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mercoledì 17 febbraio 2016

Amazing Spider-Man Presents: Jackpot (la recensione)

Mercoledì scorso abbiamo parlato di Superior Foes Of Spider-Man, considerato il miglior spin-off di sempre legato all'Uomo Ragno. Oggi, per par condicio, parliamo del peggiore. Vai con la recensione di AMAZING SPIDER-MAN PRESENTS: JACKPOT.


Dati Generali:
Testi: Mark Guggenheim
Disegni: Adriana Melo
Anno di Pubblicazione: 2010
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Amazing Spider-Man Presents: Jackpot #1-#3
Prezzo: Tradotta come Jackpot: Che ragazza fortunata! è stato pubblicata sul mensile Italiano dell'Uomo Ragno dal #545 al #547. Quindi, il prezzo è lo stesso del mensile di Spidey

Trama:
Dopo la morte di Alana Jabson, la originale Jackpot (Sara Ehret) torna a vestire i panni dell'eroina e ad affrontare i conti lasciati in sospeso. Però Boomerang e una organizzazione criminale la stanno aspettando a pistole spianate. 

Il mio Parere:
Prima di cominciare, spieghiamo chi cavolo è Jackpot, che forse i lettori si sono già (giustamente) dimenticati di questo dimenticabile personaggio. Se invece volete sapere cosa s'intende per serie spin-off, consultate la scorsa recensione su Superior Foes Of Spider-Man.

Jackpot era, inizialmente, Sara Ehret: una scienziata di una succursale della Oscorp esposta ad una sostanza chiamata "Lotto 777". Quando però si risvegliò, scoprì non solo di aver partorito la figlia di cui era in attesa da mesi, ma anche di aver acquisito una forza sovrumana; così, siccome l'Atto di Registrazione dei Super-Umani era ancora in vigore, si registrò con il nome di Jackpot e divenne una supereroina. Tuttavia, durante l'addestramento, realizzò non tanto che quella vita non faceva per lei, ma più che altro che non gliene poteva fregar de meno di essere una vigilante mascherata; così, dopo aver incontrato Alana Jabson, Sara concesse diritti e licenza d'utilizzo dell'identità di Jackpot e cedette il mantello alla giovane wannabe hero. Sfortunatamente per Alana, la donna non aveva poteri e utilizzò un pastone tagliato male dell'Ormone Della Crescita Mutante, pastone che le diede si dei poteri, ma finì piano piano con l'ucciderla. L'Uomo Ragno, che teneva sott'occhio Jackpot/Alana, purtroppo non riuscì a salvarla da se stessa, dato che finì uccisa proprio dall'instabile mistura di poteri; quando Peter scoprì tutto e rintracciò la vera Sara, le fece il discorsetto di poteri e responsabilità e la vera Jackpot riprese la sua identità.

Come avete visto, è un personaggio abbastanza inutile e che lascia il tempo che trova. Dunque perché venne creato? Beh, guardate com'è vestita:


Non sembra anche a voi Mary Jane? Dan Slott e Phil Jimenez la crearono più che altro per seminare zizzania all'interno delle storie dell'Uomo Ragno, dato che all'epoca i Rango-Fan ancora smaltivano gli effetti di One More Day e MJ era sparita da ogni radar possibile ed immaginabile. Slott voleva solo suggerire che, forse, la rossa s'era reinventata supereroina, facendo pure chiamare Spidey da Jackpot con il soprannome di "tigre"; se poi contiamo che il suo soprannome è Jackpot... Ma come cosa centra? Mai letto Amazing Spider-Man #42?


Evidentemente no. Comunque, dopo lo spiegone sul personaggio, adesso arriva la spiegazione del perché è il peggior tra gli spin-off dell'Uomo Ragno.

In verità, il discorso si esaurisce abbastanza in fretta. Jackpot è un personaggio nato per provocare la mera speculazione sul fato di un altro personaggio: insomma, era uno specchietto per le allodole, costruito solo per far parlare i fan, incuriosirli e farli continuare ad acquistare la serie che aveva perso di taaanta, taaanta credibilità dopo One More Day (e visto quello che successe, avevano tutti i diritti di sputarci sopra e bruciare ogni collezione Ragnesca, ma un vero affiliato alla Web Legion tiene botta sempre e comunque). Questa miniserie esplora il mondo di Jackpost/Sara Ehret, un personaggio a tutti gli effetti fantoccio e (narrativamente parlando) creato per sviare il lettore e non per arricchire il suo cast, come successe per comprimari come la Gatta Nera, ancora presente nel mythos ragnesco e ancora molto importante. E' una miniserie che potremmo definire "completista", dato che per tutto questo tempo la Jackpot che ci veniva mostrata non era quella vera, agli autori è parso giusto mostrarci quella vera: pensiero ed iniziativa di tutto cuore, ma realizzata col culo. Sia chiaro, nulla da dire sul bravissimo Guggenheim, il quale ha davvero stoffa e (sopratutto in questo periodo, grazie alla sua gestione di Hulk) sta dimostrando di averne tanta quanta mostri sacri come Mark Waid, però nemmeno gente di talento come lui sarebbe riuscita a tirar fuori qualcosa di carino ed accettabile da un personaggio già nato per avere zero background.

Conclusioni: 
Questo Amazing Spider-Man Presents: Jackpot è il peggio del peggio, proprio perché si cerca di creare una mitologia laddove non ci dovrebbe essere e laddove non può crescerne una; è, insomma, come far crescere l'insalata nel deserto: è impossibile! Il terreno non ha le proprietà adatta per farlo: idem Jackpot.

- Symo

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