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lunedì 31 ottobre 2016

Le 20 Curiosità su: Dylan Dog (Vol. 2)

Siccome ci tenevo tanto tanto a fare un post per celebrare i trentanni del nostro Indagatore dell'Incubo preferito, avrei tanto voluto fare uno che sarebbe uscito il 26 Settembre 2016, il giorno in cui Dylan Dog compiva esattamente trent'anni. Purtroppo quelle cose brutte chiamate "vita sociale" e "lavoro" mi hanno distolto dai miei piani originali e mi trovo solo ora a rimediare. Però, dai, in tutto questo tempo ho avuto modo di raccogliere altre 20 cose che forse non sapevate su Dylan Dog. Dai, una consolazione più che valida, no?


20 - Una delle caratteristiche principali del personaggio è il suo rapporto con l'alcol, visto che a causa di quanto raccontato nei numeri 121 e 200, Dylan diventerà alcolista per poi guarire dalla dipendenza grazie all'aiuto di Grucho. Nonostante ciò, in alcuni dei primissimi numeri, Dylan è ripreso a bere senza problemi. Qualche esempio?


Numero 2, Jack Lo Squartatore, pagina 28. La "Dylan-Girl" di turno offre al protagonista una birra, che si scola fino alle tre pagine successive.  


Numero 3, Le Notti Di Luna Piena, pagina 41. Qui Dylan, mentre indaga e raccoglie informazioni al bar, chiaramente si scola il boccalone da un litro di birra, servitogli dal barista a pagina 36. 

La domanda viene spontanea. Se i numeri 121-200 numeri sono antecedenti all'inizio della serie (quindi prima de L'Alba Dei Morti Viventi, non a livello di pubblicazione, ma di biografia di DYD) e descrivono il rapporto tra Dylan e l'alcol come vera piaga per il protagonista, com'è che qui l'Old Boy sbevazza senza problemi e conseguenze? Il punto è che, come tutti i personaggi, la sua sfaccettazione caratteriale arriverà col tempo e col progredire delle storie, quindi la storia dell'alcolismo all'epoca doveva ancora prendere forma come il personaggio stesso. In più lo stesso Sclavi aveva inizialmente una idea molto diversa del suo stesso personaggio e voleva trasformarlo in una sorta di Raymond Chandler della Bonelli a tema horror. La prima volta che ammetterà di essere un ex-alcolizzato è sul numero 11, Diablo Il Grande.


Nonostante ciò, a pagina 48 di quel numero, si spara uno shottino di whiskey. Dylan Cosini (o Zeno Dog, come volete voi).

19 - A proposito del Dylan wanna-be Chandler (non quello di Friends), com'è che Tiziano Sclavi l'aveva pensato all'inizio, quando era ancora una bozza? Nella prima proposta per la Bonelli, la serie Dylan Dog avrebbe dovuto essere ambientata in America, ispirata al genere hard boiled e Dylan avrebbe dovuto essere un detective solitario, senza spalla comica. Si decise di ambientarlo a Londra discutendone con Bonelli perché in America, a New York, c’era già Martin Mystère e poi l’Inghilterra sembrava più adatta per l’horror per via delle sue antiche tradizioni. Sulla scelta di Groucho, per non rendere la serie troppo incentrata sulle indagini, si decise di affiancargli una spalla comica.

18 -  E già che parliamo di Sclavi, molto famose nel circuito fumettistico sono le sue sceneggiature, perché non sono proprio delle sceneggiature, quanto più dei racconti che poi i disegnatori si preoccupano di tradurre in vignette. Nonostante ciò, ogni scrittore lascia sempre un pò di libertà al disegnatore e ci sono delle intere sequenze dove lo sceneggiatore da una semplice indicazione per poi lasciare che l'artista si sbizzarrisca. Un aneddoto abbastanza famoso è quello legato al numero 10, Attraverso Lo Specchio, albo che inizia con una festa in maschera. 


La storia venne ambientata in una festa in maschera perché Sclavi chiese al disegnatore della storia, Giampiero Casertano, cosa gli piaceva disegnare dibbrutto. Un pò spiazzato, Casertano rispose un impacciatissimo "abiti d'epoca". Il giorno dopo, sulla scrivania, si trovò la sceneggiatura che descriveva (per l'appunto) una festa in maschera con abiti d'epoca dove sopra il plico di fogli di sceneggiatura c'era un biglietto di Sclavi stesso con scritto: "divertiti".

17 - Nei numeri 7 e 14, intitolati rispettivamente La Zona Del Crepuscolo e Fra La Vita E La Morte, compare un personaggio chiamato Dottor Hicks. Prima che i fan potessero chiedersi se il Dottor Hicks del numero 7 e di quello del 14 fossero la stessa persona, nell'editoriale del 14 Sclavi scrisse che non si era assolutamente ricordato di aver dato lo stesso nome a due personaggi diversi, creando involontariamente un caso di omonimia. 

16 - La storia dei numeri 16 e 17, intitolati rispettivamente Il Castello Della Paura e La Dama In Nero, sono ispirati alla leggenda della Dama Velata che si dice si aggiri a Milano, per le vie di Parco Sempione e le sale del Castello Sforzesco. La Dama Velata è descritta come una bellissima donna vestita di nero e profumata di violetta che, con il suo passaggio riscalda l’ambiente nelle buie notti invernali milanesi. Non si sa chi fosse in passato, ma si racconta vaghi tra gli alberi del parco Sempione alla ricerca di qualche uomo che le faccia compagnia. Individuato un bel giovane, la Dama lo prende sotto braccio e lo conduce in una fantastica costruzione allestita a lutto, apparsa all'improvviso tra i fitti alberi e la sottile nebbia. Qui la Dama si offre incondizionatamente all'incauto passante. Nessuno ha mai sentito la sua voce, ma tutti ricordano il suo affascinante magnetismo cui non si può resistere. La passione però, non è totale, poiché nessuno potrà mai scoprirle il volto coperto da uno spesso velo nero. Si tramanda che chiunque abbia tentato di fare ciò, si sia trovato di fronte ad un teschio raccapricciante e colto da terrore sia fuggito per i boschi nebbiosi. La fuga però, non permette di capire al momento l’eterno dolore della Dama Velata che soffre nella sua eterna solitudine. Tale leggenda è tramandata a Milano dal 1800. 


Inoltre, questi due numeri sono i primi ad avere una storia di Dylan Dog che continua sul numero successivo.

15 - Sul numero 18, Cagliostro!, c'è un errore. A pagina 13, nella seconda vignetta, si vede la gamba dell'uomo tagliata all'altezza del ginocchio, mentre poco distante si vede il resto della gamba segato a metà coscia.


14 - Il numero 13 della serie, Vivono Tra Noi, è il primissimo numero a non essere scritto da Tiziano Sclavi. Lo sceneggiatore era infatti Giuseppe Ferrandino.

13 - Nei numeri 21 (Giorno Maledetto) a pagina 58


e 22 (Il Tunnel Dell'Orrore) a pagina 61, 

viene detto che Dylan Dog è morto nel 1686 e che si è reincarnato subito dopo. Questa va spiegata.

Tiziano Sclavi è sempre stato riluttante nello spiegare il passato e le origini di Dylan Dog, poiché la vedeva un pò come Chirs Claremont vedeva il passato di Wolverine: come un periodo indefinito della sua vita, sia a livello di durata che di fatti accaduti, da cui attingere ogni tanto degli eventi per raccontare nuove storie che i lettori si sarebbero subito accaparrati perché ambientate in un periodo mai narrato del personaggio (#BecauseMarketing). Sotto questo punto di vista, Dylan doveva essere veramente un personaggio alla Poirot, dove l'importante sono le caratteristiche che mostra nelle storie stesse e le sue informazioni biografiche dovevano essere solo delle indicazioni per capire che non tutte le sue storie avvengono nel momento presente. La data, infatti, venne scelta dagli autori perché non solo risalente a 300 anni prima della prima storia di Dylan (L'Alba Dei Morti Viventi, per l'appunto, del 1986) ma anche per dare un pò di pepe al personaggio e aggiungere quel dettaglio mistico in più, oltre che rifarsi alla frase detta da Xabaras nel numero 1 di Dylan Dog: ovvero quella che diceva che Dylan apparteneva ad una stirpe di indagatore dell'incubo. All'epoca, ovviamente, non si poteva immaginare il successo che ebbe in seguito il personaggio, così si è sparato un pò grosso. Successivamente, tutte queste idee prenderanno forma. E pure con qualche intoppo.

12 - Nel numero 100, La Storia Di Dylan Dog, viene spiegato come il protagonista sia il figlio di Dylan Senior e Morgana. Il primo era uno scienziato che cercava di trovare una formula per diventare immortale, dando però vita agli zombie. Viene quindi punito da un demone marino che crea due lati della sua personalità, una buona esiliata su un asteroide, e l'altra cattiva che diventa Xabaras; Morgana diventa immortale e messa a dormire nel galeone su cui viaggiava la "famiglia Dog", mentre il bambino viene invece affidato ad un orfanotrofio.


Durante la prima notte in orfanotrofio, il piccolo Dylan riceve però la visita dell'entità marina che aveva sdoppiato il padre, che lo catapulta avanti nel tempo di quasi tre secoli, finendo nel 1956 e iniziando così la sua nuova vita nella nuova epoca. Il problema però rimane: quando cavolo è morto e risorto Dylan? seconda di quanto raccontato nel numero 100, Dylan non sarebbe morto e risorto, ma semplicemente teletrasportato più avanti nel tempo di tre secoli. Il punto è che il protagonista stesso, a volte, dimostra di avere dei ricordi molto alla cazzo del suo passato. Insomma, a volte si ricorda delle cose, a volte no, dipende un pò da chi lo scrive. Ma in sostanza, il 100 retconizza quelle due frasi trasformando la "morte" e "reincarnazione" in un semplice time-skip. Il personaggio crede di essere morto e risorto perché, secondo la logica dei suoi comprimari, è impossibile che oggi Dylan abbia 333 anni. In effetti ha più senso che sia morto, abbia passato qualche tempo dietro la lavagna, e poi sia ricomparso magicamente nel '56.

11 - Con il numero 361, Mater Dolorosa (numero celebrativo dei trentanni dell'Old Boy), vengono ripresi in mano gli avvenimenti del numero 100 e viene rivelato che al piccolo Dylan fece visita Mater Morbi, la mistress protagonista del numero omonimo pubblicato nel 2009, creata da Roberto Recchioni e Massimo Carnevale. Recchioni in quel numero lascia intendere questa morte/resurrezione in qualche modo ci sia stata, poiché nel numero 100 viene rivelato che Dylan Senior cercava il siero dell'immortalità per guarire suo figlio dalla febbre e impedire ai suoi cari di ammalarsi. Essendo Mater Morbi la signora della malattia, la donna fa visita a Dylan e la storia porta a pensare che in quel frangente sia veramente successa la morte e subito la resurrezione di Dylan, accontentando quindi tutte e due gli accadimenti: morte/resurrezione e time-skip. Ma, ovviamente, è solo una teoria.


10 - A proposito de L'Alba Dei Morti Viventi. Oggi è considerato all'unanimità un capolavoro della letteratura fumettistica Italiana. Ma il pubblico dell'epoca come l'aveva accolto? Beh, non dico come spazzatura, ma poco ci mancava. L'esordio non fu dei migliori tanto che, citando le parole di Decio Canzio, all'epoca Direttore responsabile della testata: "Un paio di giorni dopo, il distributore telefonò «L'albo è morto in edicola, un fiasco». A Sclavi fu tenuta pietosamente nascosta l'orrenda notizia. Qualche settimana dopo, un'altra telefonata del distributore «È un boom, praticamente esaurito, forse dovremo ristamparlo»". Nella recente conferenza stampa annuale che la Bonelli tiene ogni 26 Settembre per le novità editoriali di Dylan Dog, Michele Masiero e Roberto Recchioni hanno rivelato che le vendite del mensile sono state pessime fino al numero 9 (Alfa E Omega), per poi salire di botto.

9 - Sempre parlando del passato di Dylan, molti lettori si confondono con le date e credono che il 1686 sia la data di nascita del personaggio. In verità, quella è la data in cui successe tutto il casino del galeone e in cui il padre inventò la formula che diede vita agli zombie; in quell'anno, Dylan aveva tre anni, quindi vuol dire che è nato nel 1683.

8 - Nell'Horror Post della prima edizione del numero 51, Il Male, fu pubblicato un disegno di Raul e Gianluca Cestaro. Anni dopo entreranno a far parte dello staff disegnatori di Dylan Dog e della Bonelli.

7 - Il numero 69, Caccia Alle Streghe, è stato uno dei primissimi titoli Bonelli a superare Tex in termini di vendite. E' anche il numero preferito di Tiziano Sclavi.

6 - Una gag ricorrente all'interno delle serie, vede l'Ispettore Bloch lamentarsi che non andrà mai in pensione. Alla fine succederà veramente nel numero 338 (Mai Più, Ispettore Bloch). Qualche numero dopo, il 340 (Benvenuti A Wickedford) verrà addirittura svelato uno dei più grandi tabù della serie: il suo nome di battesimo.


Ebbene si, il nome completo di Bloch è Sherlock Holmes Bloch, ma semplificato in Sherlock H. Bloch.

5 - Nel numero 79, I Killer Venuti Dal Buio, appare per la prima volta la versione vecchiarda di Dylan Dog col capello alla Reed Richards.


Attualmente non si sa se questa versione ha connessioni con quella resa più famosa sopratutto in questi ultimi anni, forse perché qui il personaggio è mostrato senza un elemento molto caratterizzante della sua versione vegetta: la cravatta, che indossa rigorosamente nelle storie in cui l'Indagatore è vecchio. Nonostante ciò è indubbio che questa incarnazione geriatrica di Dylan abbia suscitato qualche succulento interesse. L'idea infatti verrà ripresa in svariate occasioni da Alessandro Bilotta e reso protagonista delle storie ambientate in un futuro parallelamente alternativo conosciuto come Il Pianeta Dei Morti, che sono tutte scritte da Bilotta stesso ma disegnate ogni volta da un disegnatore diverso. La particolarità di questa saga è che è raccontata a ritroso e il primo capitolo è, cronologicamente, l'ultimo, la sua conclusione insomma. Il Pianeta Dei Morti è comparso nei seguenti albi: Dylan Dog Color Fest #2 (disegni di Carmine Di Giandomenico), Dylan Dog Gigante 22 (disegni di Daniela Vetro), Dylan Dog Color Fest #10 (disegni di Paolo Martinello), Dylan Dog Speciale #29 - La Casa Delle Memorie (disegni di Giampiero Casertano), Dylan Dog Speciale #30 - La Fine E' Il Mio Inizio (disegni di Giulio Camagni).

4 - A proposito de Il Pianeta Dei Morti, nella raccolta edita da Bao Publishing e pubblicata nel 2014 che raccoglie le due storie pubblicate sui Color Fest e sul Gigante sopra citate, Alessandro Bilotta spiega cosa lo ha portata scrivere una storia con protagonista un Old Boy veramente old.


Il creatore di Valter Buio dichiara nelle note di fine volume che, quando aveva 17 anni, rimase un pò di merda nel vedere Sclavi abbandonare la testata. L'anno dei suoi 17 era il 1994 e uscivano albi del calibro di Oltre La Morte e I Cavalieri Del Tempo, rispettivamente i numeri 88 e 89, e seppur l'ascesa di autentici mostri come Claudio Chiaverotti, Mauro Marcheselli e Carlo Ambrosini riassicurava le genti, qualcuno era rimasto comunque scosso dall'abbandono del papà di DYD. Più che altro perché molti lettori avevano capito che il Dylan Dog che stavano leggendo era il grido trasmutato in china e carta della sofferenza mentale e fisica di Tiziano Sclavi e che il protagonista del mensile horror Bonelli era tutt'uno con il suo scrittore. Ergo chi gli sarebbe succeduto avrebbe sicuramente scritto storie bellissime e memorabili, come appunto nel caso delle due storie citate prima, ma avrebbe scritto un protagonista fortemente diverso da quello di Sclavi: perché, semplicemente, i suoi successori non erano lui.

Così ha finito per diventare tante paura e tanti inconsci, tant'è che quando Bilotta quando si è ritrovato a collaborare con Bonelli per una storia di Dylan, lo sceneggiatore romano prende la palla al balzo e se la gioca, decidendo di scrivere una storia con il Dylan “classico”, quello ricco di dubbi e di paure che ha fatto innamorare di sé un’intera generazione di lettori, purtroppo smarritosi nel corso degli anni, poiché nessuno riusciva a renderlo quel diario sentimentale di disperazione che era agli albori. Quindi, per ritornare al passato, l'autore ha la brillante intuizione di ambientare la storia nel futuro, perché (e qui lo diciamo con le sue parole): "Potevo presentarle solo come un progetto ipotetico, non avrebbe mai avuto spazio all’interno della saga principale. Un'ambientazione nel futuro, ma non per essere moderni e innovativi, ma per inseguire lo spirito più classico del personaggio".

3 - Nel numero 200 intitolato, ehm, Il Numero Duecento (si, davvero) compare il figlio di Bloch, Vergil Bloch. Il personaggio è disegnato con le fattezze di un'altro famoso personaggio del fumetto Italiano, Massimo Zanardi, creato interamente dal compiantissimo e mai dimenticato Andrea Pazienza.



2 - Il numero 80, Il Cervello Di Killex, è fortemente ispirato al film con Antony Hopkins Il Silenzio Degli Innocenti. Come dichiarato nell'editoriale di quel numero, l'idea originaria di scrivere una storia ispirata al film è stata di Giampiero Casertano, innamoratosi a tal punto del film da volerne ricreare con i propri disegni le atmosfere morbose. Sclavi lo ha accontentato pensando per lui appunto Il Cervello Di Killex. Inoltre, sempre nella stessa rubrica, il personaggio di Christopher Killex viene presentato come un altro grande nemico di Dylan Dog che andrà ad affiancarsi a Xabaras e al Dottor Hicks (quello della Zona Del Crepuscolo).

1 - Dylan Dog non ha mai avuto fortuna oltre l'Italia, basta vedere il film del 2010 con Brandon Ruth per avere una più che inconfutabile conferma. Come quale film? Questo!


L'unico incubo che Dylan Dog non è mai riuscito a sconfiggere: Hollywood.

Prima però i rapporti tra USA e Italia, riguardo i prodotti Bonelli, non erano così male. C'era un periodo in cui America e Italia potevano far nascere una collaborazione serena e pacata, prima di rovinare tutto coi loro film Americanizzati. Tra il 1999 e il 2002, la famosa casa editrice che ha pubblicato Sin City e Hellboy, importa nella terra del petroldollaro ben 7 numeri della serie Bonelli tradotti in Inglese come esperimento editoriale, per vedere se al pubblico Americano potesse interessare uno dei fumetti d'autore Italiani per eccellenza. I numeri presi in questione sono: L'Alba Dei Morti Viventi, Johnny Freak, Memorie Dall'Invisibile, Il Ritorno Del Mostro, Morgana, Dopo Mezzanotte e Zed, pubblicati nella collana di breve durata rispettivamente nell'ordine in cui gli ho citati. Per quanto riguarda la traduzione, beh, giudicate voi.


Numero 1, L'Alba Dei Morti Viventi, pagina 13 dell'edizione Italiana.


Numero 1, L'Alba Dei Morti Viventi, pagina 13 dell'edizione Americana tradotta.

Voglio solo farvi notare che i redattori hanno tolto i baffi a Grucho e cambiatogli il nome in "Felix". Dopo questa, voglio ancora vedere chi ha il coraggio di lamentarsi del cambio di titoli come Eternal Sunshine Of The Spotless Mind in Se Mi Lasci Ti Cancello, o di The Man In The High Castle in La Svastica Sul Sole, o di Orange Road in E' Quasi Magia Johnny o di altre traduzioni accazzo. Chi anche solo ci prova per scherzo, fa la fine degli spaghetti come nel film di Alberto Sordi.

Traduzione dimmerda a parte, l'iniziativa purtroppo (anzi, diciamo per fortuna, visto il vento che tirava) non andò a buon fine e l'accoglienza fu piuttosto freddina al riguardo. Certo, qualcuno apprezzò come si sperava le storie, ma il benvenuto generalmente non fu dei più calorosi e l'esperimento fu troncato. In "difesa" dei traduttori Americani, Dylan Dog è un fumetto estremante difficile da tradurre poiché la barriera linguistica tra l'Italiano e l'Inglese è enorme, quasi insormontabile. Numerosi infatti sono i giochi di parole con la lingua Italiana e tutte le sue sfaccettature e comuni errori proprio del nostro linguaggio, particolarità ovviamente impossibile da riprodurre con la stessa potenza ed impatto anche nella lingua di Sua Maestà. Prendete ad esempio la battuta che fa Grucho nel numero 64, I Segreti Di Ramblyn, quella nella terza vignetta.


Insomma, come cazzo fai a tradurlo un gioco di parole del genere che finisce per rompere la quarta parete stessa, citando i disegnatori della storia? E' quasi impossibile renderlo in Inglese. Inoltre, va anche detto che l'Italiano è una lingua con un registro linguistico davvero alto e piuttosto colto, l'Inglese a confronto è un dialetto parlato da zappatori e venditori di merluzzo; quindi, anche nella traduzione più innocua, qualcosa si perde sempre.

Nel 2009 la Dark Horse ci riprova un ultima volta facendo uscire il TPB di tutte le 7 storie pubblicate in precedenza, rinominando la raccolta The Dylan Dog Case Files.


Nonostante l'agghiacciante e terrificante esperienza, c'è di buono che ognuno dei 7 numeri (come la cover del TPB) aveva una reinterpretazione delle originali copertine dei numeri scelti per l'esperimento editoriale USA ad opera di Mike Mignola, il papà di Hellboy. Nel Gennaio 2016, Bleeding Cool rivela che gli USA hanno ancora intenzione di riprovarci e riportare Dylan Dog nel loro paese. Qui, a questo link, potete leggere l'articolo. Quanto male la vedete?



E con questo è tutto. Prima di salutarci, un ringraziamento speciale va a Valeria Celsi, la fondatrice di Percorsi d'Arte Funeraria, che mi ha raccontato delle similitudini tra la leggenda della Dama Velata e quella della Dama Nera raccontate nella trivia numero 16. Nella speranza di averi un pò nerdamente acculturato, noi ci vediamo alla prossima con altre curiosità. Se avete voglia di altre 20 curiosità Dylaniate, vi si lascia il link del Vol.1 proprio qui. A presto!

- Symo

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