Un giorno mi fecero una domanda: "Qual è il tuo Uomo Ragno alternativo preferito?". Dalla mia risposta ne conseguì un lungo discorso che ora qui trovate in forma di post, perché (come sapete meglio di me) quando di parla con gli amici, una cosa tira l'altra e la conversazione finisce per andare verso altri lidi. Da questa appassionata conversazione ne uscì così tanto materiale che mi sono detto: "Tutto questo deve diventare un post, un post di quelli belli seri senza peli sulla lingua e senza paura di dire cose scomode". Detto e fatto. Ma siccome non mi sembrava giusto fare tutto da solo, per questo articolo avremo come ospite la persona con cui ho intrattenuto questa conversazione: Lorenzo Cardellini, uno degli autori del sito Metallized, amico e autentico ragno-fan di razza che ha acconsentito a fare un team-up col sotto scritto per partorire questo articolo a quattro mani. Prima di cominciare, spieghiamo cosa s'intende per "Uomo Ragno alternativo". Non tanto "tutti gli altri Spidey al di fuori di Peter Parker", quanto: "tutti gli Spidey, al di fuori di quello classico, il 616". Insomma, tutti i vari Uomo Ragno creati per storie ambientate in universi alternativi, oppure personaggi che hanno sostituito l'originale Peter Parker per un certo periodo di tempo. Detto ciò, potrebbe sembrare che la mia risposta sia Otto Octavius, il sedicente "Uomo Ragno Superiore" (ahahahaha), ma in verità quello lo odio e basta: sopratutto, odio l'estrema considerazione che hanno i lettori di lui. Uno Spidey che, invece, mi ha convinto sempre di meno man mano che lo leggevo è, per l'appunto, Miles Morales.
Un pò di storia sul personaggio e poi spieghiamo.
Miles Morales fa il suo debutto ufficiale su Ultimate Fallout #4 del 2011: una miniserie in sei parti dedita a mostrare le conseguenze successive alla morte di Peter Parker dell'Universo Ultimate nella storia intitolata con il "misterioso" titolo Death Of Spider-Man. Creato da Brian Michael Bendis e Sara Pichelli (di cui l'Italianissima Sara ha creato pure il costume nero/rosso che gli vedete addosso) questo Spidey etnicamente assordito è stato creato più che altro perché il Peter Parker dell'Universo Ultimate aveva cominciato a perdere il suo senso. L'Universo Ultimate venne creato più che altro per creare un'esperienza di lettura Marveliana con lettori che non avevano voglia di recuperarsi oltre 70 anni di storie (o comunque le più importanti) e avere subito un moderno fresh-take dei personaggio, senza sorbirsi tutta l'ingenuità da Golden/Silver Age. Quando però anche l'Universo Classico cominciò ad importare alcuni elementi di quello Ultimate per evitare che i lettori si dimenticassero completamente di quello vecchio, allora il nuovo universo cominciava a perdere mordente e diventare solo una piazzola narrativa hardcore e libera, dove creare trame che in quello classico non si possono creare, a causa dell'aura di importanza che gira intorno ai personaggi. Così, per rendere di nuovo interessante quell'Universo (o quanto meno, l'Uomo Ragno di quell'universo) Bendis fa fuori Peter e porta alla luce Miles Morales.
Con Miles Morales, Bendis crea tutto un modo da scoprire. Perché non si tratta più di un mondo da cui prendere ispirazione per rimodellarlo e modernizzarlo, ma un mondo tutto nuovo, con nuovi personaggi, nuove situazioni, nuovi significati del perché essere l'Uomo Ragno e un potenziale narrativo infinito. La differenza caratteriale di Miles (ancora più schivo di Peter) è il fatto che il suo senso di colpa nasce dal fatto (scusate la ripetizioni) che ha acquisto i poteri nello stesso modo di Peter, ma non li ha usati per paura, causando quindi la nascita del suo senso di responsabilità quando Peter è morto, perché se avesse preso subito la sua responsabilità, lo avrebbe aiutato nello scontro. Il fatto che poteva nuovamente essere odiato da Jameson, il fatto che abbiamo ancora dei genitori (cosa che non aveva Peter) e tutti gli aspetti positivi e negativi dell'essere l'Uomo Ragno potevano essere visti allo stesso modo e contemporaneamente in una chiave innovativa con il nuovo Spidey. E devo dire che Bendis c'è riuscito, la storia di Miles è davvero interessante e questo nuovo Uomo Ragno piace proprio perché non ha niente che ricordi il buon vecchio Peter.
Ed infatti già da qui si potrebbe aprire un capitolo gigantesco, parlando dei vari personaggi che hanno vestito i panni del ragno all'infuori del classico Pete che tutti amiamo. Potremmo ben vedere come ogni incarnazione funzionante possa essere ricondotta ad un singolare elemento: la diversità con Peter, sia nel carattere che nelle situazioni affrontate. Lo stesso clone di Pete, il fu Ben Reilly (personaggio che amiamo e ameremo sempre alla follia) risulta in moltissimi lati differente dal "cugino", soprattutto se messo a confronto nel primo periodo, quando veste i panni del Ragno Rosso. Quindi fin qui ci siamo, ma allora dove sarebbe il grande problema? Perché questo Miles Morales farebbe differenza, considerato le grandi diversità con il Peter dell'universo Ultimate ma anche con il classico? Cosa c'è di irritante in Miles Morales?. Tante cose, a partire dal fatto che è un fottuto fortunello e, involontariamente, arrampicatore sociale.
Ed infatti già da qui si potrebbe aprire un capitolo gigantesco, parlando dei vari personaggi che hanno vestito i panni del ragno all'infuori del classico Pete che tutti amiamo. Potremmo ben vedere come ogni incarnazione funzionante possa essere ricondotta ad un singolare elemento: la diversità con Peter, sia nel carattere che nelle situazioni affrontate. Lo stesso clone di Pete, il fu Ben Reilly (personaggio che amiamo e ameremo sempre alla follia) risulta in moltissimi lati differente dal "cugino", soprattutto se messo a confronto nel primo periodo, quando veste i panni del Ragno Rosso. Quindi fin qui ci siamo, ma allora dove sarebbe il grande problema? Perché questo Miles Morales farebbe differenza, considerato le grandi diversità con il Peter dell'universo Ultimate ma anche con il classico? Cosa c'è di irritante in Miles Morales?. Tante cose, a partire dal fatto che è un fottuto fortunello e, involontariamente, arrampicatore sociale.
Quando Peter era in vita, tutti sapevano che con il suo carattere e le sue abilità poteva dare tanto e diventare un giorno un grande eroe che avrebbe potuto anche guidare gli Ultimates...ma dov'era il problema che nessuno riusciva a risolvere? Che era solo un ragazzo, un quindicenne, e tutti volevano che appendesse il costume al chiodo perché era troppo giovane e che vivesse una vita normale. Ma stiamo parlando di un uomo il cui motto era "da un grande potere, derivano grandi responsabilità", credevate davvero che se ne sarebbe stato seduto con le mani in mano a far niente? E infatti non lo fa, ignora i loro ordini e continua a essere l'Uomo Ragno, andando contro Nick Fury che non faceva altro che respingerlo e contro Capitan America che lo vedeva come un debosciato. Così decidono di addestrarlo: ma è troppo tardi, ormai Peter sacrifica sé stesso per salvare quelle stesse persone che lo credevano un idiota senza spina dorsale. Fury e Cap si sentono in colpa perché il fatto di proteggere non sta nell'allontanare le persone, ma di avvicinarle a se e fa sentire la loro ala su di loro, per farle sentire al sicuro. Ma questo, l'hanno capito solo troppo tardi.
E ora? Ora in Miles, questa gente, vede in lui un'occasione per rimediare ai loro sbagli. Fury gli fa un costumino tutto nuovo (quello nero), Cap addirittura lo fa entrare negli Ultimates per addestrarlo e tutto questo perché il suo predecessore ha fatto una brutta fine e parte della colpa va a loro. Questo, a mio parere, non è molto giusto nei confronti di Peter. Cose che lui ha dovuto guadagnarsi con il sangue e il sudore, cose che avrebbero dovuto già essere sue anche quando aveva già dato anche troppo di quanto richiesto, lui le guadagna in otto peto-secondo, solo perché qualcuno deve togliersi un peso dalla coscienza. Questa cosa mi ha sinceramente dato fastidio e spero che Bendis tenga presente questi temi perché potrebbero nascere delle conversazioni interessanti. Senza contare che tutto quello che possiede non se l'è creato da sé. Costume a parte (dove anche Peter, in parte, se l'è fatto fare da altri) i lanciaragnatele gli sono stati regalati e la formula per la ragnatela non l'ha ricavata lui, ma il suo amico Ganke.
C'è anche da dire, che non è colpa di Miles, che si ritrova tirato in mezzo a tutti questi eventi, ma del contesto/contorno generale che decide di fare con lui tutto ciò che con quel poveretto di Peter non era stato fatto e/o voluto fare. Capisco siano in tanti a sentirsi responsabili per la morte di un ragazzo così giovane che, contro un mondo che sembrava essergli completamente avverso, è riuscito a farcela con le sue sole forze, reso grande da un animo degno di cento dei suoi colleghi. E qui nasce un'altro problema fondamentale, ovvero come Bendis stia gestendo (malamente) la figura di Miles. Sembra di avere davanti un padre che cerca di correggere con il suo secondogenito tutto quello che ha sbagliato con il figlio di primo letto; ed è così che ci rendiamo conto come, seppur dopo aver scritto almeno due cicli fenomenali, il buon autore si sia reso conto di aver accelerato i tempi a dismisura, gettando contro un personaggio così giovane troppi eventi calamitosi, facendolo arrivare a perdere di mordente e dovendo, infine, ucciderlo per uscire da una situazione di stallo fin troppo lunga. Ed è così che nasce Miles, nuovo pupillo con cui si ha carta completamente bianca e a cui viene dato tutto quello che il "primo figlio" si era dovuto sudare o che non aveva potuto ottenere. In questo caso si tratta di una mossa davvero troppo grossolana, perché nonostante possa fornire degli spunti di dialogo interessanti, resta lampante come M.M. abbia avuto tutto a "pappa pronta".
In più: Miles ha mollato. Peter ha dovuto ingoiare una quantità industriale di merda, sorbirsi un sacco di gente che scopriva la sua identità e andava a minacciarlo a casa sua, essere manipolato in ogni modo, minacciato con ogni cosa e persona, sorbirsi la morte di un'infinità di persone, rompere più e più volte con la sua Mary Jane. Ma non c'è cazzo che tenga: Peter non ha mai, mai e poi mai mollato. Mai. Nemmeno nel suo ultimo scontro con Norman Osborn. Miles invece?
C'è anche da dire, che non è colpa di Miles, che si ritrova tirato in mezzo a tutti questi eventi, ma del contesto/contorno generale che decide di fare con lui tutto ciò che con quel poveretto di Peter non era stato fatto e/o voluto fare. Capisco siano in tanti a sentirsi responsabili per la morte di un ragazzo così giovane che, contro un mondo che sembrava essergli completamente avverso, è riuscito a farcela con le sue sole forze, reso grande da un animo degno di cento dei suoi colleghi. E qui nasce un'altro problema fondamentale, ovvero come Bendis stia gestendo (malamente) la figura di Miles. Sembra di avere davanti un padre che cerca di correggere con il suo secondogenito tutto quello che ha sbagliato con il figlio di primo letto; ed è così che ci rendiamo conto come, seppur dopo aver scritto almeno due cicli fenomenali, il buon autore si sia reso conto di aver accelerato i tempi a dismisura, gettando contro un personaggio così giovane troppi eventi calamitosi, facendolo arrivare a perdere di mordente e dovendo, infine, ucciderlo per uscire da una situazione di stallo fin troppo lunga. Ed è così che nasce Miles, nuovo pupillo con cui si ha carta completamente bianca e a cui viene dato tutto quello che il "primo figlio" si era dovuto sudare o che non aveva potuto ottenere. In questo caso si tratta di una mossa davvero troppo grossolana, perché nonostante possa fornire degli spunti di dialogo interessanti, resta lampante come M.M. abbia avuto tutto a "pappa pronta".
In più: Miles ha mollato. Peter ha dovuto ingoiare una quantità industriale di merda, sorbirsi un sacco di gente che scopriva la sua identità e andava a minacciarlo a casa sua, essere manipolato in ogni modo, minacciato con ogni cosa e persona, sorbirsi la morte di un'infinità di persone, rompere più e più volte con la sua Mary Jane. Ma non c'è cazzo che tenga: Peter non ha mai, mai e poi mai mollato. Mai. Nemmeno nel suo ultimo scontro con Norman Osborn. Miles invece?
Come muore qualcuno a lui vicino, smette. Poi ovviamente ognuno ha la sua soglia del dolore e il personaggio funziona proprio perché l'opposto di Peter. Vale la pena sottolineato: il personaggio di Miles forniva inizialmente spunti interessanti, con una personalità molto introversa, più incline alla debolezza. E questo era un bene, fondamentalmente, perché si aveva un character molto diverso dall'originale, lontano da quel mondo e da ciò che aveva reso Peter tale. Ma nonostante ciò, siamo seri: è un fortunello senza la grinta e il carisma che contraddistingue ogni Uomo Ragno. E un Uomo Ragno senza grinta, che Uomo Ragno è? Ma no che fate? Già vi alzate, lettori? No no, state seduti, che non è finita qui. Di recente è uscito il primo numero della nuova serie di Miles Morales ambientata nell'Universo Marvel principale intitolata solamente Spider-Man. Personalmente ancora non ho letto il numero perché aspetto la sua uscita Italiana, ma leggendo alcune recensioni no-spoiler, è venuto fuori che il numero è stato altamente apprezzato ancor più della ragno-testata ammiraglia Amazing Spider-Man: perché, secondo coloro che l'hanno letto, Miles morale è "più Peter di Peter". Sinceramente, la cosa, mi pare un grosso controsenso.
Sono contento per il gradimento della storia in sé poiché gli ultimi due anni circa non sono stati gli anni di Mr. Bendis, il quale sta vivendo forse il suo momento peggio. Sono contento che almeno in questa serie si dimostri ancora bravo a fare qualcosa. Però, attualmente dire che Morales è più Peter di Peter, beh, son cose che non sono cose, signori miei. Si parla tanto del progresso del fumetto, del fatto che bisogna stare al passo coi tempi a livello di originalità narrativa e attualizzazione dei temi, ma poi si cercano ancora quei rassicuranti, caldi e cari cliché pur essendo ormai tematiche e situazioni narrative ormai riviste in ogni salsa/punto di vista possibile. Ora, capisco diversificare il target e il mercato, perché se ci facciamo caso, Steve Rogers tornerà presto nei panni di Capitan America dopo la fine del crossover Avengers: Standoff...senza che Sam Wilson abbandoni i panni del Capitano. Ebbene si, avremo due Capitan America perché l'attuale sceneggiatore delle storie di Cap (Nick Spencer) voleva proprio due Capitan America aventi due background e formazioni diverse per analizzare la sua figura e la sua importanza da due punti di vista complementari ma differenti. Bisognerebbe vedere poi come la cosa sarà sviluppata sulla carta, ma è indubbio che la Marvel ora ha fornito due corsie preferenziali per accontentare i gusti di tutti: Steve Rogers ai tradizionalisti e ai conservatori, Sam Wilson gli alternativi e ai rivoluzionari. Lo stesso discorso vale per Spidey: Peter Parker per quelli che vogliono un Uomo Ragno cresciuto ed esperto, Miles Morales per i fan del teen drama e delle sfighe scolastiche. Però qui arriva la contraddizione.
Con l'introduzione di Morales su Terra Prime - la nuova incarnazione della Terra 616 - l'abbiamo visto impegolarsi nelle stesse identiche situazioni che hanno reso famoso la sua controparte caucasica, senza però una motivazione logica per cui debba affrontare tali identiche avversità. E qui, trasversalmente, si può affrontare anche un'altro punto: per diversificare Miles da Peter sono stati forniti a quest'ultimo dei poteri "in più" che purtroppo sono però finiti per diventare dei veri e propri power up che sopperiscono le mancanze del personaggio. Ed è così che il tocco velenoso aiuta Miles a stendere il buon vecchio Norman ad una velocità talmente fotonica che, finito di leggere Revival, credevo avrei trovato in terza di copertina una piccola scritta del tipo: "It's only a joke". Si, perché i mezzucci che si stanno adoperando per pompare Miles sono davvero di bassa lega. Questo voler mettere l'accento su quanto sia bravo il ragazzo a vestire i panni del ragno, mettendo quasi in secondo piano le gesta e le capacità di Pete, è risultato ai nostri occhi decisamente stucchevole, un po' come le reclame televisive, che ti sponsorizzano talmente tanto il prodotto da farti arrivare ad avere la nausea quando lo senti anche solo nominare.
Con l'introduzione di Morales su Terra Prime - la nuova incarnazione della Terra 616 - l'abbiamo visto impegolarsi nelle stesse identiche situazioni che hanno reso famoso la sua controparte caucasica, senza però una motivazione logica per cui debba affrontare tali identiche avversità. E qui, trasversalmente, si può affrontare anche un'altro punto: per diversificare Miles da Peter sono stati forniti a quest'ultimo dei poteri "in più" che purtroppo sono però finiti per diventare dei veri e propri power up che sopperiscono le mancanze del personaggio. Ed è così che il tocco velenoso aiuta Miles a stendere il buon vecchio Norman ad una velocità talmente fotonica che, finito di leggere Revival, credevo avrei trovato in terza di copertina una piccola scritta del tipo: "It's only a joke". Si, perché i mezzucci che si stanno adoperando per pompare Miles sono davvero di bassa lega. Questo voler mettere l'accento su quanto sia bravo il ragazzo a vestire i panni del ragno, mettendo quasi in secondo piano le gesta e le capacità di Pete, è risultato ai nostri occhi decisamente stucchevole, un po' come le reclame televisive, che ti sponsorizzano talmente tanto il prodotto da farti arrivare ad avere la nausea quando lo senti anche solo nominare.
Insomma, si promuovono tanto idee come la relazione interracial tra la Thor/Jane Foster e Cap/Sam Wilson, però mi bocci l'Uomo Ragno capo d'azienda e preferisci leggerti ancora i drammi di uno Spidey giovane, che nelle sue storie non fa altro che raccontare idee che possiamo bellamente definire retrograde e superate, tanto che la scuola Peter l'ha finita da un bel pò. Potrebbero sembrare temi evergreen e che vale sempre la pena trattare, ma per quello hai altri personaggi come Nova/Sam Alexander o la giovane Mrs. Marvel, che sono appunto dei ragazzi divisi tra la scuola e la vita da supereroe: approfondisci questi temi con loro, non con l'Uomo Ragno, che ormai è un personaggio che deve parlare di cose mature. Si promuove l'innovazione e l'alternatività, e poi si finisce per apprezzare vecchi stilemi narrativi spiegati solamente in parole diverse con un personaggio diverso dal solito. Che poi, voglio dire, non che la relazione interracial di cui sopra fosse cosa nuova: qualcuno forse ricorda Cloak & Dagger e Luke Cage & Jessica Jones? Quella notizia fece scalpore solo perché sono Thor e Capitan America. E' un concetto vecchio spiegato per personaggi diversi e legati a identità molto importanti: niente di più, niente di meno.
Mi sa tanto che Miles Morales piace per due concetti veramente superflui e che non dovrebbero influenzare il gradimento generale di un personaggio: il costume e l'etnia. Piace per come si veste e perché è nero: perché è il primo Uomo Ragno di colore. Che poi, "primo Uomo Ragno di colore", momento...
Paul Jenkins c'aveva già visto lungo nel 1999 su Peter Parker: Spider-Man #35.
Miles Morales è bravissimo, fighissimo, carinissimo, ci sa fare con le ragazze, è afroamericano e di orgini ispaniche -scelta puramente commerciale, e qui non sento storie-, è tormentato e forse, in futuro, riuscirà anche a fagocitare la figura del suo predecessore. Su questo sinceramente non ci stò ed è per queste motivazioni che reputo assurdo veder definito Miles come "più Peter del Peter stesso"... anche solo per il momento. Ovvio che se si prende un personaggio molto giovane, con del potenziale e lo si mette nelle stesse identiche, seppur con dinamiche differenti, situazioni del suo fratellastro avremo un arco narrativo classico. A mio avviso è proprio qui il problema, il fatto che si stia cercando di far essere Miles Morales ciò che non è, ovvero Peter Parker. E tutto ciò mi ricorda proprio un dialogo di Bendis, tra Norman Osborn e la ex-dirigente dello S.H.I.E.L.D., Monica Chang, dove il ricco industriale fa notare alla dona una semplicistica meccanica: "C'è un solo Nick Fury. E lei non è lui. A nessun livello."
E anche nel caso di Miles/Peter è così. C'è un solo Peter Parker e le avventure di Miles Morales sarebbero dovute esulare completamente da questo contesto, come il buon gusto e la logica voleva. Miguel O'hara non ha mai vissuto le stesse dinamiche di Pete, come anche Ben (seppur in maniera differente) o la versione Noir ed è per questo che hanno funzionato alla grande. Mettere in atto tutto ciò che Bendis ha fatto dal 2011 ad oggi risulta, a mio avviso, poco rispettoso e davvero troppo pretenzioso. Il Miles che si è visto in pochi e sporadici momenti, come sul finale di Spider-Man: No More, quando si confronta con Phillip Roxxon, quello più taciturno, meno chiacchierone e conscio delle sue debolezze mi ha sempre convinto di più rispetto alla versione over powered e forzatamente "Peter oriented" che si è vista nella maggior parte dei casi. Oltretutto l'inserimento in Terra Prime lo trovo oltremodo esagerato! Sinceramente, se proprio si voleva sfruttare un'occasione del genere sarebbe stato più giusto trasportare il povero Pete redivivo...trattato a pesci in faccia nel fugace ritorno fatto per accontentare un po' tutti e che offriva molte più possibilità sia a livello di trama che per meriti (tra parentesi: c'avete fatto caso? Con la distruzione di Terra 1610, Peter Ultimate è morto due volte Ok la fortuna dei Parker, ma ragazzi, pure i gatti neri si toccano i coglioni a momenti). Oltretutto avrei avuto interesse anche nel vedere, magari, la serie incentrata sul personaggio di Jessica Drew, character già presente e con un background non indifferente, che avrebbe potuto creare risvolti di trama quantomeno intriganti. Ma, e passiamo al punto focale del discorso, c'è davvero così tanto bisogno di qualcuno che interpreti forzatamente il ruolo classico di Pete?
Molte delle problematiche con l'universo Ultimate del Ragno sono venute a nascere proprio nel momento in cui il Peter classico è stato riportato a tematiche più giovanili e classiche nel post One More Day (sempre sia maledetto) e tutto ciò, oltre a danneggiare la controparte più recente, non ha minimamente portato i frutti sperati, come risulta essere ormai chiaro. Peter è cresciuto e molti di noi con lui, sono passati gli anni in cui non si sapeva quale scusa inventare per giustificare assenze varie o quali macchinose foto portare a J.J.J. per sbarcare il lunario. Io ho amato il Peter sposato e sono curioso di vederlo in questa sua veste imprenditoriale! Poi magari non funzionerà ed anche io ne rimarrò deluso ma sta di fatto che una progresso è necessaria. Ciò non significa non poter più tornare indietro o dimenticarsi del passato, ma, ora come ora, il personaggio un folle bisogno di andare avanti, verso nuovi terreni. Qui nasce ovviamente la domanda fondamentale: se questo è cio di cui ha bisogno Peter Parker nel 2016, se questo è Peter Parker nel 2016, se si va tanto predicando il progredire del fumetto in generale, ma sopratutto quello supereroistico, perché allora si ha così tanto bisogno di una giovane copia già sbiadita che faccia tutto quello che il personaggio adulto non può fare? E se proprio non se ne può fare a meno, non sarebbe stato più sensato dare questo posto alla versione giovane del personaggio stesso, in modo da evitare, almeno in parte, inutili scivoloni? A far risultare ancor più insensata la situazione arriva una terza testata incentrata sul ragno, ovvero Spidey, serie molto più giovanile ed incentrata su storie mai narrate del primo periodo di Pete come Uomo Ragno. Se si ha già questa serie, forte oltretutto di un comparto grafico davvero bello, qual'è il bisogno di un emulatore? Perché non dare a Miles una sua caratterizzazione personale che possa rendergli finalmente onore?
Per chiudere il discorso, poniamo l'accento su una finale nota amara che davvero non sono riesco a far a meno di inserire, ovvero la forzata, abusata ed anche -in diverse occasioni- insensata benedizione che tutti, indistintamente tutti, danno a questo santo ragazzo non appena mette il costume. Da Nick Fury, a Cap, a Jessica Drew, passando per Gwen, MJ e Zia May tutti danno la propria benedizione al nuovo Spider-Man, solo per farlo accettare ancora di più dai fan restii. "Eh, se lo ha accettato Zia May dangogli la sua benedizione come posso non farlo io?!"
Già tutto questo mi aveva dato parecchio fastidio ma: il team-up Spider-Men prima ed il redivivo Pete hanno assestato il colpo di grazia. Nel primo caso si tratta di una storia talmente tanto insulsa e banale che non so davvero come sia potuta venire in mente. Se proprio si vuole escogitare un mezzuccio del genere che almeno lo si faccia con cognizione, visto che la trama si svolge fondamentalmente tra le prime 5/10 pagine e le ultime 5/10 del primo e secondo volumetto. Quindi: storia blanda che serve solamente a far si che uno Spider-Man -almeno uno- dia la propria benedizione al Santo Miles Morales da New York. Oltretutto risulta anche abbastanza fine a se stessa come cosa, visto che può risultare rilevante ora e sopratutto per noi che amiamo il Peter classico, ma in un universo alternativo dove il Peter di casa è sotto tre metri di terra... beh, lascia il tempo che trova. Nel secondo caso un Peter completamente rimbambito, che parla in modo sommesso, non partecipa all'azione credo una situazione quasi kafkiana -ma precisamente, questo Kafkian...chi è?-. Quest'ultimo, oltretutto, dopo essere tornato dalla morte in modo completamente inaspettato, senza spiegazione alcuna, dopo aver tenuto nascosto alla propria famiglia il suo ritorno (notare anche le reazioni completamente sfalzate di May e Gwen... tanto da far sembrare Miles come il più esterrefatto) da, anch'egli, la benedizione al Santo sopracitato, prende MJ e scappa via, senza se e senza ma, lasciando ancora più amaro in bocca di quanto non fosse successo durante Death Of Spider-Man.
Concludendo qui il nostro prolisso (ma speriamo interessante) intervento, che, come si può ben capire, risulta essere carico di scontento verso uno scrittore che ha sbagliato davvero troppo nei confronti di uno dei suoi personaggi migliori ed anche, a nostro malgrado, contro un personaggio troppo spesso idolatrato e per cui, sopratutto in tempi recenti, si è gridato in maniera eccessiva al miracolo. Miles, nonostante non sia una vera e propria necessità, potrebbe essere molto di più che una sbiadita copia: potrebbe essere più che Ragno Boy e un vero Uomo Ragno (anche se ci vengono i conati di vomito a chiamarlo così). Non essendo riuscito a dimostrare il proprio valore se non in situazioni talmente tanto assurde ed agevolate da far ridere tutta la schiera di cloni creata dal buon, si fa per dire, Professor Warren. Vista la situazione, anche Ragnocidio avrebbe avuto più diritto di farsi chiamare Spider-Man.
Ora tutti su Twitter a spammare questo post usando l'hashtag #RagnocidioForNextSpiderMan
E siamo arrivati alla fine di questo post. Ringrazio ancora di cuore Lorenzo per aver accettato di partecipare a questa collaborazione senza fronzoli e senza l'etichetta del Comics Code Authority. Speriamo che tutti coloro che abbiano letto queste righe siano d'accordo con noi e, se non lo sono, siete ovviamente invitati a spiegarci perché la pensate diversamente (ovviamente con la dovuta educazione e con una motivazione argomentata). Ah, ovviamente, non dimenticate di fare un giro sul sito di Metallized: il sito per cui Lorenzo scrive di musica in maniera assolutamente capace e davvero competente. Come dite? C'è troppa roba e non sapete dove cominciare? Leggere la sua recensione di Black Star, l'ultimo disco di David Bowie, è un gran bel inizio.
Paul Jenkins c'aveva già visto lungo nel 1999 su Peter Parker: Spider-Man #35.
Miles Morales è bravissimo, fighissimo, carinissimo, ci sa fare con le ragazze, è afroamericano e di orgini ispaniche -scelta puramente commerciale, e qui non sento storie-, è tormentato e forse, in futuro, riuscirà anche a fagocitare la figura del suo predecessore. Su questo sinceramente non ci stò ed è per queste motivazioni che reputo assurdo veder definito Miles come "più Peter del Peter stesso"... anche solo per il momento. Ovvio che se si prende un personaggio molto giovane, con del potenziale e lo si mette nelle stesse identiche, seppur con dinamiche differenti, situazioni del suo fratellastro avremo un arco narrativo classico. A mio avviso è proprio qui il problema, il fatto che si stia cercando di far essere Miles Morales ciò che non è, ovvero Peter Parker. E tutto ciò mi ricorda proprio un dialogo di Bendis, tra Norman Osborn e la ex-dirigente dello S.H.I.E.L.D., Monica Chang, dove il ricco industriale fa notare alla dona una semplicistica meccanica: "C'è un solo Nick Fury. E lei non è lui. A nessun livello."
E anche nel caso di Miles/Peter è così. C'è un solo Peter Parker e le avventure di Miles Morales sarebbero dovute esulare completamente da questo contesto, come il buon gusto e la logica voleva. Miguel O'hara non ha mai vissuto le stesse dinamiche di Pete, come anche Ben (seppur in maniera differente) o la versione Noir ed è per questo che hanno funzionato alla grande. Mettere in atto tutto ciò che Bendis ha fatto dal 2011 ad oggi risulta, a mio avviso, poco rispettoso e davvero troppo pretenzioso. Il Miles che si è visto in pochi e sporadici momenti, come sul finale di Spider-Man: No More, quando si confronta con Phillip Roxxon, quello più taciturno, meno chiacchierone e conscio delle sue debolezze mi ha sempre convinto di più rispetto alla versione over powered e forzatamente "Peter oriented" che si è vista nella maggior parte dei casi. Oltretutto l'inserimento in Terra Prime lo trovo oltremodo esagerato! Sinceramente, se proprio si voleva sfruttare un'occasione del genere sarebbe stato più giusto trasportare il povero Pete redivivo...trattato a pesci in faccia nel fugace ritorno fatto per accontentare un po' tutti e che offriva molte più possibilità sia a livello di trama che per meriti (tra parentesi: c'avete fatto caso? Con la distruzione di Terra 1610, Peter Ultimate è morto due volte Ok la fortuna dei Parker, ma ragazzi, pure i gatti neri si toccano i coglioni a momenti). Oltretutto avrei avuto interesse anche nel vedere, magari, la serie incentrata sul personaggio di Jessica Drew, character già presente e con un background non indifferente, che avrebbe potuto creare risvolti di trama quantomeno intriganti. Ma, e passiamo al punto focale del discorso, c'è davvero così tanto bisogno di qualcuno che interpreti forzatamente il ruolo classico di Pete?
Molte delle problematiche con l'universo Ultimate del Ragno sono venute a nascere proprio nel momento in cui il Peter classico è stato riportato a tematiche più giovanili e classiche nel post One More Day (sempre sia maledetto) e tutto ciò, oltre a danneggiare la controparte più recente, non ha minimamente portato i frutti sperati, come risulta essere ormai chiaro. Peter è cresciuto e molti di noi con lui, sono passati gli anni in cui non si sapeva quale scusa inventare per giustificare assenze varie o quali macchinose foto portare a J.J.J. per sbarcare il lunario. Io ho amato il Peter sposato e sono curioso di vederlo in questa sua veste imprenditoriale! Poi magari non funzionerà ed anche io ne rimarrò deluso ma sta di fatto che una progresso è necessaria. Ciò non significa non poter più tornare indietro o dimenticarsi del passato, ma, ora come ora, il personaggio un folle bisogno di andare avanti, verso nuovi terreni. Qui nasce ovviamente la domanda fondamentale: se questo è cio di cui ha bisogno Peter Parker nel 2016, se questo è Peter Parker nel 2016, se si va tanto predicando il progredire del fumetto in generale, ma sopratutto quello supereroistico, perché allora si ha così tanto bisogno di una giovane copia già sbiadita che faccia tutto quello che il personaggio adulto non può fare? E se proprio non se ne può fare a meno, non sarebbe stato più sensato dare questo posto alla versione giovane del personaggio stesso, in modo da evitare, almeno in parte, inutili scivoloni? A far risultare ancor più insensata la situazione arriva una terza testata incentrata sul ragno, ovvero Spidey, serie molto più giovanile ed incentrata su storie mai narrate del primo periodo di Pete come Uomo Ragno. Se si ha già questa serie, forte oltretutto di un comparto grafico davvero bello, qual'è il bisogno di un emulatore? Perché non dare a Miles una sua caratterizzazione personale che possa rendergli finalmente onore?
Per chiudere il discorso, poniamo l'accento su una finale nota amara che davvero non sono riesco a far a meno di inserire, ovvero la forzata, abusata ed anche -in diverse occasioni- insensata benedizione che tutti, indistintamente tutti, danno a questo santo ragazzo non appena mette il costume. Da Nick Fury, a Cap, a Jessica Drew, passando per Gwen, MJ e Zia May tutti danno la propria benedizione al nuovo Spider-Man, solo per farlo accettare ancora di più dai fan restii. "Eh, se lo ha accettato Zia May dangogli la sua benedizione come posso non farlo io?!"
Già tutto questo mi aveva dato parecchio fastidio ma: il team-up Spider-Men prima ed il redivivo Pete hanno assestato il colpo di grazia. Nel primo caso si tratta di una storia talmente tanto insulsa e banale che non so davvero come sia potuta venire in mente. Se proprio si vuole escogitare un mezzuccio del genere che almeno lo si faccia con cognizione, visto che la trama si svolge fondamentalmente tra le prime 5/10 pagine e le ultime 5/10 del primo e secondo volumetto. Quindi: storia blanda che serve solamente a far si che uno Spider-Man -almeno uno- dia la propria benedizione al Santo Miles Morales da New York. Oltretutto risulta anche abbastanza fine a se stessa come cosa, visto che può risultare rilevante ora e sopratutto per noi che amiamo il Peter classico, ma in un universo alternativo dove il Peter di casa è sotto tre metri di terra... beh, lascia il tempo che trova. Nel secondo caso un Peter completamente rimbambito, che parla in modo sommesso, non partecipa all'azione credo una situazione quasi kafkiana -ma precisamente, questo Kafkian...chi è?-. Quest'ultimo, oltretutto, dopo essere tornato dalla morte in modo completamente inaspettato, senza spiegazione alcuna, dopo aver tenuto nascosto alla propria famiglia il suo ritorno (notare anche le reazioni completamente sfalzate di May e Gwen... tanto da far sembrare Miles come il più esterrefatto) da, anch'egli, la benedizione al Santo sopracitato, prende MJ e scappa via, senza se e senza ma, lasciando ancora più amaro in bocca di quanto non fosse successo durante Death Of Spider-Man.
Concludendo qui il nostro prolisso (ma speriamo interessante) intervento, che, come si può ben capire, risulta essere carico di scontento verso uno scrittore che ha sbagliato davvero troppo nei confronti di uno dei suoi personaggi migliori ed anche, a nostro malgrado, contro un personaggio troppo spesso idolatrato e per cui, sopratutto in tempi recenti, si è gridato in maniera eccessiva al miracolo. Miles, nonostante non sia una vera e propria necessità, potrebbe essere molto di più che una sbiadita copia: potrebbe essere più che Ragno Boy e un vero Uomo Ragno (anche se ci vengono i conati di vomito a chiamarlo così). Non essendo riuscito a dimostrare il proprio valore se non in situazioni talmente tanto assurde ed agevolate da far ridere tutta la schiera di cloni creata dal buon, si fa per dire, Professor Warren. Vista la situazione, anche Ragnocidio avrebbe avuto più diritto di farsi chiamare Spider-Man.
Ora tutti su Twitter a spammare questo post usando l'hashtag #RagnocidioForNextSpiderMan
E siamo arrivati alla fine di questo post. Ringrazio ancora di cuore Lorenzo per aver accettato di partecipare a questa collaborazione senza fronzoli e senza l'etichetta del Comics Code Authority. Speriamo che tutti coloro che abbiano letto queste righe siano d'accordo con noi e, se non lo sono, siete ovviamente invitati a spiegarci perché la pensate diversamente (ovviamente con la dovuta educazione e con una motivazione argomentata). Ah, ovviamente, non dimenticate di fare un giro sul sito di Metallized: il sito per cui Lorenzo scrive di musica in maniera assolutamente capace e davvero competente. Come dite? C'è troppa roba e non sapete dove cominciare? Leggere la sua recensione di Black Star, l'ultimo disco di David Bowie, è un gran bel inizio.
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