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martedì 8 dicembre 2015

I Cavalieri Dello Zodiaco - L'Ardente Scontro Degli Dei: la recensione (Pick A Card-Cer #43)

Dopo la Rassegna Stampa dei film di Lupin III, le scene del Pick A Card-Cer sono state nuovamente rubate e monopolizzate da un altro gruppo dei personaggi degli anime d'infanzia, i mitici Cavalieri Dello Zodiaco nati dalla penna e matita di Masami Kurumada (complice anche la scimmia che mi è venuta sparandomi le trivia qualche settimana fa). In queste settimane sto recuperando praticamente tutta la produzione animata legata ai guerrieri corazzati di Atena e difensori di quell'impedita d'un impiastro che è Lady Isabl, un pò per mancanza di altro di duraturo da guardare, un pò perchè malinconicamente spinto dai ricordi; ergo, da oggi si passerà in rassegna stampa tutti i lungometraggi, gli oav e gli special tv dei Saint Seiya...in ordine ovviamente casuale. Oggi, si comincia con L'AREDENTE SCONTRO DEGLI DEI.


Trama:
Cristal il Cigno tenta di salvare tra i ghiacci polari un uomo assalito da misteriosi guerrieri: sebbene lo sforzo si riveli inutile, il Cavaliere del Cigno viene messo in guardia, dall'ormai morente vittima della misteriosa aggressione, sulle mire di conquista da parte del paese nordico di Asgard. Dopo questo episodio Crystal scompare misteriosamente e i suoi compagni s'imbarcano nella missione di recupero.

Il mio Parere:
E' il secondo lungometraggio cinematografico dei Cavalieri Dello Zodiaco, uscito nelle sale cinematografiche Giapponesi nel 1988; in Italia, il film arriverà circa tra il 1993 e il 1994 e sarà subito trasmesso in televisione con il primo, storico doppiaggio formato dalla cumpa di voci che conosciamo tutti. Nel 2007, per accontentare quelli che considerano il doppiaggio e adattamento con Ivo De Palma e soci un degno prodotto del satanismo (mannaggiavvoi), la Yamato Video rilascerà un DVD avente un doppio audio Italiano: quello storico e quello più fedele al testo Giapponese (ma quest'ultimo, con voci differenti). La prima cosa che salta subito all'occhio in questa seconda pellicola dei Cavalieri, è l'enorme somiglianza (a livello di design, trama e location) tra la Saga di Asgard e la storiella breve autoconclusiva presente solo nel manga con protagonista Crystal: tale The Cygnus Story - Natassia nel paese di ghiaccio. Forse molti di voi non lo sanno, ma L'Ardente Scontro Degli Dei si rifà più alla storiella breve, che alla saga Asgardiana...anche se, ebbe comunque molta importanza nella creazione della storia ambientata tra i ghiacciai del fillerismo e amata più in occidente, che in oriente. Molti della mia annata (1990) che sono cresciuti con i Cavalieri, hanno subito che pensato che L'Ardente Scontro Degli Dei scimmiottasse senza pietà la struggente Saga di Asgard...ma in realtà non è così, perché da noi quei lungometraggi arrivano tutti d'un botto, visto che la messa in onda Italiana cominciò quando l'anime in Giappone era già stato collaudato da un bel pezzo. Come detto prima, questa seconda pellicola si rifà più alle storiella cartacea, ma fu poi d'ispirazione per la saga Asgardiana quando si sentì il bisogno di dare a Masami Kurumanda del tempo per andare avanti con il manga e completarne le vicende. Dunque si può dire che L'Ardente Scontro Degli Dei è la versione demo della Saga di Asgard? Si, possiamo dirlo. Ma badate bene, non c'è nulla di male in questo: anzi.

Un'altra cosa che possiamo dire, è che finora, Pegasus e soci hanno sempre giocato in casa, collezionando derby su derby, perché (fino a prova contraria) i loro avversari sono stati sempre persone all'interno del panteon di divinità Greche: vedi i Cavalieri d'Oro (i difensori livellati fino al cento di Atena), il Gran Sacerdote, Nettuno e Ade; quello narrato nel secondo film, è il primo tentativo di trasferta, nonché primo confronto/scontro con una cultura e mitologia diversa, quasi per certificare che al mondo mica ci stanno solo i Greci. L'Ardente Scontro Degli Dei si rende subito interessante proprio per questo, per la scelta di far scontrare i Nostri contro personaggi diversissimi tra loro, calati in un ambiente che non è quello che conoscono a menadito; anche dopo aver visto la Saga di Asgard ci si potrà rimanere un poco affezionati a questo film di quaranta minuti, perché lo si vedrà proprio come un primo, ignorantissimo tentativo della stessa. Togliamoci subito quell'enorme macigno che abbiamo nella scarpa e parliamo subito dei difetti, che sono principalmente due: lo script e la durata, due problemi che però vanno in simbiosi, e quindi analizzati assieme. La sceneggiatura, come tutta la sceneggiatura di entrambe le versione di Saint Seiya (manga e anime) non brilla di certo per fantasia e innovazione; di fatti, più e più volte ci viene riproposto incessantemente lo stesso schema, con l'ennesima minchiata di Lady Isabel che porta la cumpa di Pegasus a salvarla, prendendo/dando sonore mazzate rischiando di perdere qualche arto/organo o, alla peggio, la vita. Però c'è anche da dire che, con qualche minuto in più, si sarebbe potuto tirar fuori qualcosa di più costruito, magari dando più minutaggio a certe scene, allungare qualche combattimento figo e spiegare di più qualche retroscena della mitologia Nordica, che in quegli anni non c'era ancora il film del Thor della Marvel da usare come "testo di riferimento"; invece, i soli quaranta minuti a disposizione hanno costretto la produzione ad accorciare alcune cose e giocarsela sbrigativamente su molte altre. Sembra, dunque, che il film vada con quanta fretta, ma dove corri, ma dove vai? No non è che sembra, è così.  

Fortunatamente, a metterci delle pezze a queste mancanze, non sono il Gatto e la Volpe ma la produzione stessa, che rattoppa il danno puntando tutto sulle battaglie, sull'animazione, sulla caratterizzazione dei personaggi e una pregevole scelta narrativa. Se nella produzione di una serie animata si danno il cambio più disegnatori, qui il comparto tecnico è tutto affidato al bravissimo Shingo Araki: fan favorite dei fan ma anche disegnatore che ha ripreso pari pari lo stile un pò ingenuo di Kurumada e l'ha reso più adulto e sfaccettato; la qualità dello stile non diminuisce mai in questi quaranta minuti e rimane intatto pure nelle ben coreografate battaglie, violente e crude nella schermaglia quanto nel linguaggio usato (i personaggi coinvolti, di fatti, si parlano con molto astio, scambiandosi pure qualche insulto condito con qualche parolaccia). Seppur corte, gli scontri si fanno ricordare proprio per questo: perché violenti e crudi, combattuti tra personaggi di perfetto allineamento bene/male, e quindi animati da una foga battagliera senza esclusione di colpi; se i Cavalieri di Atena sono il bene, quelli di Asgard sono dei viscidi bastardi che, seppur con cinque battute a testa, si fanno ricordare per la loro cattiveria e fetenza. Ultimo ma non ultimo, possiamo dire che L'Ardente Scontro Degli Dei è anche il primo esempio narrativo di uno dei cinque protagonisti che si schiera, anche se non per sua volontà, con il nemico; nella Saga di Hades sarà Andromeda (sempre non per sua volontà), qui invece è Crystal, che attenzione attenzione, funziona alla grande come antagonista: e badate bene che questo non è spoiler, dato che la cosa è dichiarata su ogni dove, a partire da trailer e locandina. Ma al di là di questo, il Cavaliere del Cigno è presentato magistralmente nella sua versione cattiva, apparendo come un violento stronzo insensibile, risultando addirittura più carismatico del cattivo principale del film; a fine visione, si pensa addirittura una cosa come: "Che peccato! Ma non potevano riproporlo da qualche altra parte il Cyrstal cattivo?". Nota di merito va anche a Michi Himeno, colui che ha curato i fondali di questo film, che sono assolutamente spettacolari e fedeli alla tradizione Wagneriana. 

Conclusioni:
Nonostante alcuni piccoli difetti che hanno impedito al film di dipanare una trama complessa e articolata, L'Ardente Scontro Degli Dei è un film che si rifà su altri aspetti, dimostrandosi capace di intrattenere lo spettatore e di appassionare i fan dei Cavalieri Dello Zodiaco tanto quanto hanno fatto il manga o l'anime. Si potrebbe definire questo film quasi "solenne", ma comunque spettacolare e ben diretto. Must watch per tutti.


- Symo

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