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mercoledì 23 dicembre 2015

Top 5 - Le Migliori Scazzottate degli X-Men (X-Men 50th Anniversary Tribute - Parte 5)

ra le fila dei Figli Dell'Atomo abbiamo un tipino decisamente tranquillo e socievole che risponde al nome di Wolverine; il nostro caro artigliato Canadese è conosciuto sopratutto per essere uno di quei personaggi talmente rissosi che addirittura delle volte si lascia colpire apposta solo perché non resiste alla tentazione di mollar fendenti. Ma Logan è solo un capro espiatorio, la persona che tutti riprendono come dei maestrini quando fa il bullo con qualcuno, che negli 70/80 (nel periodo d'oro degli X-Men) era tipo di moda gridare addosso al fu-Arma X qualcosa che non doveva fare (chissà perchè quando Wolverine bozzava con Ciclope tutti avevano misteriosamente da fare...mah!), sopratutto era bello vederli predicar bene e razzolare male, perchè Wolvie è solo la punta dell'iceberg, non credete che anche gli altri fossero degli angioletti...c'hanno avuto pure gli altri membri i loro 5 minuti, altrimenti (se così non fosse) non avrei messo in programma questa Top 5 - Le Migliori Scazzottate.


Perché, con la scusa che sono un gruppo, gli X-Men hanno avuto in 50 anni di storie un sacco di ammucchiate di gruppo al gusto di cazzotti ma anche un sacco di battaglie standalone sempre all'interno del mensile che (a volte) venivano usate per pretesto come far crescere un personaggio....e sopratutto per vendere, perchè (da che mondo e mondo) il colore delle tette e del sangue, mischiati, fanno un verde molto pressochè similissimo a quello dei soldi; del resto lo dice pure il detto: "Tira più un pelo di Emma Frost, che un carro di buoi". Allora, regole per la buona riuscita di questa classifica: valgono qualsiasi botte, quella di gruppo, uno contro uno, uno contro tre, quattro contro ottocento e così via; valgono tutti i generi di botte, cioè valgono anche quando due X-Men si pestano tra di loro, o anche quando due cattivi si pestano tra di loro, ma meglio quando un X-Men e un cattivo si uniscono per pestare Xavier; valgono tutte le botte di tutti gli universi alternativi, quindi anche quelli Ultimate, 2099, Ere di Apocalisse e via dicendo. Queste le regole, se al massimo non avete capito, guardate come faccio io e poi imitate. Pronti Teleguardoni? E allora, via che si va (PS: come sempre, occhio agli spoilerazzi presenti)



N° 5 - X-Men VS Vendicatori Oscuri


Qui bisogna spiegare un attimo. A seguito di Secret Invasion, Norman Osborn prende il controllo dell'Iniziativa dei 50 Stati, iniziativa che coordinava (in un modo che non vi spieghiamo se no ci mettiamo anni) tutta la comunità supereroica. Dov'è il problema? Il problema è che Norman Osborn è il fottutissimo Green Goblin e che, ora, uno dei criminali più spietati e feroci della Marvel è a capo degli eroi e può usare questo potere per far cagnara nel loro mondo. Come primo atto del suo Regno Oscuro, fonda la sua personale squadra di Vendicatori composta letteralmente da lupi vestiti da pecore, o meglio, da criminali vestiti da eroi: Bullseye si veste come Occhio Di Falco, Venom come l'Uomo Ragno, Moonstone come Mrs. Marvel, Daken come Wolverine, ci stanno pure Marvel-Boy, Ares e Sentry come volontari e lo Zio Norman si inietta l'Extremis Virus di Iron Man per controllare le sue armature tutte griffate con i colori di Capitan America e si fa chiamare Iron Patriot. Ecco il perchè del nome "Vendicatori Oscuri". Questo crossover avuto luogo su diversi mensili che coinvolgevano i suddetti gruppi, vediamo come a seguito di una rissa tra mutanti e un gruppo anti-mutanti, Osborn crei la sua personale squadra di X-Men e cerchi con i suoi Vendicatori di distruggere gli X-Men veri. Salta subito all'occhio l'interessante e simpatica lotta tra l'inversione di ruoli: gli X-Men, eroi che per il pubblico sono criminali, contro i Vendicatori Oscuri, criminali che per l'occhio pubblico sono eroi; tutta la trama è giocata come se fosse una lunga e macchinosa partita a scacchi contro il sistema, perchè l'ex-Green Goblin è questo che rappresenta, un sistema che sta dando potere alla persona sbagliata e Ciclope (qui non tanto coglione) guida il suo team su diversi fronti come se fosse una vera e propria guerra. La mossa più geniale, forse, a parte la creazione di Utopia dalle ceneri dell'Asteroide M a fini di nazione vera e propria, è la lotta per sporcare l'immagine da bravo cristiano che lo Zio Norman sta dando in pasto ai media, e lo fa con una grande dimostrazione di forza. Pensate, i membri citati prima contro la più grande formazione degli X-Men; è l'immagine che si vede in alto ma capisco che magari non tutti i membri si vedano, quindi gli elenchiamo. Ci stanno: Bestia, Emma Frost, Ciclope, Wolverine, Colosso, Namor, Angelo (che all'epoca poteva diventare Arcangelo, identità che usava quando aveva le ali di metallo), X-23, l'Uomo Ghiaccio, Anole, Armor, Rockslide, Bling!, Match, Dazzler, Northstar, Psylocke, Mercury, Surge, Trance, Pixie, Nightcrawler, Onyxx, Gentle, Elixir, Ink, Mindee, Dagger, Magma, Danielle Moonstar, Sunspot, Cannonball, Magik e Karma. Una vera e propria schermaglia accompagnata delle sublime matite di Mike Deodato Jr.



N° 4 - X-Men VS Fantastici Quattro


L'edizione speciale della Star Comics "Fantastici Quattro contro gli X-Men" è stato uno dei miei primi fumetti di prestigio comprato con i miei soldini. Avevo 7 anni e per me, all'epoca, era abbastanza impensabile che due eroi si mettessero a combattere tra di loro e se lo facevano c'era di sicuro dietro qualche cattivone che comandava uno dei due oppure si finge tale eroe. Non posso dirlo con certezza ma è forse in queste pagine che ho capito quanto gli eroi (specialmente quelli della Marvel) siano delle persone fragili, con i loro dubbi, le loro paure, le loro ansie e i loro cinque minuti dove potevano perdere il controllo anche per una sciocchezza; è da qui che probabilmente ho cominciato a vederli meno come divinità e più come dei vicini di casa, dove il loro essere dei supereroi era soltanto un'altro aspetto della loro vita...certo, un aspetto non troppo comune, ma comunque un aspetto di loro. Il bello dei supereroi Marvel è sopratutto questo, che l'essere, che so, per esempio: che l'essere Devil fa parte dell'essere Matt Murdock...non è come alla DC, che l'essere Bruce Wayne è solo una scusa per essere Batman. La storia in questione si incastra alla perfezione tra la continuità dei due gruppi: gli X-Men si leccano le numerose ferite riportare dopo il crossover "Massacro Mutante" che ha visto lo sterminio dei Morlock e la menomazione dell'X-Gruppo, spedendo illustri membri in infermeria (come Colosso e Nightcrawler) e altri sulla porta dell'obitorio, come Shadowcat che non controlla più il suo potere e la sta facendo sempre di più smaterializzare come neve al sole; i Fantastici Quattro invece tornando da un'avventura nella Zona Negativa dove Reed Richards ha subito dei danni al cervello e ora, alcuni suoi ricordi, gli appaiono estranei e come se appartenessero a qualcun'altro oltre a far fatica cercando di ricordare alcuni di essi, la comparsa poi di un misterioso diario con le origini rivedute e corrette del quartetto in un modo più analitico e freddo stanno per scuotere le fondamenta del gruppo, in più, la Cosa torna dal pianeta Battle Word e pronta a riprendere il post tenutogli caldo da She-Hulk e Franklin Richards (personaggio chiave della storia) entra nei Power Pack. Questa storia in quattro parti funge da epilogo opzionale e poco ufficiale di "Massacro Mutante" dove gli Uomini X si rivolgono agli FQ per trovare una cura per Kitty rivolgendosi al grande scienziato Mr. Fantastic...ma il gran genio da picche, dicendo che è uno stadio troppo avanza e nella sua condizione di insicurezza caratteriale non ora rischiare. Sentendosi traditi, Magneto e Wolverine attaccano il quartetto. E' una lotta molto drammatica, molto cupa e anche molto pesante da vedere, ci si sente come a disagio e sotto pressione nel vedere due gruppi che dovrebbero collaborare litigare per cose su cui dovrebbero andare d'accordo, sembra vedere i proprio genitori litigare a causa di un divorzio. Ottimi i testi di Claremont che riescono a dare il giusto spessore e spazio ad entrambi i gruppi e sublime l'arte di Bogdanove, il perfetto incrocio tra lo stile di Paul Smith e Marc Silvestri. Peccato non aver avuto occasione di vederlo su altri titoli!



N° 3 - Tempesta VS Callisto


Numero tipicamente da Claremont (e ora vi si spiega perché). Lo scrittore degli X-Men era solito sviluppare alcune trame utilizzando diverse sotto-trame che occupavano anche pochissime vignette all'interno del numero (che facevano vedere scorci di un qualcosa che accadeva da un'altra parte), sotto-trame, che in futuro sarebbero diventate un plot vero e proprio; era come una sorta di prologo col contagocce. Questo numero si incastra brillantemente tra diversi avvenimenti passati e futuri e riesce comunque ad essere influente e decisivo per l'evoluzione di un personaggio in particolare che, in futuro, diventerà sempre più ricco e sfaccettato: Tempesta. Ambientato dopo l'aftermatch della "Saga Della Covata", tra la storia dell'innamoramento tra Madelyne Pryor e Scott Summers il Coglione, tra Wolverine che va a farsi i cazzi suoi in Canada perchè "ha bisogno di una vacanza" (e da li poi partirà la leggendaria mini di Claremont e Miller) e tra l'arrivo dei Nuovi Mutanti a Casa Xavier, gli X-Men rimangono in quattro...o meglio, in tre, perchè la Kitty Pryde che c'era insieme a Tempesta, Colosso e Nightcrawler era ancora quella pasticciona, imbranata e sparacchiata. I quattro vanno in soccorso ad Angelo che è stato catturato da Callisto e dai Morlocks (che qui appaiono per la prima volta) al fine di sposarselo e far partire qualche assurdo nuovo regno; la sitazione è critica: Kitty è stata infettata da un Morlock con il potere di far ammalare e Nightcrawler e Colosso sono impossibilitati a combattere perchè sti due pici si fan sempre catturare, la futura Shadowcat abbisogna delle cura ma finchè Callisto comanda nisba. Così Tempesta sfida la Morlock ad una lotta con in palio il comando: uno contro uno, sfida a colpi di Miracle Blade, chi vince è il nuovo capo. Dobbiamo essere sinceri? Vedere Tempesta acchiappare al volo il pugnale lanciato dalla sua avversaria per poi sfruttare un barbatrucco per immobilizzarla e pugnalarla al petto e andarsene come solo una bossa sa fare è stato come vedere Biancaneve che ammazza la Regina Cattiva a colpi di mazza da baseball. Da innocente principessa Claremont spinge sul pedale dell'ottimismo e poi i trami della "Saga Della Covata" trasforma Tempesta nella donna più badass dell'Universo Marvel tutto. Come vederete meglio nello scontro in 3° posizione, è bellissimo vedere come Paul Smith abbia un attenzione certosina per la dinamica e l'anatomia dello scontro, rendendolo realistico e molto fluido...e con un finale a sorpresa, chi se lo aspettava da Ororo? Questo è il punto d'inizio che porterà poi al suo look punk.



N° 2 - Wolverine VS Silver Samurai


Storia da considerarsi come un seguito dei primissimi e leggendari numeri solitari di Wolverine, si esatto, quelli scritti da Chris Claremont e disegnati da Frank Miller, quelli dove va a far cagnara in Giappone per portarsi a casa la bella Mariko, quelli che James Manigoldo ha preso "d'ispirazione" per il bruttissimo film sul nostro artigliato. Dopo aver ucciso Lord Shingen, Logan chiede la mano della figlia e questi accetta, invita pure gli X-Men in Giappone per partecipare al loro matrimonio (tenutosi, appunto, nella Terra del Sol Levante secondo determinate tradizioni) ma siccome il nostro Canadese preferito (a volte) è più sfigato di Peter Parker, c'è qualcuno che dice no e cospira nell'ombra ai danni della felicità della coppia multietnica; è Silver Samurai alias Keniuchio Harada e fratellastro di Mariko che, con l'aiuto di Viper, vuole accoppare la sorellastra per ereditare l'impero. In tutta onesta, il 173 e il 172 sono da considerarsi tra i numeri più belli degli X-Men: non solo viene fatto conoscere qualche aspetto in più dell'allor misterioso Wolverine, ma si gettano anche le basi per la futura serie solista del personaggio e di quello che sarà l'universo in cui si muoverà...e ancora, è da considerarsi veramente come un pezzo importate della sua continuità personale perchè Claremont scrive i due numeri dal suo punto di vista; inoltre, anche gli X-Men in sè subiscono delle evoluzioni e dei cambiamenti, tipo è in questi numeri che Rogue si dimostra una vera X-Woman e Tempesta adotta il look da punk che tutti amiamo. In generale è davvero una bella storia e ciliegina sulla torta è il primo faccia a faccia tra Logan e Harada, due personaggi che hanno sempre intrapreso una relazione amore/odio; il primo l'ha sempre considerato un coglione arrogante da trollare quando vuole, l'altro invece è un coglione arrogante che crede di essere bravo...e infatti. La lotta è molto violenta, brutale ma anche molto tecnica, basta guardare l'attenzione che il disegnatore Paul Smith ha usato per le tavole; osservate l'anatomia e i movimenti, guardate come si collegano tra di loro in una fluida danza di sangue, inoltre, l'epicità della cosa è elevata all'ennesima potenza sopratutto per l'essenza di dialogo durante lo scontro e per le pochissime onomatopee usate. Peccato che 1) Nei film non si vedano queste cose e 2) Mariko non si sia proprio fatta i cazzi suoi, che se fosse per Logan ce lo saremmo tolto dalle balle anni e anni fa.



N° 1 - X-Men VS Marauders


Ed arriviamo alla prima posizione occupata da uno dei momenti più drammatici, violenti, oscuri e sanguinari della storia degli X-Men: Massacro Mutante. Storia, tra le tante, letta nel periodo dove i fumetti hanno rovinato la mia innocenza; storia, tra le tante, che va a fare compagnia al trauma subito da "La Morte In Cui Gwen Stacy Morì" e "Una Morte In Famiglia", storie che mi hanno fatto conoscere la morte e il fatto che possa arrivare per chiunque, storie che mi hanno fatto ancor più conoscere quanto anche gli eroi possono essere fallibili, storie che (attraverso un mezzo di fantasia) mi hanno fatto capire come al mondo si può anche soffrire. Con Massacro Mutante ho capito quanto l'essere umano può essere crudele con i suoi simili. Qui i mutanti attaccano e uccidono altri mutanti per un ordine superiore di quello che si scoprirà, anni dopo, esser stato perpetrato da Sinistro con l'aiuto di Gambit. E' un crossover che per molti versi, temi e aspetti trattati ricorda l'Olocausto della Seconda Guerra Mondiale e la guerra, nonostante assuma diverse forme, non cambia mai...ma è lei che cambia le persone, basta vedere la tavola che ho scelto per rappresentare questo scontro. Era abbastanza impossibile prendere tutti i combattimenti, così ho scelto quello più significativo: Colosso che uccide Riptide spezzandogli il collo. Il nostro caro Russo metallico aveva già ucciso qualcuno, ma l'aveva fatto solo una volta e solo per necessità...qui invece lo fa guidato da una rabbia cieca e incontrollata dimostrandosi addirittura più spietato dei suoi già malevoli avversari. Gli X-Men hanno combattuto una autentica guerra segreta che li ha visti coinvolti in un conflitto per la preservazione dell'umanità, una guerra segreta combattute da persone che sono odiate dalla società per persone che la società ha dimenticato...e per giunta nelle fogne, sotto i piedi e i nasi dell'occhio pubblico, mentre eleganti uomini e donne d'ufficio si godevano il loro caffè, Tempesta guidava i suoi amici e colleghi a contrastare un massacro...e questo, nessuno, lo saprà mai. Oltre a questo scontro violentissimo e senza esclusione di colpi, è proprio contro i Marauders che forse assistiamo all'incarnazione dell'essenza stessa degli X-Men: eroi invisibili e visibili al pubblico solo come capro espiatori, i quali successi che hanno contribuito alla salvezza del genere umano (che li odia) rimarranno per sempre nell'ombra.




E queste erano le cinque schermaglie preferite e che ancora oggi mi fanno andare in brodo di giuggiole. Voi invece? Ce ne avete qualcuna preferita? Se si, fatecelo sapercelo con un commento, che ci fa sempre piacere. 

- Symo

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