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mercoledì 21 febbraio 2018

Spider-Man: Edge Of Time (la non-recensione)

Cosa c'è di diverso, fra queste recensioni e tutte quelle fatte finora? Che questa sembra una di quelle ma invece non lo è: perché si parla di videogiochi, argomento su cui non mi sono mai professato esperto, ma semplice amatore dilettante. Oggi, non-recensione di Spider-Man: Edge Of Time.



Trama:
Anno 2099. Il folle scienziato Walker Sloan compie qualcosa di inimmaginabile: modifica il flusso del tempo e getta il passato in una sorta di realtà alternativa, ben diversa da quella in cui dovrebbe trovarsi il Peter Parker che tutti conosciamo. In questa linea temporale corrotta, l'Uomo Ragno sembra destinato a morire per mano dell' Anti-Venom. A tirarlo fuori dai guai questa volta non saranno le sue ragnatele, ma quelle di Miguel O'Hara, l'Uomo Ragno del 2099 che collaborando con Peter su due linee temporali diverse cercheranno di fermare i suoi folli piani.

Il mio Non-Parere:
I videogiochi tratti da una licenza fumettistica rappresentano sempre una incognita, visto che, per le case produttrici di videogiochi, sembra sempre essere un grande problema capire come trasporre un personaggio fumettistico su console. Fortuna che, a volte, c'è qualcuno che più o meno azzecca. Spider-Man: Edge Of Time è uno di quei giochi che c'ha azzeccato con un mix di pregi e difetti.


Partendo dai pregi, sicuramente dalla sua ha la storia e i protagonisti della stessa. Con le sue trovate interessanti e geniali scritta dal leggendario e capacissimo Peter David, grande scrittore di fumetti e di entrambe le versione dell'Uomo Ragno qui comandabili nel gioco. Per Peter scrisse la celebre La Morte Di Jean DeWolff, mentre per Miguel, insieme al disegnatore Rick Leonardi, ne fu il creatore ormai nel lontano 1992. Activision affida le trame ad un vero fuori classe che di per se non solo ha modo di sperimentare la sua arte in un media diverso, ma che può tornare a lavorare su due personaggio che gli hanno regalato successo e notorietà. Infatti, i due protagonisti - così simili e così diversi - protagonisti a loro volta di scene drammatiche ed eroiche quanto di scene ironiche e divertenti, giocando proprio sulla similarità del titolo che condividono ma, soprattutto, sulla diversità di approccio dello stesso.

Per la trama, è possibile poi rigiocare a determinate scene selezionate attraverso la modalità "Ragnatele Di Sfida". E' una modalità che non centra niente con la storia ma che fa rivivere pezzi di essa con l'obiettivo di portarli a termine seguendo certi requisiti e ricevendo al suo completamento dei speciali punti con cui sbloccare i costumi alternativi per entrambi i Ragni protagonisti. Tiene impegnato il giocatore quando si trova in difficoltà nella trama, gli permette di allenarsi e prendere confidenza coi comandi e sbloccare extra interessanti. Altri punti a favore, sono sicuramente la spettacolare e dettagliata grafica, i villains scelti (per lo più new entry come l'Anti-Venom, ma che risultano comunque funzionali alla trama) e i contenuti extra come i costumi (variegati e ben selezionati tra nuovi arrivi e vecchie glorie).


Di contro però, abbiamo delle cosucce che avviliscono l'esperienza. Il sistema di combattimento, per esempio, è un po' legnoso e poco collaborativo, ci si mette troppo a farci l'abitudine. Ma forse c'è più da lamentarsi sulla poca libertà di movimento. Ok che pariamo di un action/platform e non un free-roaming, però si poteva cercare in qualche modo di variare sul tema e creare qualcosa che permettesse la libera esplorazione, dato che - ad una certa - sembra assurdo che un palazzo abbiamo proprio le cose che servono all'Uomo Ragno per volteggiare. In più, molte meccaniche di gioco si fanno alla lunga ripetitive, dato che il gioco si basa parecchio su schemi riproposti con ciclicità che avviliscono l'esperienza e fomentano la noia.

Conclusioni:
A mio parere, penso sia un prodotto esclusivamente dedicato ai fan del Ragno, mi sa che difficilmente piacerà a chi non apprezza un minimo il Tessiragnatele, e potrebbe addirittura risultare ripetitivo per chi lo guardano come gioco e basta. Non che sia sto grande esperto di videogiochi, ma penso che bisogna considerare l'insieme per giudicare il prodotto e io penso che come gioco sia piuttosto divertente e godibile! E' un gioco senza infamia e senza lode che si preoccupa solo di regalare qualche onesta e sincera ora di svago e distrazione nella vita di tutti i giorni. Merita una bella e accurata occhiata!

- Symo

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