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martedì 19 aprile 2016

Pacific Rim - la recensione (Pick A Card-Cer #64)

Continuiamo con la nostra sfilza di film che sto guardando in questi giorni? Ovvio che si! Ehi...un momento! Ma è tutta qui la tua introduzione? Deh, inventatevela voi una nuova introduzione ogni giorno! Vai con la recensione di PACIFIC RIM.



Trama:
Da una breccia inter-dimensionale creatasi nel profondo dell'Oceano Pacifico emergono i kaiju, mostri alieni giganteschi, con il solo scopo di cancellare l'umanità dalla faccia della Terra. Al fine di sopravvivere, le varie nazioni uniscono le proprie forze, cercando di contrastare l'invasione con il progetto Jaeger, che consiste nella creazione di enormi robot in grado di combattere ad armi quasi pari i terribili invasori; a comandarli due piloti, le cui menti vengono connesse da un ponte neuronale. Dopo aver perso il proprio fratello e co-pilota in un conflitto e aver lavorato alla costruzione di una muraglia di difesa, Raleigh Becket sembra essere l'ultima risorsa per sventare una vera apocalisse. 

Il mio Parere:
Questo film mi ricorda una cosa. Negli anni '90 era uscito un film che si chiamava Dellamorte Dellamore ed era l'adattamento cinematografico di un romanzo di Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog. Dellamorte (così si chiama il protagonista) era praticamente il proto-Dylan Dog e, se si guarda il film, si riscontrano praticamente tutti i tipici clichè/battute/scene/situazioni di una trama tipica dell'Indagatore Dell'Incubo scritta da Sclavi. Era pure vestito uguale, per differenziarlo gli han messo la camicia bianca invece che rossa. Unico problema? Che non è il film di Dylan Dog, non importa se l'attore che interpreta il protagonista è Rupert Everett (attore che ispira il volto dell'Old Boy) e quindi ci sta pure la somiglianza fisica, quello non era il suo film, anche se per tutti lo è. In teoria, il vero film di Dylan è quello uscito nel 2012 dove il Nostro è interpretato dal Superman di Superman Returns...ma, in comunque con il personaggio originale, c'ha solo il nome, è questo che (in teoria) dovrebbe essere il vero film di Dylan Dog...ma non lo è, manco per il cazzo, manco se fai un lavaggio del cervello a tutta la popolazione mondiale. Guardando Pacific Rim mi è venuto in mente che questo è, in tutto e per tutto, il film dove Gundam, Goldrake e Jeeg Robot s'incontrano...e (a differenza di quanto sopra) non è un insulto. 

In questa pellicola riscopriamo un Gulliermo Del Toro straordinariamente e teneramente otaku che, con questo suo nuovo lavoro, rende omaggio ai cartoni giapponesi con protagonisti i robottoni; il film è reso così bene che, a conti fatti, chiamarlo semplicemente tributo non è abbastanza...anzi, possiamo dire che questo è un capitolo a se stante della storia dei mobile suit (o jager, che dir si voglia) e che mostra sotto una luce dai toni molto realistici sopratutto grazie a delle inquadrature che cercano di convincere lo spettatore che quello che sta vedendo non è un solo effetto della computer grafica ma che siano li davvero...e ci riesce. Il regista punta tutto sulla epicità, sugli scontro fisici robot contro mostri ma anche preoccupandosi di dare quel minimo di background richiesto per non farlo sembrare un incontro di wrestling di un ora e mezza; trama semplice ma sviluppata in modo eccellente e coinvolgente, personaggi molto lineari ma interessanti quanto basta per trovare il proprio posto nella trama, prologo iniziale breve ma esauriente e (cosa più interessante) la costruzione di una propria terminologia/geografia/storia/termini/accessori...insomma, la creazione di elementi narrativi creati per dar vita alla propria mitologia. Non solo i robot sono ben costruiti, ma anche i mostruosi antagonisti che riescono nel loro intento di essere terrificanti e decisamente pericolosi; ovviamente, il tutto punta sull'azione...ma ragazzi, che azione!

Conclusione:
Questo film non è solo epico, ma anche divertente e terrorizzante. Hollywood non ha rilasciato molti film del genere, per questo Pacific Rim è una apertura a forse un ciclo di "Robot vs Mosters" che potrebbe coinvolgere tutte le produzioni, un pò come tutti quei film cloni sulle arti marziali dopo Karate-Kid. Un piccolo sogno che si avvera (per i fan dei cartoni giapponesi) e un grande spettacolo per tutti gli altri.

- Symo

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