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venerdì 15 aprile 2016

I Supereroi Uccidono - N° 8: Miracleman (Baloon Central #59)

Dopo un criptico e oscuro prologo, dove spiegavamo di cosa si sarebbe occupato l'iniziativa in questione, Venerdì 22 Gennaio 2016 iniziava I Supereroi Uccidono...e tutt'ora continua! Classifica in venti parti dove andremo a conoscere e a discutere del momento in cui i supereroi hanno scazzato, dove i supers hanno infranto la regola che non dovrebbero mai infrangere: uccidere qualcuno. Detto questo, se avete domande e curiosità, vi si invita rileggervi (o a leggere, se arrivate solo ora su queste coordinate) il prologo della classifica, perché noi adesso si parte con l'ottavo classificato: Miracleman!


Un'altra, meravigliosa immagine da parte di Jim Cheung, che mette a confronto lo stile di disegni della Golden Age con quello moderno, creando un effetto che può esser riassunto solo con una parola poco forbita a incisiva: fighissimo. E' altamente probabile che, molti di voi Teleguardoni, non sappiano chi sia Miracleman, l'unico supereroe di questa classifica ad appartenere ad una casa editrice che non sia Marvel o DC; dunque, prima di cominciare, spieghiamo un attimino (e in maniera riassuntivissima) chi sia questo personaggio.


Miracleman (al suo debutto ufficiale, esordito con il nome di Marvelman) è un supereroe creato da Mick Anglo nel 1953 per la casa editrice britannica Len Miller & Son. L'alter-ego di Michael Moran fu creato da Anglo come rimpiazzo del supereroe Capitan Marvel (ora conosciuto come Shazam) creato dalla Fawcett Comics, poiché la LM&S venne privata dei diritti di pubblicazione del personaggio sopracitato a causa di una battaglia legale con la DC Comics in cui era stato coinvolto. La casa editrice creatrice di Batman sosteneva che Capitan Marvel fosse un plagio spudorato a Superman, visto che entrambi possedevano superforza, volo e un mantello da accorpare al costume, e con questa attenuante patetica, fece causa alla Fawcett; se vi sembra ridicolo attaccarsi a cosa come "anche lui c'ha il mantello, quindi mi copia", tranquilli, perché è così: è come se io citassi in giudizio il mio vicino di casa perché anche lui ha i capelli lunghi come i miei. La verità, è che il piccolo Billy Batson vendeva all'epoca molto più di Clark Kent, e non solo la DC si sentiva fortemente minacciata da questo nuovo successo di pubblico e di critica che azzeccava come ridere il milione di copie ad uscita, ma gli dava anche terribilmente fastidio che il suo personaggio di punta stava per essere surclassato dal nuovo arrivato già al suo secondo anno di vita: Superman nasce nel 1939, il futuro Shazam nel 1940, e già il primo dei due rischiava di finire del dimenticatoio (prova inconfutabile che, dell'Uomo D'Abbacchio, il pubblico s'era già rotto i coglioni nei primi anni '40). E poi, che è successo? Che niente, la DC aveva uno stormo di avvocati più folto, fitto e potente di quelli della Fawcett. 


Vinsero la causa e la DC si appropriò dei diritti di Capitan Marvel, introducendo lui e i suoi comprimari nel loro universo narrativo di Wonder Woman e soci, mandando la Fawcett in bancarotta. Len Miller & Son, che non voleva rinunciare ad un personaggio a cui il pubblico Inglese s'era affezionato, creò una sua versione britannica: Marvelman, poi cambiato in Miracleman per problemi di diritti sulla parole "Marvel" (che la Marvel Comics acquisto dopo la creazione del suo universo di supereroi); il personaggio andò forte fino al 1963, per poi chiudere i battenti e riaprire nuovamente nel 1982 grazie alla gestione di Alan Moore, con una versione del personaggio più drammatica e matura e che lo rese enormemente celebre. La serie continua fino al 1994: anno in cui cominciarono le battaglie legali per la paternità del personaggio vinte nel 2010 da Neil Gaiman, succeduto alla sceneggiatura della testata a Moore dopo che questi concluse la sua gestione; in tutto quel periodo durato quasi vent'anni, il personaggio rimane intrappolato in questo limbo di lotte legali che ne impediscono addirittura la ristampa in volumi, ma una volta vinti di diritti da Gaiman, Neil li vende alla Marvel e la Casa Delle Idee (nel 2014) fa partire un mensile contenente materiale vecchio e nuovo. Questa è, ovviamente, la versione ridotta della faccenda; se la cosa vi ha suscitato qualche interesse e volete saperne di più, scrivetemelo nei commenti qui sotto oppure contattatemi in privato sull'apposito gruppo Facebook, che provvederò a far uscire un post esplicativo della questione in fretta e furia. 


Ma detto questo, andiamo avanti. Come diciamo ormai da un pò (ma lo ripetiamo sempre per i nuovi arrivati) la classifica andrà a ritroso e partirà dall'ultimo, fino ad arrivare al primo.Questo perchè? Beh, se cominciassi dal primo: 1) Che classifica sarebbe? 2) Dove sta la suspance? 3) E' come se mi chiedeste di parlare di un film e io la prima cosa che vi dico, anziché la trama, è il finale. Detto questo, un pò di info generali su chi l'arciere della Marvel ha fatto fuori, dove, come e quando (ATTENZIONE! Possibili spoiler a seguire).


Vittima/e: Dr. Gargunza
Avvenuta su: Miracleman #7 (Eclipse Comics, 1986)
Testi & Disegni: Alan Moore (testi), Chuck Beckum (disegni)
La Storia Finora: 
Come spiegato prima, la avventure di Mike "Miracleman" Moran ripartono nel 1982 dopo ben 19 anni di silenzio e diventano subito storia e leggenda grazie alle sceneggiature di Alan Moore, il quale dona al personaggio un'aura più matura, una caratterizzazione più sfaccettata e una narrazione più drammatica e tragica. Con il numero #7 arriviamo al climax di tutta la serie, nonché colpo di scena per eccellenza da ricordare negli anni: Mike scopre che, tutta la sua vita come Miracleman, è solo menzogna. Nel 1954, Mike viene sottoposto ad un esperimento che gli conferisce la possibilità di scambiare il suo corpo nello spazio e nel tempo, con una replica cellulare dotata di super poteri: Miracleman, corpo che abita l'infra-spazio che non possiede coscienza e che non invecchia. Anche se i due corpi sono separati, tutti i pensieri e i ricordi sono condivisi attraverso l'uso di un dispositivo di innesco infra-spaziale, attivato dalla parola "magica" Kimota. Per i successivi otto anni, le sue abilità sono state testate attraverso un programma mentale (il Progetto Zarathustra) dove Moran ha solo immaginato le sue avventure da Miracleman...ma, intravedendo nel supereroe una potenziale minaccia senza pari, i supervisori del progetto decidono di distruggerlo con una bomba atomica, riuscendoci solo in parte. 
Mike si risvegliò mesi più tardi gravemente ferito e senza alcun ricordo della sua "vita da eroe", riuscendo a guarire e a rifarsi una vita diventando un giornalista freelance e sposando una donna di nome Liz. Nel 1982, mentre cercava di scappare da un attacco terroristico contro una centrale nucleare, inciampò e (per un riflesso incondizionato) pronunciò la sua parola magica e ridivenne Miracleman; il Dr. Gargunza, che sapeva tutto (pure che Mike era sopravvissuto) lo tenne d'occhio per tutti questi anni, aspettando che la coppia concepì il loro primo figlio per poi rapire la moglie in attesa e cercare di rifarsi sul nascituro, cercando di riuscire dove aveva sbagliato con Moran Sr. Come se non bastasse, durante uno scontro con uno dei mostri di Gargunza, Miracleman riesce a ricordarsi tutto...e per tutto, intendo, tutto. Scopre che la sua vita è una menzogna preconfezionata e che, l'unica cosa vera della sua vita, come la sua famiglia, è minacciata dall'uomo che gli ha portato via tutto ancor prima di averlo. Ora, qui dovrei dire una cosa come "la sua vendetta sarà tremenda"...ma lascerò giudicare a voi, perché le seguenti immagini, non hanno bisogno di parole. 





Perché l'ho scelta?:
Il Miracleman di Alan Moore è considerato il principe del revisionismo del supereroe, pratica iniziata proprio con questa serie dedita ad analizzare al microscopio la figura dell'eroe a fumetti, rendendola tridimensionale e sfaccettata; la visione di Moore, però, è quanto di più pessimista si può avere. Questa scena diventa il manifesto della visione che il creatore di V Per Vendetta e Watchmen ha di questo genere sempre più in ascesa, una figura che lui vede come esseri dotati di una potenza spaventosa, pericolosi, infantili, spesso irritanti nella loro visione del mondo miope e ottusa, oltre che incapaci di capire la pericolosità della violenza. Il modo in cui Moran uccide Gargunza, un modo agghiacciante e ai limiti dell'orrore, è la prova inconfutabile di quanto sostiene. E' una visione dell'eroe che farà fortemente scuola nel futuro e non poteva essere tralasciata.

Dove sta il trauma?:
Nella raccapricciante scena del brutale omicidio, e nell'agghiacciante rivelazione che gli eroi possono trasformarsi in autentici mostri. 


E questa, cari Teleguardoni, era il terzo post dell'iniziativa I Supereroi Uccidono, non che 8° posizione in cui si è posizionato Miracleman. Scusate se questo post è stato più lungo degli altri, ma ho ritenuto opportuno spendere qualche chilometrica parola in più per rendere giustizia a questo personaggio che, sotto gli occhi di tutto, rivoluzionò il mondo del fumetto...e nessuno se lo ricorda. Siete d'accordo con quanto scritto? Avreste scelto diversamente? Fatecelo sapercelo e, mi raccomando, non perdetevi il post di Venerdì prossimo, che si continua Top 10! Si avvicina la fine della classifica!

- Symo

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