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martedì 13 settembre 2016

Il Collezionista Di Ossa - la recensione (Pick A Card-Cer #81)

Continuiamo con la nostra sfilza di film che sto guardando in questi giorni? Ovvio che si! Ehi...un momento! Ma è tutta qui la tua introduzione? Deh, inventatevela voi una nuova introduzione ogni giorno! Vai con la recensione di IL COLLEZIONISTA DI OSSA.


Trama:
Durante il suo turno, la poliziotta Angelina Donaghy trova il cadavere di un noto uomo d'affari. Gli indizi trovati sulla scena del delitto sono piuttosto intricati, così come l'omicidio, e per questo viene chiamato il detective mostro sacro Lincon Rhyme affinchè collabori con l'agente Donaghy per risolvere il caso.

Il mio Parere:
E' il classico thriller anni '90, a metà fra il modus operanti utilizzato per creare un thriller a regola d'arte com'era di prassi in quel periodo e fra quel filone di cloni di Seven che sono arrivati dopo la sua uscita. Il punto è che, accusare Il Collezionista Di Ossa d'esser un clone di Seven, beh, mi pare un pò severo nonché da critici ignorantoni che non sanno che prima d'essere un film, Il Collezionista D'Ossa è un libro. C'è chi, inoltre, l'ha anche etichettato come un film citazionista, dove il ruolo dei personaggi o lo svolgimento di certi eventi richiami altri film primo fra tutti, Il Silenzio Degli Innocenti...e ci credo, se vuoi fare un thriller come si deve, devi rispettare certi canoni, certe figure, un certo linguaggio, insomma, delle regole...se no come pretendere di fare un film noir usando magico mondo dei My Mini Pony, ovvio che non ce la si farà mai se non si proietta l'azione in una città grigia, con tante ombre e una buona dose di personaggi che parlano a monosillabe e famme fatale a go go. 

Chiarito questi punti, alla fine Il Collezionista Di Ossa è un film piacevole e che si lascia guardare. Tutto è mescolato nei punti giusti e come un film di suspance che si rispetti, via via che la trama prosegue, diventa tutto più sincopatico, incalzante, adrenalinico, frenetico fino alla epica e shoccante conclusione, merito del sempre eccezionale Danzel Washington e della Angelina Jolie che (incredibilmente) si dimostra una autentica rivelazione sfoggiando una espressività e una naturalezza che ha decisamente perso con l'andar avanti della sua carriera (basta ricordare certe facce da marmo che aveva in Tomb Rider). 

Conclusione:
La pellicola di fine anni '90 non sarà il film più rivoluzionario del mondo, ma è un ottimo lungometraggio per chi si vuole tuffare in un genere che non stanca mai o che vuole passare una serata in compagnia di qualcosa di diverso assieme agli amici.

- Symo

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