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lunedì 19 dicembre 2016

La Donna Ragno: Vol. 2 (la recensione)

Come detto un mese fa, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin IIII Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta, si continua con LA DONNA RAGNO - VOL. 2.


Dati Generali:
Testi: Dennis Hopeless
Disegni: Javier Rodriguez 
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Spider-Woman (Vol. 5) #5-#10
Prezzo: 3,30 € (cad.)

Trama:
Dopo Ragno-Verso, Jessica Drew si è stancata di minacce intergalattiche, missioni coi Vendicatori, Uomini Ragno provenienti da altre realtà e tutto il corollario delle minacce di grande portata. Ora vuole tornare ad una vita più tranquilla e ad una professione che la faccia stare più vicina ai problemi della gente comune: senza però abbandonare i panni della Donna Ragno. In questa nuova veste da investigatrice privata in costume, sarà affiancata da Ben Urich, la quale vede in questa sua nuova iniziativa la possibilità di fare veramente la differenza. 

Il mio Parere:
Cominciamo riesumando un discorso che abbiamo fatto già nella recensione di Miles Morales: Ultimate Spider-Man - Rivelazioni: che queste storie sono sono tutto, fuorché legate a Secret Wars. Soltanto l'ultimo numero raccolto, il #10, è strettamente legato a Secret Wars 2015: ma solo perché la politica editoriale del crossover imponeva la brusca chiusura di tutte le testate e quindi il team che si occupava della serie ha deciso di chiuderla legando l'ultimo capitolo all'evento. E per la Donna Ragno, questo è stato un male. Senza mezzi termini esprimo piena approvazione ed affetto per questa nuova Jessica Drew, rimessa totalmente a nuovo da una coppia che si è dimostrata affiatata e piena di risorse fin da subito: Dennis Hopeless e Javier Rodriguez.


Lungi da me paragonare l'intesa creatasi tra i due a storiche collaborazioni come quella di Jeph Loeb e Tim Sale (Spider-Man: Blue, Batman: Il Lungo Halloween, Devil: Giallo) e quella di Grant Morrison e Frank Quitley (All-Star Superman, New X-Men, Multiversity: Pax Americana), ma è inutile negare che questi due artisti hanno stretto un legame che ha dato vita una complicità e una sinergia che difficilmente ripeteranno con altri colleghi. L'alta godibilità di questo volume parte da qui, dalle fondamenta e dalla capacità dei due artisti di sapersi capire a un punto tale da intendersi senza quasi parole. Magari al lettore può non piacere il personaggio della Donna Ragno, e magari pure agli stessi Hopeless/Rodriguez non sta molto simpatica, però non si può che avvertire la voglia di prendere questo personaggio, svecchiarlo, farlo uscire dai soliti circuiti ed esplorare nuovi orizzonti, osando addirittura un (riuscito) re-design del costume che ha tenuto per ben trentotto anni.

Nello scorrere delle pagine, si nota come il team di artisti si sia lasciato appassionare (passione che si riflette poi anche su chi legge) dalla sfida di prendere questa super-eroina, toglierci il super e calcarla in atmosfere più urbane e metropolitane, a contatto con le storie e i problemi dell'uomo comune, riuscendosi alla grande e avendo come risultato storie fresche e frizzanti. Più che un fumetto supereroistico, Spider-Woman diventa un detective procedual ambientato nell'Universo Marvel e avente una protagonista che è stata rivisitato in termini di caratterizzazione, ma che si lascia apprezzare per il cambiamento. E' una Donna Ragno decisamente più scontrosa, cocciuta e più acidella (così acidella da avere una suoneria d'un certo tipo); a tratti riesce addirittura ad essere fortemente irritante e scatenare l'odio del lettore, ma fa tutto parte del piano: è stata appositamente resa così insopportabile, perché lei in primis doveva essere un personaggio fortemente irritato e infastidito dal mondo dei supereroi, tanto da uscirne con le ovaie piene ed essere incredibilmente intrattabile. Missione riuscita e pure brillantemente.


Altra cosa brillantemente e magistralmente riuscita, sono i disegni di Rodriguez, i quali forse è esagerato dire che hanno raggiunto la maturità artistica, ma poco ma sicuro su Spider-Woman ha dato il meglio di sé finora. Non è solo dai testi imprevedibili e geniali di Hopeless (il quale si è lasciato tanto ispirare dall'Occhio Di Falco di Matt Fraction) che si capisce e si apprezza l'intesa creatasi tra i due artisti, ma anche dal tratto morbido, dinamico ed espressivo di Rodrigez. La cosa che però impreziosisce davvero il suo tratto, non è semplicemente il fatto di essere in forma e ispirato dal personaggio, ma il modo ricercato e creativo con cui ha cercato di impreziosire la disposizione delle vignette nelle tavole, cercando così di espandere il dinamismo delle storie su più livelli e non lasciarsi semplicemente fermare dalle delimitazioni delle vignette. Il risultato, come avete visto, è esplosivo.

Purtroppo, nonostante tutto questo ben di Odino, il Volume 2 della Donna Ragno va demonizzato su un aspetto e mezzo. Il mezzo difetto, è ovviamente il numero #10, numero non voluto dai gestori della serie ma che si è posto come beffando bastone fra le ruote proprio nel momento in cui la serie stava partendo; c'è da dire che Hopeless/Rodriguez cadono in piedi e, pure in un numero che non volevano, riescono a delineare anche una bella morale che prima o poi sarebbe stata trattata, ma il sentore di coito interrotto si sente prepotente. Mentre il difetto vero è proprio è il personaggio scelto come spalla di Jessica: Ben Urich, che sia chiaro, non è per il personaggio in sé ma per il modo in cui è stato caratterizzato. Siamo lontani anni luce dalla personalità descritta da Frank Miller e Brian Michael Bendis, e non che questo debba essere un male, però qui Urich è decisamente fuori personaggio e piegato ai gusti dello sceneggiatore perché bisognoso di qualcuno con un carattere complementare alla protagonista. E così non va bene.


Conclusioni:
Con New Duds o con questo Vol. 2 (o come preferite chiamarlo) Jessica Drew vive una seconda giovinezza: e questa è una cosa che a non molti personaggi succede e sopratutto capita di tenersi per così tanti numeri di seguito. Dopo anni e anni a fare sempre le stesse cose ed esser sballottata da una testata all'altra, il personaggio si era inflazionato e diventato una semplice presenza fissa e passiva. Ora invece è protagonista di una serie sempre piena di spunti, sviluppi, colpi di scena e imprevedibili svolte narrative, impreziosite da uno stile di disegno superbo. Dove la carriera della Donna Ragno sembrava aver raggiunto un punto morto ora riparte con un vigore inedito e coinvolgente da cui è impossibile non lasciarsi contagiare. Consigliatissimo!

- Symo

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