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giovedì 9 giugno 2016

Last Order: Final Fantasy VII (la recensione)

Qui ci si lamenta spesso che, quando il mondo del cinema incontra quello dei fumetti, si assistono a dei veri e propri atti di bullismo. Più spesso di quanto i lettori di comics vorrebbero vedere, registi che pensano solo al guadagno o attori troppo impegnati a seguire la moda delle tutine colorate, si rendono colpevoli di un vero e proprio crimine: stuprare delle opere dignitose per creare un prodotto che ha per scopo solo quello di racimolare denaro, un crimine che consiste nel trasformare un qualcosa che prima aveva un anima, in un prodotto commerciale, vedi i vari film sui Fantastici Quattro, quello su Devil, su Ghost Rider, l'Hulk con Eric Bana, il terzo di Blade e degli X-Men, Wanted, Superman 4: ed è meglio che mi fermo qui se non voglio che il peso dei ricordi di questi scempi mi costringa ad appendermi per il collo a qualche ramo. Ancora mi batto affinchè venga riconosciuta una legge internazionale che permetta un soggiorno a vita in galera a questi criminali. Ma, quando si parla di videogames e di trasposizioni cinematografiche e non da un videogioco a un'altro tipo di media, beh, allora il fan di fumetti medio esclama sollevato: "Ah beh, in effetti c'è gente che sta peggio". Last Order: Final Fantasy VII, invece, è qualcosa di diverso. Perché? Spieghiamolo. 


Trama:
L'OAV inizia mostrando Zack e Cloud in fuga dalla Shinra, e Tseng, capo dei Turks, che detta ordini via telefono. Quindi, attraverso un flashback di Tseng, vengono narrati gli eventi di Nibelheim, avvenuti un anno prima l'inizio di Final Fantasy VII, partendo direttamente dall'incendio della città. L'OAV alternerà infatti spezzoni dei due flashback, quello della fuga di Zack e Cloud, e quello dell'incendio di Nibelheim.

Il mio Parere:
Penso che non devo nemmeno nominare tutti quei film orribili tratti da un videogioco, tipo la terrificante serie di Resident Evil, e non terrificante nel senso che faceva paura come l'opera originale, nel senso che il tasso di indecenza e trash raggiunto dalle pellicole erano paurosamente terrificanti; oppure l'innominabile Street Fighter, o ancor peggio, che ne dite dei due Tomb Rider con la Angelina Jolie?. Le cose, col passare degli anni, sono cambiate ma videogiochi e cinema non hanno ancora trovato un'accordo come quello che c'è tra Hollywood e i fumetti e tutt'ora, mentre leggete, si prendono ancora a botte (anche se le cose stanno cambiando in meglio). cosa che, invece, non è successa per i cartoni animati. In una maniera moooolto blanda, possiamo dire che un cartone animato non è altri che un videogioco senza interattività, dove l'unica cosa a cui bisogna rendere conto è se stessi. Ovvio, le produzioni trash ci sono ancora ma ci sono anche le produzioni di prestigio che stanno andando avanti da una ventina d'anni (se non mi credete, allora vuol dire che state leggendo questo post da un universo alternativo dove i Pokèmon non esistono) e qualche piacevole one-shot. Finora, solo uno ha veramente catturato la mia attenzione: ed è appunto Last Order: Final Fantasy VII.


Parte della Compitalion Of Final Fantasy VII, è un cartone animato rilasciato direttamente per il mercato e che fa parte di tutti quei media dediti all'espansione dell'universo narrativo di FF7, in particolare questo cartone serve da ponte, per altri due media: Final Fantasy VII (primo media della serie nonché gioco principale) e Crisis Core: Final Fantasy VII (primo prequel della trama principale, mostra l'origine della maggior parte degli eventi cardine della trama principale). Nonostante ci siano molte differenze con quanto narrato dei due titoli citati, differenze che potete consultare cliccando qua, non è un prodotto malvagio. Di sicuro, questa è una delle produzioni più fedeli che si possano trovare in giro, dato che ai videogiochi è stato fatto di peggio nelle trasposizioni e questa, nonostante le numerose differenze, quando si guarda il cartone si respira l'atmosfera tipica di Final Fantasy 7. L'animazione è buona e molto fluida, forse un pò al di sotto della media per gli OAV (che, essendo appunto prodotti "direct home video", hanno una qualità molto alta rispetto ad una serie regolare), la colonna sonora è sul rock andante e i flashback, le scene d'azione e il parlato sono gestiti e ponderati con intelligenza. Unica pecca: anche se è possibile guardarlo senza aver giocato al gioco originale, l'anime è stato comunque creato per il pubblico che ama FF7, e quindi sono stati dati per scontato certi elementi e anche se vengono spiegati non sono presentati al meglio. Quindi, è comunque consigliato al pubblico che già conosce questo franchise.

Conclusioni: 
Un prodotto che rende giusta giustizia alle trasposizioni tra videogame e cartoni animati. Poi oh, se volete giudicare coi vostri occhi, guardate qui sotto.


- Symo

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