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lunedì 3 ottobre 2016

Le 20 Curiosità su: Freccia Verde (Vol. 1)

La pochezza del serial comics Arrow mi ha fatto salire un'amarezza che manco il giorno in cui scoprì che i significati nascosti del gelato al cioccolato dolce un po' salato. Così, siccome avevo ricordi frammentari sul personaggio di Freccia Verde, decisi di fare un ripassone potente delle sue storie che avevo accumulato su di lui negli anni, per vedere se la sua bibliografia era davvero così triste come il telefilm. Sorpresa delle sorprese, Oliver Queen non è un personaggio così malo! Ergo, per rendere giustizia al vero Green Arrow, ho deciso di spararmi questo bel post sulle 20 curiosità su di lui.


20 - Freccia Verde venne creato dallo scrittore Morton Weisinger e dal disegnatore George Papp con un solo scopo: dare ai lettori una alternativa a Batman. All'epoca il genere supereroistico era in crescita e la DC era l'unica casa editrice a poter soddisfare i lettori vogliosi di eroi con due personaggi di successo: Superman e Batman. Nonostante il loro monopolio del genere, la DC sapeva che altre case editrici non avrebbero tardato a sfoderare nuovi personaggi per fare da concorrenza e fare anche loro strada nell'editoria a fumetti; e infatti, nel 1940, arrivò una prima risposta di petto a Superman con Capitan Marvel (ora conosciuto come Shazam). Così, per evitare di inflazionare il Cavaliere Oscuro e l'Uomo D'Acciaio, la DC cominciò a commissionare nuovi personaggi per diversificare il mercato ed evitare noia e ripetizioni. Da questo ragionamento, se ne uscì Freccia Verde. 


19 - Esordito per la prima volta in assoluto su More Fun Comics #73 del 1940, più che una alternativa a Batman, Freccia Verde si presentò in tutto e per tutto come la versione del discount sia di Batman, che di Bruce Wayne. Weisinger e Papp, insomma, non ci misero poi tanto impegno per creare il personaggio: osservarono semplicemente il Cavaliere Oscuro e cambiarono li dove era necessario cambiare per renderlo qualcosa di un attimino diverso. Qualche prova? Arrivano subito. Ma prima, un'altra trivia interessante.

18 - More Fun Comics #73 del 1940 è un numero piuttosto famoso tra i lettori di fumetti, in quanto ci fu un secondo importante esordio. Oltre a Freccia Verde, su quel numero comparì per la prima volta anche Aquaman: che, no, non era il tentativo di scopiazzare Superman. Ma il Sub-Mariner della Marvel si, quello si. Detto questo, torniamo alle gigantesche similitudini iniziali tra Green Arrow e il Crociato Incappucciato.

17 - Proprio come Batman, Freccia Verde usava una miriade di gadget spesso dalle funzioni improbabili: vedi la sua arma più kitch e riconoscibile, una freccia con una punta a forma di guantone da box.


Eccola qui, nella sua versione usata nella serie animata Justice League Unlimited. Ma tranquilli, alcune armi erano molto più serie e potenti di queste. 


Forse fin troppo serie e potenti (ti piace vincere facile, eh Oliver? Ponsci ponsci popopo). E, proprio come Batman, tutte queste armi erano realizzate seguendo un tema: per Batman il pipistrello, per Freccia Verde tutto ciò che riguardava arco e frecce. In più aveva, sempre come Batman:
- Un sidekick, Roy "Speedy" Harper: vestito di rosso non solo per ricalcare Robin, ma anche perché il rosso è il colore opposto al verde nella ruota dei colori. E poi perché, come ci insegna Figures In Action, "tutti i verdi hanno i loro rossi";
- Svariati mezzi di trasporto per potersi spostare nella sua città: mezzi di trasporto che portavano (come Batman) il suo nome. Vedi una base operativa come la Arrowcave e una macchina come Arrowmobile, detta anche Arrowcar a volte. No, sul serio, esiste davvero una Arrowcar. So che come nome fa schifo e sembra uno di quei mezzi di trasporto low-cost tipo Blablacar o Flixbus, ma esiste eccome.


Eccovene una versione più recente presa dalla serie fumetti di Injustice: Gods Among Us. Poi, come Bruce Wayne, è inutile dirlo che prese di ispirazione il fatto di venire da una famiglia esageratamente ricca ed essere lui stesso un ricco industriale di successo. 

16 - E per non farci mancare nulla, i copioni Weisinger e Papp vollero dare a Freccia Verde il suo Joker: un clown criminale chiamato Bullseye o anche Bull's Eye. Giusto perché non stavano copiando troppo da Batman.


La tristezza™. Sembra più Pinocchio che si è tuffato nel cassone dei vestiti in saldo, che un terrificante clown omicida. Va beh, andiamo avanti.

15 - Come se non bastasse, il processo di creazione dell'Arciere di Smeraldo fu speculare a quello usato da Bob Kane Bill Finger durante la creazione dell'Uomo Pipistrello. Se Batman fu il risultato di un mash-up di cinque iconiche figure della narrativa (The Shadow, Dracula, James Bond, Zorro e Phantom) anche Freccia Verde era il rifacimento in chiave supereroistica di due personaggi: l'ovvio ed enormemente conosciuto Robin Hood e il meno popolare Green Archer.


Il Green Archer è un personaggio nato dalla penna dello scrittore britannico Edgar Wallace e antagonista del libro The Green Archer, da noi conosciuto come L'Arciere Fantasma o anche L'Arciere Verde. Dal libro, datato 1923, vennero tratti due serial cinematografici: uno muto del 1925 e uno a colori e con battute e dialoghi del 1940, lo stesso anno di debutto di Green Arrow. Il Green Archer ottenne poi un ultimo adattamento nel 1961, questa volta non più serial cinematografico, ma un vero e proprio film.

14 - Per le sue caratteristiche abbastanza scopiazzionistiche di Batman, Oliver Queen ed alter-ego cominciarono a bazzicare nell'Universo DC, ma senza mai avere alcuna luce della ribalta. Era semplicemente un personaggio di ripiego, fatto tanto per allargare il parco delle pubblicazioni, oppure per dare qualcosa da fare agli hipster degli anni '40 che già cominciavano a spaccare le balle con i loro "eh ma Batman è mainstream...". Questo fino al provvidenziale arrivo di due autentiche sagome: Dennis O'Neil e Neal Adams. Siccome il dream team O'Neil/Adams si vergognava terribilmente di lavorare per una casa editrice che aveva al suo interno un personaggio così bislacco, i due fecero il più grande regalo che degli artisti possono fare ad un personaggio fittizio pezzente: rifarlo daccapo.


La rivoluzione completa di O'Neil dovrà attendere la serie Green Lantern/Green Arrow, dove prenderà il personaggio e lo rivisiterà completamente, trasformando la versione Weisinger/Papp in totale spazzatura. No, sul serio, dopo il completo rifacimento di Dennis O'Neil e Neal Adams (che proprio su questo numero si stavano preparando ad una run Memorabile su Batman) la loro diventerà la versione standard del personaggio e quella a cui tutti si rifaranno per le future scritture del personaggio: anche gli stessi Weisinger/Papp a momenti. Intanto che aspetta il suo compagno di merende, Adams si fa avanti e sull'indimenticabile Brave And The Bold #85 del 1969, avviene la rivoluzione grafica dell'arciere.  

13 -  Sul numero sopracitato, facente parte di una storia serie della DC in cui avvenivano team-up tra i personaggi della casa editrice (team-up principalmente tra Batman e altra gente), Adams ridisegna totalmente il costume, dove passa da così:


Un costume che pare realizzato con indumenti di fortuna trovato nei cassoni del Humanitas, a così:


Un costume che ora non solo ha un tocco personale ed acquista una identità che richiami il nome "Freccia Verde", ma che riassume le sue ispirazioni a Robin Hood e Green Archer, senza che dica: "Ehi! Sono la brutta copia di tutti i personaggi più ovvi e banali che ti vengono in mente pensando al verde, all'arco e alle frecce! Non ti faccio pena?". In più, Neal Adams dona al personaggio la caratteristica barba da caprettina D'Artagnanna che darà un senso di completezza e carattere al personaggio. E O'Neil? Quando dona ad Oliver Queen le caratteristiche che diventeranno vincenti del personaggio, ovvero essere molto più spigliato di Bruce Wayne, più solerte e risoluto come vigilante e anche più guascone? Non su Brave And The Bold #85, perché - contrariamente a quanto tutti pensano - quel numero non è scritto da Dennis O'Neil, ma bensì, da Bob Haney. Tuttavia, non mancherà troppo all'arrivo della sua caratterizzazione definitiva. 

12 - All'inizio degli anni settanta, l'editor della DC Julius Schwartz, decise con lo scrittore Dennis O'Neil e il disegnatore Neal Adams di dare una svolta alla serie Green Lantern trattando anche i temi sociali e politici che in quegli anni erano pressanti nell'opinione pubblica. Siccome giusto giusto l'anno Adams aveva completamente rifatto Freccia Verde in compagnia di Haney, ad O'Neil si accese la lampadina. Difatti, il problema della richiesta di Schwartz non era tanto il cosa trattare, ma il come. Di cose come razzismo o guerre sono capaci tutti di parlarne, ma se vuoi portare avanti una tematica e valorizzare certi punti di vista, ti serve sopratutto dibattito tra due fazioni opposte e passare in rassegna tutte le possibili prese di posizione. Quindi, la decisione geniale del duo fu quella di introdurre un co-protagonista che si contrapponesse al titolare della testata: Freccia Verde, per l'appunto. 


La serie, dal numero #76 fino al #87, verrà prontamente rinominata Green Lantern/Green Arrow e avrà come protagonisti Lanterna Verde/Hal Jordan e Freccia Verde/Oliver Queen in viaggio attraverso gli Stati Uniti a bordo di un furgone, scoprendo i problemi del "mondo reale" (corruzione, razzismo, inquinamento, sovrappopolazione) ai quali i due reagivano in modi diversi: Lanterna Verde come un uomo ligio alla legge, che voleva lavorare all'interno del sistema, in collaborazione con il governo e con la legge; Freccia Verde invece come un iconoclasta liberale, che invocava l'azione diretta e il cambiamento radicale. Lanterna Verde si occupava direttamente dei criminali, Freccia Verde propugnava la necessità di un cambiamento sociale. Il pezzo forte della serie erano ovviamente gli accesi dibattiti spesso sfociati in litigi dei due, che ogni tre per due discutevano con fervore su quale fosse il modo giusto di comportarsi in certe situazioni. 


Ed è proprio in questi quattordici numeri che Dennis O'Neil dona finalmente a Freccia Verde una personalità degna di questo nome attraverso un lavoro di caratterizzazione che farà scuola per gli anni a venire. Al fine di contrastare gli eroi più conservatori, O'Neil trasforma Freccia Verde in un eroe filosofico, anti-istituzionale e che regolarmente si sofferma su problemi di più grande portata. Per esempio, Freccia Verde si chiede spesso perché un certo crimine avviene, concentrandosi non tanto sull'effettivo crimine, quanto sui retroscena che hanno portato il crimine a manifestarsi. Più che agire come Batman ed entrare in scena a crimine compiuto proprio come un detective, Freccia Verde preferisce lavorare sul tessuto sociale, cercando di prevenire. Da Lanterna Verde/Freccia Verde (serie che non vi si consiglia di recuperare: vi si ordina, comanda e costringe a recuperare) in poi, il personaggio sarà scritto seguendo quanto detto in questa serie. Scusate l'irruenza nel consigliarvi questa storia, è che ci teniamo alla vostra saluta intellettuale, vi state perdendo un gran bel pezzo di letteratura contemporanea.

11 - Pur essendo stato un successo di critica, non è un successo di pubblico (forse perché troppo matura e all'avanguardia per i lettori dell'epoca) e la serie chiude i battenti col numero #89: che già aveva comunque raggiunto la sua naturale conclusione, ma qualche saga in più non avrebbe fatto di certo schifo, dato che le idee c'erano eccome. Il duo fu spostato a scrivere tre numeri (dal #217 al #219) su The Flash, numeri considerati la conclusione di tutta la loro gestione, anche se in alcune raccolte di Lanterna Verde/Freccia Verde (sia Italiane che estere) viene raccolto anche il #226 sempre di The Flash. Dopo questa storia in tre parti, Lanterna Verde continuò a essere protagonista nelle storie brevi su The Flash, mentre le storie brevi di Freccia Verde cominciarono ad apparire su Action Comics.

10 - Dopo tanta, tantissima gavetta e storie abbastanza dimenticabili sul sopracitato mensile antologico Action Comics, il personaggio finalmente ottiene una ongoing series nel 1988: a quarantotto anni dalla sua creazione. Però, prima di quella serie, ci vorrà ancora altra gavetta. Di fatti, dovrà prima passare da una miniserie di quattro numeri pubblicata nel 1983.


Che molti contano come prima, vera ongoing di Green Arrow: ma non è così. E poi un'altra miniserie pubblicata nel 1987 con il sottotitolo The Longbow Hunters.


Più che una miniserie, quest'ultima è una graphic novel in tre parti scritta e disegnata da Mike Grell: artista che, se amate alla follia Arrow, dovete ringraziare ogni giorno della vostra vita. Perché sarà lui ad aggiungere i dettagli che vi fanno così impazzire del telefilm. 

9 - The Longbow Hunters, infatti, venne pubblicata dalla DC in formato prestigioso e ha visto nei suoi tre numeri l'evoluzione/rivoluzione di Green Arrow. Pur non cambiando caratterizzazione e rimanendo fedelissima a quella di Dennis O'Neil, Mike Grell sposta il personaggio in un ambiente più maturo e modernizzato, intingendo ogni trama di torni dark, urbani e noir. Con questa serie, Oliver Queen diventa anche più serioso e meno cartoonesco, abbandonando come prova della sua evoluzione le sue iconiche e pittoresche frecce, preferendo attrezzature da arciere invece più convenzionali e letali. Grell, inoltre, come ultimi cambiamenti, lo sposta dalla immaginaria Star City alla reale Seattle, così da enfatizzare il realismo della serie. Dulcis in fundo, cambia il suo costume dalla versione di Neal Adams:


A questa. Sostanzialmente, la versione di Grell è una variazione della versione di Adams, dove però il primo ha trasformato il design del secondo accentuando il lato aggressivo del personaggio, così da farlo calare meglio nelle nuove atmosfere da lui inserite. Un anno dopo, nel 1988, Freccia Verde ottiene la sua agognata serie personale di cui Mike Grell curerà i testi (e spesso anche i disegni) per ben 88 numeri: per tanto, The Longbow Hunters è da considerarsi come un episodio pilota della sua lunghissima gestione sul personaggio. Quando la CW deciderà di fare la serie tv su Freccia Verde, prenderà la saggia decisione di vivere praticamente di rendita della gestione di Mike Grell, colui che inserirà tutti i temi poi diventati centrali in Arrow come il rapporto con Shado, la Yakuza, la lotta al traffico di droga, la CIA ecc.

8 - E visto che stiamo parlando della gestione di Grell, diciamo due cose curiose sulla sua run. Lo stesso autore inserirà una battuta ricorrente nella sua gestione nata da un suo piccolo, involontario errore. Quando introdurrà il personaggio di Warlord, sovrappensiero l'autore disegnerà il concept del personaggio in maniera identica a quella di Oliver Queen: solo non lo farà biondo, ma coi capelli lunghi e la barba già bianca. 


Accortosi ormai in ritardo, prenderà di petto la cosa e deciderà in anticipo di controsfottere inserendo battute in cui alcuni personaggi prenderanno letteralmente per il culo Oliver facendogli notare quanto somigli a Warlord; due prese in giro saranno memorabili: quella da parte di Aquaman su The Blood Of The Dragon e quella da parte di Deadman su Quiver. Oppure creando storie in cui intere criminalità organizzate daranno la caccia a uno piuttosto che l'altro perché spesso li confondevano.  
Piccola osservazione: Aquaman credo abbia davvero poco da sfottere gli altri. Insomma, s'è mai reso conto di essere Aquaman? Qualcuno gliel'ha detto?

7 - Seconda e ultima cosa curiosa sulla run di Grell è che, nel 1993, l'autore scriverà al di fuori della ongoing una miniserie di quattro numeri chiamata Green Arrow: The Wonder Year. La mini faceva parte della "Iniziativa Anno Uno", ovvero la mania compulsiva della DC di creare storie che ricalcassero atmosfere, narrazione e possibilmente successo di Batman: Year One di Frank Miller e David Mazzucchelli: storie che riscrisse in maniera definitiva e superlativa le origini dell'Uomo Pipistrello. Mike Grell lo fa ma decide di non dargli la dicitura Year One. Perché? Perché Oliver Queen è un anti-conformista, quindi s'è detto "lasciamoglielo fare fino in fondo".

6 - E visto che in questi ultimi punti parlato di quanto Mike Grell sia stato d'ispirazione per la serie tv Arrow, altra storia per cui il serial CW vive ancora a mò di parassita, è Green Arrow: Year One: miniserie scritta da Andy Diggle e disegnata da Jock che ha dato la versione definitiva delle origini di Freccia Verde (versione da cui, come si è detto, Arrow ha preso a piene mani). In riprova di ciò, il fido scudiero di Oliver Queen si chiama John Diggle proprio in suo onore. 

5 - Il nome completo di Freccia Verde è Oliver Jonas Queen.

4 - Qualche riga fa si è detto che, nella gestione di Mike Grell, Freccia Verde abbandona tutti i suoi gadget imbarazzanti: compreso l'arco con il guantone da box. Riprendiamo un attimo il discorso del Freccia Verde scopiazzone di Batman e parliamo di questa tipologia di freccia, visto che dietro l'esistenza di questo gadget c'è una storia piuttosto bizzarra. La boxing-glove arrow venne inserita nella storie sostanzialmente per comunicare ai lettori che sia Freccia Verde, sia Batman, condividevano lo stesso senso di giustizia: compresa la storia del "nessuno muore/io non uccido". Quindi Weisinger/Papp creano tutti questi gadget astrusi sostanzialmente per sottolineare il concetto della non-violenza. Con l'evoluzione del personaggio, però, i fan rimarranno comunque affezionati a certi anacronismi allucinati della Golden e Silver Age che gli autori (per far contenti i lettori) troveranno giustificazioni più "filosofiche", diciamo, all'utilizzo di certe armi da parte di Green Arrow. Quella migliore per la boxing-glove arrow verrà data sulla serie a fumetti del videogame Injustice: Gods Among Us #5 del 2013.


Beh, non fa una piega.

3 - Nonostante ciò, la "No Killing Rule" non sempre è riuscito a rispettarla. Probabilmente abituati bene dalla versione OC del personaggio vista in Smalville, i fan che in Arrow si lamentavano nelle numerose uccisioni da parte di Oliver Queen non sanno che, nei fumetti, l'arciere si è lasciato andare ad alcune impietose freddate. Difatti, pur avendo un codice morale simile a quello di Batman, a differenza sua Green Arrow sa quando è necessario fare uno strappo alla regola; per tanto, si porta sul groppone ben diciassette morti: quattordici di questi uccisi nella storyline Cross Roads. Ma la sua uccisione più memorabile rimane quella sulle note finale della storia Cry For Justice, in cui Roy Harper perde un braccio e successivamente la sanità mentale per la morte della figlia Lian. Ebbro di rabbia, Oliver cerca il responsabile di tutto ciò, il villain Prometheus e fa quello che fa fatto.


2 -  A quanto pare, Freccia Verde è in grado di cucinare il chili più piccante di tutto l'Universo DC.


Roba che pure Superman lo deve raffreddare (ma Batman no, sempre il solito sborone). 

1 - E al primo posto, una trivia scioccante. In Green Arrow #11 del 1988, Oliver (in preda a delle allucinazioni) vede Black Canary e fa l'amore con lei. 


Anni dopo, la sequenza verrà retconata e in Green Arrow And Black Canary #30 del 2010, verrà rivelato che Oliver vedeva Dinah tramite l'allucinazione: ma che in realtà era Shado, la quale approfittò dello stato destabilizzato di Freccia Verde per fare sesso con lui. Questo fa del nostro Arciere di Smeraldo uno dei pochissimi personaggi maschili dei fumetti ed esser stato violentato da un personaggio femminile. Molti ancora oggi discutono sul fatto se sia stato veramente stupro o meno ma...voglio dire, Oliver non si sarebbe mai bombato una criminale che salta spesso e volentieri da buona a cattiva tipo Catwoman. Non è mica Batman. ZAM! Frecciatina! Ah ha! Capita? Frecciatina, Freccia Verde... Ehm...



E facciamo che la chiudiamo qui, sulle note di questa battuta triste come il costume anni '40 di Freccia Verde. Con questo è tutto, nella speranza di averi un pò nerdamente acculturato, vi saluto!

- Symo

3 commenti:

  1. Ho passato mesi a spulciare siti americani e italiani a ricostruire storia editoriale e biografica del personaggio per scoprire SOLO OGGI questo articolo.
    Bel lavoro, in pratica hai scritto tutto quello che avevo ricostruito io.
    Almeno ho scoperto che le mie nozioni scarse di inglese non sono così scarse.
    I miei più sinceri complimenti

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    Risposte
    1. Ti ringrazio! Sono veramente contento che ti sia piaciuto questo post, è uno di quelli che mi ha impiegato più tempo. Mi sono pure sciroppato delle interviste per sviscerare certe informazioni, cosa che di solito cerco di evitare perché tira via troppo tempo. Ma sapendo che su Freccia Verde c'è sempre troppo poco in giro, ci tenevo a farlo bene.

      Tu vieni sempre qui Massy, che c'abbiamo la robbabbuona ;) Anzi, se hai richieste particolari, basta chiedere!

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  2. Un unico appunto su Warlord: negli anni 70 Grell lo disegnava già così, fin da Warlord 1 del gen-feb 1976. L'involontario errore l'ha fatto quando ha disegnato Oliver Queen.

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