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venerdì 3 giugno 2016

Hellblazer di Warren Ellis (Baloon Central #68)

Dopo la grande iniziativa de I Supereroi Uccidono, facciamo che ci spariamo una serie di recensioni tranquille tranquille incentrata su una pilozza di fumetti di cui volevo parlare da tipo una vita. Oggi, tocca al HELLBLAZER di WARREN ELLIS.


Dati Generali:
Testi: Warren Ellis
Disegni: John Higgins, Frank Teran, Tim Bradstreet, Javier Pulido & Marcelo Fusin
Anno di Pubblicazione: 1999
Etichetta: Vertigo Comics
Volume Contenente: Hellblazer (Vol. 1) #134-#143
Prezzo: 19,00 € (edizione Planeta DeAgostini)

Trama:
John Constantine non è di certo una persona gradevole e simpatica, ma al mondo esistono tipi peggiori di lui. Constantine sta per incrociare il suo cammino con uno di questi soggetti, uno che ha commesso l'errore di assassinare brutalmente una passata fidanzata di John.Una volta identificato, sarà solo questione di tempo perché Constantine lo trovi e gli mostri il vero significato della parola "vendetta". Ma Constantine ha molte altre storie da raccontare, storie che gelano il sangue e tormentano i sogni. Sarete abbastanza coraggiosi per leggerle?

Il mio Parere:
Lo diciamo? Lo diciamo. Gran bella prova quella di Warren Ellis. Grande, bella, bellissima e riuscitissima prova sul personaggio di John Constantine: personaggio che, a mio parere, è sempre stato uno dei più difficili da caratterizzare all'interno del comicdom tutto. Di fatti, se si guarda la lista di chi ha narrato le sue gesta sul mensile Hellblazer, sono tutti autori di grande prestigio e d'una certa bravura. Come dite? Volete sapere che tipo di gente? Beh, scribacchini di nullo spessore come Jamie Delano, Garth Ennis, Brian Azzarello, Grant Morrison e molti altri. Il sottoscritto, purtroppo, non ha mai letto molto di Constantine, perché è un personaggio maledetto: ogni volta che cercava qualche raccolta, non la trovava mai...però! Un giorno, qualche Dio misericordioso mi ha fatto trovare questa raccolta del Signor Ellis di cui stiamo parlando, così che potessi prendermela e leggermela al volo, run che (delle poche che ho letto) è quello che mi ha colpito di più per una particolarità: John Constantine non è un eroe e, se deve comportarsi in maniera simile a quella di un eroe, lo fa utilizzando i metodi più subdoli e bastardi che esista.


Sostanzialmente, quasi ogni scrittore cerca di mantenere un aura di buonismo al suo personaggio perchè (inconsapevolmente) si fa prendere dal subconscio da lettore e ci ficca quello che tutti vorrebbero vedere in un protagonista di qualsiasi storia. Ma il caro Warren è sempre sul pezzo, rifiutando di ragionare come un lettore e sulla fronte s'attacca un post-it con scritto: "Constantine è uno stronzo bastardo" e ogni volta che si guarda allo specchio, se lo ricorda facendo si che se lo ricordi anche il lettore. E' maleducato, scontroso, manipolatore, cinico, adora mortificare le persone e si comporta da grande bastardo. Questo è John Constantine e Warren (affiancato da un gruppo di disegnatori dal tratto più british che mai e totalmente in linea con le atmosfere Londinesi) lo presenta non per quello che dovrebbe essere per i lettori, ma quello per cui è il personaggio: un pessimo e poco raccomandabile soggetto. 

Penso che una caratterizzazione così in linea con i tratti tipici per cui si può amare questo "eroe" della Vertigo, in pochi al di fuori di Warren Ellis ci sono riusciti. Ellis poi è addirittura un bullo e, all'interno della sua run, crea addirittura dei personaggi appositi per mettere il sale sulla ferita aperta e rimarcare che John è un bastardo. Run composta da una storia in sei parti e da altre quattro storie autoconclusive, dove in quest'ultime ha sempre dimostrato una bravura eccellente. La run putroppo s'è conclusa prematuramente perché lo scrittore voleva realizzare una storia dai toni molto forti, e incentrata su massacri a tema satanismo, ambientati in una scuola...ma, sfiga vuole, che proprio in quel periodo si consumava il massacro della Columbine High School, e per non scadere nel cattivo gusto, la Vertigo non gli diede carta bianca. Ellis, non sentendosi completamente padrone della gestione, mollò per orgoglio: perché con me o contro di me.


Penso che anche questo fatto abbia determinato ad osannare ulteriormente la sua gestione, dandogli quel senso di magia che (ironia della sorte) si parlava nelle sue storie. Metafumetto? Chi lo sa! Solo se ci credi. Solo se vuoi che ci sia.

Conclusioni:
Ma ancora qui siete? Andate a comprarlo: subito!

- Symo

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