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martedì 23 febbraio 2016

Real Steel - la recensione (Pick A Card-Cer #56)

Continuiamo con la nostra sfilza di film che sto guardando in questi giorni? Ovvio che si! Ehi...un momento! Ma è tutta qui la tua introduzione? Deh, inventatevela voi una nuova introduzione ogni giorno! Vai con la recensione di REAL STEEL.



Trama:
Nel 2020, il pubblico cominciava a perdere interesse per il pugilato ortodosso poichè lo considerava troppo poco violento. Così, per risolvere lo scontento, si è investito sulla robotica fino a creare dei robot costruiti proprio per il combattimento governati dai loro tecnici. Risultato? Successo di pubblico e di critica fino a creare il"Real Steel", lo sport di robot combattenti rinomato in tutto il mondo. Charlie Kenton è uno di questi tecnici di robot ma anche un ex-pugile caduto in disgrazia ora condannato a far combattere robot scassati in incontri di bassa lega. Un giorno, viene forzatamente riconciliato con il figlio di 11 anni Max Kenton dopo la morte della Madre che lo aveva in affido. Con lui troverà e rimetterà in sesto un modello vecchissimo di robot-pugile che si rivelerà un'arma formidabile per farsi strada nel mondo della boxe robotica, sogno da sempre inseguito da Charlie. 

Il mio Parere:
Molto carino. Diciamocelo, è un pò un minestrone di cose già viste, come per esempio: il fatto che il protagonista sia un adorabile perdente quanto un insensibile taccagno; il fatto che trovi la via del successo in cose in cui non avrebbe scommesso manco se non sapeva dove buttare i soldi; il tema del legame padre/figlio che di più comuni e telefonati non ce ne è. Tutti temi già visti e affrontati meglio in altri film, con visioni più coinvolgenti e più intriganti; per lo spettatore più cinico il suo commento sarà una cosa tipo: "Rocky ha visto troppi cartoni di Gundam" oppure "film confezionato per famiglie per fan sganciare soldi per i popcorn" o ancora "fiera metallica dei buoni sentimenti". E avrà anche ragione, ma nonostante tutto, il lungometraggio riesce a toccare tutti quelli che avevano bisogno di una cosa del genere, un film con così tanti spunti già visti da volerci vedere quello che si vuole. Io, personalmente, ho visto un messaggio riferito al dualismo uomo/macchia: che per quanto le macchine diventeranno fighe, ci sarà sempre bisogno dell'uomo e per quanto diventeranno possenti, nulla possono con la velocità d'esecuzione, lo spirito d'osservazione, d'iniziativa e la genialità dell'uomo. Finale un pò alla Rocky che se si ha un particolare rapporto col Padre qualche lacrimuccia la strappa. Insomma, niente di eccezionale, ma con molto più anima di molti altri film schifosi tutti spacciati per capolavori, tipo la trilogia Una Notte Da Leoni: trio di film principi della risata (per quanto siano ridicoli, ovvio). 

Conclusioni:
Un cinepanettone senza troppe pretese, capace di emozionare solo se gli si da il permesso. 


- Symo

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