa, cruda, critica, fragile e che mostra personaggi noti al grande pubblico e ai Marvel aficionados sotto una nuova luce tutta da scoprire...ma che bisogna, però, anche esser disposti a voler scoprire. Pur non essendo esente da piccolo difettucci, l'opera del duo Ellis/McKone non tradisce la sua natura: quella di una grande storia di supereroi dove quest'ultimi vengono messi a confronto con una realtà a volte fin troppo nell'ombra pure nel mondo reale, al fine di sollevare temi molto riflessivi attraverso grandi personaggi e grandi avvenimenti densi di pathos. Di sicuro questa storia non è consigliabile ad un pubblico che vuole avvicinarsi ai Vendicatori, o ai lavori di Warren Ellis e Mike McKone, ma a quei lettori che hanno già un pò di anni di lettura alle spalle e conoscono già qualche lavoro del duo artistico; è più un'opera per i veterani, che per le nuove leve...ma questo non è assolutamente un difetto, anzi: ci voglio storie...anzi, sono necessarie storie accessibili solo da un pubblico con una età e una formazione mentale piuttosto adulta e capace di riflettere e far riflettere. Avengers: Endless Wartime non si può descrivere in nessun'altro modo, se non come una storia molto particolare ma piena di tutto quello che si può desiderare/volere da un fumetto, fatta per essere scoperta in perfetta e intimissima solitudine...solo se, però, si da la possibilità alla storia di entrare nel nostro privato.

- Symo

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