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mercoledì 11 novembre 2015

Top 10 - I Boss più Bastardi dei Videogame (ASCW Classic #21)

C'è mai stato qualche boss dei videogame che avete sconfitto con tremenda fatica? Immagino di si, ed eccon la natura di questo post: ricordare le proprio fatiche, ma anche i propri successi. Metto le mani avanti: chiarisco che la Top 10 che andiamo a visionare è del tutto personale quindi non scrivetemi i messaggi di maleducazione se non trovate Sephiroth o altra gentaglia. 


Detto questo, spieghiamo un attimino le poche regole per la buona riuscita di questa Top 10:
1) I boss di questa classifica sono in ordine di difficoltà, dal meno difficile al più difficile da battere
2) Valgono tutti i generi di videogiochi e tutte le loro piattaforme
Chiarito anche questo punto, si parte:



N° 10 - Monster Ock 
(Spider-Man 2000)


Questo è un nemico legato all'infanzia. Oltre a Pokèmon, il gioco targato 2000 (in alcuni paesi, 2001) dell'Uomo Ragno è stato uno dei migliori a cui io abbia mai giocato e tutt'ora continua ad essere uno dei miei preferiti. Fedelissimo in maniera maniacale al personaggio e storie originali, ma anche sapientemente e inteligentemente adattato per essere sopratutto un videogioco. Il risultato era unico, non dava al giocatore la sensazione di interpretare l'Uomo Ragno...ma di essere l'Uomo Ragno (che son due cose ben diverse), solo pochi giochi sono riusciti a coinvolgermi così tanto da portarmi a rigiocarci ogni tanto. L'ultimo livello di questo splendido gioco consisteva in qualcosa che, ora come ora, sarebbe stato facile superare: correre attraverso un lungo corridoio cercando di evitare delle esplosioni. Sembra facile detta così vero? E infatti ora come ora lo è....ma mettetevi nei panni di un 12enne che capisce solo il concetto di "pestare l'avversario", aggiungendoci poi un controllo del personaggio piuttosto legnoso (visto la tenera età) che saltava pure lui quando saltava il personaggio (credendo che magari fosse d'aiuto) e che quando veniva destabilizzato da esplosioni o calci volanti non capiva più un cristo. Tenendo conto di queste cose...cosa viene fuori? Un disastro completo, ovviamente. Questo è stato uno dei boss più difficili da battere non tanto perchè fosse davvero difficile batterlo ma perchè all'epoca, essendo un ragazzino, non avevo poi una mente così aperta da capire che, a volte, forse combattere non era sempre la scelta più saggia o più giusta per la buona riuscita del livello. Per la cronaca, il personaggio di questa 10° posizione è stato creato appositamente per il gioco (non oso pensare che danno farebbe nei fumetti una possibile unione tra Carnage e il Dr. Octopus). Di seguito, ecco un filmato dello scontro, avverto che questo era l'ultimo livello di tutto il gioco e nel video sottostante dopo il minuto 3:40 è mostrato il finale. Chi non ha voglia di spoiler, o non guardi il filmato oppure lo guardi fino al minuto indicato.



N° 9 - Vergil 
(Devil May Cry 3)


Una stupenda e tamarrissima trilogia. (Come dite? Che c'è anche il 4°? No, il 4° non esiste, è troppo brutto.) DMC, così come viene abbreviato dai fansz, racconta di questo mezzo-demone di nome Dante, figlio di Sparda, uno dei più grandi demoni della storia dei demoni (noi abbiamo Napoleone, loro demoni...che culo) che per delle vicissitudini spiegate in questo capitolo aprirà una agenzia dedita a cacciare quelli come lui (no, non i tamarri, ma i demoni) di nome "Devil May Cry". Siccome non aveva già troppi problemi, in questo prequel che spiega come Dante è diventato Dante ci toccherà pure dare una bella ripassata anche al fratellino più figo del protagonista (come sempre) ma un pò più invasato e idealista. Insomma, come riassumere Devil May Cry? Cos: "Quando Bruce Willis, Matrix e la Baia Imperiale di Rimini". Zarro fino al midollo, eppure davvero divertente. A rovinare il party arriva l'asociale Vergil gelosissimo perché la Capcom non l'ha fatto protagonista e comincia il pestaggio, Facile vero? Eh, sbagliato invece...perchè perchè il fratellino dai capelli laccatissimi praticamente è più tamarro di Dante nel combattimento e bisogna addirittura scontrarsi con lui per ben 3 volte! La prima è stata la più difficile, più che altro perchè l'ho preso sottogamba e non mi ero ancora abituato a smanettare come un drogato sul joypad. Salta come una gazzella e pesta come un fabbro in crisi d'astinenza. Astinenza da cosa? Qualsiasi cosa.



N° 8 - Il Colosso di Rodi 
(God Of War 2)


E come dimenticarsi di God Of War? Il gioco di Kratos, guerriero spartano tormentato dai ricordi e dalle scelte difficili e infelici che ha dovuto compiere nella sua vita. Nel primo capitolo del gioco egli cerca vendetta contro il Dio della Guerra Ares riuscendo nell'impossibile intento di uccidere un Dio. Il secondo capitolo riprende da dove il primo s'era fermato, mostrando il suo operato da nuovo Dio della Guerra dopo che il primo è andato "in pensione". GOW (così come l'abbreviano i fan) è gioco dove affronti l'impossibile, le imprese che ti si parano davanti rispecchiano davvero questo nome, quello di imprese talmente difficili da far arrossire di vergogna le 12 fatiche di Ercole, ma lo scopo dei produttori è stato proprio questo, quello di creare delle sfide in modo da ricreare l'epicità in tutte le sue forme di cui i miti greci sono pregi. In compenso, per incentivare i giocatori ad affrontare serpenti marini lunghi come treni merci, grifoni infoiati, cerberi, meduse e quant'altro, nel gioco regna una insensata a sprizzante violenza delle più crude e cruente mai viste. Per "darci il benvenuto" e per far capire che in God Of War regnano i bastardi, si parte subito con un bel boss alto 18 metri, il Colosso di Rodi per l'appunto. Il nemico in se non è difficilissimo da battere...ma è una spina nel culo perchè bisogna affrontarlo su più livelli e più volte di seguito, cercando di sfuggire ai suoi pugni titanici e quant'altro. Ma alla fine ce la si fa, non è complicato, è solo che viene sempre a rompere le palle e batterlo e piuttosto snervante. Il Colosso di Rodi è il benvenuto come i parenti indesiderati in vista inaspettata.



N° 7 - Revolver Ocelot 
(Metal Gear Solid)


Nel filmato che avete visto ci si trova a salvare uno dei due ostaggi che il protagonista Solid Snake è chiamato a salvare, ma siccome non vogliamo rendere le cose troppo semplici ecco che arriva uno dei primi e impestatissimi boss del gioco, l'abile pistolero con il codename più fico di tutti: Revolver Ocelot. Partiamo dalla cosa facile (che è una sola, guarda caso): il boss in questione è armato di un revolver, una pistola a 6 colpi, quindi per sconfiggerlo basterà colpirlo nel momento in cui deve ricaricare. E questa è la cosa facile, dato che le armi possedute dal protagonista sono tutte automatiche e quindi con un tempo brevissimo di ricarica (il boss invece deve perderci più tempo). E la cosa difficile? Eh...magari ce ne fosse una! La prima difficoltà è che è uno spazio ristretto, è un tugurio praticamente, dove i proiettili addirittura rimbalzano e se non si sta troppo attenti si rischia di colpire l'ostaggio che ha una vita limitata e se muore...andiamo in game over. Senza contare che la sala è cosparsa di fili collegati fra di loro di C4, un potente esplosivo, se vengono toccato...beh, ka-boom e andiamo in game over. Pure se crepiamo noi andiamo in game over. Se ci mettete anche se questo è uno dei primi boss seri che ho battuto in vita mia ed è con questo gioco che mi sono fatto le ossa, beh, immaginate quanti game over. Però alla fine ce l'ho fatta.



N° 6 - Odino 
(Final Fantasy VIII)


Gioco assolutamente fantasibellissimerrimo, il capitolo che mi ha fatto apprezzare la saga di Final Fantasy...e le bestemmie. Si, perché in FF per riuscire nel gioco non basta solo il semplice attacco fisico o magie che trasformano navi da crociera in meteoriti nucleari, ma anche degli aiuti esteri quali evocazioni di esseri mastodontici che spaccano i culi causando all'avversario danni considerevoli. Questi esseri erano chiamati o "Eoni" o "Guardian Force". In questo gioco uno dei più utili e dei più fighi era Odino, il brutto è che non poteva essere controllato direttamente, la sua venuta era un evento totalmente casuale e arrivava quando meno te lo aspettavi...ma quando arrivava, come avete visto nel filmato che lo presenta...beh, vittoria assicurata, nessuno resisteva a quel colpo. La difficoltà dove stava? Nel "aggraziarsi" i suoi servigi. Il luogo era inquietante e la missione era a tempo. Io odio le missioni a tempo, non ti danno il tempo di giocartela come vuoi, stronzi. Ci siamo riusciti? Ovviamente si, ma non senza tirar già qualche santo.



N° 5 - I Superquattro
(Pokèmon Rosso-Blu-Giallo)


Dopo Metal Gear Solid, Pokèmon (per quanto mi riguarda) è IL videogioco per eccellenza. Anche se quest'ultimo è palesemente dedicato ad un pubblico di pischielli, il gioco è stato progettato per esser tutto fuorchè semplice. Ok, digiamogelo, l'approccio e le regole di base sono si semplici e immediate, questo infatti rende Pokèmon il titolo più indicato a chi vuole entrare nel mondo dei videogiochi causa trama abbastanza coinvolgente, tante cose da fare oltre alla trama principale e tante tante ore di gioco rendendolo quasi una esperienza ludica infinita...però, se mi è concesso dire, giocare a Pokèmon è un pò come suonare uno strumento: tutti possono suonarlo, qualsiasi esso sia...ma quanti sapranno suonarlo bene? Lo schema di base è lo stesso, tutti possono giocarci e basta a Pokèmon, ma quanti sapranno farlo bene? Anche nella prime lotte c'è una strategia ben precisa che se non si tiene conto da subito può causare danni ingenti alla buona riuscita di tutto il gioco. Il suo grande pregio è stato anche quello d'esser rilasciato per una console portatile e aver aggiunto elementi che potevano essere ottenuti solo in determinate versioni, creando così una community di scambio, di incontri e diffondendo a macchia d'olio il verbo dei Pocket Monsters. Insomma, uno va in giro, incontra gente, si scambia i Pokèmon, lottano tra di loro, si allenano e tutti ci guadagnano. Ma venendo a noi.

Ebbene si, il fattore infanzia qui ha contato veramente tantissimo dato che all'epoca non c'era ancora quella mente tennico/tattica "affinata" anni e anni dopo....ma sopratutto perché, il mio Pokèmon Rosso era in Spagnolo, e io a 13 anni manco sapevo l'Inglese, figuriamoci la lingua degli aca toro e andale, andale, arriba. Capire cosa dicevano i vari personaggi (giusto per seguire la storia), capire gli incarichi da fare e le direzioni di dove andare, capire il nome delle mosse e intuire se fossero utili per avanzare nel gioco non è stato per niente facile, sopratutto senza Internet e un vocabolario di Spagnolo...tant'è che per oltre 6 mesi mi sono fermato alla 2° Palestra prima di poter andare avanti (perchè appunto non capivo che cazzo dovevo fare). Una volta superati gli ostacoli però è andato tutto liscio anche se i Superquattro della prima generazione rimangono dei bastardi con il cuore di pietra. Tralasciando il fatto della loro preparazione come allenatori, quando i Superquattro si trovavano in difficoltà, ricorrevano a biechi mezzucci pur di non perdere...come per esempio ricaricare l'energia dei loro Pokèmon con oggetti speciali, curare gli stati alterati o usare altri per potenziare le abilità dei loro Pokèmon schiavizzati. Con tanto addestramento, olio di gomito e tantissime bestemmie ce la si è fatta a batterli. Il primo video mostrava la prima della 5 battaglia. Ora, il Teleguardone intelligente dovrebbe dire: "Cinque battaglie? Ma se si chiamano Superquattro non dovrebbero essere quattro le battaglie?". Se ve lo siete chiesti, allora siete fighi...ma per rispondere...beh, giocate a Pokèmon, io non vi dico niente.



N° 4 - Nemesis
(Resident Evil 3: Nemesis)


Nemesis: l'uomo nero di ogni ragazzino nato nel 1989-1990-1991. Praticamente uno zombie come un'altro, dopo tanti Gatorade è diventato il bestione che abbiamo imparato a conoscere e temere. Ma la vera particolarità che gli ha fatto guadagnare una posizione in questa classifica sono le altre cose che sa fare oltre ad essere uno zombie: può correre, può schivare i colpi, può utilizzare armi (un fottutissimo bazooka), può inseguire il protagonista per più aree del gioco e può parlare. Beh, non è sto gran conversatore eh, l'unica parola che sa dire è "STARS"...però sai che palle quando sei li che scappi oppure vieni massacrato senza ritegno e senti uno che continua a dire "STARS"? Che è, ti si è inceppato il nasto quando cercavi di imparare l'italiano con le cassette della DeAgostini? Quindi, pensateci. Avete a che fare praticamente con il supereroe degli zombie, il gran visir dei non-morti, un armadio di misure titaniche che piega l'acciaio inox e i coglioni ripetendo a raffica "STARS", ha doti atletiche manco Yuri Chechi e un simpaticissimo biglietto da visita di nome bazooka...e non contento, vi vuole così bene che quando vi incontra vi insegue per metà delle mappe del gioco per stritolarvi con veemenza trasformandovi in un accappatoio. Insomma, era un boss totalmente alla pari (se non superiore) al giocatore. Il punto è che qui non c'è nemmeno la scusante "poca esperienza", Nemesis è un vero incubo vivente che solo finendo il gioco (o non giocandoci più) può essere esorcizzato...anche se molti sono in cura perché di notte se lo sognano ancora. Come si fa, dunque, a ribellarsi a questa gigantesca montagna di sterco? Pregando e scappando come una ragazzina in crisi, che domande. 



N° 3 - Magruder
(Gun)


Thomas Magruder è uno dei personaggi che ho imparato ad odiare con più ferocia. Eppure dovrebbe starci simpatico questo spaghetti-cosplayer di Babbo Natale venuto su a chiodi e emmental, per via della sua cattiveria. E invece lo si odia a morte. Il punto è che Gun è un gioco piuttosto semplice in qualsiasi modalità lo si affronti, sia in modalità "Gioca pure bendato, che tanto" sia in modalità "Adesso vengo li e ti sfasc' i corn", anche le missioni più astruse richiedono solo un minimo d'impegno per farcela e, sia chiaro, questo non è un commento negativo allo stupendo lavoro dei ragazzi della Activision, è solo un dato di fatto che non sminuisce in nessun modo quel bel giocone che era, è, e sempre sarà. Quindi, sulla base che sia tutto una passeggiata è naturale avere un'esaurimento nervoso quando si arriva all'ultima missione e al protagonista gli si para davanti niente popò di meno che l'inferno. Una vera e propria piccola guerra in un gioco dove era già tanto dire che c'erano esplosioni a piccole dosi, ok che nei film il meglio arriva alla fine ma così si esagera. Di colpo, lo spaghetti-rivale dell'Omino Bianco Colton White si ritrova a scansare bombe all'idrogeno e ad ammazzare simil-giubbe rosse, l'esercito privato di Magruder (che ancora oggi è un mistero il come abbia fatto a costruirselo) per poi attraversare una gitarella su montagne russe internate in caverne dove è costretto a sparare da un cannone per non farsi tranciar via la testa dagli uomini dell'odiato boss. E pensate che questa è solo la prima parte dei tre video di cui è formata la missione, quindi figuratevi gli altri. Alla fine, se il giocatore sopravvivere, il Babbo Natale del west col carattere dimmerda e il più veloce rappresentante di candeggine del west si fronteggiano in un duello impossibile. Qui, sono nate le storie più disparate, di gente che l'ha battuto in modi assurdi, chi prendendolo a pugni, chi tirandogli gli stivali, chi calandosi le braghe e facendosi inseguire, Magruder è stato il Vietnam dei videogiocatori, dove sono nate leggende e insulti (ma sopratutto insulti) durante lo scontro. 



N° 2 - The Boss 
(Metal Gear Solid 3: Snake Eater)


Se c'era un gioco che metteva alla prova una persona per vedere se era davvero un ottimo videogiocatore, quello era di sicuro Metal Gear Solid, perché le prove che si affrontano li non si affrontano da nessuna parte; sfido chiunque a riuscirci ancora oggi, secondo me qualcuno potrebbe avere ancora un pò di difficoltà nel riuscire in quel gioco, anche in quello del '98. L'originale secondo classificato in questione, doveva essere il micidiale cecchino The End (sempre e comunque, boss di Metal Gear Solid 3) ma, però, effettivamente, pensandoci bene bene c'erano moltissimi modi per batterlo, anche prima del vero scontro con lui, con un pò di olio di gomito ce la si faceva tutto sommato. Rovistando in quell'archivio incasinato che è la mia memoria alla fine trovo il giusto classificato per questa posizione: The Boss. Sarò io che magari sono impedito e che coi boss di Metal Gear c'ho sempre messo un casino per ingranare, ma la primissima volta che mi sono scontrato con lei ero con le spalle al muro, un topo zoppo e cieco in trappola, non sapevo cosa fare...alchè, l'istinto di sopravvivenza prende il sopravvento. Signori e Signore, Teleguardoni e Teleguardonesse, quanto sto per dirvi non è una balla: in preda al panico più totale, cercando freneticamente nel set delle armi, presi la prima che mi capitò a tiro che non fosse un'arma da fuoco...cosa mi capitò? Una forchetta (non chiedete, vi basti sapere che in MGS3 si può avere una forchetta e usarla come arma). 

Appena arrivava quel tanto che bastava per un attacco ravvicinato, schiacciavo come uno scoppiato sotto chissà quale acido il tasto per colpirla con il fare di uno che sta giocando una partita per la sua vita (Metal Gear ti fa quest'effetto) e giù di forchettate, giù di fendenti con quel piccolo, insignificante arnese che era diventato più potente di un tridente, e via di affondi anche quando finiva per terra, nessuna dannatissima di pietà, ormai era una questione d'onore...una questione personale. Stringendo i denti, alla fine, ce l'ho fatta, sconfissi The Boss e di li a poco finì il gioco...ma che fatica però. Indubbiamente, fra tutte le sfide che ho dovuto affrontare come videogiocatore, un boss che mi avesse messo così alle strette non c'è mai stato...però, c'è anche da considerare, che le situazioni peggiori fanno nascere le imprese più straordinarie...e battere un nemico a dir poco mostruoso con un'attrezzo da cucina dei più comuni...beh, si, per quanto faticoso è stato straordinario.



N° 1 - Efrey
(Final Fantasy X)


Non sarà il boss più conosciuto del mondo, ma fra tutti quelli esistenti (per me) è di sicuro il più stronzo e bastardo di tutti. Finora i boss di FFX non sono stati troppo difficili da battere, quindi commetto il mio primo errore...e anche uno bello da principiante: sottovaluto l'avversario. "Massì! E' un biscione stupido che crede che su Spira facciano ancora il carnevale. Abbello! E' da 1000 anni non si fa più" dice il fu Symo spavaldo e arrogante, ma quello che il Symo spavaldo e arrogante non sa è che con Efrey iniziano i boss dove (se vuoi vincere) devi sbatterti non poco altrimenti stai li due anni sulla stessa cosa...e infatti, cos'è successo? Esattamente quanto vi ho detto. Efrey era fortissimo, molto veloce, dalle statistiche d'attacco e difesa molto alte, e aveva il brutto vizio di pietrificare i miei combattenti rendendomeli così inutilizzabili. Anche arrivando (in una maniera del tutto casuale) al punto dove stavo per batterlo...i miei personaggi erano troppo deboli per dargli un colpo di grazia con un danno così elevato da poterlo uccidere...così, mi sono arenato...per ben due anni. Proprio così. Per ben due anni non ho fatto altro che allenare i personaggi in vista dello scontro finale. Mai nessun nemico aveva richiesto un'allenamento e una preparazione così lunga.



E questa era la mia classifica. Voi invece? Quali sono stati i 10 Boss più difficili da battere? Quali sono stati i più bastardi di sempre? Fatecelo sapercelo!

- Symo

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