Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

giovedì 26 gennaio 2017

Common Ground: A Frontier Fantasy Story - Ryan Pancoast

Non c'è ombra di dubbio alcuno nel dire che, quando si tratta di raccontare una storia, ognuno ha i suoi metodi che matura a seconda di formazione artistica ed esperienze di vita. Per questo si dice che l'arte è interpretazione, perché non è una materia tipicamente accademica, non impari la regolina o la definizione del caso per poi scriverla giù a menadito come se non ci fosse un domani. Eh no. Nell'arte devi sforzarti di capire non solo quello che ha voluto dire l'artista, ma anche come ha voluto dirlo. Oggi, infatti, valorizziamo in questo post questo aspetto: il come


Cazzeggiando su Facebook trovai la pagina di Ryan Pancoast, disegnatore che ha fatto un suo marchio di fabbrica non solo uno stile iperrealista, ma anche quello di disegnare creature particolari, nello specifico degli ibridi uomo animale (tra cui i suoi preferiti, abbiamo i mezzi-uomini e mezzi-bisonti) che vivono a stretto contatto con il nostro popolo, quasi come se fossero una specie integrante del pianeta Terra. Non è un caso se questo stile ha attratto i capoccia di Magic, il gioco di carte, per il quale ha realizzato alcune illustrazioni. In occasione dell'Inktober 2016, una iniziativa inaugurata nel 2009 dal disegnatore Jake Parker che prevede il rilascio di un disegno per tutti i trentuno giorni del mese di Ottobre, Pancoast decise di fare qualcosa di simpatico ma anche molto coinvolgente. Creò una storia, senza dialoghi e solo disegni, rilasciata con scadenza giornaliera per tutto il mese della competizione. Insomma, un po' come le vecchie strisce a fumetto. Solo che qui i dialoghi vengono interpretati. Visto che la varietà di interpretazione che si può trarre mi ha colpito moltissimo, ho deciso di riportare i disegni di Pancoast per passare un messaggio. 































E questa era tutta la storia, poi chiamata Common Ground: A Frontier Fantasy Story e addirittura stampata e messa in vendita per via dell'enorme apprezzamento ricevuto dai vari social a cui è iscritto. Detto questo, nonostante sia un grande estimatore dei dialoghi nelle produzioni artistiche quali fumetti, film e telefilm ("Le parole sono importanti" cit.) e nonostante sia uno di quelli che valorizza l'importanza dei dialoghi in queste produzioni, questa piccola storiella mi ha fatto... Beh, non dico "aprire gli occhi", ma di sicuro Pancoast è riuscito a creare un metodo convincente per far passare un messaggio. A volte, per dire una cosa, basta poco. A volte, per sottolineare un concetto, basta un gesto semplicissimo. Prendiamo come esempio la sua piccola storiella, che quasi potremmo chiamare una fiaba moderna. 

Indubbiamente questa fiaba nata su Internet ha un forte carattere sensibilizzatore. A mio parere, gli animali non sono antropomorfi a caso, ma umanizzati proprio per promuovere il fatto che gli animali sono degli esseri viventi come noi; senza dubbio gli impegni e le problematiche di umani e animali sono diversi, ma entrambe le specie vogliono qualcosa dalla loro esistenza: stare tranquilli, vivere in armonia e non essere disturbati. Questo pensiero di pace, armonia, uguaglianza e integrazione torna poi prepotente in tutta la storia, a partire dal titolo: "Common Ground", dall'Inglese "Terreno Comune". Sta a significare un terreno, uno spiazzo di terra comune a tutti, che è mio, tuo, di loro e, insomma, di nessuno: ma contemporaneamente di tutti. E quindi su questo terreno comune (la Terra, ci scommetto) dobbiamo in qualche modo vivere in pace, anche se il più delle volte è difficile. E per questo bisogna sforzasi di essere come i bambini protagonisti. Essere più aperti agli altri, anche alle culture diverse, oltre che più gentile e sfruttarli quegli occhi da bambino. Occhi che, purtroppo, col tempo, perdono tutta la curiosità e stupore in favore della sfiducia e di tutte le caratteristiche spigolose che si acquistano quando si cresce in un modo che ha ben poco di accogliente. E dall'altra parte, ovviamente, se si offre della fiducia, bisogna anche in grado di saperla accettare; se la bambina offre fiducia, l'altro bimbo-bisonte la accetta. Curiosa poi, ma anche calcolata, la scelta di rendere il bimbo un uomo-bisonte, animale a rischio di estinzione. Forse sono sentimenti e maniere del genere ad esserlo?

Tutto, qualsiasi cosa, parte dalla bontà e dall'onestà intellettuale/spirituale della persona, che se lui in primis non capisce che loro possono fare la differenza, andrà sempre tutto male. L'ultima immagine infatti, una volta completata la visione di tutta la storia, è indubbiamente quella più emblematica. L'autore ha capito che le trovare le risposte è sempre una cosa da niente, ma è fare le domande giuste la vera sfida e qui le domande giuste ce le si fa. Quanto può essere possibile un mondo del genere? Vedremo anche nel nostro un'ultima sequenza come quella, dove si abbatteranno i concetti di diverso? Ma sopratutto: ci sarà qualcuno che è disposto a farsele 'ste domande?

Un immagine vale più di mille parole, si diceva. Beh, oggi non è mai stato così vero.

- Symo

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...