Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D. iniziò la sua saga sotto una stella sfigata. A causa di una iniziale gestione ad minchiam della ABC (che non ordinò fin da subito un numero preciso di episodi) e di una tiepida accoglienza da parte dei telespettatori (che si aspettavano di vedere Vendicatori come se piovesse ad ogni episodio) il serial sulla squadra di Phil Coulson fece una fatica boia ad ingranare e raggiungere i gloriosi fasti di cui ora gode. Durante la prima stagione, i tentativi di attirare pubblico furono molteplici, ma il più riuscito fu sicuramente Art Of Level Seven. Vista l'ottima accoglienza, nella seconda stagione l'iniziativa continuò con Art Of Evolution.
Art Of Evolution è il nome di una iniziativa della Marvel Comics fatta per pubblicizzare la messa in onda di certe puntate di Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D. con il rilascio di copertine apposite che riassumevano la trama dell'episodio, che erano realizzate da artisti sotto contratto della Casa Delle Idee, oltre che diretto seguito di Art Of Level Seven. Grezzamente, si può dire che queste immagini non erano nient'altro che materiale pubblicitario, fatto soprattutto per attirare i lettori di fumetti sfruttando i nomi di disegnatori presenti nella scuderia Marvel. Però è anche del Signor Materiale Pubblicitario, dato che i disegni realizzati per l'iniziativa Art Of Evolution sono davvero delle illustrazioni coi
Oggi vedremo quelle della Stagione 2, scrivendo quale episodio pubblicizza, il nome dell'autore che l'ha disegnato e una piccola descrizione su quello che succede. Ogni titolo avrà il tag che vi condurrà alle recensioni scritte per RecenSerie perché il nonnismo ci piace un sacco. No, sto scherzando! Metto il link a quelle recensioni di RecenSerie perché penso valga la pena valorizzare di più le nostre osservazioni sulla serie, in quanto credo siano le uniche a rendere la dovuta giustizia alla serie ABC/Marvel Studios. Solo, perdonate il mio stile acerbo, erano le mie primissime recensioni per il sito e ancora dovevo aggiustare il tiro. Occhio che, da qui, partono gli spoiler. Chiunque non abbia visto la Stagione 1, non vada oltre questo punto se non vuole incombere in pesanti anticipazioni.
Prima copertina realizzata dal nostrano Gabriele Dell'Otto. In questo episodio viene messo in scena uno dei colpi di scena migliori del genere cinecomics tutto, in quanto quella rompimaroni-suorina di Skye comincia a diventare un personaggio figo. Dopo il trattamento delle Nebbie Terrigene, Skye comincia sviluppare poteri, mostrandosi allo spettatore come la Quake dei Secret Warriors, personaggio creato da Brian Michael Bendis ma meglio caratterizzato da Jonathan Hickman. Tutti a parlare di Marvel's Daredevil e Arrow e, per carità, senza nulla togliere a questi telefilm, ma questa nessuno l'aveva vista arrivare, nemmeno il sottoscritto.
Seconda cover realizzata Marcos Martin. Seconda apparizione di Lady Sif nel serial (la prima fu in "Yes Men" della prima stagione) l'unico personaggio che i Marvel Studios hanno gentilmente concesso di far apparire in questo serial trattato un po' come i nonni: ti ricordi di loro solo nelle strategiche date della paghetta; per Agents, il Marvel Cinematic Universe si ricorda di lui solo quando deve fare qualche tie-in insulso con qualche imminente film. In ogni caso, Sif perde la memoria e il Team Coulson l'aiuta a ritrovarla, finendo per prendersi a botte con qualche Kree e introducendo ufficialmente la razza in tutto suo splendore.
Quarta copertina firmata Annie Wu. Ecco, devo dire che verso questa illustrazione provo una spiccata simpatia. Semplice, con un tratto molto accessibile al pubblico in quanto chiaro e conciso. Eppure, nonostante la sua semplicità, la copertina si presenta avente un significato molto, molto profondo e tutto da analizzare riguardo i desideri contrastanti di Grant Ward e i suoi piccoli problemi di cuore (non la tachicardia eh, quella è 'naltra roba). Sicuramente protagoniste dell'illustrazione sono l'Agente 33 e Skye, la prima rappresentata in azzurro e la seconda in rosa; notare come la seconda faccia di tutto per oscurare la prima e mettersi in una posizione decisamente più affettuosa della prima. Se Kara si mette in una posizione quasi "sottomessa" (con la testa sul petto) Skye invece alza il braccio protendendo così la mano verso il viso e confezionando un gesto più romantico e affettuoso, delineando quindi l'immagine ideale che Ward vorrebbe per la sua donna. Niente male per un disegnino così carino, eh?
Quinta copertina del sito Delicious Design League. In questa puntata, scopriamo come è nata la fazione che nel serial si faceva chiamare "Real S.H.I.E.L.D." dalle ceneri di ciò che era rimasto dell'organizzazione dopo Captain America: Winter Soldier. Il tono adrenalinico della puntata è trasposto egregiamente nell'illustrazione grazie a questa splendida Mimo in "posizione da battaglia/mohterompoerculo" che, indubbiamente, non ha bisogno di commenti; basta guardare l'espressione di Barbara Morse, che dice tutto. Ma la cosa del Real S.H.I.E.L.D. non si fermerà qui.
Dave Johnson, espertissimo nel produrre cover intricate e concettuali come questa, continua la linea di condotta sulla contrapposizione tra il Team Coulson e il Team Gonzales. Altra cover che, decisamente, parla da sé. Johnson cerca di riprodurre con il disegno le intricate connessioni e maneggi tipici delle spy-story, cercando di dare una forma alla scissione dell'originale S.H.I.E.L.D. nelle fazioni di Coulson e Gonzales. Presente le intro elaborate e connesse di James Bond? Eccole qui, solo su carta.
E nel diciassettesimo episodio che spiega le origini della perenne scontrosità di Melinda May, Jenny Frison realizza una copertina che devo tristemente dire poco rappresentativa della puntata. E' vero che per un episodio del genere era veramente difficile fare una copertina che riassumesse eventi e sensazioni di uno degli episodi più toccanti del serial, però qui si è fatto proprio il minimo indispensabile e neanche troppo bene. Si, ecco, sembra la classica copertina del tipico mensile da scaffale che verrà poi cancellato dopo una decina di numeri. No bene.
Fortuna che Nathan Fox ci porta un po' di felicità con la cover dell'episodio successivo, magari non impegnato come "Melinda", ma di sicuro pieno zeppo di azione e adrenalina. La bellezza di questa copertina sta in una furba e accorta scelta che ha reso una cosa semplice molto particolare. Siccome "Frenemy Of My Enemy" vedeva principalmente lo scontro tra lo S.H.I.E.L.D. guidato da Coulson e l'Hydra guidata da Ward, Fox realizza una semplice Royal Rumble su carta, colorando con un solo colore i personaggi appartenenti alle rispettive fazioni: rosso per l'Hydra, azzurro per lo S.H.I.E.L.D., con Deathlock che troneggia minaccioso sullo sfondo con un colore a sé in quanto prima era manipolato dalla fazione avversaria, poi torna buona. Altro disegno semplice, ma accattivante, oltre che decisamente funzionale all'obiettivo.
Arrivati alla nona copertina, Jake Wyatt - disegnatore che non apprezzo particolarmente - realizza una copertina piacevole e che ricorda un po' la vecchia usanza dei film anni '60/'70 dove, in quel periodo, si preferiva realizzare le locandine delle pellicole in uscita tramite disegno. Per festeggiare la prima reunion di quelli che mi piace chiamare gli "Original Six" (che sono i membri originali della prima formazione dello S.H.I.E.L.D.) ci scappa la citazione al film Quella Sporca Dozzina. Beh, citazione cinematografica, per citazione cinematografica, Wyatt ben pensa di rendere la sua illustrazione simile ad una locandine. Braf fiò.
Marguerite Sauvage, altra disegnatrice che non apprezzo particolarmente, realizza un disegno a dir poco spettacolare. Con protagonista totalmente la madre di Skye, Jiaying, la Sauvage cerca di delineare il rivelato ruolo di villain principale della stagione mettendola al centro della copertina, ma delineando contemporaneamente i caratteri vellutati della fisicità e quelli rudi della personalità, cercando di riportare su carta la sfaccettatura e la complessità del personaggio. Missione riuscita!
Quella di Ryan Sook è indubbiamente la mia preferita della Art Of Evolution e penso non sia difficile capire il perché. Insomma, è quanto di più fumettoso ci sia in questa carrellata di copertine. Sook cerca di tradurre fumettisticamente - con uno stile moderno, ma dalla impostazione della copertina a metà fra gli anni '50 e '70 - il senso e gli eventi del season finale in due parti della seconda stagione. Il risultato è decisamente perfetto e, estrapolando la cover dal contesto e ignorando che Agents sia un telefilm, sembra quasi di trovarci davanti ad un nuovo numero di una serie fumettistica. Inoltre, lo stile di Sook presenta una fedeltà anatomica con gli attori originali decisamente sorprendente e impressionante.
E Joshua Budich chiude la fila di disegni in maniera un po' deludente. L'unica cosa per cui si salva il disegno è il logo dello S.H.I.E.L.D. che muta in altri loghi in progressione, che è effettivamente figo; per il resto, gli agenti del Team Coulson e gli altri personaggi sembrano realizzati in stile carta carbone e, insomma, poteva impegnarsi un po' di più, ecco. Fortuna che il finale della seconda stagione di Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D. ripaga del tutto la delusione per l'immagine.
E questo è quanto. Ora la parola a voi! Quali sono le immagini che vi sono piaciute di più? E di questi episodi, quali ricordate con più piacere? Fatecelo sapercelo! Un grazie molto speciale va alle pagine Facebook Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D. Italia e Clark Gregg Son Of Coul che ricondividono i miei articoli riguardo lo S.H.I.E.L.D. senza mai chiedere nulla in cambio. Ergo, un grazie ed una citazione è quanto meno dovuta.
- Symo
Nessun commento:
Posta un commento