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lunedì 18 aprile 2016

Slash (la recensione)

Visto che ormai la reunion dei Guns N' Roses è una cosa ormai più che confermata, intanto che aspettiamo qualche video completo su YouTube che mostri una esibizione più che corposa (e intanto che aspettiamo pure una data Italiana), cominciamo a fomentare l'hype pubblicando roba sui singoli membri del gruppo. Cominciamo da SLASH: l'autobiografia dell'omonimo chitarrista dei Guns N' Roses redatta da Slash stesso con l'aiuto di Anthony Bozza. 


Descrizione:
In questo libro, per la prima volta, Slash raccontala storia che tutti stavano aspettando: come nacquero i Guns 'n' Roses, come scrissero le canzoni che ridefinirono un'era, come uscirono vivi da folli tour infiniti, come guidarono l'ondata di rock'n'roll della loro generazione e come mandarono tutto a pezzi. Una finestra sul mondo di un grande chitarrista e un posto sulle montagne russe di una delle più grandi macchine da rock'n'roll di tutti i tempi: sempre sulla soglia dell'autodistruzione, anche al culmine del successo.

Il mio Parere:
Innanzitutto: perché non ho messo la trama? Beh, è l'autobiografica di uno dei guitar hero più iconici di sempre, non c'è trama. O meglio, l'unica trama, è quella della vita del fu Saul Hudson, raccontata per filo e per segno dall'ex-Gunners dal suo primo ricordo fino al periodo in cui la bios venne pubblicata (il 2007), aiutato da Anthony Bozza: giornalista di Rolling Stones co-autore di altre biografie di altri musicisti (come quella di Tommy Lee e degli INXS) e dei bestsellers Why AC/DC Matter e Whatever You Say I Am: The Life and Times of Eminem. Anche se i musicisti, come molte altre figure dello spettacolo, sono abituati a spararla grossa su tante cose, le cose raccontante in Slash sono tutte vere e i fatti vengono addirittura supportati con foto di repertorio della gioventù del chitarrista e di altri momenti raccontati nell'autobiografia. Detto ciò, viene spontanea una domanda: come può, un dichiaratissimo e schieratissimo fan dei Guns N' Roses, non sciropparsi in diciotto nano secondi l'autobiografia di uno dei suoi membri più celebri e acclamati? Che, sarà mica noiosa sta bios? Perché si, nonostante la curiosità, c'ho messo una vita a finirlo.

Per parafrasare il soprattitolo con sui si introduce il libro (It seems excessive...but that doesn't mean it didn't happen): anche se c'ho messo una vita a finirlo, questo non vuol dire che sia un brutto libro, anzi. Slash si racconta in modo chiaro, incisivo, schietto e molto sincero, raccontando tutti gli eventi che l'hanno portato ad essere la persona e il musicista che è oggi in una maniera molto particolare: con un continuo senso di stupore. Ogni volta che lui parla di un episodio della sua vita, ne parla come se si fosse ricordato proprio nel momento in cui il lettore legge dell'aneddoto raccontato, parlandone con senso di meraviglia, malinconia, enfasi, ma sopratutto, come si diceva, stupore. Stupore, perché Slash stesso si stupisce e si meraviglia di essere sopravvissuto alla sua vita, ai suoi eccessi, ai suoi momenti bui e solari. Non a caso, in molte classifiche, Slash è paragonata a bios come La Sottile Linea Bianca (di Lemmy Kilmister), The Dirt (dei Motley Crue) e Scar Tissue (di Anthony Kiedis) per quantitativo di episodi al limite dell'eccesso raccontanti, e per la trasparenza con cui le cose vengono messe nero su bianco; ovviamente, c'è da precisare che, dove necessario (per rispetto della privacy) Slash e Anthony Bozza, a volte se ne escono con dei soprannomi, per raccontare certi episodi in cui sono coinvolte certe persone che non si vuole citare direttamente. Ma dunque, nonostante questa descrizione, perché ho impiegato ben quattro mesi per finirlo?

Ovviamente, le parti più interessanti di Slash, sono: 1) Le sue "origini", nel senso di tutti quei momenti che l'hanno portato ad imbracciare una chitarra; 2) I momenti che hanno portato alla creazione dei Guns N' Roses; 3) Tutti i vari pensieri di Slash sui singoli membri dei GNR; 4) La creazione del loro primo disco di successo: Appetite For Destruction; 5) Il suo rapporto con il successo e tutti i successivi eccessi. Arrivati ad una certa, precisamente, nel momento in cui il chitarrista della Sunset Boulevard stava per mollare il gruppo (nel 1997 circa), beh, tutto si fa molto pesante e stagnante. Pesante nel senso, che la sua vita diventa molto ripetitiva, e pure il modo di raccontare le cose, sembra aver perso verve, colore ed entusiasmo. Da una parte ci sta, perché è incline con il momento di difficoltà personale del musicista, ma anche del momento di crisi del gruppo; dall'altra parte, che è quella del lettore, anche per un fan accanito dei GNR, risulta difficile stargli dietro e digerire il racconto. Se ci aggiungiamo alla pesantezza nel modo di raccontare gli aneddoti, una certa ripetitività delle cose che il fu Saul Hudson faceva dopo l'abbandono dei GNR e alla monotematicità dei suoi impegni, si fa presto ad annoiarsi. Fortunatamente, questo giudizio non vale per tutto il libro, ma solo per quel frangente...ma ragazzi, è stato davvero difficile uscirne. 

Conclusioni:
Che posso dirvi? Se siete appassionati di: musica rock, anni '80 e GNR, questo libro fa per voi. Occhio però ad una cerca ripetitività delle cose che succedono Slash, che potrebbero stancarvi presto e rendere la lettura pesante.

- Symo

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