Spinto dalle rassicuranti parole di Fumettologica spese su questo volume, il Symo s'è lasciato convincere ed ha investito su questo titolo semi-sconosciuto, tale Five Ghosts: La Maledizione Di Fabian Gray. Come è andata? Continuate la lettura e lo scoprirete.
Dati Generali:
Testi: Frank J. Barbiere
Disegni: Chris Mooneyham
In Origine Pubblicata su: Five Ghost: The Hunting Of Fabian Gray #1-#5
Numerazione Totale: 5 numeri
Anno di Pubblicazione: 2013
Etichetta: Image Comics
Prezzo: 6,90 €
Trama:
Fabian Gray è un cacciatore di tesori che, in seguito al contatto con un oggetto misterioso, riceve il potere di richiamare a sé le abilità di cinque figure archetipiche ispirate a personaggi noti della letteratura mondiale: il mago, l'arciere, il detective, il samurai e il vampiro. Grazie a queste abilità, Gray si metterà alla ricerca di artefatti di grande potere per salvare una persona a lui molto cara.
Il mio Parere:
Allora, che dire? Dico che questo volume mi è piaciuto in sostanza, è effettivamente qualcosa di totalmente diverso dal parco di testate e volumi noti in questi anni, pur comunque rifacendosi a grandi classici noti e intramontabili del fumetto e della cinematografia (primi fra tutti: Indiana Jones, Hellboy e La Lega Degli Straordinari Gentlemen)...però! Credo che l'occasione di presentare questa testata parecchio sconosciuta abbia fomentato un pò troppo l'entusiasmo e abbia scatenato in giro per il web un pò di considerazioni abbastanza gonfiate; con questo non voglio dire che non si meritasse delle recensioni positive...ma non così positive. Partiamo proprio da qui: dove sbaglia l'accoppiata Frank J. Barbiere & Chris Mooneyham? Sicuramente, nel modo di presentare la loro creatura. L'atmosfera che si respira è quella di un rilancio in grande stile per un personaggio di punta di una casa editrice che, magari vittima di una gestione sfortunata, ha avuto un calo di vendita ed è stato costretto ad un cambio radicale. Quali sono i pro e i contro di questa mossa? I Pro sono che, il lettore, viene subito catapultato in un'universo narrativo già tutto bello confezionato, con eventi e personaggi propri tutti da scoprire attraverso la lettura; purtroppo, il Contro è che (essendo pensato come un grande rilancio) alcuni colpi di scena inseriti nella storia sono abbastanza insipidi e incapaci di suscitare emozioni...ma non perchè Barbiere è impedito a scrivere, ma perchè questo Fabian Gray e il suo universo è a noi sconosciuto, dato che è la prima volta che lo vediamo. Dovrebbero dirci qualcosa, suggerirci eventi futuri o il ritorno di noti villains...ma il problema è: chi li ha mai visti prima d'ora? L'effetto è simile a quando si origlia un discorso tra due amici, questi fanno una battuta e ridono, ma noi no perchè non capiamo di cosa stanno parlando, ma non perchè siamo ritardati o non abbiamo senso dell'umorismo: semplicemente, non siamo al corrente dell'argomento che li fa tanto ridere. Questo grande difetto di Five Ghosts: La Maledizione di Fabian Gray da la libera uscita a tanti altri piccoli difetti del caso e tipici di una scelta del genere. Si da per scontato che il personaggio abbia già un passato analizzato da altri scrittori (cosa che non c'è), che abbia già avuto problemi con i suoi cinque spettrali ospiti abusivi (cosa che non c'è) e che abbia già avuto grandi run alle sue spalle (cosa che non c'è); alla luce di ciò, nella lettura, nel vedere che tutte le cose sopracitate sono comunque dette ma in maniera molto veloce e riassuntiva, ci si rimane un pò male, perchè è come se lo sceneggiatore volesse a tutti i costi riprendere degli eventi passati per far vedere che s'è documentato su di lui...quando invece, è tutta farina del suo sacco. Lascia un pò l'amaro tutto ciò? Si, abbastanza, su questo lato infatti o poteva sorvolare, oppure poteva diluire queste informazioni fittizie con più parsimonia nel corso della testata.
Ma tranquillizzatevi, non è di certo tutto perduto! Nonostante questo grande difetto (che apre la porta a tanti piccoli difetti di cui sopra) questo volume si lascia comunque leggere, poichè la storia è di una semplicità disarmante e rispecchia in tutto e per tutto le caratteristiche basilari per presentare un fumetto in puro stile Golden Age. Non a caso, infatti, pure nella descrizione d'apertura dell'Editoriale Cosmo vengono citati i tre titoli di probabile ispirazione che hanno portato Barbiere/Mooneyham alla creazione di Fabian Gray: Indiana Jones (per la professione e i luoghi esotici), Hellboy (per il ruolo che gioca il soprannaturale e gli elementi di fantasia nella storia, realistici quanto la realtà stessa, e i personaggi grotteschi) e La Lega Degli Straordinari Gentlemen (per il tono oltremodo avventuroso e per la rielaborazione e attualizzazione di certi noti espedienti narrativi decisamente classici). Lo stile di Barbiere infatti è molto diretto, di poche ma giuste parole e ben in chimica con il suo compagno disegnatore Mooneyham (qui abbastanza ispirato a Kevin O'Neil); lo sceneggiatore fa di suo marchio di fabbrica un gran uso di griglie di disegno ricercate e fantasiose, ma anche di splashpage per sottolineare momenti di grande tensione o di grande epicità; mentre il disegnatore fa suo elemento di riconoscimento l'uso di elementi monocromatici contrapposti a fondali, anch'essi monocromatici, per sottolineare il tono dell'azione (vedi immagine sopra) arricchendolo con una gran dose di espressività, sia nelle espressioni, sia nei movimenti. Ora, una volta chiarito che non ci troviamo davanti al capolavoro ultimo del fumetto, viene da chiedersi: "Perchè è stato spacciato come tale?". Perchè la casa editrice Italiana che l'ha portato nel nostro paese, l'Editoriale Cosmo, ha avuto l'occasione di pubblicare una serie della Image Comics; che ok, non sarà tra le più famose, però questa piccola azienda dell'editoria del fumetto ha avuto comunque modo di portarci a casa un grande colpaccio: pubblicare una testa del terzo incomodo del conflitto Marvel/DC, chiunque ne sarebbe fiero. E' per questo che la cosa è stata un pò gonfiata.
In Conclusione:
Tirando le somme, Five Ghosts: La Maledizione di Fabian Gray è un prodotto che sta nella media, portandosi sul groppone egual misura di difetti e pregi. E' una lettura piacevole e per niente impegnativa che può tranquillamente trovare la sua ragion d'essere come "fumetto di passaggio"; avete bisogno di qualcosa per tenere il cervello attivo mentre ammazzate il tempo e aspettate l'uscita di qualche lettura più coinvolgente ed accattivante? Ecco il comics che fa per voi. Prendetela come semplice giro in bici in una giornata dove volete approfittare del sole.
- Symo
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