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lunedì 9 gennaio 2017

Silk - La Vita e le Opere di Cindy Moon (la recensione)

Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin IIII Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta, si continua con SILK - LA VITA E LE OPERE DI CINDY MOON.


Dati Generali:
Testi: Robbie Thompson
Disegni: Stacey Lee, Annapaola Martello & Tana Ford
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Silk #1-#7
Prezzo: 3,30 € (cad.)

Trama:
Dopo Ragnoverso, Cindy Moon si trova catapultata del Marvel Universe con l'obiettivo di rifarsi una vita cercando la sua famiglia perduta da cui si è allontanata in giovane età per nascondere in un bunker nel tentativo di scappare dalla fame di Morlun. Ora, Cindy è da sola a New York City, alla ricerca di suo passato, definendo il suo futuro combattendo i malfattori come la supereroina ragnesca Silk! 

Il mio Parere:
Cominciamo riesumando un discorso che abbiamo fatto già nella recensione di Miles Morales: Ultimate Spider-Man - Rivelazioni e con La Donna Ragno: Vol. 2: che queste storie sono sono tutto, fuorché legate a Secret Wars. Soltanto l'ultimo numero raccolto, il #7, è strettamente legato a Secret Wars 2015: ma solo perché la politica editoriale del crossover imponeva la brusca chiusura di tutte le testate e quindi il team che si occupava della serie ha deciso di chiuderla legando l'ultimo capitolo all'evento. E questo, diciamolo subito, per Silk è stato un duro colpo, poiché ha interrotto bruscamente e forzatamente una trama che stava decollando proprio nel momento in cui tutte le testate sono state chiuse per le Guerre Segrete 2015. Partiamo a parlarne proprio da qui.


Due sono i difetti principali de La Vita e le Opere di Cindy Moon: l'ultimo numero di questa prima, breve run e i disegni. Probabilmente dubbioso sul futuro della serie e incapace di uscirsene con una trovata intelligente come fece Hopeless con La Donna Ragno: Vol. 2, Robbie Thompson scrive un finale che funziona più come una conclusione decisiva ed amara alla carriera di Cindy Moon come eroina a tema ragnesco: un finale che non lascia spazio ad ulteriori continuazioni, regalando alla protagonista il ritrovamento della felicità nel momento della fine del mondo e della creazione di Battleworld. E' un finale abbastanza buttato lì, scritto con parecchia fretta e decisamente contraddittorio, dato che in un solo numero si viene a capo del mistero che Thompson stava imbastendo sin dal primo numero riguardo alla sparizione della famiglia Moon. Ma è anche vero che è un numero scritto con dispiacere ed ansia, dato che i piani per Silk per il nuovo rilancio Marvel post-Secret Wars erano ancora incerti. Dunque lo sceneggiatore ha optato per creare un finale che sopprimesse con indolore la creatura ideata da Dan Slott e Humberto Ramos, comunque recuperabile in un secondo momento, ma che potesse anche chiudere li la sua ascesa da eroina principiante a degno membro della Spider-Family. Purtroppo coi tie-in succede spesso: sono collegamenti imposti dalla major e non tutti sono in grado di creare qualcosa che ben si incastri con i piani più grandi del crossover.

Per i disegni bisogna, invece, fare due discorsi. Personalmente, nessuna delle tre disegnatrici coinvolte ha mostrato uno stile che mi è piaciuto. Annapaola Martello e Tana Ford lasciano il tempo che trovano (per non dire che sono abbastanza scarse), mentre Stacey Lee ha uno stile fin troppo ispirato ai manga o alle vignette umoristiche che circolano su Facebook. Obiettivamente però, questi tre stili grafici sono ben omologati alla narrazione di Robbie Thompson e alla caratterizzazione allegra e dinamica che vuole dare a Cindy Moon: sopratutto quello della Lee e, che piaccia o meno, questa sinergia tra scrittore e disegnatore va sempre e comunque valorizzata. E' indubbio che lo stile mostrato dall'astro nascente Stacey Lee sia quello sempre e comunque e che non sia capace (al momento) di sfoggiare altre interpretazioni grafiche, ma le va di culo che la direzione della serie fosse una prettamente incentrata sull'intrattenimento allegro-andate e tendenzialmente scanzonato che le sue tavole energiche, leggere e frizzanti riescono ad esprimere egregiamente. Infatti, narrativamente parlando, questo prima avventura di Silk si lascia apprezzare proprio per le poche pretese della serie.


Thompson sceglie una strada particolare che, se usata con la dovuta sapienza, può regalare al lettore diversi momenti di piacevole intrattenimento: cosa che effettivamente succede. Sceglie di ricalcare le prime avventure dell'Uomo Ragno, facendo percorrere a Silk una strada analoga a quella del Tessiragnatele (vedi il lavoro scelto, quello in una redazione di un giornale) ispirandosi però a due stilemi narrativi che hanno fatto scuola: Ultimate Spider-Man di Brian Michael Bendis & Mark Bagley e la serialità televisiva a moderna, con qualche differenza dovuta non solo alle caratteristiche del personaggio protagonista, ma anche alla differenza temporale in cui sono ambientate le storie. Siamo nel 2016 e il modo di scrivere fumetti è cambiato rispetto al 1962, sopratutto contando l'enorme influenza culturale che stanno avendo le serie tv negli ultimi anni e che (anche involontariamente) hanno influenzato anche il modo di scrivere fumetti. In più, in fatto di ri-modernizzazione di un eroe e del mythos ragnesco, Ultimate Spider-Man ha fatto scuola e, anche se non sembra, Robbie Thompson tiene conto della cosa orchestrando una sottotrama legata alla sparizione della famiglia Moon che cattura per le atmosfere mozzafiato che riesce a donargli.

Come si diceva, il piglio di Silk - La Vita e le Opere di Cindy Moon è tendenzialmente scanzonato e punta tantissimo sul sense of wonder tipico delle prime narrazioni dei supereroi anni '60, ma le storie lasciano spazio anche a tanto dramma e a tanta malinconia che scaturisce non solo la figura della protagonista (una donna che cerca sopratutto di stare a galla e tirare avanti) ma anche dall'abilità di aver saputo prendere e riformattare un personaggio come la Gatta Nera in uno dei peggiori nemici di Silk. Erano da anni che Felicia Hardy non aveva nulla da dire e il suo rapporto con Spidey sembrava ormai inflazionato e senza più spunti da trattare: quasi sembrava un personaggio superfluo del cast dell'Uomo Ragno, destinato addirittura al pensionamento. Ma contrapposto a Silk, anche la Gatta Nera riacquista giovinezza e una nuova ragion d'essere, riconfigurandosi per l'eroina come la sua personale Norman Osborn o Kingpin; quando i due personaggi dividono le scene, sono infatti i momenti migliori del volume, visto che da una parte abbiamo la foga della gioventù, mentre dall'altra abbiamo la cattiveria e la disillusione di una vera regina del crimine.


Conclusioni:
Per il ragno-fan di vecchia data, questo volume sarà semplicemente una godibile pausa tra una lettura più impegnata/incalzante e l'altra. Per chi invece si sta avventurando ora alla conoscenza della Spider-Family, il personaggio di Silk potrebbe piacergli anche non poco per la frizzante spontaneità del character e per il modo (uguale ma diverso) con cui sta ricalcando le orme di Peter Parker. Niente di eccezionale, innovativo o originale, ma come volume di partenza per una carriera più grande va più che bene.

- Symo

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