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giovedì 17 settembre 2015

The Amazing Spider-Man: La recensione (Uomo Ragno 50th Anniversary Tribute - Parte 3)

Per la Parte 3, invece, qualcosa di particolare: la mia recensione del film The Amazing Spider-Man scritta appena uscita dalla sala cinematografica. Ammetto che non è la mia miglior recensione, ma la si tiene per ricordo. 



Non cominciamo con una recensione: cominciamo, invece, con una storia. Una storia ches ha per protagonista un ragazzo, un ragazzo come tanti altri che è appena uscito dal cinema e sta rispondendo a delle domande che i suoi amici gli stanno facendo, interrogativi nati dalla curiosità che il film appena visto ha fatto nascere in loro. Questo ragazzo è concentrato su quello che sta facendo solo fino ad un certo punto, perchè una parte di lui è impegnata a guardare indietro nel tempo. Torna con la mente al 1994, quando comprò L'Uomo Ragno #248. C'era tutto quello che un bambino poteva aspettarsi e/o poteva volere. Un eroe carismatico in cui poteva identificarsi, una donna forte che sostiene l'eroe, un nemico malvagio e caparbio, una cospirazione, dei misteri, intrighi e molto azione. Da li ho cominciato a collezionare e leggere tutto quello che potevo sull'Uomo Ragno. Eppure io immagino che molti di voi, ancora, non abbiano capito perchè il Tessiragnatele mi è così caro, perchè mi identifico tanto e perchè lo sostengo in ogni momento. Per capirlo dovete essere farvi anche voi protagonisti di questa storia.

Siete in una scuola elementare Italiana e vedete un sacco di bambini giocare a calcio, poi velocemente passate ad una scuola media e vedente la stessa situazione...senza però quella sportività tipica dei bambini e con qualche parolaccia in più, e poi via dicendo altri situazioni simili dove questi bambini ormai adulti parlano delle cose più comuni di cui un Italiano medio può parlare. Ce ne è una scena che però non cambia, una scena che passa inosservata, una situazione che è iniziata così, continua così e che non cambierà. Un bambino non gioca con loro, non perchè ha qualche problema ma semplicemente perchè non gli interessa, quel bambino poi diventerà quel ragazzo che anche alle medie non gli interesserà giocare a calcio e preferirà leggersi qualche fumetto, quel bambino che ora è adulto e si comporta ancora così. Non è uno sfigato anche se per tutti lo è, è solo un'emarginato che fa e pensa fuori dal coro, che non vuole avere a che fare con cose che non gli piacciono e coltivare i suoi hobby, un emarginato impacciato e balbuziente. A chi state pensando? A Peter Parker immagino. Beh, sbagliato. Perchè stavo parlando proprio di me. 

Una volta Jim Carry disse sul personaggio con cui Clint Eastwood diventò famoso nella trilogia del dollaro di Sergio Leone: "Si chiama L'Uomo Senza Nome perchè è un personaggio con cui tutti ci possiamo identificare, è senza nome perchè il suo nome è il nostro". Io sono d'accordo con lui e riciclo la sua frase dicendo che....se dovessimo riunire tutte le persone che si sentono un pò nerd, un pò escluse, un pò outsider, se dovessimo riunirle sotto un nome...sarebbe quello di Peter Parker. Sotto un simbolo? Quello dell'Uomo Ragno. Ecco perchè è un personaggio che amo, perchè non rappresenta la mia infanzia, non rappresenta la mia giovinezza e nemmeno rappresenterà la mia vecchiaia. Rappresenta me stesso. Rappresenta Simone Pozzoli. Ed è per questo che The Amazing Spider-Man è un film fottutamente bellissimo, perché è riuscito ad empatizzare con ogni spettatore della sala. Ogni. Nessuno escluso.


Marc Webb, il regista, è riuscito dove molti credevano (e molti altri speravano) che avrebbe fallito: rinarrare le origini di un eroe che ha avuto un grande seguito, cioè con la trilogia di Sam Raimi che aveva avuto così tanto successo, affrontare i puristi che credevano che quei suoi 3 film siano la "bibbia" del personaggio. Marc Webb, grazie ad un cast impeccabile di attori, ce l'ha fatta. Ispirato dalle versioni Classiche e Ultimate, Webb delinea un'Uomo Ragno tutto nuovo che non solo è fedele alle controparti cartacee da cui prende spunto ma sopratutto è fedele alla nuda e cruda realtà dei fatti, non è l'Uomo Ragno fiabesco e romanzato di Sam Raimi, in questo lungometraggio abbiamo un eroe e tutto il suo mondo che può essere toccato con mano un cui noi stessi ci sentiamo partecipi e protagonisti della sua storia perchè tutti, almeno una volta, ci siamo sentiti Peter Parker. Atmosfere urban si fondo con quelle dark, siamo di fronte all'estremo realismo del personaggio e ad una autentica prova del 9: The Amazing Spider-Man è esattamente quello che vuole sembrare, un film sull'Uomo Ragno. E ci riesce benissimo. Questo è il vero film che si aspettava dal 2002 e a chiunque non piaccia...è un bimbominchia, lasciatevelo dire. Marc Webb tramite gli attori riesce a regalare un mix di emozioni micidiale che creano ben più di una semplice trasposizione da fumetto a film, raccontano una storia, una storia di cui tutt'ora siamo protagonisti. Ogni cosa che (a giudicare solo da immagini e trailer) sembrava non funzionare, nel film funziona magistralmente come per esempio il costume del nostro protagonista che (a mio parere) non sarà dei migliori ma nel film funziona. Credete davvero che un 17enne riesce a farvi un capolavoro del cucito come quello fatto nella trilogia Raimi? Ma assolutamente no, è un costume fatto in casa, è pensato per far schifo. E questa cosa funziona e addirittura convince tant'è che il costume ora come ora piace. Tanto per dirvene una.

Andrew Garflied è un caleidoscopio di espressività ed emozioni non che un'altro membro di quel gran gruppone immaginario che si riunisce sotto il nome di Peter Parker. Lui stesso è un fan del personaggio che interpreta e più volte nel film dimostra che non sta recitando e si sta comportando come se stesso. Un Peter Parker semplicemente perfetto, meglio di Tobey McGuire, lo batte 10 a 0. Maldestro, impacciato e timido quanto logorroico, divertente e inossidabile come Uomo Ragno, un Uomo Ragno dove ci vengono regalate anche le pose da ragno come nel fumetto. E' lui, e quando lo vedrete sul grande schermo vi chiederete anche voi se esiste davvero. Impeccabili anche Emma Stone, Martin Sheen e Sally Field che interpretano rispettivamente Gwen Stacy, Zio Ben e Zia May presentati in una maniera sublime. Zio Ben non è il solito vecchio che fa lo spiegone filosofico e poi crepa ma anzi è un padre presente che fa di tutto per essere considerato tale trasformare Peter Parker in un brav'uomo fiducioso di se, Zia May non è la solita vecchia deboscita ma un personaggio destinato ad evolversi che gli farà sia da madre ma che da sorella e Gwen Stacy non è scaduta nella nerd minchietta o nella stangona modi video Britney Spears, ma è una ragazza esuberante, affascinante e molto romantica. Del resto è il suo primo vero amore, doveva esserlo.

Ottimi anche Ryhs Ifans nel ruolo di Curt Connors/Lizard e Denis Leary come George Stacy. E' possibile che per il primo dei due attori citati, che è il villain di turno, vi sentirete un pò spaesati e avrete l'impressione che non centri molto nel film...ma perchè infatti è stata resa magistralmente l'idea che Curt Connors non è un vero cattivo, il Dottor Connors è un uomo con un'idea che persegue, tormentato da quello che deve essere e che vuole essere creando così un complesso alla Dr. Jackyl/Mr. Hyde. Non è malvagio è solo che per ottenere quello che vuole usa dei metodi sbagliati. Gli effetti speciali e le acrobazie così come i combattimenti sono a dir poco spettacolari e rendono giustizia alla dinamicità e alla agilità del protagonista e se ve lo state chiedendo, si, c'è il cameo di Stan Lee ed è il più bel cameo di tutti i suoi cameo e la scena dopo i titoli di coda che apre le porte a dei seguiti. In definitiva, The Amazing Spider-Man è un film adrenalinico, coinvolgente, passionale e scorrevole, una visione decisamente godibile che vi prenderà e vi trascinerà via con lui e quando le luci della sala del cinema si accenderanno rimarrete delusi solo da una cosa, che sia già finito e che ne vogliate ancora. Con questo film si celebra 50 anni di onorata carriera del personaggio dell'Uomo Ragno, un film che finalmente racconta la sua vera storia. Purtroppo è successo, come potete vedere, non sono riuscito a fare una recensione ben bilanciata tra l'obiettività e l'emozione, non sono riuscito a mantenere la promessa. Come come dice Peter nel film: "Le promesse che non riesco a mantenere, sono le mie preferite".



E questo è quanto. Sperando di non aver ucciso recensori veri, appuntamento a Giovedì prossimo per il resto della Uomo Ragno 50th Anniversary Tribute!

- Symo

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