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martedì 1 novembre 2016

Sounds Like You - Kirby Krackle: la recensione (Pick A Card-Cer #88)

Dopo una marea di recensioni di film, ci fermiamo un attimo a tirare il fiato e cambiamo argomento. Da adesso fin quando ne avremo voglia, si parlerà di musica e di dischi. Oggi, si parla di SOUNDS LIKE YOU di KIRBY KRACKLE.


La Band:
Prima di concentrarci sulle canzoni vere e proprie, approfondiamo un pò il discorso di questa band di cui abbiamo sempre parlato bene su queste coordinate. I Kirby Krackle sono una band di Seattle il cui genere può essere classificato nell'etichetta Indie Rock, ma i membri stessi del gruppo definiscono la loro musica come Nerd Rock dato che i temi trattati nei loro testi riguardano fumetti, telefilm, videogames et simila, cosa che non solo si può capire ascoltando bene le lyrics ma anche girovagando un pò sul loro sito web che recita la frase: Nerd-Rock from Seattle; songs about comic books, video games, pop-culture, and the awesome that connects us all. Sin dalla loro prima apparizione con il disco d'esordio dal nome omonimo del 2009, i KK non sono stati legati a nessun tipo di etichetta discografia contando sempre su etichette indipendenti o che gli permettessero di auto-promuoversi così da rimanere puri e fedeli al loro stile; la svolta arriverà nel 2010, quando produrranno l'album E For Everyone dove gli sviluppatori del gioco Rock Band inseriranno due loro canzoni (Ring Capacity e Vault 101) che grazie a questo inserimento la band si fece conoscere al grande pubblico. L'anno dopo pubblicheranno il terzo album studio intitolato Super Powered Love, un album Live e una canzone (intitolata Who Watches The Watcher?) per il programma sul web The Watcher edito dalla Marvel Comics con il quale aumenteranno la loro celebrità. Ora la band è già abbastanza navigata e dopo il rilascio del loro quarto album di cui vi parleremo oggi, i Kirby Krackle hanno intenzione di iniziare un tour (non si sa se mondiale o meno) e di partecipare ad altre convention.

Il Disco:
Allora, rispetto a E For Everyone e Super Powered Love, che erano molto più immediati, allegri, grintosi e in un certo senso ignoranti, in Sounds Like You si avverte indubbiamente una certa evoluzione e crescita musicale/personale della band. Mi spiego meglio: guardiamo attentamente chi sono i membri di questo gruppo. Essi non sono che dei nerd e, a conti fatti, i protagonisti delle loro stesse canzoni. I KK nei loro testi non dedicano solo le loro belle parole a personaggi di fantasia che ammirano (come è successo, per esempio, in Ring Capacity, canzone dedicata a Lanterna Verde), ma trattano anche della figura del nerd nella società, come viene visto, se viene accettato o meno, il fatto che viene spesso e volentieri emarginato e tutto quello che concerne l'aspetto di essere un nerd e ammiratore di cose come fumetti e videogiochi. Nei precedenti dischi citati si avvertiva questa voglia di rivalsa, questa voglia di essere accettati per quello che si è perchè alla fine non si ha niente di diverso dagli altri...sono una passione più spinta che li differenzia dalla massa; questa voglia di lottare per trovare il proprio posto nel mondo pur non tradendo cosa gli fa sentire vivi si avvertiva e arrivava potente all'ascoltatore che non poteva far altro che ruggire con loro. In questo quarto album studio la band di Seattle non tradisce i temi che ormai ha tramutato in stendardi, ma si avverte come una sorta di "pace dei sensi", come se questa battaglia l'avessero vinta e ora si stiano rilassando sugli allori...è un pò come un nerd che trova la ragazza, ecco (anche questo, grande tabù del gruppo). 

Siamo di fronte ad un disco indubbiamente più melodico, più rilassato e che per essere apprezzato ha bisogno di più ascolti, uno da usare per testare il terreno e capire la nuova direzione che il gruppo vuole prendere, uno per capire dove sta l'evoluzione tecnica e l'altro per scegliere le proprie preferite. Badate bene, il disco non è assolutamente uno scempio, anzi! E' bello vedere della ricercatezza in questo lavoro perchè vuol dire che il gruppo ama quello che fa, ama suonare e ama di cosa parlano i loro testi e non stanno facendo tutto questo per soldi (anche perché, tecnicamente, ne sanno...fare la cover di Take On Me non è da tutti, sopratutto per il comparto vocale non facile da riprodurre)...è solo che il cambio di direzione è evidente e per sistemarlo come vogliono loro ci vorrà ancora un disco; possiamo considerare questo lavoro come un sequel di un film, dove non sarà come il primo ma non per questo non meno interessante! Altra cosa che salta fuori, è il fatto che i KK hanno preso coscienza di se; se prima si avvertiva questa sorta di sfiducia nelle loro capacità che nonostante tutto gli faceva tirare avanti, ora si avverte una presa di coscienza che ha fatto realizzare ai membri del gruppo chi sono e cosa sanno fare. 

Tracce:
Qui riassunte in una playlist per comodità


Conclusioni:
Rispetto ai lavori precedenti, non sarà sicuramente un esperienza da ricordare ma non per questo non vuol dire che sarà un ascolto piacevole e ben voluto. 

- Symo

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