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mercoledì 8 giugno 2016

Heavy Rain (la non-recensione)

Cosa c'è di diverso, fra queste recensioni e tutte quelle fatte finora? Che questa sembra una di quelle ma invece non lo è: perché si parla di videogiochi, argomento su cui non mi sono mai professato esperto, ma semplice amatore dilettante. Oggi, non-recensione di Heavy Rain


Dati Generali
Sviluppatore: Quantic Dream
Pubblicato da: Sony 
Data di Rilascio: 18 Febbraio 2010
Genere: Avventura Grafica
Tema: Thriller/Noir, Investigazione, Sentimentale, Giallo, Poliziesco
Piattaforme: PlayStation 3 & 4

Trama:
La vicenda è incentrata infatti sulla serie di omicidi che porta le autorità, ancor prima che iniziamo a giocare, ad aprire un'inchiesta su un fantomatico serial killer, soprannominato “il killer dell'Origami”. Il suo modus operandi è sempre lo stesso: vittime molto giovani (sotto i 10 anni) appartenenti a famiglie disagiate, rapite, uccise per affogamento entro un determinato numero di giorni e ritrovate in luoghi simili tra loro, seppur distanti. Il giocatore sarà chiamato a risolvere questo intricato groviglio apparentemente senza soluzione utilizzando i quattro protagonisti che il gioco mette a disposizione, che sono: Ethan Mars (architetto di successo finito in rovina); Norman Jayden (profiler del FBI mandato da investigare sul caso); Scott Shelby (investigatore privato assunto dalle famiglie per far luce sulla scomparsa dei figli); Madison Page (abile giornalista che finirà per indagare sulla faccenda). I personaggi, nell'avanzare della storia, saranno sempre di più coinvolti fino alla scioccante conclusione.

Il mio Non-Parere:
Possiamo considerarlo un gioco investigativo? Ma certo che possiamo, ed è forse questo l'aspetto che più mi è piaciuto di Heavy Rain: certo, oltre ad un altro godzzilione di fattori. Anche se mossi da motivi diversi, i quattro protagonisti hanno in comune l'obiettivo che è comune anche al giocatore: scoprire chi è l'Origami Killer e il modus operandi è uno solo: esplorare tutti gli ambienti, interagire con ogni persona e oggetto, raccogliere quante più prove, raggiungere ad una conclusione e prendere una decisione. Riassunto in poche parole, Heavy Rain è più di un gioco, è un film interattivo. Le cutscene, la trama e tutto il resto strizza l'occhiolino e prende ispirazione dai più grandi thriller del cinema senza però essere un deludente clone di questi lungometraggi, apparendo come un prodotto altamente originale sotto ogni punto di vista; la trama infatti è ben strutturata e non lascia nulla al caso, sopratutto se si pensa alla componente più originale di tutto il gioco. Il giocatore, grazie ad uno dei personaggi, è chiamato a fare delle scelte; scelte che, se prese con una certa leggerezza, posso portare ad eventi controproducenti alla scoperta dell'identità del killer. Ogni decisione avrà una reazione uguale e contraria e porterà dei pro, ma anche dei contro allo sviluppo della vicenda; questo genererà sviluppo diversi e, quindi, finali diversi. Addirittura, la trama potrebbe concludersi con la morte di uno o più protagonisti (o anche tutti) oppure senza la risoluzione del caso...oppure con tutti i personaggi vivi e l'Origami Killer fermato, sta a voi cavarvela e pensare a come farlo. La trama è decisamente il pezzo forte del gioco e, come si diceva, è studiata nei minimi dettagli e fatta apposta per trasmettere grande coinvolgimento qualunque sia la decisione presa e il risvolto creato; la tensione, l'ansia, la suspance e il coinvolgimento sono le quattro parole d'ordine, le quattro emozioni trainanti dell'intera vicenda e che non smetteranno di regnare per tutta la durata dell'esperienza.


Per quanto riguarda il gameplay: a tratti è un pò legnoso, ma c'è di peggio in giro. Suddiviso tra momenti in cui si ha il controllo completo sul personaggio, con la possibilità di muoverlo direttamente, e sequenze a mò di cut scene in cui si interagisce tramite rapidi Quick Time Event. La totale assenza di qualsiasi interfaccia ed il posizionamento delle icone direttamente in sovraimpressione sullo scenario di gioco giova all'immersività e permette di non perdere neanche un fotogramma delle notevoli sequenze video. Non mancano neanche chance di approfondimento narrativo: premendo il grilletto sinistro quando si ha il completo controllo del personaggio sarà possibile visualizzarne i pensieri stilizzati graficamente sotto forma di singole parole che fluttuano attorno alla sua testa. Premendo uno dei relativi tasti si ascolterà un breve monologo, utile ad approfondire un aspetto della vicenda o a suggerire quale potrebbe essere la prossima mossa. L'attenta direzione artistica ha inoltre fatto sì che a seconda degli stati d'animo dei personaggi le parole a schermo appaiano in modo differente a seconda della situazione emotiva, ad esempio girando vorticosamente in caso d'agitazione, rendendo conseguentemente più difficile "pensare". Sulla grafica non mi dilungo molto: è semplicemente spettacolare, realistica e molto minuziosa. Pure sul doppiaggio Italiano non mi esprimo molto, dato che è stato affidato a professionisti che gli hanno dato una interpretazione teatrale e decisamente all'altezza (vedi gente come Pino Insegno nella parte di Ethan Mars).

Conclusioni:
Heavy Rain è una esperienza unica che vale la pena essere giocata. Avverto che non a tutti piacerà, ma tutti dovrebbero dargli comunque una possibilità; sorvolate problemi come qualche piccolo difetto di legnosità dei controlli e forse qualche lentezza di trama, in cambio di uno dei videogame più coinvolgenti della storia. Lo so, la recensione non è il massimo, ma il punto è questo: non è una recensione, solo le mie impressioni sul gioco.

- Symo

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