Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

giovedì 22 dicembre 2016

Batman Returns - la recensione (Baloon Central #93)

Oggi, facciamo qualcosa di veramente particolare ma molto incline con le feste Natalizie. E' usanza (anche se becera) riunirsi tutti insieme in questo periodo davanti al tubo catodico per vedere un film di Natale. "Perchè usanza becera?" vi sta chiedendo voi Teleguardoni e Teleguardonesse? Perchè il film scelto è sempre uno di quei odiosi e per niente divertenti Cinepanettoni, stirpe di film demenziali e dal tasso di comicità di una farina morta, capitanata da quel comico fallito di Christian DeSica e chi lo spalleggia. Purtroppo la mentalità del 90% degli Italiani è radicata e, quindi, puntuali come non mai nella loro vita vanno in processione fuori dal cinema aspettando di entrare per esser poi rimbambiti da un umorismo che, di umoristico, ha solo il nome. A Star Crossed Wateland e il Symo si sono sempre ribellati rifiutando in tutte le maniere possibili e immaginabili pellicole del genere, trovando una soluzione tutta loro a questa terribile condizione. Ogni Natale, da che ho memoria, si è sempre boicottato questa usanza con un solo film: BATMAN RETURNS.


Retro-Scena:
Il perchè sia usanza, a Natale, guardarsi un film tutti assieme...non l'ho ancora capito, forse perchè è una delle poche cose che mette d'accordo tutti. Guardare un film è sempre piacevole ma c'è chi ha i propri gusti (tipo a chi non piace l'horror, a chi non piace il thriller ecc). Natale (a quanto pare) è l'unico giorno dell'anno che offre un genere che va bene a tutti, qualunque sia il protagonista o la trama tanto si toccherà comunque il Natale e quindi va bene a tutti (visto che si è "ispirati" dalle feste). Come mai proprio sto film? Perchè anche nel giorno di Natale volevo qualcosa che centrasse con quel giorno ma anche con la mia grande passione, i fumetti. E pem! Dall'oltre tomba del dimenticatoio spunta Tim Burton con il seguito dell'orribile Batman del 1989. Il fatto che si anche un film sull'Uomo Pipistrello (personaggio con cui ho iniziato la mia "carriera" di lettore, è un fatto puramente casuale)

Perché non Nightmare Before Christmas?
E' vero, in teoria sarebbe quello da guardare...ma io lo guardo ad Halloween, perciò non era rimasta molta scelta (e io Una Poltrona Per Due mi sono rotto di guardarlo). Ma tra l'altro è pur sempre un film di Tim Burton. Già, l'uomo che ho praticamente crocefisso per l'immensa cagata che aveva fatto...ma se avete prestato veramente attenzione alle mie parole, si è parlato tanto del Batman dell'89, e poco di gusto (proprio perchè è il mio cine-fumetto-panettone). Certo, qualcosa che non va bene c'è, ma ora lo guardiamo.

Chiariti questi punti, possiamo cominciare a parlarne.


(Questa scena è sempre figa)

Trama:
Durante le feste Natalizie, i coniugi Coppelpot danno alla luce il loro attesissimo figlio primogenito ma il loro entusiasmo è stroncato dall'aspetto fisico del bimbo, il quale assomiglia ad un pinguino. Semplicemente inorriditi da quanto hanno involontariamente creato, decidono di comune accordo di abbandonare il pargolo gettandolo in un fiume che sfocerà, poi, nelle fogne di Gotham City (lì verrà accolto da una comunità di pinguini che lo accudirà e crescerà). Trentatré anni dopo, il cresciuto orfano dei Coppelpot (chiamato da tutti Pinguino) rapisce il supercapitalista e industriale senza scrupoli Max Shreck con il quale si allea per mettere in atto un piano di vendetta con fine di vendicarsi e mettere in ginocchio Gotham. Quando il Pinguino sorge dalle fogne in compagnia di Sherck, questa inconsueta unione insospettirà Batman che investigherà su cosa ci sia dietro.

Il mio Parere:
Partiamo con una premessa: al pubblico questo film è piaciuto più del primo. Al pubblico che, invece, di fumetti ci capisce qualcosa...un pò meno. Questo lungometraggio fumettosamente Natalizio ha suscitato svariati pareri, in primis, quelli che lo consideravano troppo gotico per un film di Batman e quelli che lo consideravano troppo distante dall'opera originale. Digiamogelo subito, hanno piuttosto ragione. Se nel primo film Burton cerca di creare un compromesso tra il Batman originale e la sua versione, qui il regista ci mostra un cavaliere fin troppo oscuro e completamente rivisitato secondi i temi e i canoni che hanno reso famoso Tim Burton. Ok che il difensore dell'immaginaria Gotham City non è mai stato un tipo simpatico, tipo che non lo vedrai mai raccontare una barzelletta mentre picchia i criminali come fa l'Uomo Ragno oppure non lo vedrai mai chiedere scusa dopo aver tirato un pugno troppo forte (e se succede, è solo per far la carogna e tirarglielo più forte), ma qui siamo al limite dell'apatia, al limite del giustiziere solitario e dal carattere da cavernicolo chiuso. Lo stesso discorso tocca anche i cattivi, ben tre in questa pellicola.

Il Pinguino che viene allevato da una tribù di pinguini manco se fosse Mogli; Catwoman che non è Catwoman. Perché al di là del costume fatto coi sacchetti della monnezza arrabattati alla peggio e peggio con ago e filo, al di la del fatto che non è mai stata bionda, da che mondo e mondo...una Selina Kyle che fa la segretaria dai modi Fantozziani ed acquisisce della cazzutissime abilità di combattimento olimpioniche che neanche i maestri Shao-Lin dopo quaranta secoli di addestramento dopo una caduta dal ventordiscesimo piano, non s'è visto nemmeno nel più pezzente degli universi alternativi. Che, dopo questa trasformazione da Power Ranger diventa si una Catwoman simil-fedele alla originale: ma per i motivi sbagliati. Max Shreck, inventato ad hoc per il film, è il classico villain Burtiano. E' praticamente il Bau Bau di Nightmare Before Christmas, solo che è un pò più magro e un pò più stronzo. Molti non lo considerano un nemico del film poichè non interagisce direttamente con Batman...ma alla fine lo è. Rappresenta il classico industriale imperialista pezzo dimmerda filini facci lei condito con una matassa di stereotipi su capi delle multinazionali. E' praticamente il Grinch che uccide, insomma.

Non si salvano nemmeno due importanti comprimari come Alfred (fin troppo servile e a volte anche troppo acido) e Jim Gordon ridotto da inossidabile e caparbio capo di polizia ad un impotente pensionato obeso, le quali mansioni sembrano essere solo quelle di urlare qualcosa al megafono e dire ovvietà quando intervistato al telegiornale. In sostanza si potrebbe dire questo lungometraggio sia un opera "liberamente tratta" dal personaggio creato da Bob Kane nel lontano 1939, un film dedicato esclusivamente ai bambini. Ed è per questo che questo film è bello.


- Batman: Scusi, signorina, sarebbe dirci dov'è la casa di Scott Snyder?
Catwoman: Ah si si, ci stavo giusto andando. Seguitemi.
- Pinguino: Anche lei stava andando a lamentarsi per la sua pessima gestione di Batman? 
Sa, la vedo armata di frusta...
- Catwoman: No, macché. La porto perché se mi vede arrivare senza si lamenta. Il latex non gli basta più.


A volte il giudizio di un film dipende molto dallo spirito con cui si guarda e dall'idea che si ha quando si va a guardarlo. Quando uno legge che Tim Burton farà una certa cosa allora è un pò da grulli non mettersi in testa il fatto che ci metterà del suo (anche se non ci si aspettava così tanto di suo) cercherà di rendere il film un qualcosa a cui possa piacere tanto ai fan ma anche a se stesso e che presenti un immagine e dei temi a lui graditi. Guardate i film che ha fatto e per cui (escluso Batman) è più famoso: Edward Mani Di Forbici e il pluricitato Nightmare Before Christmas. Se analizzati bene lo spettatore si renderà conto che non sono altro che delle fiabe e le fiabe non sono che delle storie palesemente rivolte ad un pubblico giovane per spiegargli qualcosa in maniera molto semplice, Tim Burton qui è stato bravo nel creare un cotesto fiabesco e pizzarci Batman come protagonista per esplorare, usando come supporto anche il Pinguino e Catwoman, i seguenti temi:

- La diversità e la solitudine:
Sia fisica che morale. Fisica per il Pinguino, rifiutato a priori dalla società per il suo aspetto, e che genera in lui solitudine e voglia di riscatto. Morale per Batman e Catwoman, che ormai sono radicati talmente tanto nel loro alter-ego notturno da trascurare la loro vera personalità che è, intanto, diventata la loro vera maschera, generando quindi in loro amarezza e solitudine. Questa condizione forma un triangolo infinito e indissolubile fra i tre personaggi.

- Il male:
Rappresentato in tutto e per tutto da Max Sherk, di cui se ne è parlato già tanto sopra.

- L'amore impossibile:
Presentato dalla duplice condizione di Bruce e Selina e dei loro alter-ego costumati. Non c'è una via di mezzo, non c'è nessun'incontro a metà strada, o c'è l'amore di Bruce e Selina o l'amore tra Batman e Catwoman, dato che i due possiedono entrambi identità dalla duplice co-essitenza. Duplicità a go go.

- Il Natale:
E qui è tutto abbastanza intuitivo. 


Conclusioni:
Il trucco, dunque, per godersi questo film è proprio quello di guardarlo con gli occhi di un bambino, per la gioia di ritornare bambini e lasciarsi andare (per una sola volta all'anno) alla leggerezza, al lieto fine e a tutte le cose che ci rendevano felici da bambino. Un lungometraggio costruito senza troppe pretese ma che riesce ad essere convincente per la sua semplicità. Regia straordinariamente sentita e passionale, colonna sonora di un Danny Elfman impeccabile come sempre, attori splendidamente in parte per questa favoletta dark che riesce a trasformare il più duro dei grandi nel più entusiasta dei piccini.

- Symo

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...