Parlando dei peggiori costumi della Cosa, si diceva che il crossover Marvel Fear Itself è stato un'altisonante fallimento, uno di quei fallimenti così rumorosi, che ancora oggi si sentono gli echi di dolore che la storia emette dopo essersi schiantata contro il baratro. Detto così, sembra quasi che il vostro Symo si sia svegliato con il mood da hater sta mattina e voglia a tutti costi demolire una storia...ma non è così: è che proprio Fear Itself (dopo un buon inizio) è stata presentata come dalla Marvel come la "next big thing", per poi essersi rivelata un'accozzaglia di escamotaggi narrativi già utilizzati in passati, ripresentati in una salsa decisamente scaduta. Cap che muore e gli si rompe lo scudo ma noi non è vero niente; Thor che muore contro il Serpente di Asgard ma poi era solo un calo di zuccheri; Iron Man che si ubriaca e sporca il tappetino di vibranio della macchina di Pantera Nera mentre questi lo riaccompagna a casa, insomma: tutte trame note ai lettori presentate in maniera piuttosto insipida, giusto per far brodo e lavorare su colpi di scena; Fear Itself non piace perché è una qualsivoglia puntata di Twin Peaks, che funzionava solo a plot twist e misteri su misteri. Eppure, in tutta questa accozzaglia di fallimenti, il sottoscritto ha intravisto tre momenti che hanno aiutato il lettore ad ingerire questa amarissima pillola.
Come ci si muovere per questa Top 3 - Momenti da salvare in Fear Itself? Beh, niente, semplicissimo...dato che è la solita regola di sempre: elenchiamo tre momenti che, secondo il personalissimo giudizio del sottoscritto, sono piaciuti e non sono stati così terribili come l'intera "opera" a cura di Matt Fraction e uno Stuart Immonen in grazia di Odino. Seguono, ovviamente, delle piccole spiegazioni con cui giustificare la scelta. Detto questo, tutto chiaro? Bene, allora, e via che si va!
N° 3 - Thor VS Odino
Sin dalle prime storie di Stan Lee e Jack Kirby sul Dio del Tuono, ho sempre avuto l'impressione che i due si odiassero mica male; certo, che ci fosse sempre e comunque rispetto e gratitudine per certi favori/insegnamenti reciproci, ma comunque una sorta di malsano odio dovuto da una incompatibilità di pensiero e di carattere che portava i due a bozzarsi all'infinito. Il primo della triade di momenti belli di Fear Itself, è proprio quando Odino maltratta Thor, lo porta nelle segrete di Asgard prenderlo per le orecchie e gli dice che se lo becca un'altra volta a giocare coi mortali niente panino alla Nutella a merenda per un mese. La scena dimostra finalmente lo scarso affetto che il Padre di tutti prova per il figlio...e sapete cosa? E' stata una soddisfazione avere la conferma che i due non si sopportano, era inutile continuare a fingere e lasciare la cosa sempre nel dubbio per agevolare gli sceneggiatori futuri. Come forse molti sanno, sono un convinto disprezzatore della run di Matt Fraction su Thor, ma ringrazio lo scrittore del pluri-meritatamente premiato Hawkeye per aver chiarito una volta per tutte la relazione tra i due.
N° 2 - Thor VS La Cosa & Hulk
Abbiamo visto Thor VS Hulk, Hulk VS la Cosa e la Cosa VS Hulk...ma mai tutti e tre sullo stesso ring, e mai coreografata così bene. Benchè il lato psicologico della storia, la sua concretezza, la sua trama ben strutturata e l'assenza di buchi logici sia importante, l'occhio vuole anche la sua sporca parte...e sopratutto quando si parla di fumetti di supereroi, la gente da per scontato che prima o poi si vedano delle orgie di pugni, raggi, calci, denti digrignati e parole di maleducazione sulle rispettive Madri da parte dei partecipanti. Ecco, questa lotta è quello che la gente chiede: poche parole e più azione...e che azione! Di sicuro un pò corta, ma che ci da un Thor che combatte contro due formidabili avversari senza trattenersi e senza esclusione di colpi: una gioia per gli occhi impreziosita da uno Stuart Immonen in formissima. Unicissima pecca in tutto questo, è che il nostro riccioli d'oro parla come un ignorante scaricatore di porto; è una delle cose che più ho odiato nella run di Fraction su Thor, e sia chiaro: Matt Fraction è un grandissimo sceneggiatore...ma Thor non era proprio il suo personaggio, l'ha piegato troppo ai suoi gusti ignorando tutte quelli piccole sfumature che i fan apprezzano nel personaggio, in primis: un linguaggio in parte formato con espressioni d'altri tempi. Fortunatamente, il Dio parla poco e la cosa non disturba più di tanto.
N° 1 - Capitan America solleva Mjolnir
Eeee, hum, ebbene si, parliamo nuovamente di Thor, ed ecco un altro motivo per cui la gente non ha apprezzato Fear Itself: perchè era un crossover troppo Thor-centrico. I crossover dovrebbero essere degli eventi dove tutti i personaggi coinvolti sono, bene o male, tutti protagonisti allo stesso modo...certo, dove in alcune scene ci sono personaggi che hanno più spazio di altri, d'accordo, ma comunque coinvolti come se tutti fossero sulla stessa barca e debbano collaborare per uscirne tutti interi; Fraction invece non ce la fa e usa Fear Itself come una scusa per dare un boost alla sua (pessima) gestione sul personaggio di Thor...e non ditemi che non è così. Lui e il suo roster di comprimari e nemici sono gli assoluti protagonisti di questa storia; direttamente al secondo posto, abbiamo poi Capitan America/Steve Rogers, che qui può essere considerata la spalla ufficiale del Dio del Tuorno: tutti gli altri, invece, sono di passaggio. Fatto sta che, far vedere Cap che solleva Mjolnir e ci grida pure il "Vendicatori Uniti" è una scena che dovrebbe essere inserita nei vocabolari sotto la sezione degli esempi per far capire cosa vuol dire la parola "Epico"; non dico che qui l'autore di Sex Criminals si fa perdonare del suo gigantesco passo falso che è il crossover in sè, ma di sicuro ha fatto qualcosa di buono: ha regalato a tutti un momento di serio nerdgasm che non si vedeva dagli anni '80. Ma complimenti, per i complimenti.
E questo è tutto Teleguardoni: ora tocca a voi! Siete d'accordo con questo scritto? Se no, quali momenti avreste scelto voi? Fatecelo sapercelo!
- Symo
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