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martedì 17 maggio 2016

The Breakfast Club - la recensione (Pick A Card-Cer #68)

Continuiamo con la nostra sfilza di film che sto guardando in questi giorni? Ovvio che si! Ehi...un momento! Ma è tutta qui la tua introduzione? Deh, inventatevela voi una nuova introduzione ogni giorno! Vai con la recensione di THE BREAKFAST CLUB.

Trama:
Cinque studenti che non si conosco, frequentanti però tutti lo stesso liceo, vengono convocati un Sabato mattina e costretti a rimanere a scuola fino al tardo pomeriggio come punizione per un comportamento scorretto che hanno avuto durante la settimana e incaricati di svolgere un tema sviluppando l'unica traccia datagli dal professore: "Chi Sono Io?". Nel corso delle giornata, il quintetto imparerà a conoscersi. 

Il mio Parere: 
The Breakfast Club è un film dei bei anni andati dove i protagonisti sono i perfetti stereotopi dei ragazzi tipo che si possono incontrare a scuola o semplicemente camminando per strada: Il Ribelle, l'Atleta, la Figlia di Papà, la Schizzata e lo Studioso. Già qui si vede la potenza espressiva del film dove, in quanto pellicola rientrante nel genere teen drama, avere dei personaggi con una caratterizzazione solida non è che è importante: è vitale. Nonostante i cinque protagonisti vengono presentati tramite figure formato stampo precotto, sono personaggi dinamici e via via con il film (seppur rimanendo nel loro "ruolo sociale" definito) si aprono tra di loro condividendo ansie, segreti e problemi, trovando più armonia e cose in comune tra personalità contrastanti che tra i loro simili di carattere. La nascita di una vera e sentita amicizia. E inoltre, i protagonisti sono tutti ragazzi giovani, quindi questo è ufficialmente un film solo ed esclusivamene dedicato ai ragazzi giovani che parlano di loro e per loro. Questo infatti spalanca una porta aperta e si preoccupa di analizzare tematiche profondo e per nulla superficiali. Molti hanno infatti definito The Breakfast Club come il manifesto della gioventù degli anni '80 ed in effetti, è probabilmente il film, che più di altri, è riuscito a rappresentare efficacemente quei magici dieci anni. Non solo per la classica storia adolescenziale ma soprattutto, nel modo di enfatizzare e portare all'attenzione, argomenti quali il disagio famigliare, l'alcolismo, la violenza sui figli, la non considerazione, i problemi di socializzazione, l'eccessivo e dannoso interventismo da parte dei genitori. Prima di The Breakfast Club, i ragazzi rappresentati nei "teen movie" erano sì desiderosi di avere le prime esperienze sessuali ed amorose (Risky Business, Sixteen Candles) ma non avevano conosciuto gli stessi problemi dei ragazzi del The Breakfast Club. Si è avuta una maturazione nella scelta di cosa parlare e come trattarlo. Questo è il grande merito di John Hughes, regista del film, dedito soprattutto alle commedie, ma che dedicandosi ad un genere, nuovo per lui, è riuscito lo stesso a farsi apprezzare. In più, c'è una colonna sonora della madonna: Don't You (Forget About Me) dei Simple Minds e We Are Not Alone di Karla DeVito figurano nella tracklist.

Conclusioni:
Epico, profondo e monumentale: il film non solo di una generazione, ma il film che descrive pienamente una fase della vita piena di possibilità e gioie, ma anche di incomprensioni e frustrazioni. Nonostante la data, questo film vale per tutte le generazioni di ragazzi presenti, passati e futuri.

- Symo

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