Nel commento finale della recensione di Suicide Squad, dissi che un'aggravante del perché il film di Harley Quinn + altri tizi meno importanti della Task Force X venne fuori 'na ciofeca, fu anche perché la DC cercava di battere sul tempo la Marvel nel portare al cinema un film con protagonisti dei cattivi. Non era importante farlo bene quel film, ma l'importante era farlo prima della Marvel. La storia si ripete con la comedy (che poi tanto comedy non è) Powerless dove, dove mesi e mesi che ABC ha ordinato il pilota di Damage Control, nuovamente la DC cerca di fare un'altra cosa prima della Marvel, cercando di bruciare la Casa Delle Idee nel portare al grande pubblico la prima serie tv comica a tema supereroistico. Come scritto nella recensione per RecenSerie, l'unica cosa che fa ridere di Powerless è... Beh, niente. Non c'è niente da ridere, attualmente la serie sono episodi di venti minuti infarcito da umorismo da Facebook recitato. Però ha una bella sigla e, oggi, parliamo di questo.
La sigla parte dallo stesso concetto dei Marvel Studios, con tutti i fumetti in movimento che poi formano il logo della compagnia.
Si, ecco, così. Powerless, però, decide di riprendere quel modello e riadattarlo alle esigenze del telefilm. Il serial NBC/DC Comics si basa di più sulle persone comuni, concentrandosi maggiormente sull'uomo comunque e non sugli eroi in costume, ribaltando quindi il punto di vista. Mentre telefilm come Marvel's Daredevil ci mostrano una persona che vive una doppia esistenza, Powerless invece catapulta la vita di una persona come le altre in una città piena di eroi in costume. Quindi, riprendendo lo stesso stile dei Marvel Studios, la comedy DC prende delle copertine di alcuni numeri della casa editrice e ci infila le versioni fumettistiche dei suoi attori protagonisti.
Carina come cosa, davvero. Però non siamo qui per questo. Come recita il titolo del post, nella opening credits di Powerless vengono mostrati alcuni fumetti DC che raffigurano Superman, Batman, Lanterna Verde, Wonder Woman e Flash fare cose e salvare gente. Quali sono quei fumetti? In che anno sono stati pubblicati? Chi li scriveva? E chi li spingeva a scriverli? Ma che, c'era qualcuno che li spingeva? Spingitori di scrittori, su Rieducational Channel (citazione parafrasata e inutile di Corrado Guzzanti).
Andando in ordine di comparsa nella sigla, il primo che troviamo è Action Comics #1 del 1939, scritto da Jerry Siegel e disegnato Joe Shuster. Contiene la prima apparizione in assoluto di Superman, raccontandone le origini e tutto l'ambaradan. Tutta qua la descrizione? Si, tutta qua. Compare Superman per la prima volta, che altro vi serve sapere?
Continuando abbiamo Green Lantern #25 del 1963, scritto da Gardner Fox e disegnato da Gil Kane. La storia è uno di quei piccoli vangeli in cui si spiega perché Hal Jordan, già nel '63, aveva la stoffa del Miserabile Fallito che confermerà di avere negli anni successivi. In questo numero nulla gli va bene e, non solo viene bacchettato da Carlo Ferris, ma in una battaglia col pezzentissimo Sonar perde l'anello che finisce nelle mani del villain citato. Poi tutto è bene quel che finisce bene, ma non devi di certo essere molto portato per la carriera dell'eroe se ti fai fottere in questa maniera.
Poi abbiamo Batman #455 del 1990, scritto da Alan Grant e disegnato da Norm Breyfogle. Nonostante il fumetto porti il nome del Cavaliere Oscuro, il numero si concentrava molto di più su Tim Drake, all'epoca un personaggio nuovo nonché terzo a vestire i panni di Robin. Va detto che Tim fu anche il primo Robin ad avere un costume decente, il primo a rifiutarsi di indossare quel killer di virilità sotto forma di vestito indossato da Dick Grayson e Jason Todd prima di lui. Inoltre, possiamo dire che questo numero, insieme ai successivi #456 e #457, prepara un po' il terreno per la miniserie di Robin di sei numeri scritta da John Byrne e disegnata da Jim Aparo e Mike DeCarlo.
Come penultimo fumetto mostrato, abbiamo The Flash #293 del 1981, scritto da Gerry Conway e disegnato da Don Heck. Continuazione del numero precedente, dove Flash viene inzaccherato radioattivamente da un Atomic Skull vestito come un prestigiatore di merluzzi, oppure come un attore protagonista di un reboot del Fantasma dell'Opera con Kriminal per protagonista. Flash quindi corre intelligentemente avanti e indietro per Central City, spargendo la sua radioattività ai quattro venti e aspettando che Firestorm usi i suoi poteri per prosciugarne la radioattività. Poi lo fa e vanno a sbronzarsi assieme.
E per ultimo, siccome in DC hanno ben chiaro il concetto di "ladies first", abbiamo Wonder Woman #24 del 1988, scritto e disegnato da George Pérez, che qui se la canta e se la suona in veste di artista completo. In questo numero, Wonder Woman calcia culeggia Ixion, quel mostrone verde nella copertina che sembra uscito da un episodio brutto dei Power Rangers. E invece no, esce dalla meno sicura Grande Ruota di Ermes, prigione a porte girevoli in cui era stato conficcato Ixion per aver commesso crimini contro l'umanità, tipo ascoltarsi la discografia dei The New Story. Diana lo sconfigge e poi Coca-Cola con l'aspirina per tutti.
E queste erano le copertine presenti nella sigla di Powerless. A voi sta piacendo questo telefilm? E qualcuno di questi numeri nella sigla l'avete letto? Che ne pensate? Fatecelo sapercelo!
- Symo
La sigla parte dallo stesso concetto dei Marvel Studios, con tutti i fumetti in movimento che poi formano il logo della compagnia.
Si, ecco, così. Powerless, però, decide di riprendere quel modello e riadattarlo alle esigenze del telefilm. Il serial NBC/DC Comics si basa di più sulle persone comuni, concentrandosi maggiormente sull'uomo comunque e non sugli eroi in costume, ribaltando quindi il punto di vista. Mentre telefilm come Marvel's Daredevil ci mostrano una persona che vive una doppia esistenza, Powerless invece catapulta la vita di una persona come le altre in una città piena di eroi in costume. Quindi, riprendendo lo stesso stile dei Marvel Studios, la comedy DC prende delle copertine di alcuni numeri della casa editrice e ci infila le versioni fumettistiche dei suoi attori protagonisti.
Carina come cosa, davvero. Però non siamo qui per questo. Come recita il titolo del post, nella opening credits di Powerless vengono mostrati alcuni fumetti DC che raffigurano Superman, Batman, Lanterna Verde, Wonder Woman e Flash fare cose e salvare gente. Quali sono quei fumetti? In che anno sono stati pubblicati? Chi li scriveva? E chi li spingeva a scriverli? Ma che, c'era qualcuno che li spingeva? Spingitori di scrittori, su Rieducational Channel (citazione parafrasata e inutile di Corrado Guzzanti).
Andando in ordine di comparsa nella sigla, il primo che troviamo è Action Comics #1 del 1939, scritto da Jerry Siegel e disegnato Joe Shuster. Contiene la prima apparizione in assoluto di Superman, raccontandone le origini e tutto l'ambaradan. Tutta qua la descrizione? Si, tutta qua. Compare Superman per la prima volta, che altro vi serve sapere?
Continuando abbiamo Green Lantern #25 del 1963, scritto da Gardner Fox e disegnato da Gil Kane. La storia è uno di quei piccoli vangeli in cui si spiega perché Hal Jordan, già nel '63, aveva la stoffa del Miserabile Fallito che confermerà di avere negli anni successivi. In questo numero nulla gli va bene e, non solo viene bacchettato da Carlo Ferris, ma in una battaglia col pezzentissimo Sonar perde l'anello che finisce nelle mani del villain citato. Poi tutto è bene quel che finisce bene, ma non devi di certo essere molto portato per la carriera dell'eroe se ti fai fottere in questa maniera.
Poi abbiamo Batman #455 del 1990, scritto da Alan Grant e disegnato da Norm Breyfogle. Nonostante il fumetto porti il nome del Cavaliere Oscuro, il numero si concentrava molto di più su Tim Drake, all'epoca un personaggio nuovo nonché terzo a vestire i panni di Robin. Va detto che Tim fu anche il primo Robin ad avere un costume decente, il primo a rifiutarsi di indossare quel killer di virilità sotto forma di vestito indossato da Dick Grayson e Jason Todd prima di lui. Inoltre, possiamo dire che questo numero, insieme ai successivi #456 e #457, prepara un po' il terreno per la miniserie di Robin di sei numeri scritta da John Byrne e disegnata da Jim Aparo e Mike DeCarlo.
Come penultimo fumetto mostrato, abbiamo The Flash #293 del 1981, scritto da Gerry Conway e disegnato da Don Heck. Continuazione del numero precedente, dove Flash viene inzaccherato radioattivamente da un Atomic Skull vestito come un prestigiatore di merluzzi, oppure come un attore protagonista di un reboot del Fantasma dell'Opera con Kriminal per protagonista. Flash quindi corre intelligentemente avanti e indietro per Central City, spargendo la sua radioattività ai quattro venti e aspettando che Firestorm usi i suoi poteri per prosciugarne la radioattività. Poi lo fa e vanno a sbronzarsi assieme.
E per ultimo, siccome in DC hanno ben chiaro il concetto di "ladies first", abbiamo Wonder Woman #24 del 1988, scritto e disegnato da George Pérez, che qui se la canta e se la suona in veste di artista completo. In questo numero, Wonder Woman calcia culeggia Ixion, quel mostrone verde nella copertina che sembra uscito da un episodio brutto dei Power Rangers. E invece no, esce dalla meno sicura Grande Ruota di Ermes, prigione a porte girevoli in cui era stato conficcato Ixion per aver commesso crimini contro l'umanità, tipo ascoltarsi la discografia dei The New Story. Diana lo sconfigge e poi Coca-Cola con l'aspirina per tutti.
E queste erano le copertine presenti nella sigla di Powerless. A voi sta piacendo questo telefilm? E qualcuno di questi numeri nella sigla l'avete letto? Che ne pensate? Fatecelo sapercelo!
- Symo
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