Come si era anticipato un post fa, nella recensione di I Cavalieri Dello Zodiaco: La Leggenda Del Grande Tempio, dopo esserci accorti di non aver fatto ancora qualche post serio su di loro, rimediamo sparandoci venti cose che forse non sapevate su Pegasus e soci. Siete pronti? Ebbrucatevi sto Cosmo!
Prima di cominciare ufficialmente, una piccola avvertenza. Considerato che stiamo parlando di un acclamatissimo brand, di curiosità ce ne sono uno sfracello...quindi, le seguenti trivia sono solo quelle che mi piacciono di più/ho trovato più interessanti, perché se no nel 2036 siamo ancora qui. Magari, prossimamente, si farà un secondo round.
20 - Durante il film I Cavalieri Dello Zodiaco: La Leggenda Del Grande Tempio, quando Pegasus indossa l'armatura d'oro del Sagittario, Lady Isabel gli chiede: "Pegasus, con quelle ali, puoi volare?". E' un riferimento alla mitica sigla dei Cavalieri, Pegasus Fantasy, dove nel ritornello si paragona il protagonista principale della serie all'animale mitologico Pegaso. Qui potete ascoltare la sigla Giapponese originale e sottotitolata.
E qui, quella Italiana.
19 - Sirio perde la vista ben due volte nell'arco della serie; inoltre, nella saga di Asgard (presente solo nell'anime), Sirio viene ferito agli occhi da Luxor, divenendo temporaneamente cieco a causa del sangue versato sugli occhi. Negli ultimi episodi contro Nettuno sembra quasi riottenere la vista, e anche Cristal sembra rivedere dall'occhio danneggiato da Abadir di Kraken; tuttavia, nella serie di Hades, Sirio è di nuovo completamente cieco e Cristal ha ancora l'occhio sinistro bendato. Non è quindi chiaro con che logica la vista ritorni o rimanga preclusa a questi due personaggi.
18 - Durante la lotta contro i Cavalieri D'Argento, Phoenix sparisce per un pò di tempo, intervenendo ad aiutare gli amici (e sopratutto il fratello) solo in casi di serio pericolo e difficoltà. I fan teorizzarono che l'assenteismo del fratello di Andromeda fosse giustificato dal fatto che Phoenix lavorasse per il Papa e che passasse il suo tempo a svolgere missioni per conto del Santo Pontefice. La teoria, però, venne smentita dal creatore della serie Masami Kurumada.
17 - Kurumanda ha rivelato che tutti i protagonisti principali hanno un hobby, anche se non ha mai rivelato con precisione quali essi fossero...fatta eccezione di Pegasus, il quale (in una puntata dell'anime) viene ripreso a suonare una chitarra.
"E la cantina buia dove noi, bruciavamo il cosmo piano!"
Inoltre, è lasciato intendere che tutti i Cavalieri di Bronzo sappiano giocare a calcio.
16 - Sempre parlando di Pegasus, il volto del protagonista è identico a quelli di due altri protagonisti di due altre opere di Masami Kurumada: Silent Knight Shou e B't X.
15 - Cristal è l'unico dei cinque protagonisti, e di tutti gli altri personaggi, ad essere protagonista di una storia breve nel manga originale, collocata editorialmente alla fine della Saga del Santuario e prima della Saga di Nettuno, mente cronologicamente non s'è ancora ben capito. Le varie Wikia dicono che anche cronologicamente si deve collocare dopo la corsa delle Dodici Case...ma se i cinque protagonisti stanno in coma farmacologico per le ferite subite, com'è che uno di loro riesce ad alzarsi e farsi un'avventura per i cazzi suoi? Che, è nato sotto il segno della costellazione dell'Agente Smith? In ogni caso, la storia s'intitola Natassia del paese di ghiaccio (The Cygnus Story) e vede Cristal tornare in Siberia solo per essere avvicinato da Alexer:
Questo qui, unico Cavaliere appartenente alla casta dei Blue Warriors, una stirpe di guerrieri discendenti dei Cavalieri di Atena che vive in una città di fantasia della Siberia Orientale chiamata Blue Grado, chiedendoli di unirsi a lui e ribellarsi alla dea. Seguiranno casini.
14 - Sempre parlando di Cristal, ci sono alcuni elementi nel suo background che fanno capire che il personaggio è di religione cristiana: primi fra tutti, i nomi scelti per le persone a lui vicine, i quali rappresentano citazioni della iconografia cristiana. Sua madre si chiama Natassia (versione Russa del nome Natalia, che significa "Giorno di Natale"); il suo rivale si chiama Isaac (che in Italiano significa Isacco); il suo amico, Yakoff (versione Russa del nome Giacobbe). La conferma finale arriva nel quarto film dedicato ai Cavalieri intitolato L'Ultima Battaglia, dove il nemico di turno è Lucifero, il noto Signore dell'Inferno cristiano; quando si palesa sulla scena, Pegasus chiede proprio a Cristal la conferma della sua identità, ed è proprio Cristal (rispondendo alla domanda) che parte lo spiegone delle origini di Lucifero.
13 - A proposito di personaggi, se Alexer è presente solo nel manga, anche nell'anime ci sono dei personaggi inediti e inseriti solo nel cartone, che sono: Aracne, Benam, il Cavaliere Della Fiamma, Docrates, Lear, Loto, il Maestro Dei Ghiacci, Pavone, Reda, Salzius, Shadir, Virnam, Delfino, Medusa, Morgana e Serpente Di Mare. Altri personaggi esclusivi solo del cartone sono tutti i personaggi introdotti nella Saga di Asgard e nei tre lungometraggi (La Dea della Discordia, L'Ardente Scontro degli Dei e La Leggenda dei Guerrieri Scarlatti).
12 - E visto che l'abbiamo citata, parliamo un pò della tanto acclamata Saga di Asgard, più apprezzata in Occidente che in Oriente (dove invece non ha mai avuto successo a causa della sua natura prettamente filleristica). L'origine si può lontanamente ricondurre alla sopracitata storia breve Natassia del paese di ghiaccio apparsa sul volume 20 del manga italiano; ma in realtà, visti i tempi di produzione, fu concepita molto prima, e le due storie centrano poco un cazzo. La Saga di Asgard fu disegnata per permettere a Kurumada di andare avanti con il manga, la cui produzione procedeva molto più lentamente rispetto a quella dell'anime, e si decise di ambientarla in un mondo nuovo, non più ispirato alla mitologia greca (che finora era stata il filo conduttore della storia) ma alla mitologia nordica di epoca vichinga. La trama non presentava grosse novità e riproponeva lo schema tipico di ogni Saga: Lady Isabel che s'impegola in qualche vaccata e i cinque che accorrono per salvarla, rischiando di essere uccisi o peggio. Le vere novità della Saga che valsero tutta la sua bellezza, furono la complessa psicologia dei personaggi (combattuti tra volere e dovere) e le splendide musiche in stile wagneriano che caratterizzarono tutto il capitolo, oltre che tutte le citazioni di racconti epici come l'Edda e l'Anello del Nibelungo.
11 - Parliamo un pochino del tanto discusso doppiaggio Italiano. Una delle tante critiche rivolte verso l'adattamento Italiano, non era solo la scarsa fedeltà dei dialoghi originali, ma anche la scelta che riguardava il timbro di voci che (secondo molti fan) non si sposava bene con i personaggi a cui vennero affibbiate. Il direttore del doppiaggio della serie classica Enrico Carabelli (che nel cartoon dava la voce anche al Maestro Dei Cinque Picchi) scelse le voci dei cinque protagonisti più Lady Isabel attraverso un ragionamento particolare, ma efficace: a seconda del carattere dei doppiatori. I doppiatori vengono spesso e volentieri chiamati "attori senza palcoscenico" perché costretti, per forza di cose, a prestare non solo voci ma anche emozioni ai loro personaggi; quindi quello che fanno è recitare, anche se nessuno li vede. Dunque, se dovevi interpretare un personaggio schivo, solitario e piuttosto freddo, dovevi esserlo anche un poco nella vita reale. E di fatti, la scelta (anche se basta su un criterio bizzarro) si dimostrò vincente; si possono dire peste e corna sul trattamento della dialoghistica dei Cavalieri Dello Zodiaco, ma sicuramente non se ne posso dire sulla sopraffina teatralità della recitazione dei personaggio, indubbiamente sentita e molto nella parte. Ulteriore dimostrazione della cosa, fu un intervista alla voce di Phoenix (Tony Fuochi) riguardo al "dietro le quinte" di quei giorni; alla domanda riguardare i ricordi belli e brutti del personaggio a cui prestava la voce, Fuochi disse che ricordava solo con molto affetto Enrico Carabelli, perché lui non è quel tipo di doppiatore che si affeziona ai personaggi. Ora, ditemi se una cosa del genere non è da Phoenix!
Prova di doppiaggio che i fortunati partecipanti del Cospladya 2012 hanno potuto vedere dal vivo. Non c'entra un cazzo, ma è sempre bello vederli in azione.
10 - E ora, argomento uber dolente: l'adattamento Italiano dei dialoghi. Ora, come sostengo a destra e manca, l'adattamento Italiano di Saint Seiya è un gioiello dell'adattamento. "Ma perché?" direte voi "Non è per un cazzo fedele!". Il punto è che erano gli anni '80 e i cartoni Giapponesi non erano proprio ben visti dalla gente; si sprecano, di fatti, le varie censure e tagli apportate agli anime importanti nel Bel Paese del Finto Perbenismo. Il cartoon, poi, non aiutava per niente, perché Saint Seiya era tanto epico e complesso psicologicamente, quanto violento in scene e contenuti; dunque, la crew dovette fare i salti mortali per dire le stesse cose, usando parole diverse, ma che non fossero offensive e risultassero imponenti ed incisive come quelle originali. Dovevano, praticamente, fare i froci con culo degli altri, intanto che la botte rimaneva piena e la moglie ubriaca, e già che c'erano: lanciare il sasso, così che con la mano che nascondevano, razzolavano male solo per predicare bene. Impresaccia eh?
Era tutta una questione di farsi accettare dalle committenze, perché se ci fosse stato anche un solo "Bastardo" (forse la più light tra le parolacce, forse) i Cavalieri Dello Zodiaco non sarebbero mai e poi mai andati in onda. Quindi, la crew incaricata dell'adattamento/doppiaggio, cercò di tradurre in questi termini il senso della serie, che non è mai stato un semplice e scarno "nemico contro nemico", ma più uno scontro fisico di ideali; c'era si la violenza fisica, ma la vera drammaticità non stava tanto nella violenza degli scontri, quanto nel fatto che i diversi ideali dei protagonisti dovessero essere risolti a cazzotti: un pò come le Crociate e le varie guerre sacre (o anche guerre non a sfondo religioso). Quindi, Saint Seiya si presentava, nei contenuti, come una storia d'altri tempi, quasi cavalleresca (senza quasi) e si cercò di dare anche al linguaggio usato lo stesso senso si battagliero, ma anche struggente; in più, tutto il cast coinvolto venne un pò spiazzato dal fatto che nella serie c'era una rigida continuità di eventi, dunque era diverso da anime come Gigi la Trottola, Lamù et simila (i cui episodi erano slegati fra di loro). Ergo, sentirono anche il bisogno di una attenta cura ai dettagli, e se si decideva per una cosa, quella doveva essere per tutto il resto della serie. Così, il dialoghista Stefano Cerioni se ne uscì fuori con questa idea: prendere i dialoghi originali e infarcirli con una overdose aulica ed enfatica come se piovesse; insomma, vennero praticamente tradotti come roba scritta da Foscolo, Dante, Omero e Leopardi, permettendosi di buttarci dentro pure qualche citazione colta. Un piccolo esempio per chi, anche se non si chiama Tommaso, ci crede comunque poco.
Citazione tratta dalla Divina Commedia, più precisamente, dall'Inferno (III, 95-96; V, 23-24)
Alla luce di ciò, cosa si è imparato? Si è imparato che l'adattamento Italiano dei Cavalieri è diverso solo ed esclusivamente nell'estetica, ma non nella sua anima.
9 - Nel 1991 venne realizzato un musical sui i Cavalieri Dello Zodiaco sponsorizzato dalla Bandai, dove i cinque protagonisti sono stati interpretati dalla boy band Giapponese SMAP. Se vi sentite coraggiosi e avete voglia di una sfida, qui sotto vi si è messo il link per guardarlo tutto.
Se avete la PS3, vi arriverà il trofeo "Morto con onore".
8 - Mente nell'anime le armature presentano molteplici colorazioni, nel manga (attraverso pagine extra e a colori che mostravano come i personaggi indossavano le proprie corazze) le vestigia dei Cavalieri sono monocromatiche; anche i dettagli, quindi, presentavano un unico colore, invece che esser pitturati con altre colorazioni. Inoltre, più il grado del Cavaliere era alto e prestigioso, più l'armatura era costruita in maniera tale da offrire più protezione. Qualche immagine di esempio:
Qui, c'è il primo Cloth (nome con cui vengono chiamate le armature nel manga) di Andromeda di...beh, Andromeda. E qui sotto...
...quello di Mur dell'Ariete. Come potete notare, la differenza di parte del corpo coperte è enorme. Altro dettaglio che differisce dal manga all'anime, sempre riguardante il discorso armature, è la calzamaglia che sta sotto la corazza, per tutti bianca (fatta eccezione dei cattivi, che è nera, giustamente), mentre nel cartoon è del colore che il Cavaliere preferisce. Ora, perché ho scelto Andromeda e Mur? Perché di Andromeda non se ne era ancora parlato poraccio, un pò di spazio anche a lui; mentre Mur è il Cavaliere dell'Ariete: segno zodiacale del sottoscritto. Tiè, crepi l'avarizia.
7 - Alla luce di questa storia dei ranghi, viene però spontanea una domanda: da dove è tratta l'ispirazione per la classificazione di oro, argento e balle varie? I ranghi dei Cavalieri sono ispirati dai gradi scolastici. Quelli delle medie sarebbero Bronze Saints, quelli delle superiori i Silver Saints e gli universitari i Gold Saints. Mentre la copertura armature sono state ispirate dai militari: Caporale = Bronzo, Capitano = Argento, Generale: Oro. Le divise dei ranghi inferiori indossano solitamente maglioni con le maniche corte, i gradi più alti giacche, e generali lunghi cappotti.
6 - Qualcuno con l'occhio lungo alla Mr. Fantastic potrebbe notare che la prima versione dell'armatura originale di Andromeda è parecchio diversa da quella poi vista nel cartone animato. Ebbene, le armature dei Cavalieri di Bronzo subirono un pesante re-style perché alla Toei facevano cagare e, sopratutto, non erano giocattolabili. Inoltre faceva un pò brutto che dei ragazzini venissero mandati a combattere senza manco gli stivali e con addosso una corazza resistente come il polistirolo. Qui di seguito, due immagini per capire la differenza.
5 - Con il tempo, Masami Kurumada ha fornito di una dettagliata descrizione anagrafica ogni suo personaggio, completa di peso, altezza, età e provenienza. Sarebbe troppo dispendioso elencarli tutti, perciò, ci si limita ai personaggi dei Cavalieri Dello Zodiaco che sono Italiani. Abbiamo: Cancer, Tisifone e Vesta. Notante qualcosa di somigliante in questi personaggi? Bravi, avete indovinato: sono tutti pezzi di merda (no dai, tranne Tisifone, che poi fa la brava).
Sub Trivia: Mentre tutti pensano che i cinque protagonisti principali più Lady Isabel siano tutti Giapponesi, in realtà non è così. Pegaus, Phoenix e Andromeda sono si di nazionalità Nipponica, ma non gli altri tre, che sono di nazionalità Cinese (Sirio), Greca (Isabel) e Russa (Cristal).
4 - Nel 2008 venne annunciata la pre-produzione di un film dedicato a Saint Seiya. Il titolo sarebbe dovuto essere Knights of the Zodiac - Hopes from the Stars, inizialmente concepito come una trilogia. L'annuncio venne anche pubblicato nel 2009 sul blog di Masami Kurumada e inserito nel portale IMDb che davano come data di rilascio del primo film previsto per novembre/dicembre. Poi? Niente, la cosa cadde del dimenticatoio e si preferì concentrarsi su I Cavalieri Dello Zodiaco: La Leggenda Del Grande Tempio.
3 - Anche se l'anime è diventato più famoso del manga, Masami Kurumanda era inizialmente contrario ad una trasposizione animata della sua opera. Il punto è che accettò lo stesso, perché non voleva interrompere la tradizione che ogni manga diventasse poi un anime.
2 - Forse pochi di voi sanno, che mentre l'anime si concluse con la saga di Nettuno, il manga andò avanti con una storia successiva: la Saga di Hades, quella che vedeva i cinque protagonisti combattere contro le orde del signore degli Inferi. Per tutti quella fu la vera fine dei Cavalieri Dello Zodiaco...anche se non lo era per davvero. Kurumada entrò in contrasto con la Toei, la casa produttrice di tutto il franchise dei Cavalieri, rivendicando una quota maggiore dei guadagni del cartone. La tensione salì ad un punto tale che si arrivò al definitivo strappo nei primi anni '90. In quel periodo Kurumada stava seguendo la versione animata della Saga di Hades, che veniva pubblicata in quel periodo nel manga; la saga doveva essere un gigantesco trampolino di lancio per una successiva trama, che vedeva i Cavalieri contrapposti a Zeus. Kurumada decise di andarsene dalla Toei e terminò bruscamente il manga e la stesura della versione animata della serie di Hades, spacciando il finale della quarta Saga (la prima è quella del Torneo Galattico) come il vero finale di Saint Seiya. Sull'ultimo volume, Kurumada scrisse : "Era una mattina durante un inverno molto freddo, quando finii il lavoro per una serie. Uscii per una passeggiata nel parco. Guardai per caso al cielo e vidi la linea di un aeroplano. L'aeroplano non era lì, ma la sua scia era ancora chiara nel cielo blu. Sono libero dal mio lavoro di "Seiya" che è durato cinque anni. Così posso tranquillamente alzare gli occhi al cielo. La penna che io ho sempre usato durante questo lavoro ora è molto stanca, è sul mio tavolo ed è coperta di polvere. Vedendo che ho sovraccaricato di lavoro questa penna, essa non lavorerà più. Ma "Seiya" per il quale ho usato questa penna, non scomparirà mai per sempre. Anche se la gente lo dimenticherà, questo lavoro resterà nel mio cuore per sempre, come la scia dell'aeroplano"
1 - Nel 2002, però, dopo tredici anni dalla conclusione del manga/anime storico, Kurumanda si riappacifica con la Toei e collabora nuovamente con la casa di produzione per sfornare la versione animata della conclusione del manga, quella incentrata sul capitolo di Hades, e che in tutto conta di 31 episodi. La serie animata si concluse nel 2008, ma nel frattempo, nel 2006 (dopo sedici anni dalla conclusione del manga classico) il padre di Pegasus e soci decide di riaprire bottega, dando vita cartacea al capitolo inedito che aveva in mente di scrivere: Saint Seiya: Next Dimension - Myth of Hades. Convinto dalla più che positiva accoglienza della resurrezione dei Cavalieri, l'autore da vita all'antefatto e seguito canonico del manga classico dei Cavalieri Dello Zodiaco, utilizzando la logica dei viaggi nel tempo per alternare gli avvenimenti del passato (la guerra del XVIII secolo contro Hades) col presente (XX secolo), dove Athena e i suoi Sacri Guerrieri si apprestano allo scontro contro gli dei dell'Olimpo. Finora sono stati pubblicati un prologo più 68 capitoli, raccolti in 9 volumi tankobon. Più un capitolo speciale. Il manga è pubblicato interamente a colori. Le tavole sono pubblicate su Shonen Champion in bianco e nero, che poi diventano interamente a colori nell'edizione tankobon.
E con questo è tutto, nella speranza di averi un pò nerdamente acculturato, noi ci vediamo settimana prossima con altre curiosità. A presto!
- Symo
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