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mercoledì 22 febbraio 2017

Il Vostro Primo Videogame

Domanda che mi è stata fatta nel weekend appena passato, a cui è seguita una lunga risposta che qui vi riporto sotto forma di post.


Non sono mai stato troppo fortunato con i regali. Ahimè, sono una di quelle persone che si è sempre sbattuta per soddisfare le aspettative altrui ma che (purtroppo) ha ricevuto solo pochissime volte il riconoscimento che gli spettava. Certo, i favori e i regali non si fanno in funzione del ringraziamento che ci sarà, ma è comunque ben accetto. Ma rancori della vita privata a parte, c'è un regalo che ricordo tutt'oggi con grandissima soddisfazione perché era un insieme di piccoli desideri: la Playstation One. Perché la PS è stato uno dei miei più grandi regali? 

Perché amavo e tutt'ora amo i cartoni animati. Gli adoravo così tanto, che uno dei miei grandi sogni, era quello di "vivere" un episodio di un cartone, muovermi in quel mondo colorato come ci si muove nella realtà; annusare, toccare, parlare, vivere in tutti i sensi li dentro. E, eempre da piccino, ero innamoratissimo di Toy Story. L'ho visto così tante volte che mi stupisco come la videocassetta non abbia preso fuoco. L'idea che i giocattoli fossero vivi all'insaputa del padroncino era un'idea grandiosa e mi sarebbe piaciuto tantissimo che anche con me qualche mio giocattolo parlasse e non facesse più tutti quei movimenti legnosi ma che cominciasse a fare proprio come i personaggi dei film, saltando, pirorettando e altre cose.

La Playstation era la realizzazione di tutti i miei desideri. Il personaggio che muovevi era, alla fin fine, una sorta di giocattolo molto moderno che potevi comandare con le tue mani capace di fare tutti i movimenti possibili e inimmaginabili come saltare, correre, fare capriole, tirare calci e pugni, rompere muri e (chi poteva) sparare colpi di energia. Un sacco di roba insomma. E poi, viste le colorite texture e tutto il resto, alla fine era un pò come vivere in un cartone animato e siccome l'immedesimazione per un bambino è molto forte (oddio, in me è ancora bella forte, sarà che al mio bimbo interiore do ancora un sacco di viveri?) allora si faceva presto a rivedersi nell'allor grazzamente chiamato "omino" di cui si tenevano le redini. Ecco perché la PS è forse il regalo migliore della ma storia di vita. Perché, in quel giorno di prima comunione, i miei genitori riuscirono a realizzare letteralmente due sogni impossibili con un solo gesto. Il classico "prendere due piccioni con una fava" io l'ho vissuto davvero. Solo che, come meglio di me sapete, ci voleva il gioco no? Beh, all'epoca ero intrippatissimo con Dragon Ball, così avevo chiesto il gioco di Dragon Ball. Solo che mi arrivò...


..questo. "Tanto è come Dragon Ball alla fine. Si pestano comunque, no?" disse mia Zia quando me lo regalò. Me lo ricordo ancora come se fosse ieri. Ora, io capisco che un adulto o più semplicemente, uno che capisce niente di videogiochi non capisce la differenza tra Street Fighter EX-Plus Alfa (e altre lettere a caso) e Dragon Ball, ma il punto è questo. L'anime e l'ancor prima manga delle disavventure di Goku e cumpa era (all'epoca dei miei 10/12 anni) un fenomeno nazionale, un cartone seguito da pistolini e pistoline, la faccia del protagonista e quei suoi capelli da gallina non dico che erano sulle pagine di mezze riviste d'Italia ma quasi. Per una cosa o per l'altra, il nome Dragon Ball era impegolato in qualche gabola, o perché volevano fargli causa perché era troppo violento (far causa? a un cartone animato e non al suo creatore? solo in Italia) o che avrebbero mandato in prima serata un film arrivato fresco fresco dal Giappone, o che cazzo se lo ricorda più. Insomma, morale della favola: Dragon Ball ovunque. Dunque, capisco che per storie come gameplay e stronzate varie, un essere umano normale non ci capisca un cazzo. Ma non venitemi a dire che Ryu e Goku, alla fine, sono la stessa persona. E infatti non solo non ci prendevano per un cazzo esteticamente (magari potevano essere lontani cugini, ma chissà) ma anche livello di gioco in se, non c'eravamo proprio.


I controlli del pad erano durissimi, e non era il pad in se, era proprio l'impulso che arrivava con un ritardo e una durezza da Guinnes dei primati. Ma non è finita qui. Le mosse da realizzare erano parecchio difficili, la CPU era 'na puttana della madonna e il gioco era tendenzialmente difficile. In più metteteci la componente psicologica, che visto che nella mia testa dovevo spacciarmelo come Dragon Ball, non trovavo nessun personaggio che potesse emulare Vegeta e altra gente. Ken a parte, visto che poteva essere spacciato come Goku Super Sayan, ma era un personaggio debolissimo e anche un gatto senza le quattro zampe poteva batterlo. Insomma, era un gioco fetente e per prendermi qualche soddisfazione dovevo attaccare il secondo joystick, tenerlo fermo e pestare il secondo giocatore. Della grafica non parlo, alla fine era la prima Playstation e si faceva quello che si poteva. Anzi, era già un miracolo avere risultati del genere, sopratutto per una saga eternamente in 2D come Street Fighter. Dei personaggi qualcuno carino ce ne era, ma niente di che. Devo ammettere però, che ancora oggi, i miei preferiti di questo giorno sono Skullomania, un palese e sfacciato plagio a Kriminal:


e Garuda, un samurai demoniaco millenario. 


Obiettivamente, come gioco faceva cagare e lo sapevo benissimo. Ma tutto sommato andava bene così, non sempre tutto inizia con il piede giusto, infatti era sufficiente per soddisfare certi miei desideri che credevo irrealizzabili (desideri, spiegati qui sopra). Poi, col tempo, arriveranno i Metal Gear Solid, i Red Dead Redemption, i Final Fantasy e così via. Ma, prima di tutto, s'iniziò con questo. 

Ancora oggi, ricordo tutto molto felicemente, nonostante l'inizio della "carriera videoludica" segnata da un gioco abbastanza infelice. Eeeeh, che ricordi.

- Symo

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