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giovedì 8 ottobre 2015

Lupin III - L'Avventura Italiana: Ep. 15 (la recensione)

E rieccoci qua, carissimi Teleguardoni. Benvenuti all'appuntamento del Mercoledì Giovedì con le recensioni di Lupin III - L'Avventura Italiana. Se tornate qui dopo molto tempo e non vi ricordate quando abbiamo deciso questo appuntamento, allora forse non avete letto quanto si è scritto nella precedente recensione, che vi si consiglia assolutamente di leggere perché contiene informazioni abbastanza importanti riguardo al criterio di recensione usato. Detto questo, cominciamo? Cominciamo.



In questa recensione, parleremo dell'episodio dal 15 il cui nome era Non spostate la Gioconda!, puntata (diciamo subito) già di per sé all'insegna del croce e delizia. Il perché ci troviamo con un solo episodio, invece che tre o quattro come le ultime volte, è spiegato sempre nella scorsa recensione. Detto questo, cominciamo!


Pro:
Cominciamo spiegando perché Non spostate la Gioconda! è un insieme di croce e delizia: perché è come se fosse la seconda puntata di un telefilm. Solitamente, la seconda puntata di una qualsiasi narrazione seriale è sempre meno riuscita della prima, perché deve fornire eventi immediati, ma anche inserire piccoli avvenimenti per costruire quelli successivi, con il rischio di appesantire la visione per il carattere abbastanza prolisso della stessa. Del resto, il cartoon ha inaugurato giusto settimana scorsa il "capitolo due" della sua narrazione, quindi era giusto e legittimo optare per il giro di boa e ricominciare, ricostruendo quindi tutto il ritmo della narrazione. Prolisso l'episodio non è stato, questo certamente, però si è visto che cercava di prendere tempo, attingendo a piene mani alla procedibilità del suo carattere, rifacendosi molto di più alle caratteristiche della seconda, spensierata e scanzonata serie dalla giacca rossa, reintroducendo i viaggi internazionali di Lupin III.

Qualcuno potrebbe avere qualcosa in contrario con la location Francese, ma in verità la nazione dei mangia-rane ci riguarda eccome perché, non solo è la seconda patria del protagonista (da quel poco che sappiamo, Lupin è metà Francese e metà Giapponese) ma è anche il luogo dove risiede la Gioconda, opera totalmente Italiana, anche se localizzata in patria straniera. E a parte questo, veramente null'altro da dire. L'episodio in sé è tecnicamente ottimo e il comparto d'animazione continua ad essere sopraffino e spettacolare, ma a livello di quello che offre la puntata come intrattenimento, non c'è molto da dire. Il quindicesimo episodio della serie Italiana di Lupin è divertente, scanzonato e spensierato proprio come quelli della giacca rossa e si limita semplicemente a divertire e intrattenere il pubblico. Filler proprio non è perché abbiamo un piccolo avanzamento di trama legato al misterioso individuo, di cui proprio in Non spostate la Gioconda! ci viene dato qualche azzardato indizio. Indubbiamente, vogliono costruire una side-story che collimerà poi in una trama vera e propria verso il finale di stagione.


Contro:
Partiamo da quelle che conosciamo già e che vediamo molto velocemente perché meglio spiegate nelle recensioni degli episodi 01-04 e 05-07: la sigla di Moreno continua a fare schifo al cazzo, ma fortunatamente con la riduzione degli episodi, l'abbiamo sentita solo una volta. Avremmo potuto anche dire che le musiche di Yuji Ohno, purtroppo, continuano a non brillare di inventiva e a presentare delle colonne sonore non all'altezza dei suoi precedenti successi. Però abbiamo la conferma di quanto detto in precedenza: ciò che le musiche utilizzate per la versione Italiana dell'anime sono diverse da quelle utilizzate per la versione Giapponese originale o per altre versioni, questo perché (da quanto ho capito) si voleva dare alla versione Italiana un tocco più tricolore. Scelta e pensata encomiabile per la voglia di fare un qualcosa tutto al 100% Italiano, però realizzata col culo. Cioè, volete mettere le musichette da cellulare Nokia del '96...


...con questo!? No dai, non c'è paragone. Questo è Yuji Ohno, gente. Questo. Magari il tema è sempre quello, ma l'abilità del maestro sta nel ricollocarlo in un contesto diverso e riarrangiarlo ogni volta per ogni evenienza e particolarità richieste dalla trama. Il genio, diceva qualcuno, stava sopratutto nelle scelte semplici ed efficaci: Ohno lo è sicuramente.

Per il resto, l'episodio sarà anche divertente, ma mi è sembrato decisamente uno pesante stop col freno a mano avvenuto all'improvviso proprio perché ci si è accorti che non si sapeva come mandare avanti la trama di questo capellone blu Puffo, e quindi bisognava prendere fiato, temporeggiare e pensare al prossimo sviluppo narrativo. Come detto sopra, di piacevole fattura, ma l'impressione è stata anche questa. Per quanto riguarda, invece, l'identità del capellone...insomma, vogliono farci davvero credere che è Leonardo Da Vinci clonato da qualche suo pelo pubico trovato in qualche ampolla o salcazzocosa? Ok che la fantascienza, come sempre detto, è sempre esistita nel Lupinverso ed è vera e plausibile quanto l'aria che respiriamo, però questo non vuol dire che, a volte, anche con la fantasia si esagera. C'è una bella differenza tra fantascienza, e fantascemenza: e se gli showrunner hanno davvero intenzione di continuare sulla strada del clone di Da Vinci, siamo decisamente nella seconda.


Conclusioni:
Puntata sicuramente piacevole e decisamente di svago e che offre un intrattenimento vecchio stampo per far respirare nuovamente la trama. Prendendo a piene mani dalla proceduralità del cartoon, Lupin III - L'Avventura Italiana cerca anche di sviluppare una storia secondaria che non convince appieno e con cui dovrebbe andarci coi pedi di piombo per non sfociare nella cazzata.

- Symo

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