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giovedì 22 settembre 2016

Oceano Mare - Alessandro Baricco (la recensione)

Oggi parliamo di uno dei miei libri preferiti: e non sarà una recensione facile. Quindi, bando alle ciance e parliamo di OCEANO MARE di ALESSANDRO BARICCO.


Come si diceva prima, questo non è un libro facile, né da spiegare, né da leggere. Non perchè Baricco sia un clone mal riuscito di Fabio Volo, ma perché è un libro che (secondo il mio parere e la mia esperienza) deve essere letto in un preciso stato morale: quello dello smarrimento. Per questo poi diventa difficile spiegarlo, perchè la spiegazione si baserà tutta sul'esperienza fatta con questo racconto e, quindi, sarà difficile farlo capire a chi vi sta ascoltando; infatti, proprio per questo, lasceremo da parte ogni schema tipico adottato nelle solite recensioni. Questo non vuol, ovviamente, dire che sia un pessimo libro. Anzi. Tutt'altra cosa. Addentrarci ad una più approfondita visione.

Lo scopo unico dello scrittore è quello di raccontare il mare, una cosa così semplice e naturale quanto vasta e complicata. Egli però si serve di un pretesto narrativo per raccontare le diverse sfaccettature di questa immensa distesa d'acqua, ovvero quello di dare una caratterizzazione ad alcuni personaggi che si incontreranno poi nella storia, nella locanda Almayer, luogo principale del racconto. Attraverso di loro e attraverso l'interazione che ogni singolo personaggio ha con gli altri, scopriremo e approfondiremo un'aspetto del mare al fine di avere la nostra personalissima visione di questo mare talmente grosso da esser oceano. Abbiamo Plasson, un pittore che cerca “gli occhi del mare” e dipinge le sue tele con le acque salmastre; il professor Bartleboom, impegnato nello studio dei limiti, vuole scoprire dove esso “finisce”, la giovane Elisewin, che per guarire dalla malattia della paura dovrà immergersi nelle acque marine, ma sarà ben altro a salvarla. e infine Madame Deverià, una donna bellissima mandata in quel luogo dal marito affinché “guarisca” dalla malattia dell'adulterio.

Il libro è diviso in 3 parti dove nella prima vengono presentati i protagonisti sopracitati, nella seconda invece vengono abbandonati ioni splendenti, sorridenti e guaritori per scaraventare il lettore verso il lato oscuro del mare, mettendolo faccia a faccia con la realtà che esso può anche essere spaventoso al punto di uccidere. Viene approfondito il naufragio della Méduse attraverso gli occhi del medico Savigny, che assiste ad uno scenario di morte, violenza, desolazione, abbandono e cannibalismo dove Il lettore qui viene messo faccia a faccia con il lato più primitivo e primordiale del mare. Nella terza parte invece, Baricco mostra il destino che attende ogni personaggio alla fine del viaggio da loro intrapreso. Lo stile di Alessandro Baricco è coinvolgente e intrigante, arricchito con vocaboli ricercati e d'effetto che riescono nell'intento di entrarti nel cuore e dare a chi legge quello che sente il bisogno di sentire o quello che vuole sentire, rendendo quindi l'esperienza della lettura, personalizzabile e unica.

La mia esperienza su questo libro è stata un pò travagliata, l'ho iniziato e poi abbandonato diverse volte, non perchè mi facesse schifo ma perchè non ne sentivo il bisogno di leggere un libro del genere. Ne ho avuto bisogno quest'estate, dove mi sono sentito parecchio smarrito, dove non sapevo come comportarmi riguardo ad una certa decisione che dovevo prendere, una decisione che mi avrebbe accompagnato nell'immediato futuro. Avevo bisogno di guarire e questo libro mi ha accompagnato nella mia guarigione....ma che dico, questo libro è stata la mia medicina, se poi questo libro parla del mare, immaginatevelo come dev'esser stato leggerlo in una località di mare. Alla fine Baricco continua a parlare della grande distesa d'acqua salata fornendo varie visioni, ognuno può farsi la sua, io mi sono fatto la mia. Il mare è non è altri che una metafora per la vita, come esso, la vita è difficile da descrivere, è dolce ma crudele, è ricca di cose belle come di cose altrettanto brutte, di guarisce e ti uccide, nella vita ognuno ci vede quello che vuole così come la visione stessa del mare senza dimenticare però che ci si è sempre specchiati dentro, Il mare non è altri che un piccolo lago in un oceano, così come la vita non è altri che un minuto nell'universo.

"Il mare decreta il destino di ogni singolo personaggio ed è l'elemento che accompagna il lettore nella lettura di queste pagine intrise di sogni e di atroci realtà, intrise di speranze e morte, intrise di Oceano mare." come diceva Simona Leo nella sua recensione. Per concludere, è un libro decisamente intriso di emozioni che non può mancare negli scaffali di tutti gli amanti della letteratura. Questo è tutto quello che ho da dire su questo libro, fare di più sarebbe come chiedere un miracolo. Speriamo vi abbia convinto a leggerlo.

- Symo

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