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mercoledì 24 agosto 2016

La Voce del Fuoco - Alan Moore (la recensione)

Oggi, parliamo di uno dei primi romanzi scritti dal famoso fumettista Alan Moore intitolato LA VOCE DEL FUOCO.


Il mio Parere:
Prima di passare in rassegna la recensione, spieghiamo perché non vi si è riportato la trama. Perché l'unica trama del La Voce Del Fuoco, è la "storia" della zona intorno alla città di Northampton: luogo di nascita del protagonista narrata in prima persona da personaggi vari, protagonisti di varie epoche della città. 

Partendo dal 4000 a.C., il creatore di Watchmen e V Per Vendetta passa poi a periodi storici successivi con altre voci narranti, arrivando fino al 1995 (anno in cui è stato poi pubblicato il romanzo); l'anno del '95, rappresenta l'ultimo capitolo, dove è l'autore stesso a parlare, sottolineando come la serie infinita di leggende e semi-realtà portino fino al tempo e al luogo in cui si trova. Riassumendo: non c'è trama, semplicemente perché La Voce Del Fuoco è un gigantesco affresco composto da dodici storie, raccontate da diversi protagonisti, in un arco di tempo di seimila anni. 

A priori, vi si consiglia questo libro, sopratutto perché è di Alan Moore. Anzi, ve lo si dice in tutta sincera sincerità: non potete morire senza aver letto questo libro, è un rimorso troppo grande da sopportare. Se prima era considerato semplicemente genio del fumetto, qui invece verrà consacrato a genio ebbasta. Il suo è uno stile unico e magnetico, capace di adattarsi a qualsiasi e media e, anzi: trovare comunque il modo per risultare innovativo e rivoluzionario attraverso quel media. Lo fa con questo suo primissimo, bizzarro ma geniale e strepitoso romanzo. Tra simbolismi legati al fuoco e mimesi linguistica, Moore ci racconta una storia selvaggia, ostile, barocca, fuori dall'ordinario e impreziosita da una verve densa di coraggio e magia, oltre che densa di colpi di scena impossibili da prevedere. Anzi, oserei dire tra i migliori in circolazione: e non perché è Moore, eh. Ma perché se li è studiati davvero bene.

Purtroppo non posso farvi degli esempi concreti perché finirei per fare degli spoiler e, quindi, rovinarvi la sorpresa. Ma semplicemente, sono dei colpi di scena a pura regola d'arte: se doveste cercare l'espressione "colpo di scena" sul vocabolario, troverete come esempio uno dei colpi di scena contenuti in questo libro. Per tutte le pagine del capitolo, vi si farà credere che le cose stanno in quel modo descritto fino ad un certo punto da Alan Moore...e poi BANG: niente, ma dico, niente è più come sembra. E non c'è niente che voi possiate fare per evitarlo e per prevederlo: il lettore viene, all'improvviso, investito con una situazione e un capovolgimento della trama così ben orchestrato e così ben ponderato, che è come trovarsi in un'altra dimensione. E sapete cosa? Sembra che Moore l'abbia pure messo li tanto per metterlo, quel colpo di scena. Ma in verità, c'è sempre stato, era li dall'inizio, solo che voi non lo sapevate, perché avete voluto credere ad una bugia e non eravate pronti per la verità. E anche tornando indietro, cercando un segno o un'indizio per capire dove questo colpo di scena è entrato nella trama e si è insidiato tra di voi come un serpente, ora che sapete che niente è come sembra...beh, risparmiate la fatica, non lo troverete. Forse perché, il protagonista di quel capitolo, siete voi in un'altra vita e non volete saperlo.

Conclusioni:
Non vi si consiglia questo libro. Vi si ordina, comanda e costringe a recuperarlo. Vi state perdendo un bel pezzo di letteratura moderna. Sul serio, fatevi un favore, recuperate questo libro.

- Symo

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