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lunedì 11 gennaio 2016

Kurt Cobain - Diari (la recensione)

Siccome stiamo ancora smaltendo il periodo Natalizio, parliamo di altri regali che ho ricevuto. Vai con la recensione dei DIARI DI KURT COBAIN.


Descrizione:
Nella sua vita breve quanto tormentata Kurt Cobain, vera e propria leggenda della musica contemporanea, riempì quaderni e quaderni di poesie, schizzi, appunti, annotando i suoi progetti per i Nirvana, le sue riflessioni sulla fama e sulla notorietà, il suo pensiero sulla musica e sull'ambiente di produttori, discografici, fans. Al momento della morte sono stati ritrovati più di venti di questi quaderni che, rimasti chiusi in una cassaforte, sono stati poi pubblicati in un volume che riporta, oltre ai testi, le riproduzioni fotografiche dei disegni e delle pagine più significative. Affiora dalle parole l'immagine di un uomo che amava la musica, che conosceva la storia del rock, e che in questa storia era determinato a trovare il suo posto. I Diari di Kurt Cobain sono un'occasione unica per conoscere il vero volto di un artista poliedrico, una lettura che fornisce un ritratto affascinante e intenso di uno dei musicisti più importanti del nostro tempo.

Il mio Parere:
C'è da dire questo: crescendo e ampliando i miei gusti musicali, è andata a finire che dei Nirvana mi è piaciuta più la loro immagine e ciò che rappresentavano, più che la loro musica. Oddio, ad essere onesto, nemmeno la loro immagine mi piaceva granché, però Kurt Cobain l'ho sempre visto come il Jim Morrison degli anni '90: più un filosofo da quattro soldi, che un cantante. Forse sarò odiato per quanto dirò, ma non mi interessa. Rispetto per la genialità dell'artista nel saper tirare fuori qualche riff originale e accattivante pur avendo una tecnica scarissima, ma al di là di questo, la raccolta delle "confessioni scritte" (chiamiamole così) del cantante/chitarrista mi ha lasciato davvero perplesso. Capisco che era un uomo tormentato e afflitto da una vita piena di disastri, ma forse quello che mi infastidisce di più, non è tanto quello che è stato detto nel libro ma più come la gente abbia divinizzato il frontman dei Nirvana vedendoci molto più di quanto la sua musica e la sua filosofia offrisse. E' sempre così: dove bisognerebbe approfondire, la gente si ferma alla superficie, e dove c'è solo la superficie, la gente ingigantisce la sua pochezza con cose che solo loro vedono. E ciò mi fa venire una profonda nausea. 

Conclusioni:
In parole povere, vedo questo libro e Kurt Cobain come uno di quei prodotti eco-solidali: costano tanto, ma non valgono un cazzo.

- Symo

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