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martedì 15 settembre 2015

Il Mio Vicino Totoro: la recenione (Pick A Card-Cer #4)

Oggi recensiamo un altro film animato. Ma non un film animato qualsiasi: uno di Hayao Miayazaki, pica pizza e fichi eh. Precisamente, parliamo di: Il Mio Vicino Totoro.


Trama:
La storia è ambientata in un paesino fuori mano della Tokyo degli anni '50, città ancora ben lontana dalla figura di capitale tecnologia che diventerà poi in futuro. L'azione si concentra sulle sorelle Satsuki e Mei, assolute protagoniste di questo lungometraggio animato, che si sono trasferite in suddetto paese (Tokorozawa) con il padre al fine di essere più vicine con l'ospedale in cui la madre è ricoverata, quindi agevolando la distanza che separava lei e la sua famiglia ed incrementare le visite presso di lei. Dopo esservi velocemente ambientati, la piccola Mei inizia il suo viaggio alla scoperta della natura e, inseguendo una strana figura animale, capitombola per caso nella tanta di questo gigantesco incrocio tra un orso e un procione che la piccola riconosce poichè egli è una figura presente nel suo libro di fiabe, di preciso, un troll (in Giapponese tororu)...ma avendo solo quattro anni, Mei ne storpia il nome in totoro. Da li, cominciano le vicissitudini in compagnia della sorella maggiore alla scoperta di questo possendo e bonaccione spirito della foresta.

Il mio Parere:
Come se fosse facile! Cazzo gli dici a uno come Hayao Miayazaki? Al massimo puoi dirgli bravo, anche se: 1) se glielo dici, ti senti un pò indegno...perché è una parola troppo piccola per descrivere la sua grandezza; 2) bravo è troppo riduttivo e riassuntivo per descrivere quanto ne sappia; 3) anche se si trovano tutti gli aggettivi che servono, sarà sempre e comunque poco per uno come lui. Cosa puoi dire su qualcuno che ha ispirato e tutt'ora ispira le animazioni di casa Disney Pixar? Solo questo, dovrebbe bastare come CV di presentazione. Solo questo. Ormai, però, sta recensione l'ho iniziata e qualcosa dovrò pur provare a dire, e quindi proviamoci....e se dico boiate, Miayazaki-Sensee, se sta leggendo, mi perdoni (ma harakiri non lo faccio comunque, sto cazzo 'ah Miayazà, tiengo della cose da fare).

La trama e il linguaggio appaiono molto semplici ma non per questo banali e trascurati, Tonari No Totoro è in fatti un film principalmente dedicato ad un pubblico infantile e giovanile ma con una piccola porticina sul retro dove, anche gli adulti, possono rendersi partecipi della visione e guardarlo in tutta tranquillità senza annoiarsi ma, anzi, perdersi in una storia molto poetica e fatta di simbolismi tipici della cultura nipponica e di valori che il paese del sol levante sembra aver trascurato fino a dimenticarseli come, per esempio, l'amore e il rispetto verso la natura secondo la convinzione religiosa che ogni cosa sia governata da uno spirito protettore. Questo e molti altri sono i temi ricorrenti del Maestro Miayazaki a i quali sembra essersi affezionato o che ci tenga a divulgare come, per esempio, l'abitudine di mettere un protagonista femminile al fine di presentare l'immagine della donna forte oppure di mettere un momento dove è magistralmente rappresentata una scena di volo (questo lo accomuna un pò ad Alfred Hitchcok, il quale anche lui era solito mettere temi ricorrenti nei suoi film, come quello della donna bionda inizialmente gentile ma rivelatasi poi una autentica persona dimmerda). 

Per quanto riguarda il comparto tecnico, invece, assolutamente nulla da dire...per essere un film del 1988 il regista d'animazione Giapponese si dimostra (sia a livello di pensiero, sia a livello tecnico e di character design) almeno 20 se non 30 anni avanti ai suoi colleghi occidentali. Di fatti, i suoi film, saranno in grado di prendere a calci in culo con gli occhi bendati e mani dietro la schiena tutti i coscritti animati del fine anni '80 e dei successivi anni a venire....e non si sta proprio esagerando (l'Italia sarà pronta per questo film nel 2008 circa). Il doppiaggio Italiano, ahimè, è invalutabile dato che è stato guardato in lingua Giapponese coi sottotitoli in Italiano...sul doppiaggio originale, però, posso dire che come sempre i doppiatori nipponici sono molto in parte ed entusiasti del loro ruolo, nel sentirli sembra quasi di vederli recitare dal vivo. Degno di nota è la creazione del personaggio di Totoro che ha avuto un successo davvero inaspettato tant'è che lo studio produttore della pellicolo (lo Studio Ghibli) ha adottato il personaggio come logo e mascotte ufficiale.


Conclusioni:
"Il Mio Vicino Totoro" è uno di quei film che non può tipo mancare nella vostra collezione di DVD (o VHS, se siete tipi vintage). Con la sua semplicità ricca di situazioni fin troppo famigliari e, addirittura, quasi biografiche la pellicola riesce a conquistare un vasto pubblico senza età sopratutto grazie al riuscito tentativo di trasmettere un messaggio educativo (per i piccini) e di consapevolezza/nostalgia/responsabilità (per gli adulti). L'ennesimo capolavoro del Leone D'Oro Alla Carriera 2005.


- Symo

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