In questi giorni ho cominciato a rileggere V Per Vendetta. Perché? Perché mi andava e, sopratutto, perché mi andava di fare un bel post dove avrei parlato delle differenze tra il film e il fumetto, tirando poi le conclusioni e decretando quale dei due sarà il migliore. Ma prima di questo, mentre raccoglievo informazioni, mi sono capite sottomano un bel pò di facts n' trivia davvero succulente che volevo condividere con voi. Detto questo, cominciamo!
20 - Benchè sia conosciuta ai più come grapich novel, in origine, V Per Vendetta fu pubblicata come serie mensile all'interno della rivista a fumetti inglese Warrior; debuttò sul magazine nel 1982 e continuò la sua corsa fino al 1985, anno in cui Warrior chiuse i battenti con il numero #26. Purtroppo, quando la rivista interruppe la sua pubblicazione, questo causò la brusca e prematura interruzione di V Per Vendetta prima che l'intera opera di Alan Moore e David Lloyd raggiunse la sua conclusione. Tre anni dopo, nel 1988, la DC Comics decise di ripubblicare mensilmente l'intera opera sotto l'etichetta Vertigo (materiale inedito compreso) in una ristampa di dieci numeri, un pò per dare ai fan l'occasione di vedere l'opera conclusa, e un pò perchè (ancora in quel periodo) Moore faceva parlare di sè dopo aver creato La Storia di supereroi per eccellenza: Watchmen. Poco tempo dopo, l'intera opera fu ripubblicata come grapich novel.
19 - All'intero della rivista Warrior, la storia procedeva a ritmo di sei pagine per volta e non con le canoniche 22, poichè il mensile a fumetti funzionava un pò come la Giapponese Weekley Shonen Jump; al suo interno v'erano pubblicate più storie ed era impossibile dare così tanto spazio a tutte, così ogni opera pubblicata gli veniva posto il limite di sei pagine. Moore e Lloyd, inoltre, divisero l'intera trama in tre grandi archi narrativi formati da circa 10/11 capitoli il cui ogni titolo presentava una parola che iniziava con la V; i titoli dei tre libri di cui è composta la saga si intitola: Libro 1: L'Europa Dopo Il Regno, Libro 2: Un Vile Cabaret e Libro 3: La Terra Del "Fà-Come-Ti-Pare.
18 - Nonostante i creatori della storia siano Alan Moore (testi) e David Lloyd (disegni), solo quest'ultimo fu accreditato tra gli originali creatori dell'opera quando si decise di fare il film; questa decisione permise al disegnatore di ricevere tutti i pagamenti (anche quelli dello scrittore) dei diritti per la pellicola. La decisione di Alan Moore è dovuta a due motivazioni: 1) Al fatto che egli odia ogni trasposizione cinematografica, non solo delle sue opere, ma di qualsiasi opera a fumetti: è l'idea stessa che un fumetto possa essere adattato ad un film che a Moore non sopporta; 2) Lo scrittore aveva già dato una possibilità ad Hollywood con due le trasposizioni di due sue opere: From Hell (in Italia, La Vera Storia di Jack Lo Squartatore)
e League Of Extraordinary Gentlemen (in Italia, La Leggenda degli Uomini Straordinari)
...che furono però dei considerevoli fiaschi. A seguito di questa esperienza negativa, ora ci dice suca ad Hollywood. Questo è il primo film tratto da una sua opera in cui non viene accreditato.
17 - La scena del domino, per intenderci, questa qui:
Si ok, è un montaggio, ma era la parte che ci interessa. Comunque. Per realizzarla ci sono voluti 22,000 pezzi del domino e 4 giocatori professionisti del gioco per assemblarli artisticamente in modo che, complessivamente, formasse il simbolo di V. Se vi state chiedendo quanto c'hanno impiegato, beh, preparatevi ad un bello spavento: 200 ore. Ci volute la bellezza di 200 ore per mettere assieme i domini e farli cadere come voleva la scena originale del fumetto.
16 - Hugo Weaving, che interpreta il protagonista, recita mascherato per tutto il film. Recita senza solo in due occasioni: quando è travestito come l'anziano signore che da informazioni all'Ispettore Finch e quando è travestito da carceriere di Evey, anche se (pure in queste occasioni) la sua faccia non si vede lo stesso.
15 - A proposito dell'Agente Smith di Hugo Weaving: l'attore entrò nel cast con il ruolo di V solo dopo 6 settimane di riprese. In origine, fu scelto James Purefoy per il ruolo...ma egli abbandonò perchè trovava frustrante dover recitare continuamente indossando una maschera; inoltre, la particolare formazione della stessa, gli rendeva difficile respirare. A seguito di questi disagi, l'attore abbandonò il ruolo, Weaving fu preso in considerazione e il resto è storia. Nonostante tutto, alcune scene con Purefoy nei panni di V furono tenute per la loro buona fattura, così (per dare l'impressione al pubblico che Il Teschio Rosso Hugo avesse recitato nella pellicola dall'inizio) fecero doppiare le scene con il vecchio attore da Weaving.
14 - Come tutte le storie, il V Per Vendetta che tutti noi conosciamo e tutta la sua trama, non fu così fin dall'inizio; di fatti, fu soggetta a diversi cambi e rielaborazioni prima di raggiungere il celebre status. Un concept approssimativo partì da Alan Moore stesso: all'età di 22 anni, presentò una sceneggiatura da sottoporre come materiale di partecipazione ad un concorso tenuto dalla D.C. Thomson, in cui il protagonista era questo terrorista transessuale truccato di bianco conosciuto come "The Doll" e faceva guerra ad uno stato totalitario. L'idea fu rigettata e, in seguito al rifiuto, accantonata dallo scrittore stesso. Anni dopo, quando sia Moore che David Lloyd si ritrovarono a lavorare assieme per la rivista Warrior, fu commissionato al duo di far partire una serie mystery/pulp ambientata negli anni '30...ma Lloyd non fece altro per quasi tutti gli anni '70 e s'era rotto le balle di questo genere e, se avesse dovuto averci ancora a che fare (testuali parole) si sarebbe mangiato il braccio per la disperazione. Entrambi però erano abbastanza affezionati a quell'atmosfera particolare fatta di sudici bar, appartatemi costosi e belle ragazze; così, per preservare la magia della location, i due la spostarono in un futuro lontano per l'epoca (il fine anni '90) per mantenere gli elementi che gli interessavano. La coppia, inoltre, si trovò d'accordo anche sul fronte politico e decisero di aggiungerci il celebre sistema totalitario della storia per aumentare l'efficacia del futuro cupo e deprimente, ovviando anche il problema del villain (che sarebbe stato un sostenitore di quelle idee totalitarie). Non sapendo poi come gestire ulteriormente la cosa, a Moore tornò il mente il suo precedente concpet di The Doll e lo riesumò per il progetto; pur essendo una idea molto acerba, a Lloyd piacque e decisero entrambi che questa era la strada giusta da seguire.
13 - I due però si ritrovarono di fronte un altro grande problema: la creazione del protagonista. Uno dei problemi principale per la sua creazione, fu il nome. Sia Moore, che Lloyd, non avevano idea alcuna per il nome del protagonista e lo scrittore (per la disperazione) arrivò quasi a chiamarlo: L'Asso Dell'Oscurità. Quando l'editor Dez Skinn suggerì ai due che il nome della serie poteva essere V Per Vendetta (in omaggio ad una striscia a fumetti degli anni '70), il bloccò dell'artista sparì: decisero che il nome del personaggio sarebbe stato semplicemente "V" e che il suo obiettivo non era combattere quello stato totalitario, quanto quello di contrastarlo per vendicarsi. Ai due restava da decidere solo due cose: la situazione attuale dei fatti e in che maniera grafica presentarsi.
12 - Per la situazione attuale dei fatti, ci pensò Alan Moore. Fu sua la trovata di presentare V come un evaso alterato psicologicamente e fisiologicamente a causa della sua permanenza in un campo di concentramento governativo, istituito dopo la sconfitta dei Conservatori alle elezioni del 1983 e successiva ascesa al potere del Partito Laburista. Da qui, immaginò la venuta di una proto-Terza Guerra Mondiale, evento che portò alla mutazione della Gran Bretagna da monarchia costituzionale e parlamentare, a regima fascista e totalitarista. Di comune accordo, invece, fu la scelta della location: Londra. Il campo di concentramento in cui venne, invece, rinchiuso V nella storia fu situato a Larkhill perchè in quella zona era situato veramente un campo militare da cui prendere graficamente spunto per il campo.
11 - Sul fronte costume, ci pensò invece David Lloyd. Anche qui, ci furono non pochi problemi. Deciso che il nome doveva essere semplicemente V, David Lloyd disegnò il protagonista con questo costume:
Ad Alan Moore, però, non piaceva per un cazzo perché non voleva scadere nel cliché supereroistico e chiese al disegnatore di riprovarci. Il secondo tentativo andò decisamente meglio. Qualche settimana più tardi, a David venne una folgorazione e tramite una lettera indirizzata ad Alan scrisse: "Stavo pensando, perchè non lo ritraiamo come un resuscitato Guy Fawkes, completo di una di quelle maschere di cartapesta, con tanto di mantello e cappello a cono? Avrebbe un'aria davvero bizzarra e darebbe a Guy Fawkes l'immagine che si è meritato in tutti questi anni. Non dovremmo bruciare quel tizio ogni 5 Novembre, dovremmo festeggiare il suo tentativo di far saltare in aria il Parlamento!". Per ammissione di Alan Moore, lo scrittore commentò l'idea del collega dicendo che Lloyd era un pazzo (senti chi parla), ma che fosse anche l'idea migliore che sentì in tutta la sua vita. Il resto, come si dice, è storia.
10 - Se vi siete mai chiesti perché figure come i Poliziotti vengono chiamati "Il Dito", è perché il nuovo ordine politico è basato sul corpo umano e ne descrive le funzione. Il Cancelliere è La Testa, la TV è La Bocca, sorveglianza audio/video Occhi e Orecchie, il dipartimento di Finch è il Naso e quello di Creedy è la Mano. Non voglio sapere con quale parte del corpo vengono chiamati spazzini e prostitute.
9 - Vi ricordate questa scena?:
Certo che ve la ricordate, è una delle più iconiche del film. In ogni caso, oltre ad essere una scena inventata ex-novo e che nel fumetto non è presente, l'intero discorso è palesemente concepito per contenere tutte frasi in cui figura almeno una volta la lettera V. Curiosamente, all'interno del discorso, si contano un totale di 55 lettere V. Perchè è un fatto curioso? Perchè il legame tra il numero 5 e la lettera V (in romano, il simbolo del numero 5) è sempre e costantemente richiamato sia nel fumetto, sia nel film.
8 - Il gruppo musicale americano Shadow Gallery prende il suo nome dal rifugio di V, la galleria delle ombre. Il loro album del 2005 (Room V) è un altro omaggio all'opera.
Se siete interessati, qui c'è l'intero album caricato tramite playlist di Youtube.
7 - Alla fine della storia, la vera identità di V e il uso volto rimangono avvolti nel mistero. Più volte è stato chiesto ad Alan Moore di rivelare la sua identità; in una prima intervista del 1983 rispose: "L'unico vero indizio che posso darvi è che V non è il padre di Evey, la madre di Whistler o la zia di Charley. Per il resto, temo che dobbiate risolvere l'enigma da soli". Successivamente, quando fu intervistato da Engine Comics rispose: "V è esattamente quello che è: una idea, con una maschera e un cappello e un mantello. E' più un simbolo che una realtà".
6 - Il Cancelliere Adam Susan, nel film, è stato rinominato come "Adam Sutler". Questo perché, vista la sua posizione, la funzione politica del Cancelliere presentava somiglianze con il Terzo Reich di Adolf Hitler; così, gli sceneggiatori del film, pensarono di fare un mash-up tra i cognomi dei due. Ironia della sorte, l'attore che interpretata Adam Sutler (John Hurt) è ulteriormente famoso per aver interpretato una vittima del regime fascista nell'adattamento cinematografico del libro 1984 di George Orwell.
5 - La croce usata dal regime totalitarista è un simbolo realmente esistito conosciuto come "La Croce di Lorena".
4 - Il nome di Evey si pronuncia "EV", seguendo la pronuncia anglosassone. La E è la 5° lettera dell'alfabeto, la V in latino è il simbolo del numero 5 e la Y è la 25° lettera dell'alfabeto. Coincidenza? Noi di Voyager crediamo di noi...e per citare il protagonista della storia: "Io come Dio non gioco ai dadi e non credo nelle coincidenze".
3 - In termini di impostazione ed esecuzione della storia, Dave e Alan (di comune accordo) eliminarono ogni effetto sonoro e i baloon del pensiero dei personaggi. L'idea venne da Lloyd, poichè pensava che la cosa avrebbe disturbato e distratto il lettore dalla potenza grafica di V Per Vendetta; Moore, inizialmente terrorizzato dall'idea, accettò per poi abituarsi abbastanza in fretta alla cosa. E di fatti, la resa fu grandiosa. Ammetto che la narrazione prende così tanto che me ne sono accorto solo adesso.
2 - Sempre sulla rivista Warrior, durante la pubblicazione di V Per Vendetta, gli autori pubblicarono due storielle extra intitolate "Vertigine" e "Vincent" (questa, tra l'altro, è una storia muta e priva di dialoghi). Sono stati concepiti dagli autori come "interludi" alla trama principale e non sono mai state considerate dagli stessi come capitoli essenziali dell'opera. Vengono incluse nelle edizioni Absloute della grapich novel per amore di completezza.
1 - Nel film mancano una infinità di scene che, per ovvi motivi di tempo, furono eliminate. Tra queste, manca la pregevole scena in cui V canta e suona al pianoforte la canzone di sua creazione Questo Vile Cabaret. Fortunatamente, Alan Moore stesso e il bassista dei Bauhaus (David J.), incisero un EP nel 1984 dal titolo "V For Vendetta" in cui vengono interpretate atmosfere e brani dell'opera illustrata, tra cui la canzone citata:
Esprimendo un parere sulla canzone: a me non è dispiaciuta! Sopratutto la voce, che (per quanto mi riguarda) ha il timbro che mi immaginavo per un personaggio come V. Poi oh, questo è il mio parere.
E con questo è tutto, nella speranza di averi un pò nerdamente acculturato, noi ci vediamo settimana prossima con altre curiosità. A presto!.
- Symo
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