Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin III, I Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta, si continua con TESCHIO ROSSO.
Testi: Joshua Williamson
Disegni: Luca Pizzari
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Red Skull #1-#3
Prezzo: 2,90 € (cad.)
Trama:
Il Teschio Rosso è morto, ma qualcosa lascia ancora intendere che, da qualche parte, il Teschio sia ancora vivo e che trami contro il sovrano di Battleworld. Così, ingaggiato dal Dio Destino, Crossbones mette assieme una task force d'elite formata da Magneto, Jack Lanterna, Moonstone, Lady Deathstrike ed Electro capitanata dal Soldato D'Inverno. Questa bizzarra formazione dei Thunderbolts s'infiltrerà nelle Terre Morte per assicurarsi che il Teschio sia tanto defunto quando la location in cui si avventureranno.
Il mio Parere:
La miniserie Red Skull sembra una di quelle storie di cui ci metti un attimo a parlarne: ma in realtà è una di quelle storielle che si fa un pò fatica a recensire, poiché il materiale che viene inserito in questa brevissima storia è enorme, ma sfruttato in maniera un pò veloce e semplicistica, saltando addirittura qualche fase. Ergo, c'è bisogno di mettere svariati puntini sulle i. Ma andiamo con ordine.
Di bello c'è che la storia è una di quelle narrazioni che non guarda in faccia a nessuno e, anzi, vuole volutamente essere cattiva: sia in termini di narrazione e colpi di scena, sia in termini di caratterizzazioni e motivazioni dei personaggi. I protagonisti sono per lo più dei villain, quindi non avrebbe avuto senso se si fossero comportanti in maniera diversa da quella che sono sempre stati solo perché versioni alternative di quelle originali, ergo ci troviamo davanti ad un manipolo di bastardi pronti a tutto pur di liberarsi dal controllo di Crossbones e dalla leadership del Soldato D'Inverno. La caratterizzazione descritta da Joshua Williamson è così ben compatta e delineata, che non si avverte la mancanza del buono all'interno della mini, trasformando Teschio Rosso in una Quella Sporca Dozzina su carta. In più Williamson si dimostrare essere uno sceneggiatore con le palle, nel senso che non esiterà a confezionare colpi di scena davvero inaspettati e che, con il loro inserimento, cambieranno più e più volte faccia alla storia. Certo, uno potrebbe dire che è facile mettere a segno colpi di scena del genere, in quanto sia in un universo alternativo, ma quando leggerete capirete che, per certi plot twist, non è sempre facile uscirne.
Però la miniserie va demonizzata per due difetti che vanno in tandem e creano situazioni paradossali. I problemi sono due: 1) Che, a livello di numeri di durata è troppo corta; 2) C'è veramente troppo materiale e troppi spunti, tanto che si abbisognava di più tempo per far crescere la storia e renderla più fluida e meno sequenziale. Ma qui, come dicevo, arriva il paradosso. Se fosse stata più lunga avrebbe saputo sfruttare tutto il suo potenziale? E se ci fosse stato meno materiale la storia sarebbe comune risultata così riuscita? Purtroppo non possiamo sapere se un Red Skull di più ampio respiro sarebbe stato più incisivo, come non possiamo sapere se meno materiale avrebbe reso così stuzzicante la storia. Per i disegni invece assolutamente nulla da dire, dato che lo stile di Luca Pizzari è perfetto per le atmosfere tetre, dark e bastarde che dominano Teschio Rosso. Non saprei dire se in un contesto diverso le avrei apprezzate, ma qui è uno stile sporco quanto basta per rendere graficamente anche il carattere stronzone dei protagonisti.
Conclusione:
Una storia davvero stuzzicante e particolare. Teschio Rosso, come un vero codardo fetente, vi prenderà alla gola e vi regalerà una storia imprevedibile e disonesta, anche se purtroppo c'è il sentore che la storia si finita troppo presto e raccontata con fin troppa velocità.
- Symo
Di bello c'è che la storia è una di quelle narrazioni che non guarda in faccia a nessuno e, anzi, vuole volutamente essere cattiva: sia in termini di narrazione e colpi di scena, sia in termini di caratterizzazioni e motivazioni dei personaggi. I protagonisti sono per lo più dei villain, quindi non avrebbe avuto senso se si fossero comportanti in maniera diversa da quella che sono sempre stati solo perché versioni alternative di quelle originali, ergo ci troviamo davanti ad un manipolo di bastardi pronti a tutto pur di liberarsi dal controllo di Crossbones e dalla leadership del Soldato D'Inverno. La caratterizzazione descritta da Joshua Williamson è così ben compatta e delineata, che non si avverte la mancanza del buono all'interno della mini, trasformando Teschio Rosso in una Quella Sporca Dozzina su carta. In più Williamson si dimostrare essere uno sceneggiatore con le palle, nel senso che non esiterà a confezionare colpi di scena davvero inaspettati e che, con il loro inserimento, cambieranno più e più volte faccia alla storia. Certo, uno potrebbe dire che è facile mettere a segno colpi di scena del genere, in quanto sia in un universo alternativo, ma quando leggerete capirete che, per certi plot twist, non è sempre facile uscirne.
Però la miniserie va demonizzata per due difetti che vanno in tandem e creano situazioni paradossali. I problemi sono due: 1) Che, a livello di numeri di durata è troppo corta; 2) C'è veramente troppo materiale e troppi spunti, tanto che si abbisognava di più tempo per far crescere la storia e renderla più fluida e meno sequenziale. Ma qui, come dicevo, arriva il paradosso. Se fosse stata più lunga avrebbe saputo sfruttare tutto il suo potenziale? E se ci fosse stato meno materiale la storia sarebbe comune risultata così riuscita? Purtroppo non possiamo sapere se un Red Skull di più ampio respiro sarebbe stato più incisivo, come non possiamo sapere se meno materiale avrebbe reso così stuzzicante la storia. Per i disegni invece assolutamente nulla da dire, dato che lo stile di Luca Pizzari è perfetto per le atmosfere tetre, dark e bastarde che dominano Teschio Rosso. Non saprei dire se in un contesto diverso le avrei apprezzate, ma qui è uno stile sporco quanto basta per rendere graficamente anche il carattere stronzone dei protagonisti.
Conclusione:
Una storia davvero stuzzicante e particolare. Teschio Rosso, come un vero codardo fetente, vi prenderà alla gola e vi regalerà una storia imprevedibile e disonesta, anche se purtroppo c'è il sentore che la storia si finita troppo presto e raccontata con fin troppa velocità.
- Symo
Nessun commento:
Posta un commento