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martedì 8 dicembre 2015

I Cavalieri Dello Zodiaco - La Dea Della Discordia: la recensione (Pick A Card-Cer #44)

Come si era annunciato nell'episodio 43, continua la rassegna stampa di tutti i lungometraggi, gli oav e gli special tv di Pegasus e soci...in ordine ovviamente casuale. Oggi è il turno di LA DEA DELLA DISCORDIA


Trama:
Eris, dea della discordia, fa ritorno sulla Terra all'interno di una mela d'oro e prende possesso del corpo di Daisy, giovane assistente di Lamia al collegio St. Charles ed amica di Cristal. La resurrezione della dea porta alla rinascita del suo tempio e dei cinque Cavalieri Ombra. Il vero obiettivo di Eris però è Atena, e così la dea rapisce Lady Isabel durante una cavalcata mattutina e la porta al proprio tempio, legandola all'Altare del sacrificio e spiegandole che intende usare la sua energia vitale per completare la propria resurrezione. Vista la certezza di Isabel che i Cavalieri la salveranno, Eris manda loro una sfida, facendoli accorrere al Tempio e contrapponendo loro i Cavalieri ombra. Contemporaneamente, Eris inizia a sottrarre la forza vitale di Atena con la mela d'oro.

Il mio Parere:
E' il primo lungometraggio cinematografico della storia dei Cavalieri Dello Zodiaco, uscito nelle sale cinematografiche Giapponesi nel 1987; in Italia, il film arriverà circa tra il 1993 e il 1994 e sarà subito trasmesso in televisione con il primo, storico doppiaggio formato dalla cumpa di voci che conosciamo tutti. Nel 2007, per accontentare quelli che considerano il doppiaggio e adattamento con Ivo De Palma e soci un degno prodotto del satanismo (mannaggiavvoi), la Yamato Video rilascerà un DVD avente un doppio audio Italiano: quello storico e quello più fedele al testo Giapponese (ma quest'ultimo, con voci differenti). Se L'Ardente Scontro Degli Dei fa una figura d'un certo effetto, è solo perché ha imparato qualcosa dal suo non troppo brillante precedessore, che ha conquistato una sufficienza solo per il rotto della cuffia. Sia chiaro, non è che La Dea Della Discordia è brutto, è solo che la prima corsa al cinema dei Cavalieri è più lastricata di scossoni e cadute, che altro.

Parliamo subito dei pregi del film, che pur essendo pochi, sono quelli che rendono comunque la visione degna di buttarci l'occhio. Oltre al character design, all'animazione e ai fondali realizzati dall'abilissimo duo Shingo Araki e Michi Himeno, sempre sublime, adulta, certosina, sfaccettata e su cui non si spendono mai troppi complimenti (ma ci fermiamo comunque qui, se no tra cinquantanni ci ritroviamo ancora a parlarne), pregevolissime sono le battaglie e il villain di turno: la malefica Discordia. E' sopratutto quest'ultima il punto forte dell'interno film, che si differenza da Hilda di Polaris, per essere veramente una stronza senza scrupoli e completamente votata al male; ha un che di Shakespeariano e poetico, la non troppo cara Discordia, che riesce a farsi amare (per il carisma da cattiva) e odiare (per il suo ruolo da cattiva) in brevissimo tempo grazie alla sua eccezionale caratterizzazione. Continuando il paragone, Hilda era più una povera stronza, che una stronza ebbasta, dato che era posseduta dall'anello malvagefico dei Nibelunghi: questa invece è il male, puro e semplice, tesi che è sostenuta dal fatto che, in una certa scena, non esita a sfruttare uno dei suoi scagnozzi come pedina per ammazzare uno dei cinque protagonisti, sacrificando la sua vita per togliere quella dell'avversario. Della serie, se il Cavaliere di Atena va all'inferno, ci mando pure uno dei miei per facilitargli il trapasso. Le battaglie poi, oltre che più violente, aspre e sbarazzine rispetto alla serie animata, sono accompagnati da dei dialoghi intrisi di una poetica cavalleresca, resa possibile solo grazie al doppiaggio storico; frasi come: "E' questo il problema della guerra, che ti trovi a combattere sempre con un altro te stesso" sono il sunto della poetica dei Cavalieri allo stato purissimo. 

E allora, perché durante la visione c'è sempre attivo quel Senso di Ragno che vi avverto del fatto che, La Dea Della Discordia, è un film fatto un pò alla cazzo? Perchè è così. Ok che il minutaggio fin troppo corto non permette comunque la creazione di una trama troppo complessa e articolata (come si era visto la volta scorsa), ma questo non dovrebbe nemmeno permettere alla produzione di scimmiottare alcune cose del manga e dell'anime. Sebbene comandati da un leader diverso, i servitori di Discordia sono praticamente le versioni cazzare di Cavalieri che compariranno in futuro nelle trame della serie, di fatti abbiamo gente come: Orfeo, "versione demo" di Orfeo (Cavaliere d'Argento) e Mime (Cavaliere di Asgard); Lesia, sempre "versione demo" di Betelgeuse e Ian, anche lui, "versione demo" di Argor. Se osservate con attenzione, design e impostazione caratteriale fanno imporre i personaggi come anti-tesi dei cinque Cavalieri di Atena, riproponendo quindi il classico scontro dei doppi buoni/malvagi...cosa che si era già vista nella Saga del Torneo Galattico, dove Phoenix scaglia contro i futuri colleghi le versioni nere dei suoi amicicci. E il procedimento, salvo qualcosa cambiato giusto giusto per non farli sembrare la stessa cosa, è praticamente lo stesso di quella trama appena citata: addirittura, Pegasus si ammala proprio come succede durante lo scontro con Pegasus Nero, qui però viene danneggiato da Lesia. Alla luce di ciò, la sceneggiatura si presenta il punto più debolissimo del film, dato che non solo ripresenta gli stessi schemi di sempre, ma anche una trama oltremodo già vista. 

Conclusioni:
Pur avendo le sue highlights, La Dea Della Discordia è un film che si lascia prendere dal'ansia della prestazione della prima volta, e sforna un prodotto leggermente sufficiente. Da guardare solo per pochissimi pregi sopra descritti, ma non aspettatevi molto, mi raccomando. 


- Symo

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