Oggi, recensione di WOLVERINE: LA MORTE DI MARIKO.
Dati Generali:
Testi: Larry Hama
Disegni: Andy Kubert, Marc Silvestri & Dave Hoover
Anno di Pubblicazione: 1992
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Wolverine (Vol. 2) #51-53, #55-57, #60
Prezzo: 14,00€
Trama:
Sulle tracce di Jubilee, Logan si trova costretto ad affrontare la spietata cyborg Cylla e, soprattutto, i ninja della Mano senza sapere che questa strada di violenza lo condurrà alla sua amata Mariko per un ultimo, struggente addio.
Il mio Parere:
Per festeggiare l'uscita di Wolverine: L'Immortale, la Marvel Italia ha fatto uscire due volumi speciali per la collana Marvel Gold, collana che ripropone in un formato prestigioso alcune delle storie più innovative e iconiche della Casa Delle Idee; le storie in questione sono Wolverine/Gambit: Vittime (di cui se ne parlerà prossimamente) e il suddetto Wolverine: La Morte Di Mariko, titolo che lascia abbastanza presagire cosa potrebbe succedere nel volume contenente questi 7 numeri tratti dalla gestione Larry Hama del personaggio. Sinceramente, non so cosa pensa il mondo del web di Larry Hama o cosa pensi il fan dell'artigliato canadese di questo scrittore nippo-americano, però io ricordo le sue storie con piacere e nostalgia, dato che iniziai proprio in quel periodo a leggere le storie di Wolverine e scoprire quanto il mutante fosse da una parte simile, ma dall'altra molto diverso, a come si presentava nella bellissima serie anni '90 degli X-Men.
Questo volume racconta (da come si intuisce) la fine dell'idillo tra Logan e la sua storica amata, introdotta dal leggendario Chris Claremont nelle pagine della sua gestione degli X-Men; i due s'erano lasciati che Mariko non poteva sposare Logan, non tanto perché l'uomo non ne era degno, quanto perché lei stessa non se ne sentiva meritevole, perché la donna aveva ereditato l'impero criminale della Yakuza e il suo codice d'onore le impediva di sposarsi con un uomo onorevole come il nostro X-Man preferito: sarebbe stato uno spiacevole paradosso se un nobile samurai come Wolverine avesse sposato la boss di un cartello mafioso...non s'ha da fare, insomma. Così i due s'erano allontanati con la promessa che quando Mariko avrebbe "purificato" la Yakuza dal suo status mafioso, si sarebbe sentita meritevole e avrebbe potuto "concedersi" al canadese. Ovviamente, c'è qualcuno che dice no e comincia ad organizzare un complotto per far fuori la bella nipponica.
Se devo essere onesto, per il momento importante che è (cioè la morte di un personaggio importante nel cast di Wolverine), mi aspettavo di più. Non sono comunque deluso, ma amareggiato si, dato che mi aspettavo qualcosa di molto più tragico e coinvolgente, sopratutto visto come è poi stato trattato l'evento ogni volta che veniva ricordato. Difatti, l'unico momento che tiene attaccato veramente alle pagine è proprio il momento della morte di Mariko e come Wolverine si vendica del suo attentatore. Per il resto, è il tipico prodotto anni '90 con dei dialoghi da accapponamento della pelle professionistico; un fumetto di G.I. Joe con dialoghi spacconi, scene d'azione alla Die Hard, Wolverine che parla come il Bruce Willis dei poveri e situazioni tipiche da Image Comics anni '90. Niente di eccezionale insomma, per l'impatto che avrebbe dovuto avere mi è parso un pò superficiale...ok che c'è da tenere conto che dopo Claremont non tutti furono in grado di dare a Wolverine lo spessore che X-Chris sapeva dargli, ma questo non è assolutamente una scusa per il dilagante piattume.
Conclusioni:
Una storia di vecchia di 23 anni invecchiata molto male, che poteva essere fatta decisamente meglio, si salvano giusto quei momenti citati prima.
- Symo
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