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venerdì 9 ottobre 2015

Capitan Bretagna & L'MI13: la recensione (Baloon Central #13)

Blog attivo da un mesetto ormai, e non si è ancora parlato di Capitan Bretagna? Vergogniamoci e rimediamo con una bella recensione dei tre volumi di Captain Britain And MI13


Dati Generali:
Testi: Paul Cornell
Disegni: Leonard Kirk
Anno di Pubblicazione: 2008-2009
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Captain Britain And MI13 #1-15 (Vol. 1)
Prezzo: La serie è stata pubblicata prima sul mensile di Wolverine, e poi in due volumi omonimi conclusivi della pubblicazione Italiana. Quindi, sono 12,50 € (per due volumi cad.) + 3,30 (per sei numeri di Wolverine cad.)

Trama:
I servizi segreti britannici hanno messo insieme un gruppo di eroi nella sezione speciale nota come MI-13. Il cinico Pete Wisdom, la velocista vampira Spitfire, il prode Cavaliere Nero, la principiante Faiza e il sempre più potente Capitan Bretagna dovranno affrontare demoni dell’Inferno e creature di altre dimensioni. Quando Blade, il più letale tra i cacciatori di vampiri, entra a far parte della squadra, l’ombra di Dracula incombe sugli eroi!

Il mio Parere:
Vi siete mai divertiti ad una festa, o mentre giocavate qualche partita (pure amichevole) con degli amici ad uno sport qualsiasi? Beh, che domande, certo che è successo almeno una volta (e do per scontato che continui a succedere, anche solo di tanto in tanto). Ecco, ora visualizzate quelle sensazioni e chiedetevi: vi siete mai divertiti tanto quanto quelle occasioni e situazioni, mentre leggevate qualcosa? Al sottoscritto è successo leggendo l'intera serie di Capitan Bretagna nel periodo in cui era affiliato all'MI:13, serie cominciata durante quella stronzata di Secret Invasion...e forse una delle cose più decenti uscite dall'aftermatch di quello spreco di carta. L'amore spropositato per questo personaggio penso sia venuto fuori in più di una occasione su queste coordinate e qui torna a farsi risentire nella maniera più british possibile che soddisfa le aspettative e rende piena giustizia al suo mythos, grazie ad una perfetta sinergia tra Paul Cornell e Leonard Kirk. Ma fermiamoci un attimo e chiarifichiamo un concetto: cosa s'intende per "divertente"? Nel senso che fa ridere? No, nel senso che le trame di questi soli quindi numeri intrattengono con una trama ricca di avvenimenti, un cast di personaggi ben sfaccettato e dei villain insormontabili, ostici e sopratutto, cattivi.


Ogni numero della saga tiene fede al titolo qui sopra: Capitan Bretagna c'è e fa la sua porca figura da badass (com'è giusto che sia), ma ci sono anche altri personaggi e tutti loro trovano il loro giusto spazio, sia nei momenti in cui bisogna mostrare i muscoli, sia in quelli di approfondimento caratteriale; non vengono, insomma, oscurati da quello che è il protagonista principale ma si fa in modo che ognuno di loro abbia il suo momento di protagonismo. Tra vecchie e nuove conoscenze della Marvel Comics, Brian Braddock e soci si ritroveranno a scontrasi con creature magiche, vampiri, alieni, alieni-vampiri e tutto il meglio della narrativa Inglese o delle serie tv alla Dr. Who, con quel tocco che contraddistingue l'inventiva del regno di Sua Maestà. Personaggi carismatici, trame fresche ed un lieto fine che nei comics non si vedeva più dagli anni '60, fanno di questa serie il divertimento e l'intrattenimento per eccellenza, tanto da appassionare e assuefare; unica pecca: la trama legata al ritorno di Meggan, che per quanto gradita, nell'economia della serie risulta un pò fuori luogo, ma grazie Paul Cornell (qui sul pezzo in una maniera che difficilmente ripeterà) per averla fatta tornare.

Conclusione:
Che dire? Capitan Bretagna & L'MI13 è una bella corsa, “a helluva ride”, direbbero gli Americani. Una serie che ha tutto quello che un fumetto supereroistico può offrire, con quel tocco Inglese in più e con tutti quei personaggi dannatamente carismatici e tridimensionali. Trame, sottotrame, colpi di scena e un finale un po’ dolce ma, checcazzo, anche gli eroi hanno bisogno di un lieto fine: anche gli eroi hanno bisogno di sapere e sentire, che la loro battaglia contro il nemico, non è un “arrivederci alla prossima” ma un “a mai più rivederci”.

- Symo

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