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lunedì 26 giugno 2017

L'Era Di Apocalisse (la recensione)

Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin IIII Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con L'ERA DI APOCALISSE.


Dati Generali:
Testi: Fabian Nicieza
Disegni: Gerardo Sandoval & Iban Coello
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Age Of Apocalypse (Vol. 2) #1-#5
Prezzo: 3,30 € (cad.)

Trama:
Apocalisse ha vinto. In un modo dominato dal Dottor Destino, uno dei regni di Battleworld è dominato dall'irriducibile En Sabah Nur, mutante conosciuto come Apocalisse che ha, ormai, assoggettato tutto il regno al suo volere. Gli umani sono rinchiusi in ghetto e considerati razza inferiori. Gli X-Men sono sconfitti e in fuga. Charles Xavier è morto e il suo sogno con lui. La speranza se ne è davvero andata? L'ultima parola a Doug Ramsey.

Il mio Parere:
E' indubbio che sia un recensore che si sforza. Anche se la storia in questione è un prodotto riprovevole, dai disegni vomitevoli e dalla storia improponibile, comunque mi sforzo di capire il perché si è arrivati ad un livello di così vergognosa bassezza qualitativa. A volte però, in queste sedicenti opere brutte, non c'è proprio un cazzo da capire, perché gli autori fanno di tutto perché non ci si capisca proprio un cazzo: e il revival/reprise delle Ere di Apocalisse ne è la prova.


La miniserie legata alle celeberrime Age Of Apocalypse, evento che nella metà degli Anni '90 sconvolse le testate degli X-Men, segnò una pagina importante nel modo di fare fumetti e nel suo mondo. Ed è probabilmente per questo che è stata ordinata dalla Marvel e inserita nel parco della miniserie legate a Secret Wars 2015, per omaggiare quello che, in quegli anni, si presentò come una manovra editoriale coraggiosa, atipica ed audace. C'è però un problema. Le Ere Di Apocalisse piacciono perché schifosamente Anni '90; se si vuole leggerle e rimanerne appassionati, bisogna costantemente leggerle con la ferrea convinzione mentale che tutto ciò sta accadendo negli Anni '90 e che, adesso, sono gli Anni '90. Perché è li che quel crossover trae la sua forza; e, non a caso, lo sceneggiatore al timone di Age Of Apocalypse 2015 è uno che gli Anni '90 del fumetto ha contribuito a farli crescere: tal Fabian Nicieza, culo e camicia con Rob Liefeld. Si, indubbiamente il concept dietro il crossover datato 1995/1996 rimane tutt'oggi interessante e la rivisitazione dei classici membri degli X-Men "traviati" dal dominio tirannico di En Sabah Nur rimane accattivante e magnetica come allora. Ma se estrapoli tutto dal contesto e, anzi, tenti di riutilizzare quel materiale per costruirci una storia nuova... Beh, non si manifesta solo il classico episodio di "minestra riscaldata", ma si avverte sopra questo universo alternativo degli Uomini X la puzza di stantio e di storia datata e che ormai ha perso tutta la sua magia.

Age Of Apocalypse è infatti questo: una storia schifosamente Anni '90, che concentra tutto il peggio di quella decade (soprattutto in termini di disegni, come vedremo dopo) e che ammazza completamente la nostalgia delle storie dell'epoca: semmai ce ne fosse stata una. La miniserie in questione, insomma, è nata solo per sollazzare i vecchi fan di questo crossover e del dominio degli Anni '90 da parte degli X-Men; un mero specchietto per le allodole, costruito solo per incuriosire i fan e farli continuare ad acquistare la miniserie. Un conto era se questa mini fosse come la miniserie celebrativa per i dieci anni del crossover, oggi conosciuta come X-Men: The New Age Of Apocalypse (Akira Yoshida ai testi, Chris Bachalo alle matite) che si pone proprio come storia che completa e arricchise un già vario affresco narrativo. Qui invece ci si serve di quell'affresco per creare una cazzatona alla One Piece, con combattimenti ovunque e indecenti power-up ogni dove. E a proposito di manga.


L'Era Di Apocalisse vede l'utilizzo di due disegnatori: Gerardo Sandoval e Iban Coello. Mentre il secondo (nella doppia splash-page qui sopra) utilizza si uno stile non troppo ricercato, ma capibile, Gerardo Sandoval è uno degli allievi di una "corrente artistica" nata negli Anni '90: fondere il tradizione stile supereroistico, fatto di belle curve ed ipertrofia, con lo stile nipponico dei manga. Famoso esponente di questa tecnica: Joe Madureira, disegnatore che non ho mai, veramente, potuto sopportare proprio per lo stile che lo ha reso famoso. Ora, prendente Madureria, drogatelo per una cinque/sei anni, e rimettetelo a disegnare al ritmo delle canzoni dei Teletubbis e dei Puffi. Fatto? Bene, ora avete Gerardo Sandoval: disegnatore che scopiazza ignobilmente il suo "maestro" Madureira e propone uno stile che è la copia, della copia, della copia della scopiazzatura di stile ignobile e senza ritegno. 

Sandoval è la sottomarca di Madureria. La metà delle forze del disegnatore sono spese, più che a delineare una sequenza di immagini chiara e in linea con i testi, a trovare il modo di omaggiare Madureria, concentrandosi su dettagli inutili come la ipertrofia tipica da manga o i ciuffetti esagerati e alla cazzo, sempre provenienti dalla tradizione dei manga. Già la storia era campata per aria, figuriamoci poi come diventa chiara con tavole che sono un pessimo esercizio di stile. Si ritorna a quanto detto in apertura: non c'è proprio un cazzo da capire, perché gli autori fanno di tutto perché non ci si capisca proprio un cazzo. Ed infatti nemmeno coi disegni di riesce a capire dove Age Of Apocalypse voglia andare a parare; pensate che le tavole sono talmente brutte e mal fatte, che pure la domanda ironica "vuoi che ti faccia un disegno?" - da usare quando qualcuno non capisce qualche argomento con le parole - assume un che di minatorio, se i disegni sono quelli di Sandoval. Ed 'sto tizio rigurgitato fuori dal vomito di un Liefeld in fase di costipazione, disegna talmente male, che non è stato capace di arrivare pure alla fine dei cinque numeri. Dal quarto l'ha dovuto sostituire, appunto, Iban Coello. E magari ci fosse stato fin dall'inizio, a sto punto.

Conclusione:
Age Of Apocalypse è il peggio del peggio, proprio perché si cerca di far leva sul fattore nostalgia, convincendo i lettori a leggere una storia che non ha nessun spunto creativo: e se ce l'ha, è totalmente sconclusionato; è, insomma, come far crescere l'insalata nel deserto: è impossibile! Il terreno non ha le proprietà adatta per farlo: idem questo brutto, bruttissimo omaggio alle Ere Di Apocalisse.
- Symo

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