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giovedì 5 novembre 2015

Captain America - The Winter Soldier: la recensione (Baloon Cental #23)

Riesumiamo la recensione di Captain America: The Winter Soldier? E perché no!


Dopo aver respinto la minaccia degli alieni Chitauri guidando i Vendicatori, Steve Rogers aka Capitan America, cerca di vivere una quotidianità normale provando ad adattarsi ad un'epoca che non gli appartiene. Gli eventi rannati in Avengers hanno segnato tutti i suoi protagonisti, ma tra di essi (tuttavia) Cap è forse quello che ha più difficoltà ad accettare il nuovo status delle cose, sopratutto perchè deve venire a patti con cos'è diventato davvero il mondo nel mezzo secolo abbondante in cui è rimasto ibernato. Attualmente collabora con lo S.H.I.E.L.D. in missioni segrete volte alla sicurezza internazionale, ma non è molto contento del modus operandi di colleghi e superiori che, Nick Fury e Vedova Nera compresi, utilizzano. Quando dal nulla si palesa la minaccia del misterioso e letale Soldato d'Inverno, tutte le sicurezze vanno in frantumi e Steve si ritroverà a combattere una guerra al terrorismo in casa propria, senza sapere di chi potersi fidare davvero.

Proprio come era successo per Thor: The Dark World, mi sono preso dei giorni per pensare e meditare, non tanto perchè non capivo se il film m'era piaciuto o meno, più che altro per sopprimere quella voce nella mia testa che mi suggeriva di scrivere questa frase: "Il film è una figata, andate a vederlo, punto". Avrebbe riassunto in una riga praticamente tutto il mio pensiero...ma non l'ho fatto perchè: 1) non sarebbe stato giusto; 2) mi va troppo di parlarne e scrivere così poco mi avrebbe lasciato un senso di insoddisfazione allucinante. Forse molti di voi si chiederanno come mai sono così contento ed entusiasta per questa pellicola, beh, perchè questo è il grande momento del Capitano, un personaggio a cui finora non è stata resa abbastanza giustizia sul grande schermo; è stato grande in Avengers, ma davanti ad altri supereroi la gente preferiva di gran lunga Hulk o quell'altro deficiente in armatura. La soddisfazione è grande non solo perchè i registi (i fratelli Joe & Anthony Russo) riescono a regalare quello che è a tutti gli effetti un blockbuster di grande portata, una sorta di Avengers 1.2, ma anche perchè danno letteralmente carne e sangue a personaggi fatti di carta, colore ed inchiostro. Siccome, tutt'ora, trovo ancora delle difficoltà a parlare in maniera discorsiva di questo film (per colpa del primate che ancora s'aggira sulle mie spalle) aggiriamo il problema con questa modalità di recensione: dividiamo in due parti il discorso e parliamo (con l'aiuto di un elenco puntato) dei Pro e dei Contro di Captain America: The Winter Soldier. E che Cap sia con noi.


Pro:
- Chris Evans è Capitan America: Come era già successo ad Hemsworth con Thor, anche Evans si dimostra un'attore maturo e cresciuto la cui popolarità (grazie a questa parte) sta crescendo e maturando; con Capitan America, poi, trova ancora di più la sua dimensione. Estrema abilità nel combattimento, doti di leader nato, padronanza nell'utilizzo dello scudo impressionante, bastano pochi minuti di tutte queste cose per rendersi conto di avere davanti il Cap dei fumetti, un Cap che (a sto giro) deve fare i conti con il suo essere un uomo fuori dal tempo, che prende a calci nel culo tutti e da ordine a chiunque. La vera leggenda vivente è qui.
- Samuel L. Jackson è Nick Fury: Ok che non ci voleva molto a far meglio del suo predecessore, però nessuno pensava che Jackson sarebbe stato una scommessa vinta così tante volte di seguito. Onnipresente, sfuggevole, calcolatore, diffidente, stronzo, manipolatore, abile nel far perdere le proprie tracce e nascondere le bugie con altre bugie, sotterrando la verità sotto chilometri e chilometri di menzogne. Questo è Nick Fury, la spia definitiva e il fu-Jules di Pulp Fiction ci sguazza alla perfezione. James Bond levati per cortesia.
- La Vedova Nera: Per come si comporta Scarlet Johnasson, questo film avrebbe potuto tranquillamente chiamarsi: "Captain America & Black Widow: The Winter Soldier". L'intesa che c'è tra i due personaggi sostituisce quella tra Steve Rogers e Sharon Carter (forse destinata a funzionare maggiormente nel fumetto) rendendo Natasha Romanov una partner più adatta per il Capitano in questo film; se qualcuno di voi ha trovato ridicolo che questo personaggio fronteggiasse degli alieni in Avengers armata di pistole a piombini, qui si rifarà gli occhi non solo per le belle chiappe dell'attrice, ma anche per il suo ruolo di fredda e glaciale badass dal passato oscuro. Se nel film dei Vendicatori sembrava una tizia capitata li per caso, qui, in questo sequel, siamo nel suo territorio, in mezzo a complotti a tradimenti a nastro.
- Il genere ed ambientazione del film: Probabilmente, per quelli a cui non ha soddisfatto molto The First Avenger, tra i tanti contro a cui potevano attaccarsi c'era di sicuro l'ambientazione retrò anni '40 e il tema principale basato sulla guerra, il patriottismo bellico e le atrocità del conflitto. Coloro che l'hanno pensata così non avranno nulla da lamentarsi sta volta, dato che la trama si dipana durante i giorni nostri e attraverso il genere thriller/spy condito con tantissima azione ben coreografata. Visto il genere in cui The Winter Soldier sguazza, si respira un'aria molto diversa rispetto agli altri cinecomics, catapultando lo spettatore in quei spy-movie anni '70 e '80 dove i fratelli Russo riescono a rendere questo genere nuovamente attuale e per nulla invecchiato. E se così non fosse, allora spiegatemi voi cosa ha convinto Robert Redford a partecipare al film (soldi a parte).
- Poco humor: Rispetto ad Iron Man 3 e Thor: The Dark World, questo terzo capitolo della Fase 2 dell'Universo Marvel Cinematografico presenta una serietà senza pari. Poche battute, poche scene divertenti, zero scene ridicole o imbarazzanti. E diciamocelo, era anche ora: i cinecomics non sono nati solo per far ridere e questo film lo dimostro. Cap mette in riga anche su questo fatto.
- Tematiche generali del film: Magari non saranno originalissime e forse sono state anche trattate meglio da altre pellicole, ma dobbiamo ragionare su questo fatto: è un film dove il protagonista è un supereroe, e per un film su un supereroe sono davvero delle tematiche innovative e importanti che non possono far altro che far riflettere. Anche su questo fronte, si rispetta il modus operandi dei fumetti: tematiche importanti, spiegate attraverso un mezzo semplice e comprensibile da tutti. Il vertiginoso cambio dei tempi, i compromessi a cui bisogna sottostare per difenderci, il prezzo della libertà, la sfiducia e la diffidenza nelle istituzioni, il nemico spesso e volentieri travestito da amico, il perchè ci sia bisogno di una guida. Tematiche forse scontate, ma mai banali e trattate con una certa importanza. 
- Un macello di villains: Anche se nel titolo compare il nome del Soldato D'Inverno, in realtà nella pellicola ci sono molti più nemici di quanto ci si aspettava di vedere; il Soldato D'Inverno, che rappresenta il "braccio" della congregazione di cattivoni, non è l'unico villain. Non farò spoiler perchè voglio che quelli che non hanno ancora visto il film si godano questi colpi di scena, ma in un film di spionaggio aspettatevi molti tradimenti e molti lupi vestiti da agnello. Molti fan si lamentano quando vedono troppi cattivi in una pellicola, ma credete a me, a sto giro funzionano tutti. Certo, magari alcuni di loro non hanno molta voce in capitolo, ma meglio poche scene ma buone che tante fatte discretamente...e poi (anche qui, fidatevi) i villain si rendono tutti (nel loro piccolo) protagonisti di scene indimenticabili. E il Soldato D'Inverno, che compare poco pure lui, funziona un macello e scommetto che diventerà uno dei nuovi idoli delle masse; sempre legato al villain principale della storia, è legato un grande colpo di scena. 
- Universo Espanso: Ormai spuntano fuori personaggi in costume ovunque, ormai i Marvel Studios si permettono di piazzare eroi e personaggi cardine del loro universo praticamente in ogni film, e ce ne mettono più di uno! Basti pensare al gradito e modernizzato Falcon o alla nuova comparsata di Maria Hill. Quando stavamo aspettando questo momento? Da troppo.
- Le scene dopo i titoli di coda: Che sono due, una a metà e l'altra proprio alla fine. Quella alla fine dell'interno film e dei veri titoli di coda serve per gettare le basi per il probabile Capitan America 3; l'altro, invece, è una piccola sneak-peek a Avengers: Age Of Ultron, dove vengono mostrati due nuovi personaggi del sequel di Avengers e uno dei due villain. Vi ho messo curiosità? Bene, l'intenzione era quella.
- Unico vero collegamento a Avengers: Age Of Ultron: A conti fatto, capirete che è così. Bene o male, ogni film della Fase 1 che ha portato al blockbuster sui Vendicatori era un piccolo tassello che serviva per creare un affresco narrativo più grande. A sto giro, invece, è The Winter Soldier l'unico film che getta una qualche base per i seguito degli Eroi Più Potenti Della Terra. Iron Man 3 era più la conclusione della storia del vendicatore corazzato (certo, le conseguenze del film saranno comunque tenute conto); Thor invece era non solo il secondo capitolo della sua saga personale ma anche più una sorta di preview ai Guardiani Della Galassia (vista la prima scena dei titoli di coda); il seguito su Cap invece sembra essere l'unico con dirette conseguenze su gli eventi a venire.
 


Contro:
- Emily VanCamp non è Sharon Carter: Principalmente chiamata con il suo nome in codice per tutto il film (Agente 13), purtroppo l'attrice non riesce e centrare il bersaglio su entrambi i fronti richiesti: personalità e fisico. Ok che in The Winter Soldier è un personaggio piuttosto marginale, però sapendo la grande importanza che ha nell'universo di Steve Rogers è brutto vederla così sullo sfondo, come sarà brutto per quelli che non conoscono la storia della sua controparte cartacea vedere uno di quei personaggi che sembrano utili ma poi non lo sono. Inoltre, carina quanto volete, ma non somiglia abbastanza a Sharon. Sopratutto non è abbastanza figa per fare l'Agente 13.

- Troppi riferimenti ad Iron Man: Sapete che odio quel personaggio. Beh, in sto film l'alter-ego corazzato di Tony Sterko viene citato fin troppe volte. Certo, questo non è un vero difetto, però se anche voi avete un personaggio che odiate tanto quanto io odio Iron Man, potete capirmi. In un film che vi piace vorreste sentirlo il meno possibile, giusto? Giusto.

- La lista del Capitano: Nel film, Steve Rogers tiene una lista redatta da lui stesso in cui scrive tutte le cose che deve ancora guardare per aggiornarsi e che si è perso in tutti gli anni rinchiuso nei ghiacci. Questa lista cambia da paese a paese e...beh, per il nostro, è stato inserito il nome di uno dei peggiori cantanti Italiani della storia. Non potevano farne una più internazionale e buona per tutti? Credi a me Steve, non ti sei perso niente.



Captain America: The Winter Soldier è un film ben scritto, fedele alla controparte cartacea e che (contemporaneamente) offre una ottima rielaborazione cinematografica, pieno di riferimenti ad altre opere Marvel passate, presenti e future riguardanti l'Universo che dal 2008 i Marvel Studios stanno costruendo. La nuova sfida di Cap dal pregnante profumo '70/'80 ricorda più un action-spy movie, piuttosto che un film di supereroi (cosa altamente gradita) con un umorismo ridotto all'osso (cosa ancora più gradita) e un buon concept alla base. I fratelli Russo hanno dimostrato la loro abilità e hanno confezionato una pellicola densa e dagli interessanti risvolti, senza tuttavia risultare pedante grazie a scene d'azione molto fumettistiche e ben coreografate. Ci stiamo pericolosamente avvicinando alla formula del cinecomics perfetto? Si, ci stiamo.


Symo

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