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martedì 19 gennaio 2016

Snowpiercer - la recensione (Pick A Card-Cer #51)

"Forse è il caso che ricominci a guardare qualche film". E' la scusa che si raccontano molti studenti quando cercano qualcosa di interessante con cui accompagnare la propria pausa caffè...che, inevitabilmente, si trasforma (come sempre) in un perenne stop giornaliero; scusa che, per altro, quasi tutti ascoltano molto volentieri, poichè l'alternativa sarebbero montagne e montagne di libri e riassunti. Come faccio a sapere tutte queste cose e tutte così bene? Suvvia, siamo stati tutti studenti, sappiamo benissimo come funziona. Al di là della fuga per finirla di memorizzare cose a nastro, era davvero molto tempo che il Symo non si guardava un film...e così, complice questo tempo un pò maldestro e incerto, mi sono sparato alcune pellicole uscite di recente e ho deciso di condividere con voi i miei pareri personali. Si comincia con: SNOWPIERCER.


Trama:
Anno 2031, la Terra subisce ancora le conseguenze di un terribile sbaglio dei suoi abitanti. Al fine di trovare un modo per eliminare il surriscaldamento globale, questi apporta invece l'affetto contrario, raffreddando così tanto l'atmosfera da causare una seconda Era Glaciale; quasi tutta la popolazione mondiale rimane vittima delle implacabili temperature, tranne un manipolo di persone che vengono accolte dal misterioso Wilford all'interno di un gioiello della tecnologia di sua invenzione, un treno di venti vagoni che non si ferma mai la cui collocazione dei passeggeri è assegnata a seconda del proprio rango sociale: in coda ci sono i miserabili sfruttati che salirono a bordo gratis, verso la testa del treno vivono invece nei privilegi i passeggeri di prima classe. Ma la rivolta degli oppressi dalla coda del treno è oramai imminente e il suo leader, Curtis, attende solo il momento giusto per tentare l'ardimentosa presa della testa del convoglio.

Il mio Parere:
Trasposizione cinematografica della serie a  fumetti Francese "Le Transperceneige", molto cinematografica e poco trasposizione. Sia chiaro, questa definizione non deve essere presa come un commento negativo, ma più come un avvertimento per i fan dell'opera originale che ancora non hanno visto la pellicola e i maniaci della fedeltà, il cui scopo della vita è assicurarsi (giustamente) che i registi Hollywoodiani rispettino quanto meno lo spirito del prodotto di iniziale ispirazione; ebbene, nonostante la trama della pellicola si snoda in maniera vagamente somigliate a quella originale, ci si può "accontentare" del fatto che lo spirito e i temi dei due media sono rimasti inalterati, arrivando allo spettatore in tutta la loro potenza anche se spiegati con parole e mezzi diversi. Il "Discorso Fedeltà", oramai, è un discorso che deve essere preso con le pinze poichè cambia da prodotto a prodotto, quindi, è difficile dire universalmente cosa meriti di essere rispettato più di altre cose...ma sicuramente, una cosa che non deve essere per niente inalterata è lo spirito e gli insegnamenti dell'opera originale, cosa in cui Snowpiercer non sbaglia; lo si potrebbe definire un V Per Vendetta al contrario, dove la trasposizione a cura dei Fratelli Wachowski è abbastanza fedele a livello di svolgimento, ma abbastanza poco per il messaggio finale. Tra colpi di scena inaspettati, situazioni grottesche e lunghe e violente scene d'azione, la pellicola del regista coreano Bong Joon-on è un viaggio orizzontale e senza possibilità di svolta o svincolo sulla natura umana, tra i vari spettri della personalità che spingono le persone a fare certe scelte o a comportarsi in un certo modo...ma anche sul futuro dell'umanità e tutte quelle cose che, piano piano e con le proprie mani, la sta distruggendo.

Tra questi temi impegnati, le inquadrature ricercate e musiche scelte accuratamente, troneggiano sopra tutto le recitazioni di Chris Evans e Tilda Swinton: il primo in una interpretazione intensa e coinvolta (che ne dimostra la maturazione artistica), la seconda al massimo del suo trasformismo (che ne dimostra l'infinito talento di sapersi sempre reinventare). Nonostante ciò, Snowpiercer è un film di difficile catalogazione e di difficile accoglienza, non tanto per il suo finale aperto (tipologia di epilogo detestata da molti) ma quanto per la sua particolare natura, il cui unico modo in cui descrivere è dire che è: un pò blockbuster d'autore lontano da molti stereotipi, un pò classicone della fantascienza, ma tutto film di culto. Forse è proprio per questo che, da molte recensioni, è stato definito una sorta di "moderno Blade Runner": titolo che fa sicuramente onore al lungometraggio, al suo cast e al suo regista, ma che (come ogni film di culto che si rispetti) ha sicuramente spaccato i fan (proprio come fece Blade Runner ai suoi tempi), portando alla nascita di due fazione, una che lo detesta e una che lo apprezza. La prima fazione si è sicuramente fatta illudere dall'esagerata pubblicità che ha ricevuto la pellicola, aspettandosi il capolavoro assoluto...ma finendo per trovare solo uno di quei film che abbisogna di un pubblico di fan ristretto, ma affiatatissimo. Personalmente sto nella seconda fazione, poichè sono convinto che questo film (piaciuto o meno) segni un'importante traguardo: l'inizio di una rinascita del genere fantascientifico, che già da un pò ci anni di ha proposto prodotti mediocri o di stagnante intrattenimento, se non pessimi.

Conclusioni:
Snowpiecer è un film che vi intratterrà e che, non solo non porterà noia nelle quasi due ore di film, ma che vi porterà pure qualche spunto filosofico su cui riflettere e dei momenti da ricordare. Attenzione però: la pellicola potrebbe non piacervi subito, ma solo dopo una seconda visione a causa della sua particolare natura di film d'autore. Piaciuto o meno (ma a me, personalmente, è piaciuto) il lungometraggio segna non solo una probabile rinascita del genere fantascientifico, ma anche la nascita di una sua versione di nuova generazione; questa nuova ondata di freschezza fantascientifica la stiamo già vedendo nei fumetti con i vari Low, Tokyo Ghost, Black Science e East of West...ed era ancora se si vedesse pure al cinema. 




- Symo

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