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giovedì 7 aprile 2016

Marvel "What If...?" che poi si sono veramente realizzati - EP. 2

L'energia non si crea e non si distrugge: semplicemente, si trasforma. Questa è una delle tante leggi della fisica riguardo all'energia che, a volte, si adattano bene anche alle storia della narrativa. A volte sembra davvero che non esista una idea originale, ma solo derivazioni di modelli di trama pre-esistenti e poi cambiate dagli scrittori a seconda delle loro esigenze. A volte non è vero, ma tante volte lo è eccome: sopratutto nei fumetti. Per questo, il sottoscritto ha deciso di dare vita ad una rubrica mensile in cui verranno analizzati i vari ed ipotetici "What If...?" della Marvel che poi si sono veramente realizzati. Questo, è il secondo episodio.


Per coloro che non hanno letto il primo episodio, qualche informazione tecnica: come si parla di questi What If...? e, sopratutto, quando possiamo trovarli? Beh, prima si parla del What If...? originale e poi in quali circostanze si è realizzato. Per quando potete trovare di preciso questa nuova rubrica, sappiate che Marvel: What If...? sarà disponibile ogni primo Giovedì del mese ogni mese. Tutto chiaro? Bene, allora, si parte.



Jane Foster diventa Thor


Cominciata nel 1977, la serie antologica What If...? continua mostrando cosa sarebbe successo se certe trame fossero andate in un'altra maniera piuttosto che in quella ormai nota a tutti. Arrivati al decimo numero, la Marvel Comics comincia a realizzare l'enorme potenziale di questa testata, cominciando ad usarla anche come mezzo sperimentale, esplorando nuove tecniche di narrazione e mostrando al pubblico nuove idee/svolte narrative forse troppo azzardate per essere inserite nella ufficiale continuità e quindi raccontate in un terreno neutrale in cui si poteva avere la botte piena e la moglie ubriaca. Anche se va comunque detto che molte delle idee usate per molti What If...? saranno puro e semplice scazzo degli autori che volevano giocare con la continuity senza però seriamente danneggiarla, oppure perché volevano arrotondare lo stipendio a fine mese e quindi si sparavano una storielle veramente cazzuta giusto per raccontare qualcosa e prendere più soldi.

In ogni caso, se oggi ci si lamenta tanto delle inversioni femminili di celebri personaggi sempre associati al sesso maschile, in verità (come vederemo oggi) i fumetti già sperimentavano al riguardo nella Golden e Silver Age: Marvel sopratutto grazie alla serie in questione. Perché Marvel sopratutto? Perché una delle tante cose che la Casa Delle Idee ha sempre invidiato alla DC Comics, è di sicuro la centralità e l'importanza di un personaggio come Wonder Woman, spesso e volentieri utilizzato come stendardo per l'indipendenza e l'intraprendenza delle donne. Oddio, se vogliamo proprio dirla tutta, la Marvel ha sempre avuto una figura che ricalcasse le tematiche di cui Diana si fa portavoce, il punto è che è sempre cambiata a seconda del contesto sociale e culturale. Negli anni '80, la "Wonder Woman Marveliana" era She-Hulk: oggi è Carol Danvers, ergo, non c'è mai stato un personaggio fisso che ricoprisse questo ruolo. Quindi, la Marvel è da anni che prova a cercare questa figura. Così, giusto per curiosità e sperimentazione, in What If...? #10 del 1977, si invertono i ruoli e ci si chiede cosa sarebbe successo se fosse stata Jane Foster a diventare Thor.


Dopo il classico spiegone di Uatu l'Osservatore, ci ritroviamo in uno scenario simile a quello visto su Journey Into Mystery #83 del 1962, dove Thor (nel pieno della sua giovin arroganza) viene calciaculeggiato fuori da Asgard e mandato sulla Terra per essere fuso con il mortale Donald Blake nel tentativo di imparare un poco di umiltà. Ma le cose qui vanno diversamente e, invece di fondersi con il dottore zoppo, si fonde con Jane Foster. In What If...? #10 del 1977, Blake (in viaggio in Norvegia con Jane) perde accidentalmente il suo bastone da passeggio e la Dottoressa Foster accorre per recuperarlo. Fatalità, nella ricerca trova casualmente il martello di Thor e nel sollevarlo diventa la Dea del Tuono. Rinominata Thordis, Jane Foster rivive in maniera uguale (ma differente) i primi numeri in cui Thor muoveva i primi passi verso la sua carriera da eroe. Dopo aver combattuto e sconfitto l'Uomo Radioattivo, Cobra e Mr. Hyde e dopo essersi unita ai Vendicatori, purtroppo per lei, muore in un secondo scontro solitario contro Loki, immolandosi per riuscire a sconfiggerlo. Odino, commosso dal suo gesto, scioglie Thor dall'incantesimo del martello, resuscita Jane Foster e chiede di diventare sua consorte. Jane accetta e Odino la promuove a Dea del Volo. Subito il gruppo musicale chiede subito alla dea di unirsi al trio. Jane risponde così.

Come detto nella nostra introduzione, l'energia non si crea ma si trasforma semplicemente, e questa storia si concretizzò realmente su Thor #1 del 2014, scatenando non poche polemiche da parte dei lettori. Eeeh, il popolo di Internet... Chissà negli anni '70-'80 com'era. Ma comunque, andiamo avanti.


Durante il crossover Original Sin, Nick Fury investito del potere dell'Osservatore, sussurra all'orecchio di Thor una cosa. Qualcosa per cui lo stesso Dio rimane sconcertato e scandalizzato, tanto da fargli perdere l'abilità di sollevare la sua arma per eccellenza. Ma c'è di più. Non è che semplicemente perde l'abilità di sollevare il martello, ma pure lo stesso Mjolnir sembra voler prendere le distanze il più possibile dal suo precedente padrone, quasi come se fosse arrabbiato, o addirittura, schifato e inorridito. Il martello cade sul suolo lunare e, nelle prime battute di Thor #1, una misteriosa figura femminile solleva il martello e diventa la nuova Thor. Dopo diversi scontri con i celebri nemici della versione maschile del Tonante e dopo diverse indagini da parte di quest'ultimo riguardo l'identità della Dea, l'ex-Dio del Tuono da alla nuova Thor la sua benedizione, riconoscendo di essere (in questo momento) più adatta di lui a ricoprire questo ruolo. Dopo di che, il numero si conclude mostrando che la nuova Thor era Jane Foster, inizialmente scartata dallo stesso Figlio di Odino e dai lettori poiché, attualmente, in lotta contro il cancro. Nessuno però ha pensato che proprio la sensibilità acquisita durante la sua convalescenza le ha fatto acquisire l'umanità e l'umiltà necessaria per poter sollevare l'arma.




- Symo

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