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venerdì 11 dicembre 2015

Young Avengers: la recensione (Baloon Central #40)

Oggi, parliamo di tutta la serie di YOUNG AVENGERS.



Dati Generali:
Testi: Kieron Gillen
Disegni: Jamie McKelvie, Kate Brown, Emma Vieceli, Christian Ward, Annie Wu, Ming Doyle & Joe Quinones
Anno di Pubblicazione: 2013-2014
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Young Avengers #1-15 (Vol. 2)
Prezzo: La serie è stata pubblicata come testata d'appendice della serie Italiana di Thor, quindi, il prezzo è quello di copertina del mensile del Dio Del Tuono prima della riduzione di pagine (ergo 3,50 €)

Trama:
Dopo una conversazione con il suo fidanzato Hulking, l'aspirante mago Wiccan decide di riportare alla vita la mamma del moroso, così che egli possa passare qualche piacevole minuto con lei e avere della donna qualche suo ricordo concreto...ma qualcosa va storto. Wiccan non è ancora in grado di controllare appieno la sua magia e, quando imbastisce l'incantesimo, un alieno parassita chiamato La Madre proveniente da un'altra dimensione (che ha le sembianze della mamma di Hulking) ne approfitta per infiltrarsi nell'Universo Marvel principale (il 616, per intenderci); con il suo potere di manipolazione, La Madre prende possesso di ogni adulto (civile, eroe e villain compreso) e gli scaglia contro i giovani eroi al fine di piegare anche loro al suo volere. Kid Loki, purtroppo (nonostante l'avesse previsto) non riesce a fermare il guaio magico creato da Wiccan...quindi, quello che gli resta da fare, è formare un nuovo gruppo di Giovani Vendicatori con il compito di fermare La Madre.


Il mio Parere:
Questa serie dovete proprio leggervela, perchè è qualcosa di totale. Certo, potrebbe disturbare un poco il fatto che i protagonisti sono degli eroi teenagers (tra l'altro, conosciuti solo ai Marvelofili) nonchè specchio di questa generazione gggiòvinè, tutta smartphone, serie tv di dubbio gusto e metà della giornata passata sui social network...ma non è trattata e sviluppata nel modo in cui pensate voi (e no, nemmeno alla Albakiara, grazie a dio). Nel caso ve lo stiate chiedendo, si, è in tutto e per tutto un fumetto teen-drama a tema supereroi, ma non è trattato con la superficialità con cui ci si aspetta; quando si parla di un prodotto destinato ai giovanissimi, si tende sempre a pensare le stesse cose: che i giovani sono persone vuote, rette dal materialismo, musica di merda e dediti solo due interessi, cioè ubriacarsi in discoteca e scopare il più possibile...e purtroppo, è anche vero, i giovani d'oggi rappresentano la decadenza più totale e non fanno nulla per impedire a gente che ha sorpassato i vent'anni di pensare il contrario. Per fortuna esiste Young Avengers.


Il grande Kieron Gillen riesce sapientemente a prendere due punti di forza della gioventù e mischiarli assieme in un unico calderone, ossia: la spensieratezza e l'energia di essere un teenager ancora spoglio di responsabilità, e quella di una promettente carriera futura che offre (oltre alle prime responsabilità) quel posto nel modo fianco a fianco con gli adulti e il rispetto che meritano; alla luce di ciò è facile capire dove Gillen (accompagnato dall'altrettanto grande Jamie McKelvie, qui in formissima) vuole andare a parare: Young Avengers si presenta, quindi, come un viaggio verso la crescita e la maturità, dove i Giovani Vendicatori sono più un gruppo di amici (formato dagli archetipi di tutte le tipologie di amici esistenti) che si è formato frequentando una scuola (in questo caso, il Marvel Universe pieno zeppo di eroi e minacce) contro il nemico per eccellenza di ogni giovane: La Madre, che non è altri che la metafora del genitore autoritario, iperprotettivo, tuttologo e "uomo/donna di mondo". E' l'altra faccia della medaglia, sostanzialmente, visto che, se da una parte abbiamo i giovani senza interessi e valori, dall'altra abbiamo la descrizione di una parte di quei giovani che fa di tutto per farsi valere, e sono proprio questi Young Avengers. Inoltre la serie, non solo ha una trama sviluppata alla stragrandissima (tra drammi esistenziali, rapporti d'amicizia, varie love story e segreti) ma è inzuppata di un sacco di humor con riferimenti alla cultura pop odierna (primo fra tutti Game Of Thrones) e soluzioni originali e fantasiose (alcune di queste soluzioni, le avete viste nelle tavole pubblicate).


Conclusioni:
Come si diceva prima, forse molti potrebbero non apprezzare che i protagonisti siano dei supereroi giovani, e leggere queste storie sarebbe un pò come leggere il mensile di Robin: praticamente nessuno vuole essere Robin, tutti vogliono essere Batman. Beh, questa serie vi farà ricredere e vi spiegherà perché essere Robin è figo.


- Symo

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