Giocando per associazione di idee, se qualcuno dice “X-Men” e poi “Seria Animata”, la cosa non può che condurre alla mirabolante sigla (oppure alla sua versione Italiana). Quello che importa, e che all'unanimità, quando si parla di X-Men e di cartoni animati, non può che venire in mente X-Men: The Animated Series: prima serie animata degli Uomini X trasmessa dal 1992 fino al 1994, e ancora oggi, considerata non solo la migliore incentrata sui Mutanti della Marvel, ma anche tra le migliori trasposizioni animate incentrate su personaggi provenienti da un fumetto. Quello che però pochi sanno, è che la Marvel cercava di fare un cartone animato su questo gruppo sin da primi anni ’80, trovando alcune difficoltà nella realizzazione e che gli permisero di riuscirci solo nei primi anni ’90. Che cosa successe di preciso? Oggi, ne ripercorriamo la storia.
Come detto nelle righe soprastanti, X-Men: The Animated Series (meglio conosciuta in Italia come Gli Insuperabili X-Men) non è il primo tentativo di portare gli Uomini X sul piccolo schermo, nella speranza che si ritagliassero un seguito televisivo, ma bensì il secondo. Storicamente, la prima apparizione animata del gruppo mutante fu nel 1982, precisamente, nel 3° episodio della 2° stagione chiamato E’ Nata…Una Stella Di Fuoco della serie animata Spider-Man And His Amazing Friends conosciuta in Italia come L’Uomo Ragno e i suoi Fantastici Amici. Ci fu anche una seconda apparizione del gruppo sempre nella stessa serie, avvenuto nel 7° episodio della 3° stagione chiamato La Vendetta Di Cyberaid.
All’epoca, le avventure a fumetti del gruppo venivano scritte e disegnate dal duo leggendario Chris Claremont e John Byrne: coppia che sfornò storie come Giorni Di Un Futuro Passato e La Saga Di Fenice Nera, storie che non solo garantirono l’ascesa degli X-Men a brand di successo internazionale (e poi planetario), ma che entrarono anche nei must read di ogni lettore appassionato di fumetti. Un po’ possiamo dire che i fans degli Uomini X se l’aspettavano una comparsata della squadra, visto che uno dei “fantastici amici” del nostro Tessiragnatele preferito era l’Uomo Ghiaccio (membro fondatore degli X-Men), o comunque, se non proprio una puntata dove fossero ospiti, si aspettavano comunque un cameo o una citazione al gruppo. E invece il team guidato fondato dal volere di Charles Xavier riesce ad accaparrarsi non una, ma addirittura due puntate dove apparirono come ospiti, che se masticate un minimo di Inglese, poteva vedere in chiaro su Youtube; una volta c’erano anche le puntata in Italiano, ma sono state cancellate da Youtube forse per problemi di diritti. Però nulla ci vieta di mettere una immagine del gruppo.
Tralasciando l’ingenuità del cartoon, presente perché indirizzato ad un pubblico molto molto giovane, e alcuni vizi di forma come cambi più meno radicali di certi costumi, il gruppo fece colpo, incuriosendo coloro che poco conoscevano gli X-Men e quei produttori televisivi che cercavano sempre nuovo materiale da presentare al pubblico. Così, viene commissionata la produzione di un episodio pilota che, se approvato, sarebbe diventata una serie animata sugli X-Men. Ci si mette al lavoro e nel 1986, la Marvel Comics (in collaborazione con la Toei Animation) fa uscire Pryde Of The X-Men, tradotto in Italiano come L’Audacia Degli X-Men: il fantomatico episodio pilota di quella che avrebbe dovuto essere l’originale e prima serie a cartoni animati degli X-Men. Fortunatamente, questo episodio si può trovare in chiaro sul tubo in duplice forma, sia in Inglese:
sia in Italiano:
Ora, cosa è andato storto? Perché Pryde Of The X-Men è rimasto un esperimento fallito, invece che trasformarsi in una serie completa?I motivi principali sono stati tutti legati alla sceneggiatura, alla storia in sé e al cast di personaggi scelto.
Escludendo l’alta qualità del comparto tecnico d’animazione, che per un cartone degli anni ’80 si presentava davvero all'avanguardia, con un ottima qualità video/audio, movimenti dei personaggi fluidi e scorrevoli, un disegno lineare e fedele alle storie originali (pure per quanto riguarda costumi e character design) espressioni facciali ed effetti speciali ben strutturati, era tutto il resto che faceva acqua da tutte le parti. Le principali lamentele gravitavano attorno alla caratterizzazione dei personaggi, alcuni veramente troppo stereotipati, come per esempio, Wolverine, Tempesta e Colosso: il primo presentato come il classico pallone gonfiato, la seconda come la maestrina bacchettona, e il terzo come un Ivan Drago buontempone. In più, sul versante protagonisti, molti si lamentavano del fatto che Kitty Pryde fosse fin troppo protagonista dell’episodio, lasciando tutti gli altri nell’ombra e facendo sembrare la puntata più la serie animata su Kitty, che sugli X-Men. Altre lamentele riguardavano la formazione della Confraternita dei Mutanti, i nemici per eccellenza degli X-Men, che non era altro che un mash-up fra più versioni della stessa con l’aggiunta di altri personaggi, facendolo diventare più un ritrovo di altri nemici affiliati ad altri character con cui non hanno mai avuto niente a che fare: tipo Emma Frost, Pyro, Blob e Fenomeno nella Confraternita dei Mutanti guidata da Magneto.
Un vero e proprio disastro fu poi il doppiaggio del cartoon, che si presentò come debole e fatto di pochi spunti accattivanti. Su questo versante, parentesi a parte va fatta su Wolverine, poiché nella versione originale del cartoon, il doppiatore scelto per prestare la voce al personaggio (Patrick Pinney) possedeva uno spiccato accento Australiano, da molti ritenuto fuori personaggio e fastidioso da sentire; visto che in futuro Wolverine sarà interpretato al cinema da Hugh Jackman, molti oggi la vedono come “una profezia”, ma all’epoca la cosa non era ben vista dalla stragrande maggioranza degli spettatori. Per non parlare poi della trama, la quale era a dir poco rocambolesca e poco lasciava intendere a che pubblico sia rivolto il prodotto, se a bambini o a degli adulti; addirittura, venne bollata tanto camp quanto il Batman di Adam West. Ci fu ancor più delusione riguardo alla qualità della storia, quando si seppe che, anche se la sceneggiatura era di Larry Parr, lo scritto venne supervisionato da Claremont e Byrne. Alla luce di ciò, molti si sono chiesti se l’episodio non venne trattato con pressapochismo e superficialità. A causa di tutti questi buchi nell'acqua che hanno resto il cartone piuttosto confusionario e difficile da apprezzare, sia per i fan che i non addetti ai fumetti, non venne rilasciato alcun nullaosta per una intera serie e la sua produzione venne bloccata.
Sette anni dopo, la Marvel ci riprova.
Il resto, come si dice, è storia.
Tra le altre cose, se osservate attentamente questo episodio pilota e il primo episodio della serie anni ’90, troverete delle somiglianze. Tanto per dirne una, il fatto che in entrambi gli episodi il mondo degli X-Men e il gruppo stesso vengano presentati con gli occhi di un’estraneo, che poi diventa un nuovo membro; in origine fu Shadowcat/Kitty Pride, mentre per la serie anni ’90 toccò a Jubilee. Forse la Marvel ho voluto in qualche modo omaggiare quel episodio pilota? Ci piace pensarla così.
- Symo
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RispondiEliminaTi dirò, io al tempo vidi prima questo (VHS) e poi la TAS. Pensavo che era la prima puntata della serie ma poi ho letto in giro la vera storia. Mi piaceva sai? Anche il doppiaggio italiano (stile Bruno Cattaneo) era molto particolare ricordo sempre le voci di Wolverine, Pyro, Emma Frost, Magneto. Con il senno di poi la trama di Magneto che vuole distruggere la terra per salvare i mutanti non regge, mi ricorda certi modus operandi dei cattivi nei cartoni Mecha. A proposito è uscita una serie Anime sugli X-Men giusto? Intendo recentemente...Cmq dopo la TAS, mi viene da menzionare quella di Wolverine e gli X-Men che era molto carina peccato che è stata stroncata.
RispondiEliminaSi a livello di trama c'erano diversi problemi, furono infatti quei problemi a far affondare il progetto. Però tutto il resto ci stava e anche io mi scialavo a guardarlo da piccino :D
EliminaCi sono ben due anime degli X-Men: uno degli anni '90 (diretta risposta Giapponese alla TAS) e uno degli anni 2000. A lui legato c'è anche uno spin-off, sempre manga, su Wolverine. Visti a spizzichi e bocconi entrambe.
Concordo su Wolverine e gli X-Men, anche se era davvero troppo Wolverine e poco X-Men (nonostante ami Wolverine). Consiglio anche X-Men: Evolution, che prima schifavo ma poi ho rivalutato alla grande.
Questo mi sfuggì! O pensai che fosse una cassetta della serie.😳 Come qualità di disegno ed animazione in effetti siamo piú vicino ad un OAV! Comunque gradevole anche se Wolverine è la spalla comica.😕 Curioso ci sia Dazzler invece di Jean o Rogue. Sorta di passaggio tra il classicismo anni 80 ed un certo modo piú stratificato di fare cartoni dei 90.
RispondiEliminaNotare come abbiano evitato di dare a Tempesta il look punk del periodo.😅