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venerdì 9 giugno 2017

La Citazione Fumettistica Preferita (Baloon Central #114)

Alla fine, l'importanza delle conversazioni e la buona e riuscita fattura dei discorsi tra i personaggi riguardo a eventi della trama e altre tematiche, non dico che costituiscono il 50% di ogni trama, ma quasi. Alla fine, i fumetti sono un modo come un altro per un'artista di comunicare un messaggio per loro caro e importante, attraverso un media che sanno usare e un canale/genere che più gli compete; e proprio per questo motivo, non solo è importante creare sviluppi ed eventi come comunicano qualcosa con la loro semplice esistenza e rappresentazione, ma anche costruire dei dialoghi dove "materialmente" viene comunicato un pensiero e un insegnamento attraverso un linguaggio comune. Quando poi questo messaggio passa, ci troviamo a portare nel cuore quei discorsi e a scrivere parte di essi da una parte che possiamo sempre vedere. Tra queste, qual è quella preferita? Oggi vi dico la mia. 


E come mai come immagine di copertina non ho messo la celeberrima citazione dell'Uomo Ragno, che è anche il suo mantra, da un grande potere derivano grandi responsabilità? Semplice: era troppo facile e scontato; ho optato così per una immagine diversa. Ilarità dell'immagine di copertina a parte, andiamo al dunque. Squillino le trombe e trombino le squillo, la mia citazione preferita riguarda ovviamente l'Uomo Ragno; perché, se dipingo l'Uomo Ragno come il mio eroe preferito, di sicuro avrà detto (o sarà stato detto qualcosa sul suo conto) per farmelo amare così tanto. Però, ironia della sorte, la mia citazione preferita del comicdom tutto è stata effettivamente pubblicata su un numero dell'Uomo Ragno: ma non è una dell'Uomo Ragno...ma bensì, una del Dr. Strange, proferita su Amazing Spider-Man #500 del 2003 (testi di J. Michael Straczynski, disegni di John Romita Jr.) in Italia pubblicato su L'Uomo Ragno #388. Ora, spieghiamo perché, prima descrivendo un poco la trama.


Alcuni degli eroi Marvel si trovano ad affrontare un'improvvisa invasione dei Senzamente capitanata dal Barone Mordo nel bel mezzo di Times Square: in questo manipolo di eroi alla difesa di uno dei posti più famosi di New York, c'è ovviamente il nostro Uomo Ragno, che combatte fianco a fianco di eroi come Thor, Iron Man e molti altri nell'attesa che arrivi il Dr. Strange. Proprio mentre Strange e Mordo stanno combattendo, il buon dottore si rende conto che era tutta una messa in scena per evocare Dormammu, così Stephen Strenge passa al contrattatto ed comincia un incantesimo per sistemare tutto; proprio in quell'istante, l'Uomo Ragno si mette in mezzo per difenderlo, causando involontariamente il collasso della realtà e imprigionando Peter in un limbo in cui è costretto a vivere e vedere il suo passato e futuro. Non tutto è perduto però, c'è ancora un modo per salvare l'interno universo, anche se al ragnateluto alter-ego di Peter Parker non piacerà; l'unico modo per salvare la realtà e ripristinarla così com'era, è di ripercorrere a ritroso tutta la carriera di Spidey, fino al momento in cui s'intromise nell'incantesimo. 

Dopo aver assistito alla morte di una delle sue versioni future, Peter affronta un momento durissimo, e a confortarlo arriva proprio Stephen Strange (salvatosi perché recluso nella sua forma astrale) che dice lui queste parole:


"Il più grande dono che possiamo ricevere
è quello di avere la possibilità,
anche una volta nella vita, di fare la differenza.
Hai idea di quante volte ti è stato fatto questo dono?
Di quante volte hai fatto la differenza?
Abbastanza per cento vite".

Arrivati a questo punto, è il caso di chiederselo: perché proprio questa? Vi rispondo con una domanda: qual'è la domanda che più ci tormenta? Io credo che sia quella che definisco "la domanda delle domande", ovvero: Perché siamo qui? Che senso ha la vita? Qual'è lo scopo della nostra esistenza? Beh, questa citazione mi ha aiutato a trovare il mio personalissimo senso: avere la possibilità di fare la differenza. Uno studente triste viene a leggere un mio articolo scemo e si mettere a ridere? Ho fatto la differenza: gli ho risollevato la giornata. Mia madre ha voglia di un gelato, ma non ha voglia di muoversi, e glielo prendo io? Ho fatto la differenza: le ho risparmiato fatica inutile. Un mio amico è in crisi perché non riesce a passare un esame? O lo faccio sbronzare o lo aiuto nello studio: ma comunque, ho fatto la differenza, perché lo sto aiutando. Ecco perché è la mia citazione preferita. Purtroppo, a volte, siamo troppo impegnati ad autocommiserarci e non ci rendiamo conto, che per qualcuno siamo davvero importanti e che non siamo inutili come sembriamo: abbiamo un ruolo qui, e personalmente, mi piace pensare che il mio sia questo. 


E voi invece? Qual'è la vostra citazione preferita letta su un fumetto? Fatecelo sapercelo!

- Symo

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