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lunedì 2 ottobre 2017

Inumani: L'Ascesa Di Attilan (la recensione)

Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin IIII Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con INUMANI: L'ASCESA DI ATTILAN.


Dati Generali:
Testi: Charles Soule
Disegni: John Timms
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Inhumans: Attilan Rising (Vol. 1) #1-#5
Prezzo: 2,90 €

Trama:
Nel dominio di Nuova Attilan si sta formando una sempre più forte ribellione verso Medusa, la reggente di questo regno. Dopo che il signore di Battleworld, il Dottor Destino, scopre tutto ciò, ordina a Medusa di rovesciare la rivolta e conservare la reggenza. Ma, una volta scoperto che il capo della resistenza è Freccia Nera, le cose si complicano.

Il mio Parere:
Cosa succede quando vuoi eliminare dei personaggi che hanno ricoperto un certo ruolo per oltre cinquantanni, con altri che si sono fatti sostanzialmente gli affari propri? Succede che gli Inumani - sia nei fumetti che al cinema - rimpiazzano gli X-Men: spesso con risultati, non dico imbarazzanti, ma comunque non all'altezza delle aspettati, dove per "aspettative" s'intende "sostituirli agli X-Men e pretendere che svolgano il compito, se non meglio di loro, almeno come loro". Beh, non ci riescono.


Nonostante il grande sforzo di un bravo scrittore come Charles Soule, da queste pagine si nota proprio che lo sceneggiatore si sia trovato a gestire personaggi che non sono nelle sue corde, oltre che trovarsi nel destreggiare un progetto che gli è stato affidato perché lo scrittore inizialmente designato litigò con la Marvel, decretando il suo definitivo abbandono (qualcuno ha detto Matt Fraction?). Quello che viene fuori è infatti una serie caciarona, fatta di numerosi dialoghi e di lungaggini estreme che rendono solo la miniserie pesante da seguire e con pochi punti interessanti. Tra poco punti di interesse, abbiamo stranamente i comprimari; dico "stranamente" perché i personaggi di contorno sono molto più interessanti dei protagonisti poiché caratterizzati meglio. Personaggi come Devil (qui preso dal mondo 1602) e Ghost Rider (in veste gangster anni '30) sono personaggi di contorno della miniserie e alleati della ribellione anti-Inumana, però ogni volta che si presentano sulla scena, la monopolizzano lasciandosi andare in sequenze di autentico carisma. E il fatto che Soule riesca a rendere più interessanti personaggi di contorno piuttosto che i protagonisti, la dice lunga su quanto voglia scrivere gli Inumani.

Altra cosa degna di nota, è l'inaspettato finale che, devo ammettere, fa riflettere. La miniserie si è comportata come la serie tv di The Walking Dead, ovvero concentrando gli avvenimenti più importanti ed interessanti in puntate come: la premiere, il mid-season finale, il mid-season premiere e il season finale; anche se lo spettatore non dovesse guardare le altre puntate, capirebbe comunque tutto, perché tanto le cose importanti succedono in quei quattro appuntamenti. Ebbene, Inhumans: Attilan Rising si comporta alla stessa maniera. Nonostante ciò, la conclusione della miniserie è un autentico pugno nello stomaco, in grado di far ragionare il lettore sul concetto di potere, su quanto ne abbia il governo e quanto poco ne abbia il popolo: ma anche sul fatto che, nonostante la "guerra socio-politica" sia sempre tra queste due entità (governo e popolazione) dietro questi due ci sia sempre una terza persona che comanda tutto nell'ombra e s'impegna a far rimanere le cose così come sono. Per dirla con esempi storici? Medusa = l'Italia del Nord; Freccia Nera = l'Italia del Sud; il Dottor Destino = Giolitti.


Tuttavia, come si diceva proprio poc'anzi, Inumani: L'Ascesa Di Attilan è una miniserie che poteva mantenere intatto lo stesso messaggio, senza perdersi in tutte queste inutili ed estreme lungaggini. Soule cerca sostanzialmente di far entrare il lettore nella sua ottica e nell'ottica che la Marvel ha voluto per gli Inumani. Il problema è che quei personaggi non ce la fanno ad entrare in quell'ottica perché decisamente incompatibili. In una trama a metà fra Game Of Thrones, Star Wars: Rogue One e un numero a caso degli X-Men, la mini cerca di tirare fuori il meglio di queste cose, riuscendo solo ad essere tutto, fuorché una storia dove gli Inumani abbiano una precisa identità. La miniserie non è infatti né carne, né pesce, e questo lo si può capire dal fatto che i protagonisti non solo non mantengono nessuna delle sue caratteristiche: che, se da una parte ci può anche stare visto il contesto di Battleworld - dall'altra ci sono talmente tanti cambi che non si capisce più che tipo di fumetto si sta leggendo. Se "Dove sono gli Inumai" sarà la domanda più frequente, state tranquilli, non lo sanno neanche loro.

Male malissimo invece per John Timms, il quale scopiazza impunemente Ryan Stegman e Joe Maduriera, cercando di trovare un compromesso tra i due stili essendo loro i nomi della matita che, finora, hanno imperversato sulle serie Inumane. Come succede alla mini, anche Timms cerca di unire gli stili di Stegman e Maduriera, tirando fuori alla fine un collage dei loro peggiori difetti.

Conclusione:
Inumani: L'Ascesa Di Attilan era una miniserie che voleva dire qualcosa ed era sicura del suo messaggio. Poi è entrata nelle Nebbie Terrigene ed ha cambiato forma, diventando qualcosa di In-Leggibile, In-Comprensibile, In-Ridateci gli X-Men.

- Symo

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